Romolo753
Giardinauta Senior
Il dry patch è un fenomeno, secondo me, molto diffuso ma molto sottovalutato. A livello estetico è paragonabile ad un attacco fungineo con relative chiazze e ingiallimenti.
Noto che molti al primo ingiallimento pensano subito ad un attacco fungineo. In realtà l’ingiallimento può essere dovuto a vari fattori. Vedetevi un video di bestprato su YouTube intitolato le 7 cause di ingiallimento del prato in estate (by Fabio Polo). Per poter individuare una di queste 7 cause si va per esclusione. Ho dato il giusto quantitativo d’acqua? La stessa viene assorbita dal terreno? Ho esagerato con gli apporti di azoto in primavera? Ecc.
Inoltre, mi accorgo che molti giustamente sanno che la troppa acqua fa male ed è la principale causa insieme all’eccesso di azoto (N) dell’insorgere delle patologie funginee, ma non bagnano a sufficienza il t.e. vuoi perché non hanno l’impianto ben progettato o mal regolato vuoi perché non apportano i giusti quantitativi.
Insomma, la corretta gestione idrica è il prodotto più importante l’estate per una microterma. Più del potassio, più dei biostimolanti e più di qualunque altra cosa. Al contrario, la cattiva gestione della stessa porta al degrado e a malattie del t.e. in brevissimo tempo.
L’agronomo Dal Fiume propone contro le macchie idrofobiche le seguenti soluzioni da me peraltro adottate con successo:
1) Sfeltrare
2) Bucare
3) Arricchire il terreno di agenti umettanti e sostanza organica idrofila (come la Borlanda)
Noto che molti al primo ingiallimento pensano subito ad un attacco fungineo. In realtà l’ingiallimento può essere dovuto a vari fattori. Vedetevi un video di bestprato su YouTube intitolato le 7 cause di ingiallimento del prato in estate (by Fabio Polo). Per poter individuare una di queste 7 cause si va per esclusione. Ho dato il giusto quantitativo d’acqua? La stessa viene assorbita dal terreno? Ho esagerato con gli apporti di azoto in primavera? Ecc.
Inoltre, mi accorgo che molti giustamente sanno che la troppa acqua fa male ed è la principale causa insieme all’eccesso di azoto (N) dell’insorgere delle patologie funginee, ma non bagnano a sufficienza il t.e. vuoi perché non hanno l’impianto ben progettato o mal regolato vuoi perché non apportano i giusti quantitativi.
Insomma, la corretta gestione idrica è il prodotto più importante l’estate per una microterma. Più del potassio, più dei biostimolanti e più di qualunque altra cosa. Al contrario, la cattiva gestione della stessa porta al degrado e a malattie del t.e. in brevissimo tempo.
L’agronomo Dal Fiume propone contro le macchie idrofobiche le seguenti soluzioni da me peraltro adottate con successo:
1) Sfeltrare
2) Bucare
3) Arricchire il terreno di agenti umettanti e sostanza organica idrofila (come la Borlanda)