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Debiti e crediti

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
No, Rosa, io ho scritto "ho mal di testa", perchè alla prima lettura del post non avevo capito cosa volessi dire (un po' come leggere un discorso ingarbugliato), ma poi rileggendo ho capito e ho risposto. Era una battuta introduttiva, come dire: "ammazza che post!!!!!":confuso:
E poi koji ha riso per la mia battuta, non per il tuo intervento.
Bene, io ho risposto, adesso vogliamo sapere anche la tua sull'argomento: Rosa, tu ti senti più in debito o in credito con la vita?:rosa:
 

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Master Florello
scusa, ma che c'è da sapere se non quello che da sempre si legge nei post?


L'ironia ha un suo senso anche se non sempre è lecita.
Ci sono momenti e argomenti, in cui ironizzare sa di poca sensibilità nei confronti degli altri.
Non sono lontana da chi ironizza, ma c'è una misura in tutto...secondo me.

Sono d'accordo, per certi argomenti l'ironia è fuori luogo, anzi la considero un insulto all'intelligenza.
Parlando di debiti e crediti, mi viene da ricollegare la questione alla frase, detta o sentita "perchè proprio a me, cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo!"
Non è forse un riconoscersi un credito nei confronti della vita?
Una cosa su cui dissento è l'incapacità di affrontare le situazioni quando "ci viene presentato il conto"
L'attaccamento alla vita ci da' delle risorse che non sappiamo di avere.
Per affrontare i grandi dolori riusciamo a tirare fuori cose che un secondo prima eravamo certe di non avere.
Si, lasciano profondi segni in noi, a volte poi dobbiamo imparare a convivere con queste cicatrici.
A volte sono talmente incisive e continue che non ci permettono di riconoscere o di apprezzare la gioia delle cose positive.
Quando le esperienze negative, i nostri crediti, cominciano ad accumularsi i nostri debiti diventano rabbia.
Ma la nostra fragilità di essere umano, continuamente sotto esame, sotto sforzo, sotto pressione ci fa diventare dei giganti quando le avversità
le affrontiamo e non permettiamo che ci schiaccino.
Credo che tutti noi facciamo spesso dei bilanci, e forse ipocritamente ci sentiamo sempre in credito.
E credo che ci siano persone che veramente sono in credito nei confronti e della vita e delle persone
 

RosaeViola

Master Florello
:confuso:
Bene, io ho risposto, adesso vogliamo sapere anche la tua sull'argomento: Rosa, tu ti senti più in debito o in credito con la vita?:rosa:


Alla luce di quanto vivo oggi, credo di poter affermare che con la vita i conti sono stati ampiamente pareggiati e non solo, ritengo che rispetto a molte altre persone, sono stata fortunata perchè comunque la vita è riuscita a darmi molte cose che impropriamente mi erano state tolte.
 

RosaeViola

Master Florello
Sono d'accordo, per certi argomenti l'ironia è fuori luogo, anzi la considero un insulto all'intelligenza.
Parlando di debiti e crediti, mi viene da ricollegare la questione alla frase, detta o sentita "perchè proprio a me, cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo!"
Non è forse un riconoscersi un credito nei confronti della vita?

Non so se sia un riconoscersi un credito, comunque la tua frase è qualcosa che mi fa riflettere, però, secondo me, è sicuramente un percepire un atteggiamento persecutorio da parte della vita e per qualche persona è davvero così.
Ci sono individui che nella propria esistenza ne passano di ogni genere e, talvolta, non hanno fatto nulla perchè questi eventi accadessero.

Una cosa su cui dissento è l'incapacità di affrontare le situazioni quando "ci viene presentato il conto"

Pinuccia, scusami, ma non riesco a capire bene in che senso dissenti su questo.

L'attaccamento alla vita ci da' delle risorse che non sappiamo di avere.
Per affrontare i grandi dolori riusciamo a tirare fuori cose che un secondo prima eravamo certe di non avere.
Si, lasciano profondi segni in noi, a volte poi dobbiamo imparare a convivere con queste cicatrici.
A volte sono talmente incisive e continue che non ci permettono di riconoscere o di apprezzare la gioia delle cose positive.

Non sempre però e non per tutti è così. Ci sono persone così tanto danneggiate da alcuni eventi della loro vita, da non riuscire più a risollevarsi.

Quando le esperienze negative, i nostri crediti, cominciano ad accumularsi i nostri debiti diventano rabbia.

Questa è una verità e, a mio avviso, che in molti casi sfocia in sorda frustrazione e troppo spesso, viene scaricata addosso agli altri.


Credo che tutti noi facciamo spesso dei bilanci, e forse ipocritamente ci sentiamo sempre in credito.

Forse, il sentirsi in credito è anche legato alla voglia di vivere sereni, anche se capisco perfettamente cosa tu intenda dire.
Credo che comunque il sentirsi così, dipenda anche molto da quanta forza ognuno di noi abbia in sè, per affrontare gli eventi peggiori della vita.
 
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RosaeViola

Master Florello
Cara zia Ros,
se devo essere sincera non mi è mai capitato fare bilanci del genere.
Dalle tue parole, mi arriva un'immagine della vita come una specie di contratto, come un bilancio che alcuni sono destinati ad avere sempre in passivo, altri in attivo, quasi come se fosse tutto scritto a priori.

No cara Wal, la vita non è un contratto e non tutto è scritto a priori, ma per le cose che ho visto, le esperienze vissute da me e da altri, capisco che ci siano situazioni in cui la vita sembra accanirsi prepotentemente più con alcuni che con altri.
Prendi ad esempio quelle famiglie che vengono demolite da una serie impressionante di lutti...La morte non è qualcosa che scegli (salvo alcuni casi ovviamente) ma qualcosa che ti rovina addosso e che non puoi far altro che far entrare dalla porta di casa e non sono poche le persone che si ritrovano a dover portare dei pesi indicibili in questo senso.


Le impressioni che tu descrivi, per essere tali devono avere un metro di misura, devono avere un termine di paragone, che non necessariamente deve essere qualcosa o qualcuno di esterno, ma può essere anche il nostro passato, le nostre aspettative, i nostri progetti.......

Ti sei spiegata benissimo, ma molte volte quello che ti distrugge non è legato a ciò che speravi per te, ma ad una lunga e interminabile serie di fatti, di cattiverie gratuite che arrivano a distruggere la tua esistenza o quella delle persone che hai vicino.
Ci sono istanti in cui ti chiedi il perchè, momenti in cui non riesci a capacitarti del fatto che possano esistere esseri umani in grado di brandire uno spadone e decimare tutto ciò che si trova sul loro cammino...e la cosa che ti distrugge dentro, è la totale assenza di un motivo reale per fare questo.

Non so ma credo che maineanche per un attimo noi siamo uguali a quelli di ieri e penso che anche le bastonate e le mazzate più dolorose, servano a qualcosa, servono a farci fare quei passi che altrimenti non saremmo mai riusciti a fare.

Non è sempre così.
Ci sono fatti che indubbiamente fanno crescere, che temprano, ma molti altri che distruggono definitivamente un individuo o che in altre situazioni, lo rendano incapace di affrontare la propria esistenza.

Penso che il nostro sia un cammino formato da una serie di avvenimenti concatenati che per qualche motivo hanno la loro ragion d'essere. Nulla succede per caso o è gratuito.

Io credo che molto del dolore che viene distribuito da terzi, sia assolutamente gratuito ed evitabilissimo.
Credo anche che, nel subire terribili violenze (verbali e fisiche), non ci sia nulla di educativo.

Difficile quindi fare bilanci e difficile sapere quando è arrivata la fine dell'anno. E' uno scorrere continuo con obbiettivi ma senza tappe, senza fermate, senza sosta se non nel proprio spazio che c'è dentro

Mah Wal, indubbiamente a 30 anni bilanci è difficile farne, ma man mano che gli anni passano, sei anche portato a guardarti indietro e a pensare a ciò che hai vissuto o a ciò che vivono molti altri, chiedendoti ma aveva un senso tutto questo?
 

Koji Kabuto

Aspirante Giardinauta
No, Rosa, io ho scritto "ho mal di testa", perchè alla prima lettura del post non avevo capito cosa volessi dire (un po' come leggere un discorso ingarbugliato), ma poi rileggendo ho capito e ho risposto. Era una battuta introduttiva, come dire: "ammazza che post!!!!!":confuso:
E poi koji ha riso per la mia battuta, non per il tuo intervento.

esatto!!! e poi perchè dovrei ridere alle tue spalle?
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Master Florello
partendo dal presupposto che in ogni nostro scritto c'è comunque una parte del nostro vissuto più o meno esplicito, dissento da chi dice che non potrà farcela se gli fosse presentato il conto.
Le nostre risorse sono maggiori di quelle che crediamo.
Esistono persone che ne hanno passate di tutti tipi, la mia esperienza però mi ha portato a vedere che comunque si sono sempre rialzate, hanno saputo, seppur con immensa sofferenza, affrontare ogni vicissitudine.
Esprimo un parere strettamente personale, quindi prendetelo x tale, considero vigliacchi chi si arrende, ponendo fine alla propria vita perchè non riesce a far fronte alle situazioni (preciso che da questi escludo i malati mentali).

"ci sono persone così tanto danneggiate da alcuni eventi della loro vita, da non riuscire più a risollevarsi"
Credo, spero, che il tempo aiuti. Hai sempre qualcosa o qualcuno per cui risollevarti, puoi iniziare a lasciarti vivere, ma arriva il momento in cui rinizi a vivere e forse da qui, rinizi a maturare crediti.
Sono d'accordo la vita è una battaglia da cambattere, ma la guerra la vinciamo noi
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Beh... non è detto. Io penso che se uno arriva al punto di porre fine alla propria vita non sia necessariamente un vigliacco. Semplicemente qualcosa si rompe, forzando le resistenze fisiche o mentali, e queste ultime non dipendono dalla propria volontà, ma è come un fatto di "costituzione" più o meno robusta. Come il fisico si piega alle malattie, qui è lo stesso discorso, e la forza di volontà centra fino a un certo punto....
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Le nostre risorse sono maggiori di quelle che crediamo.
Esistono persone che ne hanno passate di tutti tipi, la mia esperienza però mi ha portato a vedere che comunque si sono sempre rialzate, hanno saputo, seppur con immensa sofferenza, affrontare ogni vicissitudine.
Esprimo un parere strettamente personale, quindi prendetelo x tale, considero vigliacchi chi si arrende, ponendo fine alla propria vita perchè non riesce a far fronte alle situazioni (preciso che da questi escludo i malati mentali).

Ci si rialza è vero, ma come? A lungo andare non si vive più, ma si sopravvive. Chi si arrende è vigliacco, ma ognuno ha un proprio limite di sopportazione.
 

RosaeViola

Master Florello
Ci si rialza è vero, ma come? A lungo andare non si vive più, ma si sopravvive. Chi si arrende è vigliacco, ma ognuno ha un proprio limite di sopportazione.


Ecco, proprio questo è uno dei punti.
Sopravvivere e vivere...La qualità della vita.
C'è una grandissima differenza fra le due cose, grandissima.
 

RosaeViola

Master Florello
Beh... non è detto. Io penso che se uno arriva al punto di porre fine alla propria vita non sia necessariamente un vigliacco. Semplicemente qualcosa si rompe, forzando le resistenze fisiche o mentali, e queste ultime non dipendono dalla propria volontà, ma è come un fatto di "costituzione" più o meno robusta. Come il fisico si piega alle malattie, qui è lo stesso discorso, e la forza di volontà centra fino a un certo punto....

Sono d'accordo anche su questo.
Il tessuto di cui siamo costituiti è differente per ognuno di noi.
C'è anche da dire che non tutti i tessuti sono costituiti degli stessi materiali e non tutti sono forti e resistenti agli agenti esterni allo stesso modo.
Gli agenti esterni, poi, specie nella fase di costruzione sono fondamentali per fare un individuo più o meno resistente a certi eventi della vita.

Io sono fragilissima per certi versi ma, dalla mia, ho avuto la possiibloità di costruire bene certi aspetti di me stessa anche grazie al tessuto di cui sono stata corredata sin dalla nascita.
Io sono riuscita a superare momenti davvero brutti della mia esistenza ma non tutti abbiamo le stesse caratteristiche.

Spesso, in chi si fa fuori, c'è una fragilità enorme che, alla lunga esposizione ad eventi drammatici, genera strappi tali da non poter essere ricuciti e il dolore ha il sopravvento...La vita diventa incompatibile con la vita stessa.
 

RosaeViola

Master Florello
partendo dal presupposto che in ogni nostro scritto c'è comunque una parte del nostro vissuto più o meno esplicito, dissento da chi dice che non potrà farcela se gli fosse presentato il conto.
Le nostre risorse sono maggiori di quelle che crediamo.

Pinuccia, sostanzialmente sono d'accordo con te nel dire che finchè non attraversiamo il dolore, non sappiamo come gli resisteremo e quanta forza davvero abbiamo in noi, ma sono anche convinta che non siamo tutti dotati allo stesso modo, così come c'è un limite a tutto, anche alla sofferenza.
Un conto è vivere una vita con qualche scossone e un conto è essere sbattuti contro ad un muro di continuo. Alla lunga non hai più la forza per rialzarti.

Esistono persone che ne hanno passate di tutti tipi, la mia esperienza però mi ha portato a vedere che comunque si sono sempre rialzate, hanno saputo, seppur con immensa sofferenza, affrontare ogni vicissitudine.

Anche questo è vero, ma il fatto che si rialzino non significa che riescano a vivere davvero.
Come ben diceva Eltu, un conto è vivere e un conto è sopravvivere.

Esprimo un parere strettamente personale, quindi prendetelo x tale, considero vigliacchi chi si arrende, ponendo fine alla propria vita perchè non riesce a far fronte alle situazioni (preciso che da questi escludo i malati mentali).

Pinuccia, io coi malati di mente ci ho lavorato, conosco il loro mondo e so anche bene quanti di loro tentino o si facciano fuori.
Così come so bene che molto spesso, dietro ad un suicida ci sono proprio queste patologie, anche se non conclamate.


Credo, spero, che il tempo aiuti. Hai sempre qualcosa o qualcuno per cui risollevarti, puoi iniziare a lasciarti vivere, ma arriva il momento in cui rinizi a vivere e forse da qui, rinizi a maturare crediti.

Dipende molto anche dal fatto se ti è stato insegnata la speranza.
Dipende molto anche dal fatto se qualcuno ti ha insegnato che il dolore fa parte della vita e se ti ha insegnato come affrontarlo.
 
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celeste

Giardinauta Senior
Debiti e crediti: non c'è un conto che necessariamente debba essere pareggiato. Possiamo fare molto per la nostra vita, ma poi c'è anche il caso, la fortuna o come vuoi chiamarla. C'è chi pareggia, chi vince e chi perde, spesso al di là dei meriti e del "giusto". Perché non è che ci sia un giusto che viene rispettato nei conti finali dei crediti e dei debiti. I crediti sono spesso inesigibili e i debiti facilmente condonati. Pensa solo che debito enorme ciascuna di noi ha sulle sue spalle per il solo fatto di essere nata in Italia e non nel mezzo dell'Africa.
Tanti anni fa, una persona molto saggia, quando mi lamentavo di non riuscire avere delle cose molto normali e comuni, che ritenevo "mio diritto", mi rispose: "Avrai pure ragione, ma non c'è nessuno a cui chiedere".

Io penso finora di essere stata tra i fortunati: ho avuto molto e nessuno dei miei dolori è stato di quelli così grandi che non si possono raccontare. Ma è un bilancio sempre provvisorio. Credo di sapere che questa "fortuna" potrebbe mollarmi in qualsiasi momento, senza preavviso e senza "giustizia". Ma probabilmente non lo so davvero e se mi arrivasse uno di quei colpi, chissà come reagirei.
 
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milla04

Maestro Giardinauta
La vita dà e toglie continuamente, è difficile fare un bilancio...:confuso:
Nella mia vita ho dovuto attraversare momenti veramente difficili, la maggior parte dei quali mi sono stati gettati addosso da gente senza coscienza o sono stati causati da condizioni di salute veramente serie, altri me li sono andati a cercare, lo ammetto... Quelle vicende, quelle ingiustizie mi hanno causato disperazione profonda, credetemi, e quindi dovrei dire che sono a credito nei confronti della mia vita.
Tuttavia se mi guardo ora mi vedo migliore, ho imparato ad affrontare le cose con più sicurezza, più faccia tosta, ho imparato a cavarmela in situazioni pratiche, a realizzare con le mie forze dei progetti... Il mio stesso lavoro è fatto di una continua lotta contro una natura avversa, che colpisce i bambini di cui mi occupo: sentendomi più sicura di me penso di trovare maggiormente le forze e le risorse per aiutarli. Tutto questo, appoggiandomi ad altre persone o comunque potendo contare sulla buona sorte e uno stato di benessere, prima mi era estraneo, ero veramente una bestiolina indifesa, con tante qualità che tenevo ben chiuse dentro un cassetto.:astonishe
Allora cosa dire? Spero di riuscire ancora ad attraversare strade buie ricavandone forza e indipendenza... Spero di riuscire a trovare ancora spunti per pareggiare i conti.
Ma il cuore va alle persone che dal male non hanno saputo o potuto trarre uno stimolo...a loro vanno tutto l'affetto e la comprensione di cui sono capace.:love_4:
 

RosaeViola

Master Florello
Ma il cuore va alle persone che dal male non hanno saputo o potuto trarre uno stimolo...a loro vanno tutto l'affetto e la comprensione di cui sono capace.

Milla, vedi, il problema non è tanto che certe persone non abbiano saputo o potuto trovare uno stimolo.
Il problema vero è, che molte volte ci sono persone che vengono martoriate di continuo da certi eventi.
E' su questo che alla fine non puoi più imparare nulla dal male che ti arriva come una tegola, perchè alla fine la vita si trasforma in un dolore immenso che ti impedisce di vivere.
 
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