no, certe cose vanno dette ed invidio il tuo modo chiaro di esporre le cose, se nessuno ne parla come si fa a prenderne coscenza ?Dopo questo Peana per almeno un paio d'anni sarò muto.
Ma esiste?Tutto questo per dire che è giusto incentivare il turismo che porta tanta granella ma che sia turismo responsabile!
Benissimo tesoro, non c'è bisogno che ti insegno, basta che le spaventi un attimo e cadono giù da soleEhm, se c'è bisogno di una spilungona..... eccomi qui!
devo raccogliere le olive???
mai fatto, ma mi insegni.... imparo in fretta!!!
leggevo poco fa della sindrome della brava bambina, in cui mi riconosco perfettamente. e alla mia età non averla superata non depone a mio favore.
chi il turismo lo vede col contagocce sa che è una benedizione.....In questi giorni c'è fermento in Langa. Voci allarmate di cittadini e amministratori sul flusso di turisti che affollano, ingorgano, deturpano il territorio più suggestivo del Piemonte. Chi considera la folla una miniera d'oro, chi prefigura scenari bui per l'ambiente. Difficile schierarsi.
Certamente il paesaggio attrae, la cornice delle Langhe è unica per bellezza: "La Langa, terra che non è più alpe e non è ancora mare, ma dell'una ha l'aspra bellezza, dell'altro la tersa atmosfera. Scirocco e tramontana si scontrano: la seconda spazza dal cielo i vapori che il primo vi ammassa".
Questa terra, dove l'autunno è dolcissimo per la nuances di colori, e le colline si fanno quadri d'autore, ha un arma segreta, un linguaggio universale che è la potenza del cibo. Ovunque in Italia si mangia e si beve magnificamente, ma qui un pasto può assumere un valore sacro, il sapore dell'ultima cena. Forse per reazione ad una fame atavica, durata fin quasi alla metà del secolo scorso, e descritta magistralmente ne "La malora".
Il cibo e il paesaggio caratterizzano questa terra e la rendono unica. Svizzeri e tedeschi lo hanno capito da un pezzo e acquistano casolari abbandonati e ciabot nascosti in mezzo a boschi e vigne a prezzi da sceicco, generando un indotto e una ricchezza diffusa che nessun altro territorio, in Piemonte, e ben pochi in Italia possono vantare in questi tempi di magra.
Dunque come schierarsi? E' chiaro che un paesaggio deturpato non attrae più, e il rischio di rovinare tutto c'è: locande famigliari e alberghetti di paese che si trasformano in ristoranti e alberghi di lusso, ma uguali ovunque, anonimi.
Forse che sia meglio farsi desiderare un po' invece di darsi apertamente? Si perderà qualcuno, ma si diventa più affascinanti, come tutte le donne sanno.
Me la spieghi questa sindrome? Non vorrei doverla abbinare a quella dell'impostore che mi accompagna da sempre
Grazie, interessante. In parte si, ne soffro anche io.
Concordo, io ho l'alloggio in Liguria e ormai per andarci non usiamo più l'autostrada ma passiamo dal Nava, tra andata e ritorno di autostrada sono quasi 40€ e non è detto che si faccia prima con tutti i cantieri che ci sono e le solite code a Genova e Savona.Ciao,
senza turismo alcune zone d'Italia sono destinate lentamente a morire, schiacciate dell'età avanzata dei residenti, dai pochi figli che vanno altrove, dalla mancanza di lavoro.
Purtroppo in Italia non siamo capaci a gestire il turismo. Abbiamo le montagne, il mare, il buon cibo, i monumenti, la storia. In 1500 Km di lunghezza si trovano le nevi perenni ed i deserti. Eppure anche gli italiani vanno all'estero.
Noi teniamo i prezzi troppo alti. Noi non abbiamo i mezzi pubblici. Noi abbiamo i monumenti con vista sui cassonetti. Noi spremiamo il turista come un limone con il motto "i prezzi sono quelli, se non vanno bene a lui andranno bene ad altri".
La gente prende, parte e va in Grecia per il mare (che non è poi tanto diverso da quello della Puglia o della Sicilia).
La gente va a vedere Vienna, Lisbona, Atene ma non conosce Roma, Torino o la valle dei Templi di Agrigento.
E purtroppo anche la pandemia non ha insegnato nulla. Anzi, nell'ultimo anno, quelli che vivono di turismo hanno tentato, alzando i prezzi anche del 30%, di recuperare in un anno solo quanto perso negli anni precedenti.
Io vivo in Piemonte ed il mare più vicino a casa mia è la Liguria. Ma andare un fine settimana in Liguria (tra autostrada, benzina, parcheggio, B&B, costo della spiaggia, varie ed eventuali) costa come andare una settimana al mare in Spagna.
Faccio un piccolo esempio: il fratello di mia moglie ha la casa in Liguria ed ogni anno passa il mese di agosto li. Prenota lo stesso "bagno" un anno per l'altro, pagando in anticipo alla fine di una stagione per quella successiva. Ebbene paga 1000 euro per un ombrellone e due sdraio. Significa 30 euro al giorno con un anno di anticipo. Una follia per una spiaggia talmente piccola che la 5° fila è ai piedi del Turchino ed il sole non lo vedi perché gli ombrelloni non solo si toccano ma si sormontano.
Se non si paga in anticipo ad agosto costa, stesso ombrellone e stesse sdraio, 80 euro al giorno.
Scusate ma a queste cifre vado in Spagna, in Grecia, in Nord Africa, in giro per l'Europa.
Il turista li è ben venuto e, se anche viene in parte fregato (il turista deve essere fregato per definizione), la cosa è più lieve e meno palese.
Ste
può essere che all'estero il costo per il personale sia inferiore....Ciao,
aggiungo anche un altro aneddoto personale.
Fortunatamente io, mia moglie e mio figlio abbiamo sempre potuto, grazie al lavoro che non ci obbliga le ferie nel mese di agosto, fare le vacanze a settembre (costa meno e ti trattano meglio).
Andando però in quel periodo, per essere sicuri di trovare il clima bello, siamo sempre obbligati a scegliere posti "meridionali" (Grecia, Spagna, Turchia, Canarie, Capo Verde etc.)
Con un bimbo piccolo e con la voglia di "staccare" completamente e farci servire/riverire per 2 settimane (senza dover pensare a far da mangiare, pulire etc.) andiamo sempre in un all-inclusive, almeno non ci preoccupiamo di nulla ed anche il bimbo si diverte molto.
L'anno scorso, per una questione di "siamo usciti dalla pandemia, restiamo in Italia per aiutare gli Italiani" siamo andati in agenzia (la solita dove andiamo sempre) a farci fare anche i prezzi per il nostro meridione (Sicilia, Pantelleria, Puglia).
Ebbene, con la cifra che abbiamo poi speso per andare a Rodi (quella in Grecia) due settimane, in Italia andavamo una sola ed in Egitto stavamo un mese.
Possibile che gli operatori turistici non capiscono che ormai è troppo facile muoversi? Che per un Piemontese prendere l'aereo per andare in Sicilia o per andare in Grecia è la stessa cosa? Che i soldi sono quelli e la gente cerca di non buttarli via?
Ste
Ciao,può essere che all'estero il costo per il personale sia inferiore....
Non so nel turismo, so che per la commessa che non abbiamo più, grazie al cielo, per 4 giorni di lavoro AL MESE, avevamo un costo di diecimila euro l'anno.
pensa quanti dipendenti hanno alberghi e ristoranti...