sto scrivendo un mare di banalità.
No, non lo stai facendo e aiuti anche me a riflettere su me stessa.
ok, forse sono riuscita a leggermi almeno il 90 % di questo post ahah
credo davvero che sarà dura fare il genitore, e avere i colloqui con gli insegnanti...brrrr già ci penso.
Ma no seya....Credimi è meno difficile di quanto sembri.
Faticoso sì, ma non difficile.
Basta ascoltarsi seya, basta lasciar parlare quel tanto di istinto che abbiamo e poi lavorarci con la ragione e vedrai che non sarà così problematico comprendere e cercare le strade per agire.
io credo mia madre abbia fatto del suo meglio con me, non auguro a nessuno una figlia che sta per 6 giorni su 7 all'ospedale o al centro veleni o al pronto soccorso, perchè si fa sempre male, lussazioni, fratture, avvelenamento......ecc eccc.
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io ho ricevuto davvero tanto, sono stata una figlia molto fortunata, a volte mi sono sentita incompresa, ho subito alcune situazioni che mi sono portata appresso per anni, ma nel complesso non ho davvero nulla di cui lamentarmi dei miei educatori, anzi, ora che sono più grande, e comprendo tante più sfacettature , mi rendo conto che non deve essere stato per niente facile per loro, e vivo l'amore che ho sempre sentito per loro, in un modo completamente diverso, infinitamente più sereno.
Vedi seya, io credo che nel tuo percorso tu sia già a buon punto.
Comprendere cosa ha mosso tua madre verso certe direzioni e capire che ha fatto ciò che ha potuto, è già tantissimo, perchè comporta il perdono e l'accettazione del proprio dolore.
però spero tanto che con i miei figli non avrò certezze indissolubili, spero di ascoltarli sempre, non voglio che si chiudano a me, o che si sentano inadeguati, indesiderati , sbagliati, e non all'altezza di essere amati, ma soprattutto non voglio loro imporre un'identità che non sentono appartenere loro, che non sentono propria, un "vestito" diverso da quello che hanno nel loro cuore.
incentiverò il loro estro creativo e anche la loro personalità, anche se si sentono diversi dagli altri, proverò in tutti i modi a farne due leoni.
si, due, ne vorrei tanto avere due.... sperem.....mah!
Anche questo non è difficile seya.
Io con le mie ragazze sono sempre stata aperta. Sono sempre stata solida, affidabile e ferma in certe posizioni e nel rispetto delle regole, ma senza mai essere intransigente, non almeno nelle cose dove era possibile non esserlo, e questo per non crescerle con rigidità che poi si sarebbe riversata in loro, formandole allo stesso modo o eccessivamente lasse.
Credo di esserci riuscita da ciò che vedo e, a parte alcune cose, mi sento abbastanza sodddisfatta...Ma è ancora presto per dirla tutta.
Allo stesso tempo vedi, pur essendo stata abbastanza inflessibile su certe cose, in altre mi sono concessa ampiamente: affetto, complicità, confidenza, apertura ad un dialogo a 360°, totale disponibilità e accoglimento del disagio nel cambiamento, risposte che non sono mai mancate nemmeno di fronte alle domande più difficili o scabrose.
Ho sempre tenuto bene a mente che se un bambino fa una domanda precisa è perchè in quel momento è pronto a sentire la risposta.
Sennò non la farebbe, perchè il pensiero non l'avrebbe nemmeno sfiorato.
Ho sempre ascoltato e discusso. Ho discusso alcuni loro comportamenti e ho lasciato che discutessero i miei, ma sempre tenendo fermo il mio ruolo.
Io sono madre e non amica, ma sono porto sicuro e confidente segreta e totalmente votata alla loro fiducia.
Ho accettato in me, dopo pochi giorni che Lisa era nata, che non sono mie, che se voglio loro bene, devo lasciarle andare, devo lasciare che vivano la loro vita.
Facendo questo ho anche capito che avrei dovuto accettare le regole del gioco: tu le educhi al ragionamento e alla critica, ma sarai tu stessa oggetto di quelle critiche.
Tu ne fai due esseri raziocinanti ma loro non ti risparmieranno nulla, nemmeno la discussione sui tuoi comportamenti e sul tuo modo di essere, quando arriverà il momento che dovranno affermare a loro stesse, che esistono e che GIUSTAMENTE non sono te.
Non mi ha ferito la presa di coscienza della sua individualità quando Lisa me l'ha manifestata e non mi ferisce Margherita quando mi contesta.
So che è giusto, naturale e sano che sia così.
Mi lasciano, si staccano dal mio cordone ma questo non può che rafforzare il mio rapporto con loro e attestarlo su un piano paritario e non di sudditanza.
Questo è cio che mi inorgoglisce in questo momento e cioè vedere quali esseri umani stanno sbocciando e ancora questo mi emoziona e commuove.
Sono due persone distinte da me, ma vivono in me ed io in loro.
Sono sè stesse e padrone della loro vita.
Se questo sarà sempre così, beh, allora io avrò davvero realizzato il mio sogno: dare la vita.