daria
Master Florello
riepilogo proposte - prima parte
Riepilogo:
1) Un anno in provenza - Peter Mayle - p. 220 - Letteratura da viaggio - Erika
Dopo quindici anni di lavoro nel frenetico mondo londinese della pubblicità, Peter Mayle decide di cambiare vita. Acquista una fattoria in Provenza, costruita con pietre levigate da "duecento anni di vento e di sole", e vi si trasferisce insieme alla moglie e ai suoi due cani. Sogna una vita più rilassata e fa i suoi programmi, ma non tutto va come previsto; la ristrutturazione procede a rilento, e lo mette a confronto con un mondo che ai suoi occhi anglosassoni appare bizzarro e sorprendente: una parlata dall'inflessione incomprensibile, un'idea della puntualità quantomeno fantasiosa, operai e artigiani che compaiono rumorosamente all'improvviso, mettono tutto a soqquadro e scompaiono per mesi, un sacre vent, il mistral, "capace di far impazzire uomini e animali'. E soprattutto una galleria di personaggi l'uno più originale dell'altro, descritti con una curiosità accompagnata da un'irresistibile vena ironica: dall'idraulico Menicucci con la passione del clarinetto al cacciatore Massot, con la fissazione dei Tedeschi sporcaccioni, al vicino Faustin, che lo coinvolge sapientemente in un'impresa vinicola. Mayle lentamente abbandona le sue ritrosie e scivola nei ritmi della Provenza: il suo diario, disteso fra due feste di capodanno, ci guida attraverso i piaceri della cucina e dei vini del Sud della Francia, ci descrive i mercati di paese, le feste, le abitudini, i modi della socialità, il mutare del paesaggio con le stagioni.
2) Viaggio in Sardegna - Michela Murgia - p. 184 - ? - cleome
Ci sono buchi in Sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni. Ci sono statue di antichi guerrieri alti come nessun sardo è stato mai, truci culti di santi che i papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose strusciano impudicamente il ventre nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne. C'è una Sardegna come questa, o davanti ai camini si racconta che ci sia, che poi è la stessa cosa, perché in una terra dove il silenzio è ancora il dialetto più parlato, le parole sono luoghi più dei luoghi stessi, e generano mondi. Un'isola delle storie che va visitata così: attraverso percorsi di parole che disegnino i profili dei luoghi, diano loro una forma al di là delle pietre lise, li rendano ricordo condiviso e infine aiutino a dimenticarli, perché non corrano il rischio di restare dentro e prenderne il posto. Questa storia è un viaggio in compagnia di dieci parole, dieci concetti alla ricerca di altrettanti luoghi, più uno. Undici mete, perché i numeri tondi si addicono solo alle cose che possono essere capite definitivamente. Non è così la Sardegna, dove ogni spazio apparentemente conquistato nasconde un oltre che non si fa mai cogliere immediatamente, conservando la misteriosa verginità delle cose solo sfiorate".
3) Sei giorni di preavviso - Giorgio Scerbanenco - p. 276 - giallo - daria
Un celebre attore, narcisista e pieno di sé, ma ormai sul viale del tramonto, vive da giorni barricato in casa . Riceve quotidianamente minacciosi messaggi con la data, il luogo e l’ora della morte. E tutti i possibili colpevoli hanno sempre alibi indistruttibili. Le operazioni di polizia per scoprire il mittente, ovvero il potenziale assassino, sono affidate ad Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston e investigatore sui generis. Schivo e timidissimo, l’archivista è un tenace temperamento speculativo, affinatosi nello studio dei rapporti d’inchiesta, che riordina e cataloga e che alla fine riuscirà a venire a capo dell'intricata matassa.
4) Accabadora - Michela Murgia - p. 164 - ? - Harma
Premio Campiello 2010. Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
5) Storie ciniche - W. Somerset Maugham - p. 221 - Narrativa - benji09
«Deve essere un mio difetto, ma i peccati altrui non mi scandalizzano – sempre che non mi riguardino personalmente». La leggendaria sprezzatura di Maugham pervade tutti i racconti di questa raccolta, popolata di personaggi tanto più veri in quanto tratti dalla sua vita multiforme di medico, scrittore, drammaturgo e agente segreto. Il nostro insaziabile viaggiatore spazia da una bettola di Vladivostok al bel mondo della Costa Azzurra, e il suo occhio spietato mette a nudo con sublime cattiveria, o anche con dissimulata compassione, intime tragedie e abissali fallimenti di un pittoresco campionario umano: impostori di lungo corso, madri efferate, coniugi assassini – tutti in balìa della casualità della vita e della cecità delle passioni. Come Elizabeth, «una giocatrice d'azzardo, una scialacquatrice e una donna lasciva»; o come Morton che, tornato in Inghilterra, si sentiva più solo che nella giungla. E segreti ben custoditi, acrobatici patti e rischiosi tradimenti concordati ci apriranno un mondo in cui nulla obbedisce a una rassicurante prevedibilità.
6) L'inconfondibile tristezza della torta di limone - Aimee Bender - p. 332 - Narrativa - carne
Alla vigilia del suo nono compleanno, la timida Rose Edelstein scopre improvvisamente di avere uno strano dono: ogni volta che mangia qualcosa, il sapore che sente è quello delle emozioni provate da chi l'ha preparato, mentre lo preparava. I dolci della pasticceria dietro casa hanno un retrogusto di rabbia, il cibo della mensa scolastica sa di noia e frustrazione; ma il peggio è che le torte preparate da sua madre, una donna allegra ed energica, acquistano prima un terrificante sapore di angoscia e disperazione, e poi di senso di colpa. Rose si troverà così costretta a confrontarsi con la vita segreta della sua famiglia apparentemente normale, e con il passare degli anni scoprirà che anche il padre e il fratello - e forse, in fondo, ciascuno di noi - hanno doni misteriosi con cui affrontare il mondo. Mescolando il realismo psicologico e la fiaba, la scrittura sensuale di Aimeé Bender torna a regalarci una storia appassionante sulle sfide che ogni giorno ci pone il rapporto con le persone che amiamo.
Riepilogo:
1) Un anno in provenza - Peter Mayle - p. 220 - Letteratura da viaggio - Erika
Dopo quindici anni di lavoro nel frenetico mondo londinese della pubblicità, Peter Mayle decide di cambiare vita. Acquista una fattoria in Provenza, costruita con pietre levigate da "duecento anni di vento e di sole", e vi si trasferisce insieme alla moglie e ai suoi due cani. Sogna una vita più rilassata e fa i suoi programmi, ma non tutto va come previsto; la ristrutturazione procede a rilento, e lo mette a confronto con un mondo che ai suoi occhi anglosassoni appare bizzarro e sorprendente: una parlata dall'inflessione incomprensibile, un'idea della puntualità quantomeno fantasiosa, operai e artigiani che compaiono rumorosamente all'improvviso, mettono tutto a soqquadro e scompaiono per mesi, un sacre vent, il mistral, "capace di far impazzire uomini e animali'. E soprattutto una galleria di personaggi l'uno più originale dell'altro, descritti con una curiosità accompagnata da un'irresistibile vena ironica: dall'idraulico Menicucci con la passione del clarinetto al cacciatore Massot, con la fissazione dei Tedeschi sporcaccioni, al vicino Faustin, che lo coinvolge sapientemente in un'impresa vinicola. Mayle lentamente abbandona le sue ritrosie e scivola nei ritmi della Provenza: il suo diario, disteso fra due feste di capodanno, ci guida attraverso i piaceri della cucina e dei vini del Sud della Francia, ci descrive i mercati di paese, le feste, le abitudini, i modi della socialità, il mutare del paesaggio con le stagioni.
2) Viaggio in Sardegna - Michela Murgia - p. 184 - ? - cleome
Ci sono buchi in Sardegna che sono case di fate, morti che sono colpa di donne vampiro, fumi sacri che curano i cattivi sogni e acque segrete dove la luna specchiandosi rivela il futuro e i suoi inganni. Ci sono statue di antichi guerrieri alti come nessun sardo è stato mai, truci culti di santi che i papi si sono scordati di canonizzare, porte di pietra che si aprono su mondi ormai scomparsi, e mari di grano lontani dal mare, costellati di menhir contro i quali le promesse spose strusciano impudicamente il ventre nel segreto della notte, vegliate da madri e nonne. C'è una Sardegna come questa, o davanti ai camini si racconta che ci sia, che poi è la stessa cosa, perché in una terra dove il silenzio è ancora il dialetto più parlato, le parole sono luoghi più dei luoghi stessi, e generano mondi. Un'isola delle storie che va visitata così: attraverso percorsi di parole che disegnino i profili dei luoghi, diano loro una forma al di là delle pietre lise, li rendano ricordo condiviso e infine aiutino a dimenticarli, perché non corrano il rischio di restare dentro e prenderne il posto. Questa storia è un viaggio in compagnia di dieci parole, dieci concetti alla ricerca di altrettanti luoghi, più uno. Undici mete, perché i numeri tondi si addicono solo alle cose che possono essere capite definitivamente. Non è così la Sardegna, dove ogni spazio apparentemente conquistato nasconde un oltre che non si fa mai cogliere immediatamente, conservando la misteriosa verginità delle cose solo sfiorate".
3) Sei giorni di preavviso - Giorgio Scerbanenco - p. 276 - giallo - daria
Un celebre attore, narcisista e pieno di sé, ma ormai sul viale del tramonto, vive da giorni barricato in casa . Riceve quotidianamente minacciosi messaggi con la data, il luogo e l’ora della morte. E tutti i possibili colpevoli hanno sempre alibi indistruttibili. Le operazioni di polizia per scoprire il mittente, ovvero il potenziale assassino, sono affidate ad Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston e investigatore sui generis. Schivo e timidissimo, l’archivista è un tenace temperamento speculativo, affinatosi nello studio dei rapporti d’inchiesta, che riordina e cataloga e che alla fine riuscirà a venire a capo dell'intricata matassa.
4) Accabadora - Michela Murgia - p. 164 - ? - Harma
Premio Campiello 2010. Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come "l'ultima". Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. "Tutt'a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili'e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia". Eppure c'è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c'è un'aura misteriosa che l'accompagna, insieme a quell'ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell'accabadora, l'ultima madre.
5) Storie ciniche - W. Somerset Maugham - p. 221 - Narrativa - benji09
«Deve essere un mio difetto, ma i peccati altrui non mi scandalizzano – sempre che non mi riguardino personalmente». La leggendaria sprezzatura di Maugham pervade tutti i racconti di questa raccolta, popolata di personaggi tanto più veri in quanto tratti dalla sua vita multiforme di medico, scrittore, drammaturgo e agente segreto. Il nostro insaziabile viaggiatore spazia da una bettola di Vladivostok al bel mondo della Costa Azzurra, e il suo occhio spietato mette a nudo con sublime cattiveria, o anche con dissimulata compassione, intime tragedie e abissali fallimenti di un pittoresco campionario umano: impostori di lungo corso, madri efferate, coniugi assassini – tutti in balìa della casualità della vita e della cecità delle passioni. Come Elizabeth, «una giocatrice d'azzardo, una scialacquatrice e una donna lasciva»; o come Morton che, tornato in Inghilterra, si sentiva più solo che nella giungla. E segreti ben custoditi, acrobatici patti e rischiosi tradimenti concordati ci apriranno un mondo in cui nulla obbedisce a una rassicurante prevedibilità.
6) L'inconfondibile tristezza della torta di limone - Aimee Bender - p. 332 - Narrativa - carne
Alla vigilia del suo nono compleanno, la timida Rose Edelstein scopre improvvisamente di avere uno strano dono: ogni volta che mangia qualcosa, il sapore che sente è quello delle emozioni provate da chi l'ha preparato, mentre lo preparava. I dolci della pasticceria dietro casa hanno un retrogusto di rabbia, il cibo della mensa scolastica sa di noia e frustrazione; ma il peggio è che le torte preparate da sua madre, una donna allegra ed energica, acquistano prima un terrificante sapore di angoscia e disperazione, e poi di senso di colpa. Rose si troverà così costretta a confrontarsi con la vita segreta della sua famiglia apparentemente normale, e con il passare degli anni scoprirà che anche il padre e il fratello - e forse, in fondo, ciascuno di noi - hanno doni misteriosi con cui affrontare il mondo. Mescolando il realismo psicologico e la fiaba, la scrittura sensuale di Aimeé Bender torna a regalarci una storia appassionante sulle sfide che ogni giorno ci pone il rapporto con le persone che amiamo.