e l'ultimo mio intervento, prima di chiedere cortesemente la chiusura della discussione è uno e uno soltanto.
Lo si prenda come una mia riflessione finale e non certo definitiva.
Fermo restando il sentimento (per me imprescindibile nei rapporti di coppia) ci sono diversi livelli e gradi di compatibilità tra le persone, quei fattori che uniscono.
Dall'altro lato fattori che separano: alcuni ideologici, altri caratteriali altri ancora tecnici o pratici.
Non penso che poi esistano piatti della bilancia su cui porre questi elementi perchè sono per loro natura variabili e incostanti, penso che invece esista la possibilità di venirsi incontro, tollerare, in certi casi limite sopportare quelle imperfezioni che tutti ci portiamo appresso.
Tutto dipende dalla propria flessibilità, pazienza, capacità e volontà di adattamento.
Cambiare sì, quel tanto che serve e che non faccia star male. Che non sia un sacrificio.
Rimanere delle proprie opinioni e con il proprio stile di vita, si: perchè non siamo delle banderuole, ma esser pronti a mettere qualcosa in discussione se questo diventa un muro tra noi e gli altri.
Ecco, capire che -ci piaccia o meno- il "compromesso" è spesso la via migliore per un po' di stabilità, e "compromesso" non è sinonimo di "sconfitta". Sconfitta è perdere tutto, quando si sarebbe potuto conservare parecchio.
E sopratutto, ultimo ma non ultimo, cercare di capire che cosa si voglia da questa vita che si scopre essere ogni giorno più breve.
(Nonostante tutto, tra una valanga di "se" e di "ma", penso che ne sia valsa davvero la pena. Altrochè).