Credo che con questa trovata di far pagare i sacchetti saranno in molti ad appiccicare l'etichetta con peso e prezzo direttamente sulla frutta/verdura scelta.
Vi immaginate, arrivare alla cassa con dodici mele sul nastro e la loro bella etichetta appiccicata sulla buccia ???
:LOL: Sarebbe ecologico ed economico... :LOL:
Mi era capitato di vedere qualcuno farlo tempo fa, certo con una zucca o con il melone, ma adesso sono sicura se ne vedranno di ogni...
Ieri al Lidl 0,03€...Oggi recandomi in un Ipermercato ho acquistato della verdura ma il sacchetto me lo hanno fatto pagare 0,02 € non si diceva 0,01 € .
Poco male, in ogni caso le cassiere sono fornite già del codice per l'eventuale storno quindi almeno non si dovrà ricorre a scomodare qualche responsabile.
Ieri al Lidl 0,03€...
Ecco, appunto!Scusate, c'è qualcuno che pensa che prima le buste per frutta, verdura, pesce ecc. fossero gratis?
Da me non possiamo gettare le "bustine" nell'organico perché attualmente non sono degradabili.cioè....leggete qua...http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-01-03/ecco-come-funziona-legge-sacchetti-biodegradabili-210318.shtml?uuid=AEDsBpaD
le direttive non fissano il costo del sacchetto...chi dice da 1 a 3 centesimi, chi da 1 a 5. e c'è persino chi azzarda un bel 10 centesimi.... all'italiana, insomma.
C'è un metodo di valutazione dei beni naturali che si chiama "willingness to pay", ovvero il "quanto sei disposto a pagare per preservare un certo bene naturale?".
Io per eliminare tutta quella robaccia di plastica 1 centesimo a sacchetto lo spendo volentieri, nella speranza che in futuro le buste di plastica in giro per il mondo diminuiscano sensibilmente. E se qualcuno pensa che sia un prezzo imposto, deve pensare che con tutto l'inquinamento che produciamo è anche giusto imporci qualche limite. In teoria è giusto sostituire i sacchetti con un materiale ecocompatibile. Quello che mi da fastidio è che dicono che non siano così biodegradabili, e che i guanti restino di plastica, e che da una parte costano 1 centesimo e dall'altra 3...insomma è sempre la solita cosa che mi dà fastidio... come si fanno le cose in Italia.
Comunque io al supermercato compro davvero poca ortofrutta, giusto se devo fare la spesa di altro genere e ho da comprare solo 1 frutto o 1 verdura, il tempo purtroppo è tiranno. Per il resto mangio roba dell'orto o dei mercati rionali o i punti coldiretti ecc.
Da me non possiamo gettare le "bustine" nell'organico perché attualmente non sono degradabili.
Se non le cambiano non bisognerebbe pagarle o no? Visto che sopra ci dovrebbe essere nome del produttore e specifiche di composizione, se non le troviamo significa che ci stanno "vendendo" il vecchio; a chi ci si potrebbe rivolgere?
http://www.confesercentiferrara.it/...-norma-sanzioni-pesanti-in-caso-di-controlli/
100%Sono d'accordo ma anche io ho motivo di dissentire sul "modo", sul "paternalismo", su quell'intendere affermare la volontà di farlo per il bene dei cittadini, della natura (encomiabile se fatto in tempi e con provvedimenti veramente efficaci e non con raschiatura delle tasche dei cittadini) come l'obbligatorietà del giubbino catarifrangente per automobilisti in panne bordo strada (che potrebbero non averne mai bisogno) mentre pedoni e ciclisti camminano tranquillamente senza, di notte, spesso in assenza di banchine transitabili nelle strade extraurbane oppure l'ultimo dei balzelli imposti ai ciclisti italiani amatori (canone di 25 euro l’anno alla Federazione Ciclistica Italiana) in cambio della Bike Card senza “nessun servizio assicurativo” o altri servizi. Quali? Ci penseremo ha affermato il presidente della Federciclismo che afferma ancora “Ma quale tassa la nostra è un’iniziativa politica per combattere chi ci fa concorrenza sleale con i contributi pubblici......Chi non vuole acquistare la Bike Card abbandoni gli enti e si tesseri direttamente con noi: siamo i più seri....."
E allora perché l'imposizione è fatta con legge dello stato?
Anche i 25 euro l'anno per questo sono, tutto sommato pochi, ma cominciamo a sommarli con i circa 12,oo dei sacchetti e poi verrà la tassa sull'aria perché più si respira e più inquinanti si assumono, sui bagni in mare perché i bagnanti sporcano l'acqua, sugli sbadigli perché.....boh il motivo lo troveranno loro e sarà sicuramente un altro nonsenso mentre già esistono:
Tassa sui gradini per coloro che entrando in casa hanno dei gradini da salire
Tassa sulla dispersione delle ceneri più relative imposte di bollo
Tassa sul tricolore che colpisce chi esibisce la bandiera dello Stato italiano perché sta facendo pubblicità
Tassa sull'occupazione di suolo pubblico dovuta anche per una tenda messa sulla vetrina perché fa ombra sul suolo
Tassa sulle paludi abbondantemente sanate però si paga ancora
Accise sui carburanti legate alla guerra di Abissinia del 1935, alla crisi del Canale di Suez del 1956 che si pagano ancora col prezzo della benzina
e potrei continuare forse all'infinito.
Concludendo: devo pagare, sia ma non prendetemi almeno per i fondelli!!!
E perché? I commercianti potrebbero decidere di offrirle in omaggio ai clienti a titolo promozionale. Siamo in libero mercato e la concorrenza è lecita e offrire i sacchetti gratuitamente potrebbe essere un segno distintivo di una catena di Supermercati rispetto ad un'altra o, se si adeguassero tutti, buon per noi.la direttiva 2015/720 NON impone nessun obbligo per le buste ultraleggere, anzi, dice proprio il contrario lasciando libertà ai singoli stati. http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/HTML/?uri=CELEX:32015L0720
però è più facile scrivere le cose come "ce l'hanno chiesto", mettere il costo a carico dei consumatori, e far pagare ( ai consumatori? ) cifre astronomiche. http://www.gazzettaufficiale.it/eli/gu/2017/08/12/188/sg/pdf
"punto 5. Le borse di plastica in materiale ultraleggero non possono essere distribuite a titolo gratuito e a tal fine il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto delle merci o dei prodotti imballati per il loro tramite”; h) all’articolo 261, dopo il comma 4 sono aggiunti i seguenti: “4 -bis . La violazione delle disposizioni di cui agli articoli 226 -bis e 226 -ter è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 25.000 euro"