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Debiti e crediti

seya

Master Florello
io bilanci non ne voglio fare.
li rifuggo di solito.
sono contenta di stare in salute ma che soprattutto lo siano i miei cari.
l'unico debito che ho è nei confronti di milou, mi dà molto di più lei , di quanto non le dia io.
sarò banale.
ma è l'unica cosa che mi sento di dire.
fare bilanci mi mette una tristezza infinita.
ci sono tante cose che avrei fatto diversamente.
e pensarci non mi mette di buon umore.
un debito grosso è verso i miei genitori.
avrei potuto essere una brava figlia.
ma non è tardi per rimediare.
e ora ce la sto mettendo proprio tutta.
:) di questo sono contenta.
 

milla04

Maestro Giardinauta
Milla, vedi, il problema non è tanto che certe persone non abbiano saputo o potuto trovare uno stimolo.
Il problema vero è, che molte volte ci sono persone che vengono martoriate di continuo da certi eventi.
E' su questo che alla fine non puoi più imparare nulla dal male che ti arriva come una tegola, perchè alla fine la vita si trasforma in un dolore immenso che ti impedisce di vivere.

Ros, certamente ci sono persone e famiglie le cui disgrazie sembrano non aver mai fine... In quei casi, ciò che mi viene da pensare è che ormai l'intelligenza umana riesce ad arrivare a livelli strabilianti, ma non ho ancora visto società che riescano ad ovviare davvero a situazioni come queste, anzi sembra che la tendenza sia proprio quella di ignorare certe realtà per dare spazio al progresso scientifico, all'economia, al finto benessere frutto di finti bisogni...
Un due tre...stella! Chi ha grinta va avanti, chi ha problemi a camminare velocemente resta al palo.:mad:
Un orrore.... :squint:
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Beh... non è detto. Io penso che se uno arriva al punto di porre fine alla propria vita non sia necessariamente un vigliacco. Semplicemente qualcosa si rompe, forzando le resistenze fisiche o mentali, e queste ultime non dipendono dalla propria volontà, ma è come un fatto di "costituzione" più o meno robusta. Come il fisico si piega alle malattie, qui è lo stesso discorso, e la forza di volontà centra fino a un certo punto....

E' vero sono d'accordo con te. Penso che non sia da vigliacchi, penso anzi che ci voglia un grande coraggio (lungi da me il voler connotare positivamente questo atto naturalmente!!!) , penso anche che quando come dici tu "qualcosa si rompe" l'urlo interiore sia talmente alto e al contempo sordo alla relatà esterna che tutto implode, l'urlo è talmente alto che ottenebra la ragione, la soffoca fino alle conseguenze estreme di un atto insano, qualunque esso sia, perchè il suicidio fisico non è l'unica possibile conseguenza di questo rompersi dentro. Avete mai conosciuto una persona che si è tolta la vita? Io si. Lo sento ancora adesso l'eco del suo urlo. Tremendo. Scusate.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Non ho ancora risposto.
E' difficile.
Sono razionalmente, oggettivamente, assolutamente in debito.
E mi sento assolutamente inadeguata e fuori luogo e ingrata e chi più ne ha più ne metta quando, troppo spesso, non me ne sò rendere conto. Un eterno confronto con il mondo esterno per scuotersi e dirsi "Ma lo vedi quanto hai??? La salute, il lavoro, una casa. Guarda chi purtroppo non ha tutto questo quando ti senti giù!!!" Alcune volte serve altre meno. Alcune volte non ti riconosci e vorresti essere un'altra persona, l'altra persona che per tanti motivi spesso non dipendenti da te non sei e improvvisamente ti senti colpevolmente in credito. Insomma se non si è capito sono triste in questo periodo.
Quando mi arrabbio quando mi accade qualcosa di brutto, quando qualcuno mi ferisce, quando dai emozionalmente e quello che ricevi è cattiveria spesso quello che più mi addolora è che mi indurisco progressivamente sempre di più, per difesa, per necessità, per mille motivi, mi giro e quello che penso di essere non è quello che dimostro e non si rispecchia in quello che faccio e le motivazioni non giustificano, l'oggettività è che assolutamente non ti piaci.
 
Ultima modifica:

RosaeViola

Master Florello
"Ma lo vedi quanto hai??? La salute, il lavoro, una casa. Guarda chi purtroppo non ha tutto questo quando ti senti giù!!!"

...e l'affetto Erika?

Sono razionalmente, oggettivamente, assolutamente in debito.

In virtù di quanto ho letto, io credo che anche tu Erika, abbia qualche credito in giro...Delle volte non ce ne rendiamo conto, ma certe sensazioni sono inequivocabili.

Alcune volte non ti riconosci e vorresti essere un'altra persona, l'altra persona che per tanti motivi spesso non dipendenti da te non sei e improvvisamente ti senti colpevolmente in credito. Insomma se non si è capito sono triste in questo periodo.

Perchè colpevolmente? :love_4:

Quando mi arrabbio quando mi accade qualcosa di brutto, quando qualcuno mi ferisce, quando dai emozionalmente e quello che ricevi è cattiveria spesso quello che più mi addolora è che mi indurisco progressivamente sempre di più, per difesa, per necessità, per mille motivi, mi giro e quello che penso di essere non è quello che dimostro e non si rispecchia in quello che faccio e le motivazioni non giustificano, l'oggettività è che assolutamente non ti piaci

Erika, non punire te stessa perchè soffri di fronte a certe cose.
La tua sensibilità è il tuo valore. Disconoscendolo soffrirai anche di più. Magari non ora, non subito, ma quando questa rialzerà la testa, il dolore sarà quasi insopportabile.
Accettati nella tua capacità di soffrire, ama ciò che sei perchè è un valore inestimabile e non chiuderlo fuori da te.
Non immagini quanto dolorose possano essere le conseguenze.

Ti voglio bene.
 

RosaeViola

Master Florello
Comunque sia, scusami se mi sono permessa di parlarti così direttamente, ma leggere questo post, mi ha davvero fatto sentire tutta la tua sofferenza.
 

ErikaErika

Maestro Giardinauta
Son tornata in me. Mi si erano inondati gli occhi di lacrime.
L'affetto.
Se ne riceve spesso di più da chi non si è mai visto nemmeno come è fatto, un esempio sei proprio te Rosa.
L'affetto.
L'affetto ha spesso molti volti o meglio molte origini che ne determinano l'autenticità. Come l'amore. Può essere appagamento di un proprio bisogno come può essere amore vero incondizionato. Come il ferirsi, niente di personale, alcune volte sei solo la persona sbagliata al momento sbagliato, magari ledi solo delle aspettative o delle speranze altrui. Niente di personale quindi. Si Rosa, hai ragione, qualche credito può essere che ce l'abbia, qualche tizzone ardente sopito sotto il carbone magari della convenienza o della nevrosi altrui che fa in modo che tu viva come sbagliate queste sensazioni. Non è semplice, non è lineare. Ci vorrebbe veramente tanto più amore per pareggiare tutti i conti. Ma io che ne parlo ne avrò a sufficienza o dico solo di averne? O meglio ne ho ancora? Onestamente non lo so. Grazie Rò, sei dolcissima.
 

RosaeViola

Master Florello
Son tornata in me. Mi si erano inondati gli occhi di lacrime.
L'affetto.
Se ne riceve spesso di più da chi non si è mai visto nemmeno come è fatto, un esempio sei proprio te Rosa.
L'affetto.
L'affetto ha spesso molti volti o meglio molte origini che ne determinano l'autenticità. Come l'amore. Può essere appagamento di un proprio bisogno come può essere amore vero incondizionato. Come il ferirsi, niente di personale, alcune volte sei solo la persona sbagliata al momento sbagliato, magari ledi solo delle aspettative o delle speranze altrui. Niente di personale quindi. Si Rosa, hai ragione, qualche credito può essere che ce l'abbia, qualche tizzone ardente sopito sotto il carbone magari della convenienza o della nevrosi altrui che fa in modo che tu viva come sbagliate queste sensazioni. Non è semplice, non è lineare. Ci vorrebbe veramente tanto più amore per pareggiare tutti i conti. Ma io che ne parlo ne avrò a sufficienza o dico solo di averne? O meglio ne ho ancora? Onestamente non lo so. Grazie Rò, sei dolcissima.


Sì che ne hai e sicuramente ne avrai.
La prova è quel che senti adesso in te, la tua paura di non averne più, la stessa consapevolezza che tutto ciò non è lineare, la capacità che hai di risentire quel tizzone ardente sotto il carbone...bellissima questa immagine che hai tratteggiato.
Lascialo fluire Erika, anche se il prezzo sarà soffrire un po' di più, potrai anche gioire di più e amare di più.

Ti abbraccio forte.
 

Walnut

Giardinauta Senior
Ros, certamente ci sono persone e famiglie le cui disgrazie sembrano non aver mai fine... In quei casi, ciò che mi viene da pensare è che ormai l'intelligenza umana riesce ad arrivare a livelli strabilianti, ma non ho ancora visto società che riescano ad ovviare davvero a situazioni come queste, anzi sembra che la tendenza sia proprio quella di ignorare certe realtà per dare spazio al progresso scientifico, all'economia, al finto benessere frutto di finti bisogni...
Un due tre...stella! Chi ha grinta va avanti, chi ha problemi a camminare velocemente resta al palo.:mad:
Un orrore.... :squint:

Avete mai letto qualcosa di Bert Hellinger a proposito delle costellazioni famigliari?
 

Clorophilla

Florello
Questo topic mi fa' accapponare la pelle, volevo dirtelo Ro',...... ma per ovvi motivi (che probabilmente comprendo solo io) non interverrò, almeno per ora.
Ciò che posso dire è che le prove della vita a volte sono talmente dure e faticose che a stento si riesce a mantenere integra la ragione e se, faticosamente, lei ne esce indenne il discorso non è altrettanto uguale per sensibilità, empatia, carattere. Il dolore, nel migliore dei casi, fortifica, inaridisce e plasma per garantire la sopravvivenza, le sue ferite sono indelebili, talvolta così profonde e radicate da alterare la nostra personalità ed il nostro modo di vivere, soprattutto quando questa sofferenza è prolungata.
Volevo ringraziarti Rosa :love_4:
 
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RosaeViola

Master Florello
Questo topic mi fa' accapponare la pelle, volevo dirtelo Ro',...... ma per ovvi motivi (che probabilmente comprendo solo io) non interverrò, almeno per ora.
Ciò che posso dire è che le prove della vita a volte sono talmente dure e faticose che a stento si riesce a mantenere integra la ragione e se, faticosamente, lei ne esce indenne il discorso non è altrettanto uguale per sensibilità, empatia, carattere. Il dolore, nel migliore dei casi, fortifica, inaridisce e plasma per garantire la sopravvivenza, le sue ferite sono indelebili, talvolta così profonde e radicate da alterare la nostra personalità ed il nostro modo di vivere, soprattutto quando questa sofferenza è prolungata.
Volevo ringraziarti Rosa :love_4:


Cloro, non conosco i perchè del tuo grazie e aggiungo che volevo anche dirti che non è sempre avviene ciò che dici tu.
La sofferenza ha delle ragioni, ne ha sempre. L'inaridimento prende piede solo se non si ha la forza di guardare in faccia il dolore e dargli un nome, solo se si sopravvive a grandi prove senza capirne i perchè.
Solo attraverso la comprensione degli eventi di una vita, solo una lettura analitica degli attori di questa sofferenza, dei responsabili della sofferenza, può portare al superamento.

La personalità non si altera, affatto. Siamo solo noi a non permettere più, a ciò che siamo, di avere una voce, di esprimersi.
Crediamo così di superare, invece ci condanniamo ad una sofferenza inaudita e sorda.
Ci sono persone che pur non parlando della propria sofferenza, in realtà la gridano e, quasi sempre queste, hanno anche la forza di chiedere aiuto, di cercare conforto e calore.

Ci sono altre persone che, invece, principalmente fingono di essere ciò che non sono. Ma non fingono con gli altri, bensì con sè stessi.
Queste sono condannate alla solitudine, all'indurimento e al cinismo.
E questa non è ancora sofferenza?
 

Clorophilla

Florello
Cloro, non conosco i perchè del tuo grazie e aggiungo che volevo anche dirti che non è sempre avviene ciò che dici tu.
La sofferenza ha delle ragioni, ne ha sempre. L'inaridimento prende piede solo se non si ha la forza di guardare in faccia il dolore e dargli un nome, solo se si sopravvive a grandi prove senza capirne i perchè.
Solo attraverso la comprensione degli eventi di una vita, solo una lettura analitica degli attori di questa sofferenza, dei responsabili della sofferenza, può portare al superamento.

La personalità non si altera, affatto. Siamo solo noi a non permettere più, a ciò che siamo, di avere una voce, di esprimersi.
Crediamo così di superare, invece ci condanniamo ad una sofferenza inaudita e sorda.
Ci sono persone che pur non parlando della propria sofferenza, in realtà la gridano e, quasi sempre queste, hanno anche la forza di chiedere aiuto, di cercare conforto e calore.

Ci sono altre persone che, invece, principalmente fingono di essere ciò che non sono. Ma non fingono con gli altri, bensì con sè stessi.
Queste sono condannate alla solitudine, all'indurimento e al cinismo.
E questa non è ancora sofferenza?



I perchè del mio grazie li puoi immaginare, volente e dolente un pochetto di me sai e con questo tuo thread hai toccato per me una spina nel cuore.
Non è sempre come dico io ma può anche succedere che non sempre la sofferenza abbia delle ragioni così profonde e non sempre possiamo darle un nome e guardare in faccia il ns. dolore. Bisogna pur ammettere che in alcune situazioni purtroppo non tutto dipende da noi, e ciò accresce ancor più rabbia e sofferenza, ciò che si può fare è reagire ed aspettare e sperare, anch'io credo che nella maggioranza dei casi serva un processo di analisi per arrivare alla comprensione ma purtroppo non sempre è così.
E' il riconoscere il nostro limite.
E' l'essere coscienti che si sarebbe ben altro se...è l'essere consapevoli che ciò non dipende da noi ma da qualche altro. Bada, il mio non vuole essere un discorso vittimistico ma quando si ha bisogno di aiuto lo si ha e basta, inutile dire che la volontà, la forza ecc.ecc. ti possano tirar fuori, inutile cercare di capire i misteri reconditi di tale sofferenza, quando sei perfettamente cosciente che magari, parlo del mio caso, basterebbero 15 buoni e sani minuti per vedere la vita completamente cambiata.
Perchè, paradossalmente è possibile anche questo ed allora non valgono i perchè i ma i se, non c'è il senso..inutile volerlo trovare sempre, a volte non c'è.
E' proprio quando c'è questa leggerezza, questa superficialità, questo "scarso valore per la vita" che nonostante tutte le avversità si cerca di difendere con i denti che scatta il meccanismo di sopravvivenza ed i parametri vitali cambiano, le priorità cambiano e non si può far altro che "vivere con consapevolezza" questo cambiamento, di allineare le proprie energie a tali nuove necessità..mamma mia ..non so' se riesco a farmi capire, ciò che voglio sottolineare in definitiva è il concetto di "IMPOTENZA", non mi sarei mai aspettata da me questa parola ma purtroppo la devo dire...non possiamo tutto, non è tutto nelle nostre mani, purtroppo.......è brutto, è un grande smacco ma è proprio così......
 

fio_rella

Maestro Giardinauta
dopo una lunga fase di " sto dando", adesso ( e incrocio le dita), sto ricevendo.
cerco di goderne il piu' possibile, potrebbe tornare il buio.
ma la paura del domani, non mi puo' rattristare in qeusti giorni facili e felici.
cosa fondamentale, almeno per me, gioire sempre della felicita' altrui!
 
Ultima modifica:

Walnut

Giardinauta Senior
No, Wal, dammi più informazioni perchè leggerei con molto interesse cose su questo argomento!:rosa:

Io ho letto "Senza radici non si vola". Viene spiegata la teoria di Bert Hellinger sulle relazioni e sui meccanismi che lo scrittore/dottore ha visto succedersi e ripetersi all'interno di famiglie diverse con una somiglianza impressionante. Lui spiega che nulla di ciò che succede all'interno di una famiglia succede per caso e che le cause di eventi a prima vista inspiegabili è da ricercarsi in conflitti o situazioni irrisolte che ci portiamo dietro anche da generazioni molto precedenti alla nostra.
 

Walnut

Giardinauta Senior
Siate gentili...rimpinguiamo un pò il thread di Lidia quello sull'ultimo romanzo letto, così i suggerimenti letterari non si disperdono...che dite?:eek:k07: :)

Scusa Darietta, ho aggiunto la descrizione qui perchè il libro era molto inerente al discorso, ma per ulteriori informazioni ci spostiamo nell'altro thread. :eek:k07:
 
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