A parte che il concetto di "giovane" ormai si estende fino ai 45 anni... Ma da dove arriva questa percezione della disaffezione dei giovani per la natura e il verde? Secondo me va a molto a zone. A Milano da qualche tempo c'è una bella riscoperta del verde, i "radical chic" hanno fatto della natura, delle vacanze ecosostenibili e dell'alimentazione bio la loro bandiera. C'è stata una piccola rivoluzione culturale, perché ha spazzato via molti preconcetti sull'assenza di "valore" al verde. Fino agli eccessi dei terrazzi stile giardino pensile che diventano uno status symbol. Ci sono palazzi in cui tra vicini si combatte a suon di siepi (hanno pure il giardiniere che una volta a settimana sistema il terrazzo).
Risultato: se si confrontano le foto dei palazzi di Milano negli anni '80 con quelle attuali, stupisce che sia spuntato verde un po' ovunque. L'immagine di Milano come colata di cemento è, soprattutto in alcune zone (e non mi riferisco solo al blasonato bosco verticale e Gioia), sempre più lontana dalla realtà e sempre più stereotipata.
A Roma attendo di vedere come andrà il progetto del "chilometro verde", Corviale è il perfetto esempio di un certo modello urbanistico che speriamo di esserci lasciati alle spalle.
Tornando a Milano, questo ad esempio è uno dei palazzi di maggiore pregio (prezzo al mq a me ignoto perché vanno sempre in trattativa riservata):
Il bosco verticale ha all'attivo vari premi internazionali (dai 7 ai 15mila euro al mq, ci sono anche molti giovani milionari che hanno preso casa qui):
Vorrei sapere alla luce di quei prezzi cosa direbbe quel perfetto figlio degli anni '50 che qualche tempo fa con tutta la convinzione del mondo mi ha detto "a che serve seminare fiori, mica producono qualcosa...". Immagino possa dire la stessa cosa di una scultura di Michelangelo...
Boiate simili dagli adolescenti non ne ho ancora mai sentite, il ridurre tutto a un valore economico fortunatamente fa parte della vecchia scuola e i Millenians avranno tanti difetti ma di certo non questo...
Sul perché pochi giovani si interessano al giardinaggio mi verrebbe da indicare due cause: tempo e spazio. I giovani tendenzialmente non hanno né l'uno né l'altro. Finché non hai una casa tua è difficile mettersi a coltivare qualcosa. Se sei in affitto fare il nomade con le piante (per me che l'ho fatto per 4 anni con le mie piante carnivore) è abbastanza surreale. Non avrei mai potuto arrivare a 90 vasi continuando a cambiare casa (ed esposizione) ogni anno.
E se vivi ancora coi genitori magari hai altre priorità. Non è detto che la passione non esploda appena hanno la loro casa con terrazzo o meglio ancora il giardino.
Gli orti sono invece per me un discorso a parte: in città sono pochissimi e assegnati dal comune. Comprare un pezzo di terreno per fare l'orto è economicamente una follia, si fa prima ad abbonarsi a Cortilia. E anche volendo andare in perdita, niente da dire se si piantano alberi da frutto, ma con gli scandali che ci sono stati in alcune zone per i rifiuti tossici interrati, a coltivare una zucchina o un pomodoro ci vuole coraggio.
Oltre allo spazio disponibile, torniamo sempre al discorso tempo: è la classica attività che puoi fare se hai tempo da dedicare costantemente e chi lavora non ce l'ha (e lavoreranno a lungo perché la pensione è un miraggio).
Concordo che oggi il fervore ecologista è un po' calato rispetto al passato ma ha portato i suoi frutti. Ora si cerca di mantenere o consumare meno verde possibile.
Questo ad esempio è un centro commerciale:
Riguardo alla conoscenza della natura, se guardo al mio caso specifico in famiglia non ho avuto chissà che insegnamenti, a parte quello di rispettare tutte le forme di vita (cosa non scontata). Però avevo a disposizione tantissimi libri. Tra quelli c'erano due enciclopedie, degli uccelli e dei mammiferi, che erano diventate le mie letture preferite. Ancora oggi quando qualcuno confonde uno storno con un merlo o non sa distinguere un passero maschio da uno femmina inorridisco. Ecco, secondo me rispetto al passato oggi, grazie a Internet e al digitale terrestre, ci sono molti più programmi e strumenti che la mia "me" bambina avrebbe potuto usare per informarsi. E non è vero che non ci sono programmi in tv sul giardinaggio, c'è Pagani, Sky ne ha vari che se non erro periodicamente trasmette anche in "chiaro" (Il giardiniere, Giardini da incubo, giardinieri in affitto, Paint your life aveva dedicato una puntata che avevo visto al rifacimento di un terrazzo...). Poi è ovvio che i programmi di cucina sono di più, ma il pubblico è ovviamente più esteso (chiunque cucina) e il format più avvicente. Ma non sono diminuiti rispetto al passato, anzi, sono aumentati. Quando ero piccola io i canali erano 8 e su uno c'era "Non è la Rai" tutti i pomeriggi, non so se ho reso l'idea...