spot
Maestro Giardinauta
Qualcuno di voi, forse, si ricorderà la storia del mio primo gatto. Ve la raccontai molto tempo fa.
Quando mi sono trasferita nella casa in cui abito, era il 2000.
In famiglia eravamo in tre. Due bipedi e un quadrupede. Spot, per intenderci.
Qualche settimana dopo il nostro arrivo nella nostra sudata e ristrutturata casa “di campagna”, abbiamo avuto l’avventura di incontrare un gatto. Io allergica per motivi di asma, rinite, congiuntivite ecc. ecc., Spot allergico per essere cresciuto in appartamento e per avere un caratterino……
Il gatto, in realtà era di quella s°##@@** della mia vicina, ma s’insedia nelle nostre vite e s’insinua nei nostri cuori. E prende dimora fissa a casa nostra. Si fa chiamare Lillo, si fa dedicare una stanza solo per lui, mangia per primo e insomma, compra tutti. Lo abbiamo definito il nostro “portafortuna”.
Il mio veterinario lo ricorda ancora chiamandolo s f i gatto. Ha subito un intervento chirurgico di 6 ore a causa di un incidente occorsogli quando era ancora “della ##@@@§§”. Oltre a questo, poi si ammala di tutto. Visite, degenze, riabilitazioni. Insomma, per farla breve, è stato con noi quattro anni. L’epilogo è quello che immaginate e che qualcuno lesse dalle mie righe, qualche anno fa.
In questi bellissimi quattro anni, pieni di fusa e cortisone, è arrivata anche baloo, altro quadrupede pazzo e anche la mia bambina, Viola.
E la nostra vita procede fino a qualche mese fa, in tutta tranquillità. Gli anni passano e tutti invecchiamo.
E questa era la premessa a quello che volevo condividere con voi.
Qualche mese fa, spot, comincia ad accusare i segni del tempo (sicuramente non dell’usura data la vita da nababbo che ha vissuto….). Sopravviene un problema neurologico che gli impedisce una normale deambulazione. Non riesce ad alzarsi, non ha più forza sui posteriori, inciampa, e, da domenica scorsa, non si regge nemmeno sulle zampe anteriori.
Una tragedia. Terapia d’urto, quindi, immediatamente, ma purtroppo abbiamo solo pezzato la situazione.
Lo aiuto ad alzarsi, lo accompagno fuori, raccolgo quello che lascia in giro e mi macero nel pensiero che devo cominciare a pensare a lasciarlo andare. Non pare sofferente, mangia come ha sempre fatto e ha la sua enorme coda sempre in movimento.
Mi hanno sempre detto che il labrador è un cane eternamente felice e comincio a pensare che sia proprio così.
E’ un cane forte, e lo sta dimostrando alla grande. Io sono molto meno forte di lui. Una lunga serie di sentimenti, rabbia, impotenza, amicizia, sofferenza. Tutto da considerare e da sviscerare, per arrivare a dover prendere una decisione.
E nella mia testa bacata, chiedo un segno, qualcosa che mi aiuti a capire e non ultimo, a sopportare questa inevitabile separazione che avverrà, anche se non nell’immediato.
Mercoledì pomeriggio il fatto. Miagolii fortissimi. Pensavo provenissero dal cartone che viola stava guardando. Spegniamo la televisione e i miagolii diventano ancora più forti e vicini.
I cani cominciano ad abbaiare e io, ovviamente, apro la porta che dà sul giardino davanti a casa, per vedere cosa succede.
Mi vedo davanti un micro gatto, magro, occhi azzurri e, quel che mi ha lasciato basita, identico a Lillo. Sembrava una mini fotocopia.
Un pugno nello stomaco. Chiudo la porta e penso: “ok, da stasera, basta prosecco”.
Ma sono le tre del pomeriggio e a mezzogiorno non bevo mai. (..... bè, proprio mai mai no... :fischio
Riapro ed è ancora lì. Bianco e rosso, esattamente come Lillo.
E’ fatta. Lo prendiamo (non senza difficoltà) e gli prestiamo le prime cure del caso, accorgendoci di aver mal giudicato il suo sesso.
E' femmina.
La mia vicina, sempre quella per intenderci, dice di averla vista in strada, qualche ora prima…… (sta t...... d.. c.... , non poteva almeno toglierla dalla strada? :burningma)
Insomma, per farla breve, "Lilla 2.0" ha preso possesso in due giorni dei nostri cuori e, stavolta, non di una sola stanza....
Io sono già andata dal medico a farmi prescrivere cortisone, ventolin, e antistaminici.
Spot continua a farmi capire che non ama molto i gatti, ma sono sicura che ha riconosciuto lo spirito del suo vecchio “nemico”.
Tutto questo mi ha fatto riflettere su ciò che di bello, nel brutto, la vita ci può regalare.
Il mio dolore fra qualche tempo sarà grande, mi peserà sul cuore e anche sul cervello. Un miagolio forse, mi salverà.
Un segno è arrivato. La vita è davvero più forte della morte.
Scusate la mia lungaggine, ma sono sicura che voi potete comprendermi.
Buon week end a tutti.
:love_4:
Quando mi sono trasferita nella casa in cui abito, era il 2000.
In famiglia eravamo in tre. Due bipedi e un quadrupede. Spot, per intenderci.
Qualche settimana dopo il nostro arrivo nella nostra sudata e ristrutturata casa “di campagna”, abbiamo avuto l’avventura di incontrare un gatto. Io allergica per motivi di asma, rinite, congiuntivite ecc. ecc., Spot allergico per essere cresciuto in appartamento e per avere un caratterino……
Il gatto, in realtà era di quella s°##@@** della mia vicina, ma s’insedia nelle nostre vite e s’insinua nei nostri cuori. E prende dimora fissa a casa nostra. Si fa chiamare Lillo, si fa dedicare una stanza solo per lui, mangia per primo e insomma, compra tutti. Lo abbiamo definito il nostro “portafortuna”.
Il mio veterinario lo ricorda ancora chiamandolo s f i gatto. Ha subito un intervento chirurgico di 6 ore a causa di un incidente occorsogli quando era ancora “della ##@@@§§”. Oltre a questo, poi si ammala di tutto. Visite, degenze, riabilitazioni. Insomma, per farla breve, è stato con noi quattro anni. L’epilogo è quello che immaginate e che qualcuno lesse dalle mie righe, qualche anno fa.
In questi bellissimi quattro anni, pieni di fusa e cortisone, è arrivata anche baloo, altro quadrupede pazzo e anche la mia bambina, Viola.
E la nostra vita procede fino a qualche mese fa, in tutta tranquillità. Gli anni passano e tutti invecchiamo.
E questa era la premessa a quello che volevo condividere con voi.
Qualche mese fa, spot, comincia ad accusare i segni del tempo (sicuramente non dell’usura data la vita da nababbo che ha vissuto….). Sopravviene un problema neurologico che gli impedisce una normale deambulazione. Non riesce ad alzarsi, non ha più forza sui posteriori, inciampa, e, da domenica scorsa, non si regge nemmeno sulle zampe anteriori.
Una tragedia. Terapia d’urto, quindi, immediatamente, ma purtroppo abbiamo solo pezzato la situazione.
Lo aiuto ad alzarsi, lo accompagno fuori, raccolgo quello che lascia in giro e mi macero nel pensiero che devo cominciare a pensare a lasciarlo andare. Non pare sofferente, mangia come ha sempre fatto e ha la sua enorme coda sempre in movimento.
Mi hanno sempre detto che il labrador è un cane eternamente felice e comincio a pensare che sia proprio così.
E’ un cane forte, e lo sta dimostrando alla grande. Io sono molto meno forte di lui. Una lunga serie di sentimenti, rabbia, impotenza, amicizia, sofferenza. Tutto da considerare e da sviscerare, per arrivare a dover prendere una decisione.
E nella mia testa bacata, chiedo un segno, qualcosa che mi aiuti a capire e non ultimo, a sopportare questa inevitabile separazione che avverrà, anche se non nell’immediato.
Mercoledì pomeriggio il fatto. Miagolii fortissimi. Pensavo provenissero dal cartone che viola stava guardando. Spegniamo la televisione e i miagolii diventano ancora più forti e vicini.
I cani cominciano ad abbaiare e io, ovviamente, apro la porta che dà sul giardino davanti a casa, per vedere cosa succede.
Mi vedo davanti un micro gatto, magro, occhi azzurri e, quel che mi ha lasciato basita, identico a Lillo. Sembrava una mini fotocopia.
Un pugno nello stomaco. Chiudo la porta e penso: “ok, da stasera, basta prosecco”.
Ma sono le tre del pomeriggio e a mezzogiorno non bevo mai. (..... bè, proprio mai mai no... :fischio
Riapro ed è ancora lì. Bianco e rosso, esattamente come Lillo.
E’ fatta. Lo prendiamo (non senza difficoltà) e gli prestiamo le prime cure del caso, accorgendoci di aver mal giudicato il suo sesso.
E' femmina.
La mia vicina, sempre quella per intenderci, dice di averla vista in strada, qualche ora prima…… (sta t...... d.. c.... , non poteva almeno toglierla dalla strada? :burningma)
Insomma, per farla breve, "Lilla 2.0" ha preso possesso in due giorni dei nostri cuori e, stavolta, non di una sola stanza....
Io sono già andata dal medico a farmi prescrivere cortisone, ventolin, e antistaminici.
Spot continua a farmi capire che non ama molto i gatti, ma sono sicura che ha riconosciuto lo spirito del suo vecchio “nemico”.
Tutto questo mi ha fatto riflettere su ciò che di bello, nel brutto, la vita ci può regalare.
Il mio dolore fra qualche tempo sarà grande, mi peserà sul cuore e anche sul cervello. Un miagolio forse, mi salverà.
Un segno è arrivato. La vita è davvero più forte della morte.
Scusate la mia lungaggine, ma sono sicura che voi potete comprendermi.
Buon week end a tutti.
:love_4: