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Psicologia amatoriale

lilly

Giardinauta
ecco, grazie per avermi tolto l'ultimo dubbio, allora ci sono solo traumi fisiologici.

Credo che tu sia una di quelle persone che pensano che lo psicologo o peggio ancora lo psichiatra siano delle figure non necessarie al nostro vivere e che tu sia molto scettica - per non dire che ne provi repulsione -, su questo argomento.
Di solito, per quel che concerne la mia esclusiva esperienza, sono proprio queste figure che si ritraggono infastidite, ad averne bisogno più di altre. Ma l'orgoglio - perché dovrei andare dallo psicologo, mica sono pazzo? -, respinge categoricamente questi professionisti. Perché tali sono, dal momento che hanno studiato e sperimentato - c'è l'obbligo di pratica - ed hanno tanto faticato.
Il messaggio chiaramente, non è rivolto a te personalmente, ma a tutti quelli che argomentano con scetticismo insinuante, senza fornirne la spiegazione.
Noto anche, che le tue brevi battutine, che sembrano buttate lì per caso, sono abbastanza sarcastiche.
Mi chiedo il perché......
 

lilly

Giardinauta
ma sarebbe ORRIBILE se non avessi mai avuto desideri da soddisfare!!!!! altro che buon per te!
regola numero 1 per ogni bravo psicanalista: capire quando il paziente mente :smoke:


Si presuppone che chi decida di avvalersi dei servigi di questi professionisti, volontariamente, ci vada in cerca di aiuto. Quindi perché mentire?
 

lilly

Giardinauta
esistono traumi verificabili da un elettroencefalogramma, ma senza psicologi non ci sarebbero le cosiddette malattie psicotiche.


I traumi verificabili attraverso ECG, sono solitamente utilizzati in caso di incidenti di qualunque tipo, da quello sulla strada, da una caduta dalla scala o in doccia, dallo svenimento improvviso, per verificare eventuali ictus od emboli etc.etc.
 

garofano

Maestro Giardinauta
Sto con la mia ragazza da 5 anni e sono 5 anni che la aiuto a stare appresso ad una madre depressa clinicamente con istinti suicidi, un fratello diabetico, depresso clinicamente e fobico ed un padre depresso, bipolare e schizofrenico...... La maturità dipende dal modo in cui reagisci e affronti determinate cose, se usi il cervello o meno e se riesci a tirare avanti,
Capperi!E' una situazione veramente veramente difficile,per la tua ragazza che la vive in prima istanza ,e per te che la stai sostenendo.
La tua ragazza è sottoposta a delle pressioni tremende,e anche tu,perchè sostenere una persona con problemi nella giusta maniera è un qualcosa che implica tutta una serie di capacità non da poco,senno' si rischia di fare un autentico patatrac.
Hai ragione,è il cervello che puo' salvare o rovinare.
Personalmente non credo alla capacità del dolore di rendere più saggi e più buoni sempre e comunque:una persona diventa più saggia e più buona con la sofferenza se ha la capacità di integrare queste esperienze e di dare loro il giusto valore,altrimenti il dolore e la sofferenza rendono la persona peggiore,e non è solo per una questione di stress che esse provocano,è una questione di attitudine.Si diventa più buoni se si è già buoni di nostro
E neanche la vecchiaia rende tutti sempre e comunque saggi e migliori:no,se non sei tu già di tuo saggio e buono.
L'invecchiare accentua i difetti caratteriali di ciascuno e porta,in un certo senso,alla perdita dei freni inibitori esistenziali,cioè frenarsi dal dire una certa cosa che puo' far male,per esempio.Sarà la circolazione cerebrale che fa difetto,o proprio il fatto che sei invecchiato che ti porta,forse,a non importarti più di nulla,fatto sta che ci sono anziani bizzosi e pure cattivi,e anziani veramente saggi.Ho lavorato in una residenza sanitaria anziani per un certo tempo,e ho notato una cosa e l'altra.
Certe volte mi immagino come possa essere da anziana:p, probabilmente una di quelle vecchiette eccentriche tipo nonna Abelarda,che vanno in giro vestite di colori sgargianti ,in stile inglese, con improbabili cappellini con i fiori,molto molto distratte,che rischiano di finire sotto una macchina e che pero' prendono a borsate gli scippatori...:D
 
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garofano

Maestro Giardinauta
Secondo me, ci sono 2 "fazioni": quelle, come mia madre che " quello che è mio, resta mio, mi tengo tutto dentro" e quelle che invece vogliono confrontarsi per "aiutare" o lasciarsi aiutare.
Una psicoterapia è veramente buona se,in prima istanza,è la persona che decide di lavorare su se' stessa e di farsi aiutare,senno' non si fa un metro.
Decidere di iniziare una psicoterapia è un atto di grande coraggio,perchè andare a fondo di se' stessi non è cosa facile:ci si imbatte in parti di noi stessi che non ci piacciono o che non vogliamo accettare,di esperienze che c'hanno fatto male e che abbiamo sepolto sotto coltri di rimozioni,per cui riaffrontarle è come scorticare la crosta da una ferita,non so se mi spiego.Ma è necessario consapevolizzare ed accettare.
Come ho scritto altrove,la via della saggezza passa per la consapevolezza e l'integrazione in noi di tutte le parti che compongono la nostra personalità e il nostro vissuto.Le divisioni nel nostro inconscio creano instabilità e dolore....ricordatevi che il termine "diavolo"deriva da "duo ballein" dal greco "due lanci" ossia "due verità,divisione":).
Per ragioni professionali,mensilmente vado in supervisione da uno psicoterapeuta:non si puo' curare gli altri se non si è in equilibrio noi per primi.Inoltre,proprio perchè nel mio lavoro vengo inevitabilmente a contatto con la dimensione psichica e con il vissuto delle perone di cui mi prendo cura, ho acquisito e coltivo una certa formazione specifica in ambito psicologico,con corsi,master,ecc.ec...
Indubbiamente il fatto di essere in supervisione è di grande aiuto a me per prima;):)
 
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Angil

Guru Master Florello
Sono contenta che tu sia qui. Mi sono persa molte cose, nelle varie discussioni e devo leggerle e farmi un quadro completo, per quanto si possa, della situazione.
Secondo me, non si parte in quarta, tempestando una persona di domande, ma bisogna dialogare un po, conoscersi un po meglio e le cose vengono da se.

Scusa Orchi per quello che ho detto, ma io la penso così.

Mi pare di aver letto, di fretta, che sei/ eri un timido. sei un po introverso (non so se ti ho scambiato per qualcun'altro) ed hai difficoltà di comunicazione.
La difficoltà di comunicazione è mia. Non facciamo scherzi qui... :p:LOL: Orchi mi sembra che non ce l'abbia, e la mia non si tocca :ROFLMAO:
 

Olmo60

Guru Master Florello
Credo che tu sia una di quelle persone che pensano che lo psicologo o peggio ancora lo psichiatra siano delle figure non necessarie al nostro vivere e che tu sia molto scettica - per non dire che ne provi repulsione -, su questo argomento.
no, non credere, che non c'azzecchi.
Repulsione la provo solo per le cavallette..magari uno psichiatra mi darebbe una spiegazione, ma francamente mi costerebbe troppo sviscerarla.
Di solito, per quel che concerne la mia esclusiva esperienza, sono proprio queste figure che si ritraggono infastidite, ad averne bisogno più di altre. Ma l'orgoglio - perché dovrei andare dallo psicologo, mica sono pazzo? -, respinge categoricamente questi professionisti. Perché tali sono, dal momento che hanno studiato e sperimentato - c'è l'obbligo di pratica - ed hanno tanto faticato.
per me hai troppi pre-giudizi, troppi "credo" a priori, senza conoscere (me, almeno)..potrei anche esserci andata da uno..che ne sai? quindi potrei parlare per la mia esperienza, o per esperienze che conosco..se si è pazzi, pazzi si rimane, se non lo si è, allora ci si guarisce da sè e l'aiuto che adesso cercate in uno psicologo è quello che un tempo la gente chiedeva ad altre figure "professionali"..cambia il camice.


Noto anche, che le tue brevi battutine, che sembrano buttate lì per caso, sono abbastanza sarcastiche.
Mi chiedo il perché......
dovrei parlare di me e non mi piace....spero che il sarcasmo non sia elencato tra le malattie incurabili.
Si presuppone che chi decida di avvalersi dei servigi di questi professionisti, volontariamente, ci vada in cerca di aiuto. Quindi perché mentire?
conosco gente che ci va e non sanno nemmeno loro perchè lo fanno...perchè altri li hanno spinti, per darsi pace, per auto-convincersi di essere malati (perchè ammettere a se stessi di essere scemi sarebbe inaccettabile) di modo che qualcuno, prendendosi cura di loro, possa confermargli che "no, non sei scemo, sei solo malato" ecc.....personalità del genere possono vivere solo mentendo prima a se stessi e poi a chi li circonda e anche senza aver studiato psichiatria si riconoscono.
 

Olmo60

Guru Master Florello
I traumi verificabili attraverso ECG, sono solitamente utilizzati in caso di incidenti di qualunque tipo, da quello sulla strada, da una caduta dalla scala o in doccia, dallo svenimento improvviso, per verificare eventuali ictus od emboli etc.etc.

so che nei processi penali, a volte, entrano esami clinici per verificare la capacità di intendere e volere al momento del misfatto, quindi la verifica può andare oltre.
 

lilly

Giardinauta
Capperi!E' una situazione veramente veramente difficile,per la tua ragazza che la vive in prima istanza ,e per te che la stai sostenendo.
La tua ragazza è sottoposta a delle pressioni tremende,e anche tu,perchè sostenere una persona con problemi nella giusta maniera è un qualcosa che implica tutta una serie di capacità non da poco,senno' si rischia di fare un autentico patatrac.
Hai ragione,è il cervello che puo' salvare o rovinare.
Personalmente non credo alla capacità del dolore di rendere più saggi e più buoni sempre e comunque:una persona diventa più saggia e più buona con la sofferenza se ha la capacità di integrare queste esperienze e di dare loro il giusto valore,altrimenti il dolore e la sofferenza rendono la persona peggiore,e non è solo per una questione di stress che esse provocano,è una questione di attitudine.Si diventa più buoni se si è già buoni di nostro
E neanche la vecchiaia rende tutti sempre e comunque saggi e migliori:no,se non sei tu già di tuo saggio e buono.
L'invecchiare accentua i difetti caratteriali di ciascuno e porta,in un certo senso,alla perdita dei freni inibitori esistenziali,cioè frenarsi dal dire una certa cosa che puo' far male,per esempio.Sarà la circolazione cerebrale che fa difetto,o proprio il fatto che sei invecchiato che ti porta,forse,a non importarti più di nulla,fatto sta che ci sono anziani bizzosi e pure cattivi,e anziani veramente saggi.Ho lavorato in una residenza sanitaria anziani per un certo tempo,e ho notato una cosa e l'altra.
Certe volte mi immagino come possa essere da anziana:p, probabilmente una di quelle vecchiette eccentriche tipo nonna Abelarda,che vanno in giro vestite di colori sgargianti ,in stile inglese, con improbabili cappellini con i fiori,molto molto distratte,che rischiano di finire sotto una macchina e che pero' prendono a borsate gli scippatori...:D


La tua disamina mi sembra piuttosto interessante e bene articolata, cioè costruttiva.
Si vede, da quel che scrivi, il tuo contatto diretto con un certo tipo di persone: ma soprattutto, viene fuori la sensibilità del tuo approccio, lo studio attento e minuzioso che hai condotto e che ti ha fatto giungere alle conclusioni da te elencate.
Non potrei essere più d'accordo con te.
 
Ultima modifica:

garofano

Maestro Giardinauta
so che nei processi penali, a volte, entrano esami clinici per verificare la capacità di intendere e volere al momento del misfatto, quindi la verifica può andare oltre.
Molto molto esatto.L'accertamento clinico utilizza i test,test molto specifici e delle scale di valutazione che di solito sono attendibili in ottima percentuale.
uno dei test che si usa è il Minnesota.si tratta di un elenco lunghissimo di affermazioni cui si deve rispondere "vero" o "falso", che sembrano a vederle ,a volte,senza senso o banali,ma in realtà sono domande adatte allo scopo.C'è anche un'altra cosa.a volte delle domande si ripetono anche se sono astutamente poste in forma diversa, per esempio: "a me piacciono i fiori",e poco dopo "mi piacerebbe fare il fioraio":in apparenza non c'entrano nulla,ma se vedete bene una risposta coerente presuppone che ,se ate piacciono i fiori ti piacerebbe fare il fioraio:questo trucco serve a capire se ti contraddici o meno,con lo scopo di fare una diagnosi di capacitàdi sostenere un processo e una diagnosi di personalità.E' un test attendibile e si usa sempre sia in forma estesa che abbreviata.
 

garofano

Maestro Giardinauta
La tua disamina mi sembra piuttosto interessante e bene articolata, cioè costruttiva.
Si vede, da quel che scrivi, il tuo contatto diretto con un certo tipo di persone: ma soprattutto, viene fuori la sensibilità del tuo approccio, lo studio attento e minuzioso che hai condotto e che ti hanno fatto giungere alle conclusioni da te elencate.
Non potrei essere più d'accordo con te.
:bacio:
 

Angil

Guru Master Florello
Molto molto esatto.L'accertamento clinico utilizza i test,test molto specifici e delle scale di valutazione che di solito sono attendibili in ottima percentuale.
uno dei test che si usa è il Minnesota.si tratta di un elenco lunghissimo di affermazioni cui si deve rispondere "vero" o "falso", che sembrano a vederle ,a volte,senza senso o banali,ma in realtà sono domande adatte allo scopo.C'è anche un'altra cosa.a volte delle domande si ripetono anche se sono astutamente poste in forma diversa, per esempio: "a me piacciono i fiori",e poco dopo "mi piacerebbe fare il fioraio":in apparenza non c'entrano nulla,ma se vedete bene una risposta coerente presuppone che ,se ate piacciono i fiori ti piacerebbe fare il fioraio:questo trucco serve a capire se ti contraddici o meno,con lo scopo di fare una diagnosi di capacitàdi sostenere un processo e una diagnosi di personalità.E' un test attendibile e si usa sempre sia in forma estesa che abbreviata.

Questa cosa della contraddizione, riguardo il tuo esempio dei fiori mi sembrerebbe errata (n)
Se dovessi rispondere io a queste domande, direi sì, mi piacciono i fiori, però non mi piacerebbe fare il fioraio. Non vedo la contraddizione qui :D
 

lilly

Giardinauta
Garofano ha scritto: Indubbiamente il fatto di essere in supervisione è di grande aiuto a me per prima;):)

Scopro che il tuo linguaggio è professionale e la tua esperienza sul campo notevole.
Quindi mi fa piacere che parli con cognizioni. di causa.
Indubbiamente lo psicoterapeuta, deve essere una persona equilibrata per poter assorbire le tristi storie o le problematiche contorte che un interlocutore possa avere.
Ed è proprio per questo, che loro stessi essendo al pari nostro, essere umani, vanno a loro volta da colleghi! Altrimenti non potrebbero affrontare serenamente ed oggettivamente i loro interlocutori.
Come, in qualche modo avevo accennato anch'io, sottoporsi a psicoterapia deve essere una scelta consapevole e assolutamente libera, altrimenti è semplicemente una perdita di tempo per entrambi e una totale mancanza di rispetto, nei confronti di se stessi e della persona che ti sta di fronte, che potrebbe spendere il suo talento ed il suo tempo in modo più fruttuoso, aiutando chi veramente, vuole essere aiutato.
Sicuramente è molto difficile mettere a nudo la propria anima, quel famoso cassetto dove sono riposti i segreti più inconfessabili e dolorosi. Ma se questo cassetto comincia ad essere ingombrante nella tua vita, dovresti volerlo svuotare per aiutarti ad essere più libera.
Certo, come dice la mia preferita spezia, è come togliere la crosta dalla ferita ed è molto doloroso. Ma quando lo strappo è avvenuto e si è raggiunta la consapevolezza, sicuramente, ne verranno fuori i benefici.

la via della saggezza passa per la consapevolezza e l'integrazione in noi di tutte le parti che compongono la nostra personalità e il nostro vissuto.Le divisioni nel nostro inconscio creano instabilità e dolore....ricordatevi che il termine "diavolo"deriva da "duo ballein" dal greco "due lanci" ossia "due verità,divisione":).

Molto saggio il passaggio di Garofano, anche se, non sempre si è in grado di raggiungere il compito prefissatosi; cioè congiungere in un tutt'uno personalità e vissuto.
Ed è, assolutamente incontrovertibile l'asserzione della doppiezza più profonda che regna in ognuna delle nostre anime ed il ricongiungerle, non è cosa da poco. Il fortunato che riesce nell'impresa, si libererà dell'instabilità e del dolore. :) :eek:
 

lilly

Giardinauta
Questa cosa della contraddizione, riguardo il tuo esempio dei fiori mi sembrerebbe errata (n)
Se dovessi rispondere io a queste domande, direi sì, mi piacciono i fiori, però non mi piacerebbe fare il fioraio. Non vedo la contraddizione qui :D


Se devo essere sincera, neanch'io vedo il nesso così contraddittorio.
Come dice Angil, anch'io direi, mi piacciono di fiori, ma non voglio fare il fioraio.

Sicuramente, dietro a questa doppia domanda, si cela un discorso molto più complesso difficile da esplicitare e Garofano ha scelto un esempio semplice, raggiungibile da molti. Così estrapolato dal test completo, può risultare inefficace, ma sicuramente, va inserito in un contesto più ampio, che sono sicura un significato ce l'avrà.
 

Angil

Guru Master Florello
Se devo essere sincera, neanch'io vedo il nesso così contraddittorio.
Come dice Angil, anch'io direi, mi piacciono di fiori, ma non voglio fare il fioraio.

Sicuramente, dietro a questa doppia domanda, si cela un discorso molto più complesso difficile da esplicitare e Garofano ha scelto un esempio semplice, raggiungibile da molti. Così estrapolato dal test completo, può risultare inefficace, ma sicuramente, va inserito in un contesto più ampio, che sono sicura un significato ce l'avrà.
Certo, è probabile che sia così come dici tu. Io impulsivamente ho risposto a quella frase singolarmente senza pensare a quello che potrebbe nascondersi dietro. :) Ed effettivamente letta così...
 

lilly

Giardinauta
no, non credere, che non c'azzecchi.
Repulsione la provo solo per le cavallette..magari uno psichiatra mi darebbe una spiegazione, ma francamente mi costerebbe troppo sviscerarla.

per me hai troppi pre-giudizi, troppi "credo" a priori, senza conoscere (me, almeno)..potrei anche esserci andata da uno..che ne sai? quindi potrei parlare per la mia esperienza, o per esperienze che conosco..se si è pazzi, pazzi si rimane, se non lo si è, allora ci si guarisce da sè e l'aiuto che adesso cercate in uno psicologo è quello che un tempo la gente chiedeva ad altre figure "professionali"..cambia il camice.



dovrei parlare di me e non mi piace....spero che il sarcasmo non sia elencato tra le malattie incurabili.

conosco gente che ci va e non sanno nemmeno loro perchè lo fanno...perchè altri li hanno spinti, per darsi pace, per auto-convincersi di essere malati (perchè ammettere a se stessi di essere scemi sarebbe inaccettabile) di modo che qualcuno, prendendosi cura di loro, possa confermargli che "no, non sei scemo, sei solo malato" ecc.....personalità del genere possono vivere solo mentendo prima a se stessi e poi a chi li circonda e anche senza aver studiato psichiatria si riconoscono.


Ovviamente posso sbagliare, scagli la prima pietra..... Ho semplicemente percepito questo dalle tue " sarcastiche" battutine. No, il sarcasmo non è una malattia, ferisce chi ti sta vicino.
Non ho affatto pregiudizi di alcun genere e non potrei, del resto, non conoscendo le persone con cui interagisco! Non è mia abitudine avere pregiudizi. Potrei esprimere giudizi mirati solo dopo aver conosciuto abbastanza bene una persona.
D'altronde ho premesso che ciò che scrivevo non era personale ed ho usato il "tu" semplicemente per facilitare la conversazione. Ma il tu, non era mirato a te, era un tu generale.
E' vero che ci sono persone che vanno da uno psicoterapeuta soltanto per scrollarsi qualcuno di dosso che li tormenta e, quindi del tutto inaffidabili. Ma ho fatto un'altra premessa; perché la cosa funzioni, bisogna scegliere di andarci autonomamente.
Se si è pazzi, è un conto, ma noi qui, non chiacchieravamo di pazzi, ma di tutt'altra cosa.
Dovresti, forse cambiare occhiali.
Non capisco a quali altre figure "professionali" tu ti riferisca! Agli esorcisti, per caso? Ti fa forse senso, dirlo apertamente?
Forse sarebbe meglio, se cambiassi camice, tu.
Sai, il sarcasmo gratuito, è fastidioso.
 

cetty vr

Florello Senior
mi inserisco prudentemente e con un po' di curiosità. Quello che emerge è sempre un gran bisogno di parlare..capirsi. Io sono psicologa anche se mi occupo di psichiatria...trovo intelligente pensare al rivolgersi allo psicologo o psicoterapeuta non per moda ma per reale volontà di impegnarsi e andare a fondo di sè stessi. Non è una cosa facile...nella nostra vita si sono stratificati anni di esperienze, emozioni, traumi più o meno incisivi , situazioni che hanno modulato la nostra personalità. Arrivare al nucleo di tutto questo è un cammino doloroso e x niente facile...lo psicologo è colui che ci accompagna in questo percorso...ma come qualcuno giustamente ha sottolineato è necessaria la disponibilità a voler entrare nel nostro io più profondo altrimenti è inutile. Io credo che la persona se si sente capita e accettata profondamente lascia cadere le difese più facilmente, il suo "falso sè" come si chiama in psicologia e si mette in gioco. A volte questo accade con un amico o un confidente...può essere terapeutico anche questo certamente ma va ben distinto dal lavoro psicoterapico che prevede un setting preciso e tecniche appropriate. Io non amo molto i test ..in passato li ho usati poco preferendo colloqui individualizzati e centrando sempre l'attenzione alla relazione con l'altro, ma queste sono scelte metodologiche che nulla tolgono alla validità dei test o altre tecniche psicodiagnostiche.
Credo che tutti dobbiamo imparare a lavorare su noi stessi...se ci ricaviamo un piccolo spazio x ascoltarci...per conoscerci...potremmo col tempo accettarci...perchè ci fidiamo della nostra esperienza..ci "sentiamo" e la consapevolezza di noi ci aiuta nel rapporto con gli altri.
Mi scuso se sono intervenuta ma la cosa mi stimolava molto...ho voluto dare un modesto contributo.....:)
 

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Master Florello
@Olmo, non quoto per sintesi. Non si sta parlando di pazzia o malattie mentali, almeno così l'ho interpretato. Ma di quelle 'malattie' dell'anima per usare una terminologia terra a terra.
Io credo nella psicoterapia, conosco una psicologa alla quale non darei un cent bucato. Conosco uno psicologo che è riuscito a farsi prendere in giro da un 14enne. Conosco una psicologa alla quale farei 10 monumenti. Conosco un neuropsichiatra che è stato un mio idolo, per poi farmi precipitare in un fondo molto fondo e a momenti cancellava alcune mie certezze reali e radicate.
Ci sono situazioni nelle quali non si riesce ad uscire da soli, anche se si ha carattere, palle quadrate ecc ecc. Non forza di volontà perché quella viene annullata dalla situazione o dalla malattia. Prendi la depressione non riesci a venirne fuori senza aiuto, con le tue sole forze, nonostante le leggende metropolitane che ancora circolano.
A volte anche la terapia di coppia funziona, ma non con i vicini di casa ma con persone specializzate.
Non escludo a priori che a volte anche l'appoggio di una persona cara può funzionare. Un buon ascoltatore secondo me aiuta, un consigliere secondo me danneggia. Parlare del problema, aprirsi è già un passo per la risoluzione, parlandone se ne prende coscienza e permette di vederlo realmente.
Mi limito a tutto ciò che non è 'malattia mentale' o meglio pazzia nel suo senso lato.
Ma a quegli stati d'animo che perdurati nel tempo portano alla pazzia.
La cosa divertente è che predico bene ma razzolo male. Il mio avatar è un riccio, ma sono consapevole.
 
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