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quanto siamo fragili...

rootfellas

Florello
A 15 anni non regge alla delusione: “Respinto anche alla Nunziatella”
GIANNI GIACOMINO, GRAZIA LONGO

VENARIA (Torino)
Il salotto con i divani blu è un’oasi verde ricca di tronchetti della felicità. Ma ce n’era ben poca, ieri pomeriggio, in questa casa alla periferia Nord di Torino. E ancora meno, qualche ora prima, nel cuore di Davide. Ha finto di andare a scuola e invece è sceso in cantina e si è impiccato a un gancio della porta. Aveva appena 15 anni e due fallimenti che non è riuscito a reggere. La probabile bocciatura al liceo e la recente esclusione all’Accademia della Nunziatella.

Voleva indossare la divisa da ufficiale, Davide. Era il suo sogno. Ma voleva anche fare contenti mamma e papà che ogni giorno si spaccano la schiena, il primo in macelleria, l’altra all’azienda municipale per la raccolta dei rifiuti. Suo fratello è un brillante studente di ingegneria al Politecnico di Torino, mentre Davide temeva di non essere ammesso alla terza liceo scientifico. Due delusioni troppo pesanti per lui, da tutti definito come un ragazzo d’altri tempi: gentile, sensibile, generoso. Troppo. Glielo rimproverava bonariamente persino il suo allenatore di basket.

«Gliel’ho detto mille volte - racconta Andrea -: sii più cattivo, difenditi, ma lui niente. Era un buono». La Nunziatella oramai era un miraggio, nonostante gli amici lo spronassero a riprovare l’anno prossimo. «Sembrava crederci, diceva che sì gli era dispiaciuto, ma poteva sempre avere un’altra chance». Evidentemente non la pensava davvero così. Altrettanto sconvolgente la frustrazione per la bocciatura che gli sembrava vicina. Anche se ora la preside del liceo Juvarra parla di «una situazione difficile ma ancora aperta». Qualche compagno di scuola racconta di un diverbio con il padre, preoccupato per un risultato scolastico negativo. Chissà.

È la madre a trovare uno straccio di forza per sussurrare «non credevo che il mio Davide fosse tanto triste». E dire che è stata proprio lei a scoprire il corpo del figlio appeso a una corda da trekking. Rientrata a casa dal lavoro, poco dopo le 13.30, era preoccupata per non avervi trovato Davide. «Mancano le chiavi della cantina, magari è andato giù a prendere la bici» le ha suggerito il figlio maggiore. Lei è entrata nell’ascensore. Quattro piani, più il seminterrato. Di fronte alla cantina il cuore ha incominciato a batterle all’impazzata: la porta non si apriva.

Una piccola spinta e ha visto ciò che una madre non dovrebbe mai vedere. Attaccato con lo scotch su una damigiana di vino, un foglio a quadretti con le ultime parole di Davide. Con una grafia nitida e ferma c’erano scritte poche frasi: «Cosa c’è al di là della morte? Speriamo che ci sia un mondo dove non esistono problemi». La lettera è stata sequestrata dai carabinieri della Compagnia di Venaria. Ma dietro il gesto definitivo del ragazzo non esistono misteri. Almeno per quanto riguarda le modalità, tant’è che non verrà eseguita neppure l’autopsia. Il dolore e la disperazione, invece, restano un segreto. Per i suoi genitori, per il fratello, per don Alessio Toniolo, sacerdote della parrocchia Sacro Cuore di Savonera, che conosceva bene Davide, suo chierichetto: «Un ragazzo semplice, solare, educato, chissà quali drammi lo divoravano dentro».

Fino a mercoledì sera Davide aveva chattato su Messanger con alcuni amici. «Sembrava normale, deluso per la Nunziatella e preoccupato per essere bocciato, ma niente di grave». Non era vero. Bello - alto, occhi nocciola, capelli castano chiaro - Davide aveva successo con le ragazzine. Con la scuola meno. E meno ancora è riuscito a sopportare le prime sconfitte della sua giovane vita
 

rootfellas

Florello
il non sentirsi adeguati, le persone che ti sono vicine le senti lontane, anche non per colpa effettivamente loro, le delusioni le troppe aspettative, non tutti siamo uguali, non tutti trovano la forza dentro di se soprattutto a 15 anni.
quanta tristezza che mi provoca questo fatto.
 

pa0la

Florello
e quanta paura di sbagliare.... ma non si può che guardarli.
mio figlio grande fu bocciato il primo anno di liceo, non è grave non è un dramma è una cosa che non sposta la tua vita futura....paradossalmente potrebbe essere quello che rende più consapevole e migliore la tua vita futura.
ma in quel momento c'è un ragazzino che si sente inadeguato, che pensa di aver deluso, che può scambiare il giusto rimprovero durante l'anno per delusione profonda data a chi più ama....non è per niente facile.
non si può dar loro l'impressione che non sia importante l'impegno (e quindi non sanzionare mai un brutto voto o un atteggiamento sbagliato nei confronti della scuola) e nello steso tempo non lasciare che si insinui in loro il dubbio di non potercela fare.
e ogni volta che ci rapportiamo con loro (ora di quell'età c'è sua sorella) dobbiamo spingere lontano dalle nostre parole l'immaginario che abbiamo di loro.....perchè negarlo è stupido, sui nostri figli c'è sempre aspettativa
ma loro hanno il diritto imprescindibile di diventar loro stessi, non l'immagine che noi vorremmo di loro
l'anno scolastico successivo, dopo che mio figlio aveva già cambiato scuola una mattina un ragazzo è salito sulla sedia e si è buttato dalla finestra del quinto piano dello stesso liceo, quando ci penso ho ancora i brividi.....
pa0la
 

Coral

Maestro Giardinauta
Le aspettative dei genitori, le pressioni degli insegnanti quanto peso possono avere su alcune pesone?
C'è chi manda tutti a quel paese e c'è chi invece si sente sempre inadeguato a quello che gli viene richiesto.
Come adulti abbiamo l'obbligo di seguire ed amare questi fanciulli per loro stessi, valorizzando le loro capacità e doti.
Senza proiettare su di loro le nostre frustrazioni ed insuccessi di adulti mancati.

Ognuno è un essere unico ed irripetibile.
 

bonsai d'aprile

Giardinauta
Le aspettative dei genitori, le pressioni degli insegnanti quanto peso possono avere su alcune pesone?
C'è chi manda tutti a quel paese e c'è chi invece si sente sempre inadeguato a quello che gli viene richiesto.
Come adulti abbiamo l'obbligo di seguire ed amare questi fanciulli per loro stessi, valorizzando le loro capacità e doti.
Senza proiettare su di loro le nostre frustrazioni ed insuccessi di adulti mancati.

Ognuno è un essere unico ed irripetibile.

già. ma credo che ci siano casi come questo in cui non è l'amore della famiglia a mancare ma quel "qualcosa" dentro all'animo di sto sfortunato ragazzo. Dio mio, quando leggo queste cose penso che potrebbe essere mio figlio.
 

Coral

Maestro Giardinauta
Quando nasciamo siamo tutti uguali...

piccoli libri bianchi dove il vissuto e le esperienze di ogni giorno lasciano piccole tracce.

Cos'è, mi chiedo, che a un certo punto, porta uno a diventare aggressivo, straffotente menefreghista e l'altro dolce, buono missionario?
(ovviamente ci sono mille sfaccettature)

Qualcosa di sbagliato scritto su una di quelle pagine bianche?
 
Ultima modifica:
D

Dindiot

Guest
L'anno scorso una mia amica a 26 anni si è tagliata le vene, un gesto assurdo, non motivato da un particolare evento ma solo da una brutta malattia chiamata depressione, che purtroppo colpisce le persone più sensibili d'animo, soprattutto adolescenti che ancora non hanno un carattere ben forgiato dalla vita..
 

gabriele'78

Giardinauta Senior
Quando nasciamo siamo tutti uguali...

piccoli libri bianchi dove il vissuto e le esperienze di ogni giorno lasciano piccole tracce.

Cos'è, mi chiedo, che a un certo punto, porta uno a diventare aggressivo, straffotente menefreghista e l'altro dolce, buono missionario?
(ovviamente ci sono mille sfaccettature)

Qualcosa di sbagliato scritto su una di quelle pagine bianche?


e quello che mi chiedo io invece è il perchè le persone dolci, buone, generose e di sani principi vivono nella sofferenza arrivando a volte a questi estremi gesti, mentre al contrario le persone cattive, insensibili e senz'animo non hanno di questi problemi e vivono la loro vita felicemente?
è la nostra società che è malata?
 

paolaas

Guru Giardinauta
E' terribile. L'ho vissuto abbastanza da vicino con un mio cliente, un ragazzo estremamente sensibile. Troppo sensibile. I genitori se ne erano accorti, lo avevano mandato da un professionista ma evidentemente non è riuscito a migliorare la situazione.... Ed hanno vissuto, impotenti, il suo suicidio.

Ma io mi chiedo anche: una volta succedevano lo stesso e non si veniva a sapere o è un problema dei giorni nostri?
E se è così, perché?
I problemi che possono avere i ragazzi di oggi sono gli stessi di 20 anni fa...
Cosa è cambiato?
Si potrebbe pensare a genitori troppo poco presenti ma vi posso assicurare che non è così nel caso che ho citato io....
I genitori chiedono troppo? Non credo proprio sia questo il motivo...
I genitori sono troppo "amici" e poco autoritari ed ai giovani mancano le sicurezze date dalle regole? mah....
I ragazzi sono più sensibili? Mi sembra ce ne fossero anche allora.....

Io trovo la cosa abbastanza preoccupante oltre che tristissima, ovviamente...

P.s. non credo come coral che nasciamo tutti uguali. Sicuramente siamo libri con pagine bianche in cui le influenze esterne hanno il loro peso ma credo fortemente che ognuno di noi nasce già con una sua "indole" spesso difficilmente modificabile (sia in positivo che in negativo...)
 
Ultima modifica:
S

scardan123

Guest
Non nasciamo tutti uguali, ognuno è diverso, e vive anche le stesse cose in modo diverso, secondo me.

Quanto siamo fragili?
Non so, ma non tutti sono fragili uguali, poco ma sicuro. Il carattere ma anche le esperienze di vita aiutano a rendere più o meno fragili.

Un certo tasso di suicidio è normale in una popolazione. Una volta trovai questa considerazione molto cinica, la fece anche una persona molto cinica commentando con indifferenza un suicidio avvenuto da poco, ma purtroppo è vero.

Non giudico, è una scelta molto personale.
 

celestino

Giardinauta Senior
io credo (ma non sono sicuro)che in passato non ci fossero tutti queste tragedie,o tantissime persone che soffrissero di depressione...anni fa,a mio avviso, la gente era più forte psicologicamente...dovete tener presente che c'era pure la difficoltà a trovare del cibo...per non parlare delle guerre...il problema a mio avviso,dipende dal fatto che al giorno d'oggi la gente non capisce che non sempre si può ottenere quello che si vuole...lavoro...amore...soldi...e quando non si ottiene quello che si desidera,si va in crisi...c'è da dire che la società mette sempre in risalto la ricchezza...la bellezza...e la bravura...questo non aiuta certamente le nuove generazioni...perche è ovvio che non tutti possono essere ricchi...bravi...o belli...quindi uno che non è in grado di avere queste diciamo doti...se non è stato educato dalla sua famiglia con saldi principi morali,trova delle grosse difficoltà a vivere al giorno d'oggi...:Saluto:
 

celestino

Giardinauta Senior
se non sbaglio,la più alta percentuale di suicidi,sono nei paesi nordici...paesi che sembra che tutto funzioni alla perfezione...questo mi fa pensare...:confuso: adesso dico un'eresia...ma forse un'eresia non è...:D
non è che l'essere umano stia andando oltre le sue possibilità??cioè noi in fin dei conti,siamo animali evoluti...non è che ci stiamo evolvendo un pò troppo??poi mi viene da pensare anche a dei filmati di ragazzi delle favelas che cercano qualcosa da recuperare sulle montagne di immondizia in Brasile...ragazzi che non anno nulla...ma basta un pallone e sono felici...questo dovrebbe far riflettere un pò...o sbaglio???
 

>axel<

Giardinauta Senior
io penso che sia colpa della società odierna, dei suoi valori, della vita frenetica... certe persone ci sguazzano, certe altre persone invece non ce la fanno a sopportarla e non vedono altre vie d'uscita...
 

Fioredeldeserto

Giardinauta Senior
personalmente penso che quando si insinua in te il seme della delusione è una latta continua che non ha mai fine.... sopraturro se vedi che le persone che ti amano fanno dei sacrifici per farti raggingere qualcosa e quando vedi che nella stessa famiglia o nella tua cerchia di amici una persona riesce meglio di te con gli stessi mezzi......il tutto peggiorato che se vieni etichettato come fallito dalla sciètà e non come vincente tutti ti additano le persone camminano per strada senza salutarti mentre il giorno prima ti chiedevano consigli e così via......

personalmente ho convissuto con l'idea di fallimento e non è una bella cosa... tutto ti sembra cgrigio e senza senso e anche le persone che ti amano ti sembrano lontane e sembra che non si preoccupino di te.


più che sui mali della società mi porrei la domanda di quali meccanismi si innestano nel nostro cervello tali da far apparire il dono della vita così inutile e privo di senso da buttarlo via....

penso che problemi di depressione sia sempre esisititi solo che non li si conosceva come tali.... la gemte era impegnata a lavorare e non pensavo molto alla salute... basti pensare al cancro ... oggi più del 60 % della popolazione muore di questa malattia ma anche negli anni precendeti si moriva allo stesso modo... la gente diceva com'è morto????? e loro ti rispondevano aveva problemi ai polmoni o allo stomaco ma in realtà non si sapeva perchè era ,morto....


alla fine rimane sempre e solo una grande amarezza per non essere riusciti a intravedere in qualche suo gesto qualcosa per riuscirlo ad aiutare e capire che non stava bene:cry:
 

Il Pallino

Apprendista Florello
Che tristezza, un anno in più di me. Chissà che problemi poteva avere, per essere così devastato dentro...capisco i malesseri della mia età, ovvio ci son dentro, ma dalla tristezza al suicidio, cacchio, c'è un salto enorme!
 

>axel<

Giardinauta Senior
Che tristezza, un anno in più di me. Chissà che problemi poteva avere, per essere così devastato dentro...capisco i malesseri della mia età, ovvio ci son dentro, ma dalla tristezza al suicidio, cacchio, c'è un salto enorme!

mah, sai, basta una goccia a far traboccare il vaso...
magari uno sta attraversando un periodo molto difficile e proprio quando non ce la fa più gli arriva una batosta...
non è che odia la vita, o che crede sia inutile, anzi, la ama e ci rimane attaccato fino all'ultimo, solo, vorrebbe viverla senza i problemi che gli comporta.
 

lalle

Florello
Io penso che quella sia un'età particolarmente difficile, nella quale, a volte, anche problematiche "minori" si vivono come insormontabili. Penso che sia la famiglia quella che più ha la possibilità di aiutare a superare e a vedere in un'ottica ridimensionata le prime difficoltà che si incontrano in quegli anni. Occorre osservare, sostenere ed accettare i nostri figli (lo sto ricordando anche a me stessa .....) e far sentire loro la nostra comprensione ed il nostro appoggio sul quale devono essere certi di poter contare, sempre.

Che strazio, per i genitori!
 

celestino

Giardinauta Senior
la tragedia di quel ragazzo è solo figlia del mondo di oggi..e va pari passo con la droga...l'alcol...l'anoressia...la prostituzione giovanile...sono tutte tragedie collegate...ci sono troppi ragazzi (ma non solo ragazzi)che sono vivi,ma sono morti dentro...si perche una persona se per vivere deve fare uso di droga o alcol...o per guadagnarsi da vivere deve prostituirsi...per me è morta dentro....
 
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