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16 enne e bullismo!!

S

scardan123

Guest
Bah, io ci ho pensato un bel po', io di bullismo non avevo problemi: alle medie per una storia di un ragazzino pestato era finito nei guai (ingiustamente) il nostro "fi*accione" della classe (il classico ragazzino bello, smaliziato e forzuto che c'è in ogni classe), ma io lo scagionai salvandolo dalla sospensione e relative ramanzine di preside e professori. Diventò la mia guardia del corpo e comunque -con lui dalla mia- nessuno mi ha mai dato fastidio.
Al liceo feci fare una figura di me*da a una prof (azzeccando io una cosa che lei aveva detto impossibile che noi conoscessimo, sfottendoci), e quindi ovviamente a quel punto "l'impresa" divenne abbastanza leggendaria, quel tanto che bastava perché nessuno se la prendesse con chi aveva fatto fare una figuraccia a uno dei docenti...

A parte questo, penso che se avessi un figlio con problemi di bulli, forse pagarei qualcuno tipo guardia privata che andasse a gonfiare di botte i ragazzetti che gli danno il tormento. Certamente non è bello né morale né giusto, ma penso che sarebbe efficace. Lo so, molti non condivideranno, ma io ci penserei seriamente. La paura è un ottimo deterrente.
 
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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Bah, io ci ho pensato un bel po', io di bullismo non avevo problemi: alle medie per una storia di un ragazzino pestato era finito nei guai (ingiustamente) il nostro "fi*accione" della classe (il classico ragazzino bello, smaliziato e forzuto che c'è in ogni classe), ma io lo scagionai salvandolo dalla sospensione e relative ramanzine di preside e professori. Diventò la mia guardia del corpo e comunque -con lui dalla mia- nessuno mi ha mai dato fastidio.
Al liceo feci fare una figura di me*da a una prof (azzeccando io una cosa che lei aveva detto impossibile che noi conoscessimo, sfottendoci), e quindi ovviamente a quel punto "l'impresa" divenne abbastanza leggendaria, quel tanto che bastava perché nessuno se la prendesse con chi aveva fatto fare una figuraccia a uno dei docenti...

A parte questo, penso che se avessi un figlio con problemi di bulli, forse pagarei qualcuno tipo guardia privata che andasse a gonfiare di botte i ragazzetti che gli danno il tormento. Certamente non è bello né morale né giusto, ma penso che sarebbe efficace. Lo so, molti non condivideranno, ma io ci penserei seriamente. La paura è un ottimo deterrente.

Non avresti nemmeno il coraggio di dargliele tu le botte .......
in ogni caso che forza, un uomo contro un ragazzino
 
M

manoli

Guest
A parte questo, penso che se avessi un figlio con problemi di bulli, forse pagarei qualcuno tipo guardia privata che andasse a gonfiare di botte i ragazzetti che gli danno il tormento. Certamente non è bello né morale né giusto, ma penso che sarebbe efficace. Lo so, molti non condivideranno, ma io ci penserei seriamente. La paura è un ottimo deterrente.
Non nego che una delle tante volte che mio figlio è arrivato a casa zoppicando una mezza idea sul fargli prendere un bello spavento al bulletto mi è venuta, ma questo equivale a mettersi al suo livello: "sono più forte e te lo dimostro umiliandoti". No non credo sia la soluzione giusta.:)
 

Hiveramour

Giardinauta Senior
Non nego che una delle tante volte che mio figlio è arrivato a casa zoppicando una mezza idea sul fargli prendere un bello spavento al bulletto mi è venuta, ma questo equivale a mettersi al suo livello: "sono più forte e te lo dimostro umiliandoti". No non credo sia la soluzione giusta.:)

Ma stiamo scherzando ragazzi? Qui non si tratta di fare box,ricordate che la scuola serve per insegnare.. Gli insegnati sono repsonsabili di tutto ciò che succede nelle scuole ,tanto meglio se sono dell'obbligo, tanto più se le superiori le pago per trovarmi poi con un figlio a pezzettini? Mio figlio va a scuola e se vuole fare lotta me lo chiede e lo iscrivo a karate.. Cerchiamo di rimanere civili... :eek:k07:
 

aseret

Florello Senior
Da quello che ho potuto capire, la madre aveva fatto presente la situazione agli insegnanti o al preside e mi pare impossibile che, anche se non fosse così, i docenti non abbiano visto o sentito niente. Dare del gay a un compagno che si comporta diversamente dallo standard codificato dagli altri è diventato di moda, anche se il ragazzo è normale. Aggiungiamo che, probabilmente, le prese in giro includevano anche la famiglia straniera...
Certamente ci sarà stata una lunga storia di sofferenza alle spalle, per arrivare a una tale decisione!
 

rootfellas

Florello
A volte il disagio vero non si riesce a percepire, a volte bastano delle prese in giro ad un ragazzo gia fragile di suo per qualche strano meccanismo del suo cervello per fargli fare dei gesti estremi, è anche vero che molti ( almeno dalle mie parti) bulli, hanno le spalle ben coperte da mamma e papà, che a loro volta sono coperti da insegnanti non degli del loro nome.

Eì altresì vero che nell'attuale società è facile avere un figlio un po represso (e bullismo e estrema timidezza o paura sono sue ripercussioni) vedo giornalmente madri e padri che hanno paura anche a far andare il figlio a giocare a pallone ai giardinetti, troppo protettivismo nei confronti dell'esterno e troppa assenza in casa propria.
Forse non faccio testo perchè sono nato vissuto e cresciuto in una dellezone più disagiate di Torino, ma quando ero piccolo, ai giardini si andava anche da soli, in bici si andava senza casco, e si faceva a botte senza essere bulli... e siamo ancora tutti vivi.

Con il solito amore
Luk.
 

klosy

Guru Giardinauta
A parte questo, penso che se avessi un figlio con problemi di bulli, forse pagarei qualcuno tipo guardia privata che andasse a gonfiare di botte i ragazzetti che gli danno il tormento. Certamente non è bello né morale né giusto, ma penso che sarebbe efficace. Lo so, molti non condivideranno, ma io ci penserei seriamente. La paura è un ottimo deterrente.


Io chiamerei Superman o Batman!!! :squint:
 

milla04

Maestro Giardinauta
Rispondo a chi esprime dubbi su come un ragazzino possa arrivare ad avere idee di suicidio di fronte ad atti di bullismo.
Non è così strano che un adolescente arrivi a gesti estremi di fronte alla quotidiana e crudele provocazione dei coetanei: quella è l'età in cui l'individuo si misura nel gruppo, cerca fortemente un gruppo di riferimento che sia unito da un tipo di abbigliamento, da un tipo di musica, da uno sport, da una posizione più o meno estrema rispetto alla società degli adulti e così via.
Nel momento in cui, per il fatto di essere meno facoltoso, straniero, avere atteggiamenti in qualche modo diversi ecc. non solo non trovi un gruppo di riferimento ma, all'estremo opposto, ti ritrovi isolato e deriso, il vuoto ha un peso intollerabile. E oltre al peso dell'isolamento, vi è lo stato di debolezza di fronte a chi, invece, come leader o come gregario, sente di avere spalle forti e potere.
Insomma, una escalation di aggressività negli uni, un graduale, terribile, senso di profonda disperazione nell'altro.
E in certi casi è difficile che coetanei decidano di interrompere questo meccanismo unendosi alla vittima, anche se loro stessi hanno subìto la stessa cosa. Perchè hanno paura. Perchè il tormento li ha fiaccati. Perchè hanno paura di trovarsi/ritrovarsi su quella barca. Perchè, per dei ragazzini, se difendi ed esci col coetaneo che viene chiamato "gay", vuol dire che sei gay anche tu. I ragazzi di quell'età dividono il mondo in bianco e nero, non conoscono le sfumature: o sei come noi o contro di noi, o dentro o fuori. Punto.
E un adolescente con l'autostima distrutta, solo e debole è un nervo scoperto. Soffre maledettamente e pensa a rimedi estremi, come estrema è qualunque cosa, a quell'età. Così mentre in tv si chiacchiera di sociologia, si cerca il colpevole, si punta il dito di qua e di là, i genitori incolpano la scuola, la scuola incolpa i media, i media si nutrono di qualunque cosa, i ragazzi isolati e deboli pensano a come farla finita.

Una volta l'adolescenza era definita età critica perchè cominciava la dura lotta coi genitori: attraverso il disconoscimento dell'autorità genitoriale il ragazzo sviluppava la propria personalità indipendente, e allora via alle parolacce a tavola, all'abbigliamento estremo che fa drizzare i capelli alla mamma, via all'orecchino e al tornare tardi trasgredendo le regole di papà....
Oggi i genitori si divertono a fare gli amiconi dei figli, quindi dove sperimentare la propria individualità, la propria forza? Su ciò che è diverso, sul ragazzino studioso, su chi si mette un jeans normale invece di quello con il cavallo all'altezza delle caviglie, sulla ragazzetta un pò cicciottella che non veste come una velina e ha l'apparecchietto ai denti.......E se facendo questo ci scappa pure di essere protagonista di un filmato su internet, e se poi il filmato viene trasmesso in tv....cavoli che sballo, dai, che ce la facciamo anche noi!
 
M

marco48

Guest
Oggi i genitori si divertono a fare gli amiconi dei figli

Eh Milla, quanto hai ragione, è più facile fare l'amico dei propri figli, niente litigi, un rapporto bellissimo, rilassato e tranquillo, basta fare tutto quello che vogliono loro! Non fargli mai mancare i soldi in tasca, e non farli lottare per raggiungere i loro obiettivi, tenerli nella bambagia fino a quando è possibile.
Ma i ragazzi possono avere quanti amici vogliono, ma genitori solo due! E la vita non è questa, la vita è difficile ed i genitori devono sì aiutare ma anche indirizzare, opporsi a scelte sbagliate, capire i punti di debolezza e cercare di farli diventare punti di forza. Gli adolescenti imparano a rapportarsi con le persone ed a stare in società proprio a scuola e se non troveranno uno spazio loro è difficile che potranno farlo poi, saranno degli eterni disadattati. Mettere la testa sotto la sabbia è sbagliato, è non volersi rendere conto che la società è questa e che ognuno deve cercare il proprio posto faticando e dando delle gomitate se è necessario. Il ragazzo gracilino ed insicuro và aiutato senza scomodare i supereroi che non potranno essere sempre là con lui, ma lavorando psicologicamente ed anche, se necessario, fisicamente. Iscriverlo in una palestra per potenziare il fisico può fargli recuperare quell'autostima che, nei momenti di bisogno, potrà fare la differenza. Il deterrente per azioni di bullismo deve essere lui, non un altro, altrimenti avrà sempre bisogno di essere preso per mano ed accompagnato in giro.
Il desiderio di suicidio non deriva certo da un singolo episodio, ma da tanti episodi uniti anche ad una autostima carente o mancante, che inducono il ragazzo a pensare che per lui non ci sarà mai una via di uscita.
Purtroppo la crescita è difficile, ma è anche difficile il mestiere di genitore.
 
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Hiveramour

Giardinauta Senior
l'uso della forza è sempre sbagliato.. Noi cittadini paghiamo con le tasse forze dell'ordine, insegnanti (che sono prima di tutto educatori) .... Se dobbiamo poi pagare una palestra per insegnare ai nostri figli difendersi come fossimo nella preistoria ..per carità... Togliamo queste figure e che ognuno si comperi una pistola , così i problemi di bullismo saranno risolti in 2 minuti.. Chi mi piglia per il ****... buco in testa.. e se me lo fa lui in testa prima ..pazienza...! Se i nostri figli cominceranno ad avere un tacito consenso nell'alzare le mani verso i priori compagni proprio dai genitori con il tempo non oso pensare a cosa potrebbero arrivare.. Una persona che alza le mani perde la civltà, IL RISPETTO, l'amore per il quieto vivere..! Mi sembra un vecchio slogan che ho sentito pure ultimamente... FACCIAMO LA GUERRA PER OTTENERE LA PACE...!
 

Hiveramour

Giardinauta Senior
Il probema dei suicidi non è da sottovalutare... In Italia ce ne sono più di 20 al giorno... Certo la scuola non ha tutta la responsabilità , i compagni sono pure loro vittime di questa omofobia dilagante ,xenofobia e sessuofobia troppo spesso predicata appassionatamente da chi dovrebbe dispensare amore verso il prossimo.. Quando le persone, i ragazzi si sentono portavoce di un messaggio di odio diventano violenti e cattivi.. questo è il principio di talebanizzazione tanto criticata negli ultimi tempi...
 

pa0la

Florello
Sono tornata oggi e vi ho letto tutti con attenzione.
Madre di un ragazzo di 17 e una non più bambina di tredici. Che non ne possono più di sentir parlare di bullismo e non di scuola. Guardando il tg una sera mi hanno detto :" a sentir loro sembra che tutte le mattine andiamo in guerra invece che a scuola".
Non hanno tutti i torti, anche se neanche tutto il loro percorso scolastico è stato rose e fiori.
Vorrei spostare un po' il problema per vedere se anche altri genitori hanno lo stesso mio sentire.
Io non sopporto più di sentir cominciare le riunioni scolastiche con l'insegnante di turno che esordisce dicendo "abbiamo un problema di disciplina".
Ho sempre voglia di rispondere loro " a scuola ci siete voi".E non è mai con tutti gli insegnanti. Nelle ore di Economia non vola una mosca. Non perchè la prof è più severa degli altri, ............. ha carisma e i ragazzi lo riconoscono.
Sono adolescenti, commettono errori ........anche gravi ma per favore non addossiamo ai sedicenni le responsabilità di un mondo di adulti che non sanno più esserlo. E mi ci metto anch'io che non sono amica dei miei figli, che a loro piaccia o no continuerò a essere la loro madre. Ma credetemi, io sento fortissima la fatica di crescerli come vorrei in un mondo dove poi....................è più vincente di te il reality di turno.
Ciao a tutti
Pa0la
 

RosaeViola

Master Florello
Eccomi Hiver.

Innanzitutto quoto al 1000 per 1000 quello che ha scritto Milla e vorrei aggiungere due parole in merito alla famiglia.

Si fa presto a dire ma la famiglia dov'era?
Ve lo dico io dov'era. Era a lavorare in una qualche azienda a una decina di ore al giorno o a pulire non so quante case da qualche parte a Cagliari o forse non aveva gli strumenti per seguire i problemi adolescenziali di un figlio estremamente sensibile.

Oh ma guardate che delle volte proprio mi stupite...Ma credete davvero che l'Italia sia un posto dove le famiglie sono tutte a mo' di quella del Mulino Bianco?
Ma pensate seriamente che crescere TRE figli TRE, lavorando come muli, vivendo in una dimensione che non è la propria, facendo una serie infinita di economie, avendo una miriade di preoccupazioni e conciliare tutto questo con i problemi dell'adolescenza sia uno scherzo???

Ma quelli che qui parlano tanto di famiglia ce l'hanno una famiglia combinata così? Hanno problemi economici tali da portare tutti i tuoi pensieri a convogliarsi su come sbarcare il lunario? Ma avete idea di cosa viva una famiglia simile e dell'aria che respiranop i figli?

Interroghiamoci invece, sulle responsabilità di uno stato che ha impoverito di risorse umane e non, la scuola pubblica, che ha impedito al personale di crescere e di formarsi, interroghiamoci su che tipo di scuola, di quartiere fosse quello in cui viveva quel ragazzo, chiediamoci anche e facciamolo per favore, su quanto il corpo docente, RISPECCHI uno spaccato della società.
Ma che credete che a scuola ci siano solo tanti Professor Keating, quello dell'Attimo fuggente? Eh? No miei carissimi amici di tastiera, la scuola porta in sè tutte le contraddizioni che riguardano le persone di questa società, dove chi ha le palle e chi ha carattere è sempre inviso agli altri, perchè chi ha queste caratteristiche ROMPE e discute e sappiamo fin troppo bene perchè lo sperimentiamo anche qui, che chi discute sempre, rompe sempre la quieta tranquillità e il cieco tran tran che molti vogliono a qualunque costo.
Meglio quelli che fanno la tappezzeria, che van bene in tutte le stanze, quelli che si adeguano, che non decidono.
Vogliamo parlare del fatto che sempre più, da un certo periodo in avanti, si è fatto di tutto per appiattire la coscienza della gente anche in questo?

Accidenti, quelli sì che campano bene, le varie tappezzerie nella vita se la sfangano alla grande e i risultati di una sottocultura che ha indirizzato al gente all'individualismo più sfrenato, porta questo e solo questo! Però, siccome non consideriamo mai a sufficienza le cose, adesso siamo qui a discutere sul non avere spina dorsale da parte di alcuni insegnanti.
Pretendete dal corpo docente di agire, ma poi nella vita e nella scuola, chi agisce crea problemi.
I professori con i controcojones non sono MAI amati dai genitori finchè non capitano queste cose.
 
Ultima modifica:

pa0la

Florello
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Però, siccome non consideriamo mai a sufficienza le cose, adesso siamo qui a discutere sul non avere spina dorsale da parte di alcuni insegnanti.
Pretendete dal corpo docente di agire, ma poi nella vita e nella scuola, chi agisce crea problemi.
I professori con i controcojones non sono MAI amati dai genitori finchè non capitano queste cose.

Ti garantisco che io i professori con i controcojones li amo PRIMA che succedano queste cose.
 

RosaeViola

Master Florello
E adesso, rimanendo in tema scuola/famiglia etc., posso raccontarvi quello che è successo a mia figlia maggiore.

Quando siamo venuti ad abitare qui, ci aspettavamo una qualche difficoltà di inserimento perchè sapevamo che questo piccolo comune ha una mentalità molto chiusa.
Beh, non sapevamo quanto chiusa.

Infatti, sin dalla IV elementare, mia figlia Lisa ha avuto problemi relazionali.
Voglio precisare che mia figlia ha un carattere aperto, gioviale ed è molto comunicativa quindi non si è isolata nè ha creato lei il precedente.
Eppure, dopo pochi mesi, già cominciavano i problemi. Perchè? Perchè veniva da Milano (prima grande diversità...lei viene da un grande centro, chissà chi è, come ha vissuto, cosa fa) perchè non frequenta la parrocchia (una miscredente...vade retro) perchè fisicamente era più alta di una spanna rispetto alla quasi totalità dei suoi compagni (è diversa mio Dio!!!) perchè quando si esprimeva non cantilenava (sìsì, è un'aliena, visto che il mondo inizia e finisce qui) perchè aveva avuto il coraggio di difendere alcuni suoi compagni che a suo giudizio erano stati umiliati (non sei dei nostri perchè ti schieri a favore dei perdenti).

In V elementare c'è stata l'apoteosi di tutto questo.
Verso dicembre di quell'anno, Lisa si sviluppò e si ritrovò cresciuta anche di più di come era, fisicamente parlando.
Era spaventata malgrado ne avessimo già tanto parlato, di quanto stesse cambiando il suo corpo.
Non accettava il cambiamento e non si riconosceva.

Bene, i più facinorosi (ci tengo a precisare tutti di buona, buonissima famiglia e tutti molto pii e devoti) colsero questo momento di debolezza da parte sua e cominciarono a schernirla.
Lei era particolarmente vulnerabile e la cosa la ferì moltissimo.
Andò "sotto" nel testa a testa con loro e successe che quelli che avevano bisogno di identificazione nel gruppo, i più deboli, quelli che lei aveva anche difeso, trovarono un'occasione per stare insieme ai più forti.

In men che non si dica, il gruppo divenne branco.
Dopo poco tempo dal verificarsi di situazioni sempre più incresciose e sempre più umilianti per lei, successe che il figlio della rappresentante di classe compisse gli anni.
Diede una festicciola che si tenne all'oratorio che confina con il nostro giardino, anche se sta ad un livello più superiore a quello del terreno del nostro giardino.

A questa festa erano invitati TUTTI, tranne lei.
Lisa non me ne aveva parlato perchè era talmente tanta l'umiliazione che alla fine si era convinta che se questo capitava, era perchè se lo meritava.
Era molto chiusa in sè stessa in quel momento e pur capendo che qualcosa non andava, io non riuscivo a raggiungerla.

Ebbene, successe che durante questa festa pomeridiana, dal perimetro della rete che divide l'oratorio dal giardino, volassero oggetti direttamente dall'alto verso il prato.

Margherita, la più piccola, corse a vedere cosa succedesse e tornò allarmatissima dicendo che i compagni di classe di Lisa erano tutti a ridosso della rete e si divertivano a gettare immondizia di ogni genere per prendere in giro sua sorella.

Mi avvicinai senza farmi vedere grazie alla siepe molto alta che fa da protezione e li sentii gridare: "Lisa, sei una tro*a, sei una lesb**a, sei una put***a, fai schifo, sei una sporca comunista, sei una mer*a, vattene via, vai a seppellirti insieme a quegli schifosi dei tuoi genitori che state sporcando la nostra terra"

Il tutto alla presenza delle madri e di alcuni padri, che a distanza di 50-100m. se la raccontavano bellamente e pacificamente sui loro tesorini.

A seguito di questo, dopo aver preso i singoli per la collottola e dopo aver discusso coi genitori dell'amore e della tolleranza che i loro amorevoli a caritatevoli figli, così educatamente cresciuti all'ombra della chiesa, mi rivolsi alle insegnanti e qui, si scoperchiò la cloaca che avevamo sotto ai piedi.
Questo non tanto perchè le insegnanti non ci furono vicine piuttosto perchè quello che i genitori esternarono, fu veramente, altamente, profondamente DISGUSTOSO.

Chi diceva che era giusto che i ragazzini fossero individualisti perchè solo così si può stare al mondo, chi diceva che avendo cresciuto nostra figlia senza il riparo della chiesa era ovvio che succedesse questo, chi sosteneva che tutti erano dolci tranquilli e sereni e che MAI era capitata una cosa simile e quindi la responsabilità doveva PER FORZA essere di Lisa, chi asseriva che mia figlia fosse una disadattata, chi sosteneva che i propri figli lamentavano un'eccessiva sensibilità di mia figlia.

Bene, ci son voluti mesi e mesi di lavoro con Lisa per superare tutto questo e malgrado tutto, ancora non le è passata.
Il sentimento di esclusione è sempre forte e radicato in lei. Da questo ha tratto maggiori insicurezze e maggiori difficoltà nella relazione, tanto che malgrado ci provi sempre a confrontarsi con ragazzi e ragazze di qui, le migliore amiche che ha, sono a Milano e con queste si sente ancora e spesso.

Ora, io non sono mai stata completamente assente con mia figlia, ma se avessi avuto la disgrazia di vivere una realtà come quella della famiglia del ragazzino sardo, non so se mia figlia non sarebbe addirittura arrivata a suicidarsi per una cosa così.

In quanto all'essere presi in giro, beh certo, ci siam passati tutti, ma le condizioni di vita, l'uniformità di ceto e un vivere meno isolante e meno deprivante dal punto di vista relazionale, ha fatto una grossissima differenza, per cui non siate tanto certi che al suicidio ci si arrivi solo in casi gravissimi, perchè talvolta nella mente di un ragazzino che attraversa una fase così delicata e che non trova ascolto, non trova riparo, si creano mostri insuperabili e scattano meccanismi tali da pensare al togliersi la vita come all'unica possibilità di superamento del dolore.

E scusate la lunghezza...
 
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Hiveramour

Giardinauta Senior
In quanto all'essere presi in giro, beh certo, ci siam passati tutti, ma le condizioni di vita, l'uniformità di ceto e un vivere meno isolante e meno deprivante dal punto di vista relazionale, ha fatto una grossissima differenza, per cui non siate tanto certi che al suicidio ci si arrivi solo in casi gravissimi, perchè talvolta nella mente di un ragazzino che attraversa una fase così delicata e che non trova ascolto, non trova riparo, si creano mostri insuperabili e scattano meccanismi tali da pensare al togliersi la vita come all'unica possibilità di superamento del dolore.

E scusate la lunghezza...

Verissimo, una bugia detta mille volte diventa una verità e alla fine ti convincono di essere malata, fuori di testa,, quella sbagliata... Lo stesso capitò a mia madre quando venne in Italia . Lei arrivò da Paris , ma non per abitare a Milano o Torino, bensì per arrivare in un piccolo paesino di 8.000 abitanti all'epoca.. Arrivò in stazione con una gonna ritirata , tacchi a spillo e smalto verde (anni 70) ... Certo in Italia la contestazione soffiava forte nelle vele dei benpensanti, ma qui molto meno... Mia madre non frequentava la chiesa come tutte le brave donne e non era contraria al divorzio quando fu i momento di votare... Mia madre era un' imprenditrice e quando doveva chiudere qualche contratto aveva bisogno della presenza di mio padre altrimenti nemmeno la prendevano in considerazione.. perchè la donna doveva fare la casalinga secondo al mentalità, preparare i panni al marito quando aveva fatto la doccia, insomma essere la sguatterà matrimoniale... Comincio verso di lei una vera e propria persecuzione, da parenti di mio padre, amici e colleghe... Spesso se ne tornava a Paris e ci rimaneva qualche settimana da quanto stufa era, durò per anni questa situazione.. Spesso si alzava alla mattina e trovava le ruote della macchina forate, non poteva parcheggiarla dentro in garage, perchè la suocera diceva che la donna che guida è americana e gli americani sono animali... Ma un giorno tornò da Paris dopo una lunga depressione e riflessione decisa che le cose sarebbero dovute cambiare . Arrivata a casa per prima cosa andò dalla suocera e le disse che mai più lei si sarebbe dovuta permettere di aprire le sue lettere, dirle cosa deve o non deve fare e che se era una donna frustrata di suo lei non è un altro martire.. Poi prese mio padre e gli spiegò che a lei piaceva fare impresa e non la casalinga , perchè una casalinga lo fa se le piace , non per obbligo... Disse chiaramente che sarebbe stata con lui ,ma nasta bar alla domenica , basta passare le vacanze con la suocera ect ect , insomma dichiarò morte al passato..! Mio padre rimase zitto una settimana e alla fine accettò..! Certo i problemi non finirono lì, ma la sua vita cambiò di molto e non subì più le cose da spettatrice, nemmeno le offese e l'ingerenza della chiesa verso le "pecorelle smarrite" che all'epoca era forte...

p.s. Grazie Ivana per il tuo intervento...
 

klosy

Guru Giardinauta
Hiver, ti dico semplicemente grazie per questo tuo ultimo intervento.
Perchè è vero che l'ignoranza, l'arretratezza e l'abitudine, tutto molto radicato in un piccolo centro, possono ferire più di quanto si pensi.
 
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