Penso (e spero) che, converrai con me, Piera, non ci si sposa solo per il sesso!!! Sarebbe davvero squallido. Ci si sposa per vivere una vita a due, per condividere gioie, fatiche, dolori...ci si sposa per costruire una famiglia... Il sesso è una parte di questo, ma non tutto!
Detto questo, riprendo il discorso e ti spiego. (Sto parlando, per chi non ha seguito il filo del discorso, del divieto di accostarsi alla Eucarestia da parte dei divorziati risposati. Avevo fatto notare che, nel caso marito e moglie decidano di non avere rapporti sessuali, allora la Comunione è permessa. La risposta, permetti Piera? un po' sarcastica, a questa mia affermazione, è stata quella riportata nella citazione).
Può capitare che due persone, di comune accordo, in un cammino di fede, ad un certo punto si rendano conto che è per loro più importante l'adesione completa al progetto di Dio, piuttosto che avere rapporti sessuali. Allora possono decidere di rinunciare a questi, ed in tale caso possono accostarsi all'Eucarestia. Se invece non lo fanno, nessuno li demonizza. La Chiesa è la prima ad accoglierli e a chiedere loro di partecipare alla sua vita (basta leggere il Catechismo della Chiesa Cattolica, invece di parlare per sentito dire! confronta ad esempio CCC 1650, 1651) in altri modi. Il divieto della Comunione Eucaristica non è presunzione, non è arrogarsi diritti sugli altri, ma è semplicemente e con grande umiltà, ma anche fermezza, custodire e far capire l'importanza del grande bene che è l'Eucarestia.