Ma.....riprendere per come pronuncia un nome....mi sembra che i problemi siano altri. Io nemmeno capisco la differenza
.
Concordo
Io ho una vera passione per gli accenti, quindi tengo a pronunciare (e scrivere accentato, oltretutto) il frutto pèsca e lo sport pésca, ad esempio, così come altri termini.
Però... credo pure che la scuola non debba essere una scuola di dizione.
Diverso il discorso quando si tratta di distinguere gli accenti riferiti a parole identiche ma con diverso significato (vedi mio esempio qui sopra) e allora bisogna assolutamente imparare la differenza.
Sono nata a Piacenza dove le pronunce sono quasi tutte con erre francese e le e aperte (le trovo simpaticissime)
Sono cresciuta in un paesone in provincia, e anche lì... vocali tutte aperte.
Mi sono sposata e sono andata ad abitare nel paese confinante (solo cinque kilometri eh) che invece nel parlato ha tutte, o quasi, le e chiuse.
Ne ho assorbito l'essenza, anche perché quella pronuncia mi piaceva ritenendola più giusta.
Qui (nella Trinacria) mi dicono si senta la mia provenienza nordica (per fortuna, perché adoro la mia Emilia-Romagna) ma non distinguono la regione.
Infatti, quando sono a casa mia e mi càpita (vedi l'accento ahahah mia mania) di parlare con persone che non conosco, quelle mi chiedono spesso da dove vengo, perché dicono che ho un accento particolare (non è assurdo?)
Il mio succo è: buonissimo e bellissimo imparare gli accenti, ma viva pure le parlate caratteristiche, che secondo me val la pena non siano snaturate (da lì a perdere anche il dialetto può essere un attimo).
Poi capisco pure che a volte sono talmente ed esageratamente smaccate... da ritenere giusto e sacrosanto cercare di correggerle
In Sicilia alcune persone non si riesce a sentirle nel modo di pronunciare le "e" che sembrano "a", da tanto sono aperte.
Il "qualcuno" qui con me ha un accento un po' diverso dai palermitani tipici (gli ho letto il messaggio, dice che è perché è normanno ahahah
) anche se ovviamente il suo accento siculo si sente.
Dice anche di fare fatica a distinguere le vocali aperte o chiuse, ma la sua pronuncia di "cièlo" è deliziosa, mi ha sempre colpita per com'è naturalmente aperta, senza esagerazioni di sorta
Io non riuscirò mai a pronunciarlo come lui e nemmeno ci provo, il mio cielo resterà sempre "chiuso" perché è un cielo emiliano, e non mi va per niente di cambiarlo (mettiamola così)
Devo dire che, avendo passato qui nell'isola parecchio tempo, mi ritrovo a volte a parlare con le doppie dove non devono esserci, però le lascio ogni tanto perché ci gioco e mi diverto, tanto so di poterle abbandonare quando voglio
Assorbo facilmente le parlate, mi scappano termini siciliani, ovviamente e (in)consciamente.
Ma quando sono a casa e mi sentono dire "telèfono" mi guardano strano ahahah!
L'altro giorno mi sono spaventata, perché stavo per usare una delle loro espressioni più tipiche: "le esci tu le borse dalla macchina?"
Appena ho avvertito quella e di "esci" mi sono rifiutata categoricamente di finire la parola, sia mai che poi mi prenda, sai com'è!
Non mi piace essere influenzata, soprattutto in negativo
Ecco, ho scritto una vera camurrìa di post, lo sapevo