• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Ma perché la gente non divorzia???

njnye

Florello Senior
Leggendo del delitto di Ancona ho avuto un Déjà vu.
Per i vicini "Una bella famiglia, unita". Ma in realtà lui era depresso, voleva lasciare la famiglia, diceva ”Mi manca l’amore”», "L’amico avrebbe suggerito la separazione: «Non posso» era stata la replica". E finisce per accoltellare la figlia neonata. E la moglie ice "il coltello l’ho lasciato sul tavolo in cucina, perchè speravo così si ammazzasse da solo".
Giustini, quella confidenza a un amico: «Mi manca l’amore» - Corriere.it

Delitto di Motta Visconti, altro padre esemplare che voleva tanto bene ai figli (secondo i vicini):
"Il pm Giovanni Benelli chiede: “Non era meglio divorziare?”. Glaciale la risposta di Carlo: “Il divorzio non avrebbe risolto, perché i figli sarebbero comunque rimasti”."
Omicidio Motta Visconti, padre: "Divorzio non serviva, i figli sarebbero rimasti" - Il Fatto Quotidiano

Potrei andare avanti a ritroso fino a riempire la pagina di link.
Appurato che i vicini sono quelli che non capiscono mai una ceppa di come va il mondo (con quell'anima pettegola che non va mai oltre la superficie) ma sarà questa una famiglia? Gente che si odia e che resta insieme per forza fino a esasperarsi e a sfociare nella disperazione?
Cos'è, in questo Paese il divorzio è più grave dell'omicidio? O del suicidio (cosa che ha fatto purtroppo un mio conoscente).
Fateci caso, quando succedono di questi fatti viene fuori sempre l'immagine della famiglia del Mulino Bianco. Non è che la gente sta cercando la felicità nell'omologazione più becera, coltivando l'astio sotterraneo come braci sotto la cenere? Non si sta assieme per forza, non ci si sposa e non si fanno figli perché è quello che la società si aspetta da te. Chissenefrega. E se la famiglia è il regno dell'odio anziché dell'amore, DIVORZIA!
 

Lylàn

Aspirante Giardinauta
Le apparenze, i giudizi, le opinioni, l'influenzabilità..
Oramai non esiste più una linea di condotta etica unica ma tutto è definito dall'opinione comune in cui ci si ambienta. Poi ci aggiungiamo tutta la spazzatura che la gente è abituata a mangiare notte e giorno acquistando, leggendo, guardando, respirando... Si infarcisce tutto con della psicologia spiccia e un pizzico i fai-da-te e la psicosi è servita.

:boh:
 

antiono

Giardinauta
A compiere certi gesti ci arriva chi ha gravi problemi di depressione che cerca di nascondere .. più che divorziare, fatevi aiutare.. quello di motta Visconti è diverso .. ha studiato a tavolino la cosa, non un attimo di follia .. peggio ancora.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
"ma perchè la gente non divorzia?"

pensiero che ho avuto anche io sentendo di alcuni di questi casi di cronaca...

però rispondo

hai visto alcuni casi di divorzio?

uomini buttati in mezzo ad una strada a causa della scarnificazione dello stipendio stabilita legalmente dal giudice
con atto esecutivo, quindi il datore è costretto a versare queste quote

risultato, uomo che deve pagare anche il mutuo casa, dopo il passaggio delle varie sentenze, si ritrova con uno stipendio residuo di meno di 500 euro..
è un caso limite, di cui sono stata testimone diretta...
e qui mi sono risposta alla domanda del " perchè a volte qualcuno sclera"
non lo giustifico ma capisco la spirale che porta a certi livelli

quindi forse qualcuno non divorzia anche per questo motivo


"Oramai non esiste più una linea di condotta etica unica ma tutto è definito dall'opinione comune in cui ci si ambienta"

qui invece direi che

100 anni fa era anche peggio, ma la vita media era molto + bassa, le donne non avevano voce in capitolo.. e dall'esterno tutto appariva molto + "etico", e doveva apparire così, con regole sociali molto + strette di quanto non lo siano oggi, ma appunto.. appariva

penso sia meglio oggi, nonostante tutti i problemi che ci sono
inoltre oggi a milano sappiamo se una persona a canicattì starnutisce, e viceversa quindi tutto è amplificato dai media
una volta sapevi poco di chi stava a 5 km da casa tua, e tutto appariva meno cattivo... anche se non credo lo fosse

p.s.
la vita media + bassa, riduceva in alcuni casi la necessità di ricorrere al divorzio
coppie di vedovi risposati erano all'ordine del giorno, una sorta di divorzio "naturale"
 
Ultima modifica:

Marcello

Master Florello
a me viene piu' semplice il "perchè sposarsi"?

ogni famiglia ha la sua storia,non si possono usare due omicidi per definire l'infelicita' di una famiglia,anzi,talvolta proprio il divorzio crea infelicita' depressive,quando scelto unilateralmente.
 

cleome

Giardinauta Senior
Purtroppo, non c'è nulla di nuovo sotto il sole. Ricordate il romanzo di D'Annunzio "L'Innocente"? Ci fu anche una versione cinematografica con Giancarlo Giannini.
Per chi non avesse letto il romanzo, di seguito un breve riassunto.

Storia di un infanticidio, di una malattia psichica, di un amore nevrotico, ma, soprattutto, storia di una confessione.
Pubblicato nel 1892 e accusato di immoralità, "L'Innocente" narra la storia di Tullio Hermil, libertino aristocratico, che, venuto a sapere che la moglie Giuliana aspetta un figlio dal suo unico sofferto adulterio, non esita ad eliminare il bambino appena nato esponendolo al gelo di una nevicata. Su modello dei romanzi russi, al motivo del delitto si lega lo scandaglio delle miserie dell'anima umana. Anche Tullio Hermil è un esempio di "vivere inimitabile", di cui l'assassinio rappresenta l'infrazione suprema.
Giovane esteta, dalla sensualità disperata, il protagonista tradisce ripetutamente la moglie finendo per spingerla tra le braccia di uno tra i più letti scrittori dell’epoca, Filippo Arborio, nei cui tratti si riscontrano molte caratteristiche del Vate. Il tormento derivato dalla gravidanza di Giuliana porterà Tullio al gesto estremo, l’eliminazione del neonato Raimondo, l’”intruso”.Dopo un anno intero giunge il bisogno di confessare il delitto, riempiendo la pagina bianca che diventerà "L’Innocente".
http://www.italica.rai.it/argomenti/grandi_narratori_900/speciale_dannunzio/linnocente.htm

O il libro, per chi volesse leggerlo
http://www.liberliber.it/mediateca/libri/d/d_annunzio/l_innocente/pdf/d_annunzio_l_innocente.pdf
 

njnye

Florello Senior
Non le trovo storie così diverse. Se guardate bene in tutte e due i casi c'è un unico comune denominatore: non c'è amore in famiglia. In un caso c'era una personalità egotica che ha pianificato un delitto perché non amava né la moglie né i figli e voleva farsi una nuova vita con un'altra (forse solo nella sua testa, visto che l'altra persona ha sempre negato relazioni) con le minori conseguenze possibili; nell'altro c'è una personalità più instabile e depressa che piangeva da giorni, pregava con la madre, non sapeva come uscirne ed è arrivato a un gesto estremo. E no, non c'era amore neanche lì.
In entrambi i casi il problema era la famiglia vissuta come un ostacolo a una vita migliore. Il divorzio non è mai un'esperienza piacevole, ma non è neanche la cosa peggiore che può capitare. Sull'aspetto economico, è vero che per l'uomo è un gioco al massacro e che spesso le donne se ne approfittano, ma ci sono anche i casi contrari. Conosco un marito che non versava nulla (non perché non fosse tenuto, semplicemente perché non aveva voglia di farlo, visto che doveva spendere i soldi con la nuova fidanzatina) e ho visto una madre fare i salti mortali per arrivare a fine mese e fare da doppio genitore. Però tutto sommato, superato il trauma iniziale, era felice di non avere più a fianco un uomo che non amava più. Ogni storia è a sé, però questa idea che si debba stare insieme a tutti i costi anche quando non ti sopporti più e giochi a ferirti tutto il tempo (stile Guerra dei Roses) davvero non riesco a capirlo.
 

Stefano De C.

Florello Senior
Non c'entra il divorziare o meno, stiamo parlando di persone o depresse, oppure semplicemente malate di mente.
E guardate, che talvolta non lo si lascia trasparire all'esterno, per questo si dice "erano una bella famiglia", però in altri casi, i vicini hannod etto "sentivo delle urla ultimamente".
Anche il convivere può generare tali situazioni
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
a me viene piu' semplice il "perchè sposarsi"?

ogni famiglia ha la sua storia,non si possono usare due omicidi per definire l'infelicita' di una famiglia,anzi,talvolta proprio il divorzio crea infelicita' depressive,quando scelto unilateralmente.

Per come stanno le cose in Italia, hai ragione.
Qua in Danimarca, il matrimonio conta poco. Le coppie di fatto (e se una coppia è di fatto o meno lo decide il giudice) hanno praticamente gli stessi obblighi/benefici delle coppie sposate (con qualche eccezione).
Di norma, se siamo stati coppia di fatto per più di 18 mesi, siamo coppia di fatto a tutti gli effetti, anche senza che facciamo alcun tipo di registrazione legale. La stessa interpretazione viene utilizzata in Italia per definire le società di fatto.
C'è da dire che qua le sentenze non sono così palesemente sbilanciate a favore della donna, e i divorzi vengono gestiti in maniera più rapida e indolore.
 

njnye

Florello Senior
"E'venuto un suo amico, mi ha detto che era infelice, lei lo trattava come uno zerbino, Luca piangeva sempre. Quest'amico gli consigliato di separarsi ma lui ha detto che non poteva per dovere". Un matrimonio che, a sentire la signora Brunella, lo soffocava: "Lei - ci dice ancora - gli aveva tolto i suoi spazi, lo aveva allontanato da tutti gli amici. Aveva un carattere molto forte, Luca invece era debole".
Ancona, parla la mamma di Luca: "Per sua moglie era uno zerbino" - Tgcom24
Stiamo parlando di persone depresse a priori o perché stanno con la persona sbagliata per "dovere"? Credo che ci siano delle persone/rapporti che ci rendono migliori e altri che ci rendono peggiori. E bisogna avere il coraggio di uscire da quelli che ci rendono peggiori o adattarsi, per il bene nostro e di chi ci sta attorno. Il convivere di solito non genera queste estremizzazioni perché non c'è la stessa pressione sociale. Se non ti sopporti più non trascini il rapporto per inerzia o per interesse e a nessuno gliene frega niente o quasi se ti lasci. La gente in media manco ti considera una famiglia. Non ci avrei creduto se me l'avessero detto, ma passando da anni di convivenza al matrimonio (con una firma e 10 minuti di cerimonia) ho notato come ti trattino diversamente quando dici "fidanzato/a", "compagno/a" o "marito/moglie". Ma questa è un'altra storia.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
Per come stanno le cose in Italia, hai ragione.
Qua in Danimarca, il matrimonio conta poco. Le coppie di fatto (e se una coppia è di fatto o meno lo decide il giudice) hanno praticamente gli stessi obblighi/benefici delle coppie sposate (con qualche eccezione).
Di norma, se siamo stati coppia di fatto per più di 18 mesi, siamo coppia di fatto a tutti gli effetti, anche senza che facciamo alcun tipo di registrazione legale. La stessa interpretazione viene utilizzata in Italia per definire le società di fatto.
C'è da dire che qua le sentenze non sono così palesemente sbilanciate a favore della donna, e i divorzi vengono gestiti in maniera più rapida e indolore.

penso sia una fatto culturale, è evidente che i danesi non sono come gli italiani in moltissime cose

per la coppia di fatto, legale o meno, matrimonio o no, se sono la stessa cosa, e la legge del tuo paese lo attesta, non fa differenza sposarsi o no, quindi forse è meglio se una differenza c'è, altrimenti decido io che voglio sposarmi, mica devo aspettare che lo stabilisca un giudice, visto che sa che convivo da + di 18 mesi
domanda, visto che per la giustizia danese convivenza e matrimonio sono uguali, gestisce di conseguenza reversibilità e alimenti?

"E'venuto un suo amico, mi ha detto che era infelice, lei lo trattava come uno zerbino, Luca piangeva sempre. Quest'amico gli consigliato di separarsi ma lui ha detto che non poteva per dovere". Un matrimonio che, a sentire la signora Brunella, lo soffocava: "Lei - ci dice ancora - gli aveva tolto i suoi spazi, lo aveva allontanato da tutti gli amici. Aveva un carattere molto forte, Luca invece era debole".
Ancona, parla la mamma di Luca: "Per sua moglie era uno zerbino" - Tgcom24
Stiamo parlando di persone depresse a priori o perché stanno con la persona sbagliata per "dovere"? Credo che ci siano delle persone/rapporti che ci rendono migliori e altri che ci rendono peggiori. E bisogna avere il coraggio di uscire da quelli che ci rendono peggiori o adattarsi, per il bene nostro e di chi ci sta attorno. Il convivere di solito non genera queste estremizzazioni perché non c'è la stessa pressione sociale. Se non ti sopporti più non trascini il rapporto per inerzia o per interesse e a nessuno gliene frega niente o quasi se ti lasci. La gente in media manco ti considera una famiglia. Non ci avrei creduto se me l'avessero detto, ma passando da anni di convivenza al matrimonio (con una firma e 10 minuti di cerimonia) ho notato come ti trattino diversamente quando dici "fidanzato/a", "compagno/a" o "marito/moglie". Ma questa è un'altra storia.

considerando quanti "compagni" molestano e uccidono le loro compagne.. non credo cambi molto tra convivenza e matrimonio, quando c'è uno dei 2 violento
in alcuni casi il vincolo legale (o forse di più quello religioso) aggiunge un peso emotivo
perchè gli alimenti ai figli li paghi(dovresti) anche se non sei sposato

i divorzi sono sempre duri e pesanti, soprattutto se non c'è maturità tra i due
a volte penso che siamo non adulti ma bimbi viziati, che hanno sempre avuto tutto, e quindi appena c'è una difficoltà pestano i piedi e "pretendono" qualcosa che non sempre è possibile avere
vedi quello che ha ucciso moglie e figli per "liberarsi" di un peso
era lei la "matura"
lui è rimasto il ragazzino viziato, quando la famiglia non è stata + il giochino nuovo divertente ma la responsabilità.. allora ha pensato di liberarsene

c'è chi lo fa in altro modo, storie "libere" e semina figli senza poi prendersene cura, (uomini e donne)

riguardo la convienza, non la vedo come te
convivo da un po', e per ora non abbiamo stabilito se sposarci, lo farei per la reversibilità, visto che per farmi pagare la 5 fascia delle tasse universitarie non gli interessava che fossimo sposati, non capisco perchè per la reversibilità(a chiunque tocchi) invece ci tengono ad accertarlo(lo capisco ma avrei preferito un trattamento paritetico in dare e avere)

però a parte quel fattore (politico/sociale) non ho obiezioni particolari, e non vedo particolari diversità di trattamenti, c'è chi ci crede/considera sposati

idem per un'altra coppia molto vicina, convivente con 3 figli, non vedo differenze di trattamenti sociali
e siamo in un paesino tipico da pettegoli, 4mila abitanti, inclusa la frazione, se c'è la luna piena!!! e.. facenti parte di famiglie religiose praticanti

ecco forse il giudizio non è pesante e palese perchè siamo entrambe coppie di primo "giro" e non riassemblate dopo qualche storia precedente
perchè in quel caso "le dicerie" continuano anche dopo il matrimonio.. per cui
nulla di nuovo o di diverso sia che ci sia o meno il pezzo di carta
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
domanda, visto che per la giustizia danese convivenza e matrimonio sono uguali, gestisce di conseguenza reversibilità e alimenti?
Si e no. La struttura è piuttosto diversa, ed il giudice valuta la fattualità caso per caso.
Che io sappia, gli alimenti al convivente sono un caso piuttosto raro, ma è anche una questione culturale. Con i sussidi statali ed altre strutture sociali, è meno frequente che venga stabilito questo bisogno.
Per la reversibilità invece, si, sono praticamente identici. Ovviamente, non bastano i 18 mesi di convivenza formale, ma è necessario dimostrare che si è stati coppia "di fatto".
Non è facile da spiegare a parole perchè per certi versi il concetto di coppia di fatto trova applicazione in qualunque dichiarazione formale, richiesta di documenti, sconti, persino sulla tessera del supermercato...
 

njnye

Florello Senior
idem per un'altra coppia molto vicina, convivente con 3 figli, non vedo differenze di trattamenti sociali
Se leggi avevo escluso la convivenza nel caso di figli. Quella è comunque una famiglia. Se non ci sono figli di mezzo, prima e dopo il matrimonio c'è un cambiamento di atteggiamento. Almeno noi lo abbiamo notato. Ma a pensarci bene forse è anche un fattore di età. Evidentemente se hai 25 anni e convivi la gente pensa sia una storiella, se ne hai 26 e ti sposi no. Peccato che i sentimenti siano sempre gli stessi (e mi aveva dato molto sui nervi).
 

antiono

Giardinauta
Non ci avrei creduto se me l'avessero detto, ma passando da anni di convivenza al matrimonio (con una firma e 10 minuti di cerimonia) ho notato come ti trattino diversamente quando dici "fidanzato/a", "compagno/a" o "marito/moglie". Ma questa è un'altra storia.


Chi? Solo per curiosità. (Ci sono anche genitori che proibiscono ai figli di convivere) chiudo ot.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
Se leggi avevo escluso la convivenza nel caso di figli. Quella è comunque una famiglia. Se non ci sono figli di mezzo, prima e dopo il matrimonio c'è un cambiamento di atteggiamento. Almeno noi lo abbiamo notato. Ma a pensarci bene forse è anche un fattore di età. Evidentemente se hai 25 anni e convivi la gente pensa sia una storiella, se ne hai 26 e ti sposi no. Peccato che i sentimenti siano sempre gli stessi (e mi aveva dato molto sui nervi).

diciamo che io ho notato il cambiamento più legato agli anni
i primi anni ti considerano una coppia che non vuole prendersi responsabilità poi però stabiliscono che, forse ce l'hai, la responsabilità, anche senza pezzo di carta
non so a che età ti sei sposata e dopo quanti anni di convivenza, ma penso che sarebbe stato sufficiente attendere un altro po' per stemperare i giudizi differenziali


ma la forza di non farsi condizionare dei giudizi altrui è proprio questa, fregarsene di come ti considerano

e, anche se è impossibile essere immuni ai giudizi della società in cui si vive, dovremmo essere tutti più maturi, nel dare e nel ricevere giudizi altrui, personalmente non riesco ad essere immune dai giudizi delle persone che per me contano qualcosa.


p.s. io ho ricevuto i regali di convivenza da alcune zie :D set di asciugamani e roba per la casa in genere, tipo lista nozze non fatta.
 

Lylàn

Aspirante Giardinauta
Stiamo parlando di persone depresse a priori o perché stanno con la persona sbagliata per "dovere"? Credo che ci siano delle persone/rapporti che ci rendono migliori e altri che ci rendono peggiori. E bisogna avere il coraggio di uscire da quelli che ci rendono peggiori o adattarsi, per il bene nostro e di chi ci sta attorno. Il convivere di solito non genera queste estremizzazioni perché non c'è la stessa pressione sociale. Se non ti sopporti più non trascini il rapporto per inerzia o per interesse e a nessuno gliene frega niente o quasi se ti lasci. La gente in media manco ti considera una famiglia. Non ci avrei creduto se me l'avessero detto, ma passando da anni di convivenza al matrimonio (con una firma e 10 minuti di cerimonia) ho notato come ti trattino diversamente quando dici "fidanzato/a", "compagno/a" o "marito/moglie". Ma questa è un'altra storia.

La testa non è uguale per tutti. Non tutti hanno la tua testa per ragionare, ciò che può essere la tua autostima, la tua autoaffermazione, il tuo intuito, il tuo coraggio o la tua consapevolezza..
C'è chi comprende a fondo il significato della vita, chi ne comprende bene solo una parte o solo quello che vuole sentire, chi non riesce a capire e chi non ascolta proprio e non è interessato a capire. In mezzo di sono le cattive abitudini, gli insegnamenti e le credenze sbagliate inculcate e accettate, i disagi occultati e l'incompetenza di chi dovrebbe prevenire, magari anche i disturbi mentali latenti, i farmaci, gli stupefacenti o l'alcool.. E' impossibile generalizzare.

Con questo certo non giustifico certi episodi! Ma non sapremo mai cosa davvero sta sotto ad ogni singolo delitto.. La mente umana è un profondo baratro. Inoltre in ogni dinamica si è sempre almeno in 2, la responsabilità non è mai di uno solo.
 

njnye

Florello Senior
Chi? Solo per curiosità. (Ci sono anche genitori che proibiscono ai figli di convivere) chiudo ot.
No, lato genitori nessuna opposizione ma so che ce ne sono tanti che sono contrari alla convivenza e, tralasciando le credenze religiose, lo trovo controproducente, visto che è un'ottima palestra di vita. Più che i corsi prematrimoniali farei fare un mese di convivenza, voglio vedere la percentuale di matrimoni confermati. Se si sposano due persone che non hanno mai lasciato il tetto familiare (con gli studenti fuori sede è diverso, il livello di tolleranza è più alto perché hai provato i peggiori coinquilini del mondo) i primi mesi volano i coltelli anche per chi deve sparecchiare il tavolo.
Però non opporsi non vuol dire considerarti una famiglia. Quello che dicevo io è che nei miei 5 anni di convivenza (non così pochi diciamo) non mi sono sentita trattare come se fossimo una famiglia. E' bastata una firma perché lo fossimo e la gente ci trattasse come tali. E di questo me ne sono accorta a posteriori, quando ho notato l'atteggiamento diverso. Prima non te ne rendi conto.
Chiuso l'OT
 

daria

Master Florello
così, tanto per dire la mia sulla convivenza, io sono sposata ma sono antica :D
i miei figli convivono e io lo preferisco al matrimonio....dovessero chiedere il consenso a me per sposarsi non so mica se glielo do :eek:k07:
 

antiono

Giardinauta
Si potrebbe aprire una nuova discussione sul convivere si ni no .. volevo scrivere la mia su questo ma non volevo proseguire in ot :)
 

GabriGiardini

Giardinauta
un sacco di gemte si sposa per abitidine,perche' si deve fare come la scuola
nasce studia lavora trova una che assomiglia il piu' possibile alla mamma e ae la sposa pee far cobtenta la mamma che.cosi sa che quando lei morira' ilsuo tenrro figliolo avra' qualcuno.che gli cucina(e vi posso assicurar che in base alle mie esperienze sia da bambina osservante che da adulta che vive varie situazioni)queste condizioni rappresentano almeno la meta' degli italiani(all'estero non lo so,non ci so stata)e per come si sposano fanno alduterio,non condivino troppo con la moglieperche' ci sono cose che con la moglie non si possono fare/condividere.... :O

Inviato dal mio GT-S5570I con Tapatalk 2
 
Alto