...nonna Genoveffa
Cara Emanuela, permettimi di fare la nonna Genoveffa.
Secondo me questa università italiana, è qualcosa di incomprensibile. Della serie non capisco, ma m'adeguo.
Ti elenco i punti che non comprendo:l'aumento giusto degli stipendi degli assegnisti di ricerca (ma con quali fondi se si taglia continuamente la ricerca?) :storto:
Le lauree brevi (ma a che servono se i ragazzi poi vanno nelle specialistiche, cioè il 3+2 ?)
Le semestralizzazioni dei corsi, vale a dire prendere l contenuto di un corso annuale, ficcarto in un semestrale che poi in realtà sono due mesi e mezzo di lezione frontale
Il conteggio dei malefici CFU cioè crediti formativi universitari cioè condensare una preparazione che dovrebbe essere alta (d'altra parte altrimenti l'università a che serve?), in ore-uomo.
Lo so , sto parlando arabo e me ne scuso. L'università vecchio stampo con i suoi corsi annuali (che rispettavano l'effettivo e oggettivo tempo di apprendimento di un cervello umano) era più umana, appunto.
Le tesi di adesso sono di 60 pagine al massimo. E' vero le nostre erano immense, ma permettevano di svolgere l'argomento in maniera lineare. Stava alla passione dell'individuo, e alla sua voglia di abbreviare i tempi, sempre che non abbia avuto da combattere con i tempi delle biblioteche.
Se con questa riforma volevano scuotere il corpo docente....non ci sono riusciti. Nel mondo, il professore che non si vede ci sarà sempre, quello che segue troppo lo stesso, quello che è severo pure.
PUrtroppo questa riforma è proccupante, perché a monte la scuola non prepara più i ragazzi, nonostante la buona volonntà e l'ottima preprarazione degli insegnanti.
Ieri ho fatto esami. Ho meglio ho assistito il professore agli esami. Ma perché la maggior parte dei ragazzi non ha la curiosità? Perché si passa dal giovane concertista che ovviamente ci mette anima e corpo, al chi si spacca la testa e alla fine un risultato lo ottiene a chi prova l'esame e ti guarda male quando gli dici che la preparazione è insufficiente?
Eppure oggi le ledicole sono tracolme di cd a poco prezzo con ottime esecuzioni. La radio trasmette musica classica, la tv, raramente, anche. E poi in internet
ci sono interi portali che hanno tutto il repertorio a gratis, senza parlare delle informazioni che puoi ottenere. Sembra insomma che fare l'università sia diventato un passatempo, non una scelta ponderata.
La nonna genoveffa ha finito,
.....va a farsi un latte caldo visto che è a letto con un mal di gola e un raffreddore immenso.....
:love_4: