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Il Natale e i nostri figli

Fralema

Giardinauta
Il Natale è una festività molto attesa e sentita e lo è in modo particolare per i più piccoli, al punto che è ritenuta la festa per eccellenza dei bambini.

Ma i bambini come vivono l’attesa per il Natale e soprattutto per l’arrivo di Babbo Natale? Cosa rappresenta e che significato ha per loro questo personaggio, che porta doni per i bambini di tutto il mondo?
L’attesa per l’arrivo di Babbo Natale è sicuramente legata all’attesa per i regali: lo stato di euforia e di eccitazione per i doni nascono dal fatto che i bambini, nella loro crescita, hanno imparato che questo “nonno buono” ogni anno arriva puntuale, il 25 dicembre ,al suo appuntamento con loro, senza deluderli mai...................

Quindi, Babbo Natale rappresenta per loro la bontà: lui è un personaggio buono ed adorabile, che porta i regali ai bambini. Molti genitori si domandano se c’è un’età idonea in cui è necessario svelare al proprio figlio il “segreto” di Babbo Natale. Forse potrebbe essere molto più utile lasciare che il bambino si viva questo sogno e questa fantasia finché è possibile, che solitamente permane fino all’inizio della scuola primaria, perché è molto importante per lui ritagliarsi degli spazi in cui poter fantasticare e sognare. Può accadere anche che il bambino abbia già compreso da solo la realtà e che continui comunque a far finta che Babbo Natale esista, proprio per seguitare a giocare con la propria fantasia............e spesso mamma e papà entrano in questo gioco, facendo capire al proprio figlio che sanno che lui ha compreso la realtà e che forse può essere ancora divertente continuare a giocare insieme con la fantasia di Babbo Natale......... Al contrario, se sono i bambini stessi a porre delle domande sulla sua reale esistenza, i genitori possono dare delle risposte che iniziano ad avvicinarsi alla realtà, come ad esempio il fatto che Babbo Natale si faccia aiutare dai genitori per comprare i regali a tutti i bambini...............
E’ di fondamentale importanza che i genitori stessi accompagnino i propri figli nella comprensione di questa realtà, rispettando i loro tempi e le loro curiosità, senza imporre alcuna crescita ed alcuna verità.

Il Natale è una festività che unisce grandi e piccini, non solo per il significato religioso che essa riveste, ma anche per il suo aspetto magico e suggestivo, che mette i bambini in una condizione di emozionante attesa e che permette ai genitori di rivivere, insieme ai propri figli, le loro nostalgiche fantasie infantili legate all’arrivo di Babbo Natale e dei suoi doni.
Ma ciò che in questa festa unisce genitori e figli è anche la partecipazione dei bambini alla preparazione dell’albero di Natale e alla costruzione del presepe, attraverso la quale è possibile raccontare loro della nascita di Gesù Bambino.
Solitamente il festeggiamento del Natale unisce anche la famiglia allargata: è usanza comune che i genitori scelgano di trascorrere i giorni di festa con le proprie famiglie d’origine e che i bambini si ritrovino così a festeggiare anche con i nonni, gli zii e i cugini.
Che valore assume per il bambino questo rito familiare così forte, che mette insieme la sua famiglia e quelle d’origine dei suoi genitori ?
Al di là della sua gioia per i regali e le attenzioni ricevute dai componenti della sua famiglia, il festeggiamento del Natale con la famiglia, così come le altre radicate tradizioni familiari, per il bambino assumono il significato di un’ “appartenenza” e di un legame familiare, che gli forniscono una sicurezza affettiva ed emotiva importanti per la sua crescita ed il suo sviluppo.
Attraverso l’esperienza di questo rito familiare, il bambino impara anche a conoscere e a far sue le tradizioni specifiche della sua famiglia, come ad esempio l’usanza di festeggiare la vigilia in casa dei nonni paterni o materni, quella di scambiarsi i doni il giorno stesso della vigilia o dopo il pranzo di Natale, come anche la tradizione dei giochi delle carte e della tombola, che quasi sempre vede coinvolte le tre generazioni dei nonni, dei genitori e dei figli.



Io ho tre figli, ormai grandicelli, 23 - 21 - 13 anni, quindi oramai consapevoli di tutte le "bugie" loro raccontate nel corso degli anni in merito!
Eppure in questi giorni, li vedo un pò tanto regredire, come se volessero riassaporare i momenti della loro infanzia.
Mi fanno tenerezza, mi commuovono.

I più grandi specialmente, fanno di tutto per abbindolare la piccola, e lei fa la furbetta e sta al gioco.
Hanno nascosto i regali che si scambieranno, addobbato l'albero, hanno persino litigato, come quando erano molto più piccoli , per la posizione delle statuine nel presepe.





Insomma si respira l'aria natalizia come quando erano piccoli!
A me piace, da un'emozione particolare, vederli ancora così entusiasti, felici, e non mi sfiora neanche per un attimo il pensiero che sia solo opportunismo (leggi arrivo regali)!
Mi piace anche il loro darsi per gli altri, organizzano la festa per i bambini del paese all'oratorio, la cena, i giochi,
passare giornate di vacanza tutti insieme, in allegria.

Aiutano gli adulti del Comitato festeggiamenti ad addobbare l'albero!
Pensano a chi è meno fortunato di loro, e sperano in un mondo migliore per tutti i ragazzi.
Attendono il Natale con entusiasmo, e questo mi fa molto felice.

Ciao Fra
 
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