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preoccupato dalla miseria

scardan2

Maestro Giardinauta
Sono preoccupato dalla miseria. Parlo della miseria che vedo in giro e che mi sembra sempre di più, della differenza tra chi ha e chi non ha, differenza che un po' fa bene alla società (premio per chi lavora di più, voglia di competere per migliorarsi, etc), ma mi sembra aumenti in modo spropositato (soprattutto perché è un avere spesso accumulato disonestamente o sulla pelle di altri o facendo i furbetti) producendo semmai scoraggiamento in chi non ha, perché sente che non potrà mai riuscire ad avere per quanto faccia.
E' pericoloso uccidere i sogni della gente, secondo me.

Mi preoccupa vedere che a parità di impegno, lavoro etc chi è nella mia generazione non può sognarsi di arrivare a dove erano arrivati i suoi genitori con pari impegno e lavoro.

Esempio concreto?
Una generazione fa anche una famiglia di operai (quindi povera ma con lavoro), poteva comprare una piccola casetta dignitosa, e infatti la casa di proprietà è normale nella generazione di chi ha oggi 50 anni. Certo non un palazzo, ma una piccola tana dignitosa, e uso questo aggettivo perché il tema centrale mi sembra quello della dignità delle persone.
Guardando nella mia generazione, un operaio che fa famiglia con una operaia cosa si compra? Ma anche un poliziotto, un commesso, un postino, insomma, un mucchio digente normale, che però fa girare il paese. Dietro casa mia a bologna hanno venduto un "ampio garage" a 115 mila euro. OK, sarà anche stato ampio ma... .
E tasse tasse tasse sulle proprietà delle persone, che per varie famiglie sono lo stock di soldi che si può vendere in caso di estremo bisogno. E' sensato questo?
Mettere le persone nella impossibilità di aumentare il proprio benessere, di costruire un futuro, e metterla già in gravi difficoltà per mantenere quello che viene dalle generazioni prima. Ma non è autodistruttivo??

PS: non sto parlando di me o per me, sto cercando di fare un discorso più ampio.
 

antylopenera

Apprendista Florello
D' accordissimo sul discorso, Scardan......
Verissimo anche che i prezzi delle case sono ESPLOSI, negli ultimi anni
(tipo da 100 milioni di LIRE ad ALMENO 100mila EURO....).
Ed è talmente deprimente e stramaledettamente VERO,
che per ora non riesco ad aggiungere nulla. :(
 

Vagabonda

Florello Senior
c'è anche da dire che anni fa c'erano meno case, più cantieri e nelle periferie che oggi sono semi-centro si poteva comprare senza spendere una fortuna. Oggi ormai anche paesi extra urbani hanno prezzi come in città, a seconda della vicinanza alla città stessa. Non ci sono più tanti terreni su cui costruire, non ci sono tanti spazi da sfruttare. Chi era operaio 20 anni fa e ha comprato casa in periferia oggi vende la propria casa ad un prezzo estremamente più vantaggioso, impensabile all'epoca dell'acquisto.
Però 20-30 anni fa l'operaio non aveva l'auto, o non andava in vacanza. Oggi l'auto (o doppia auto) ce l'hanno tutti e tutti vanno in vacanza. Io ho 2 cognati (marito e moglie) operai, entrambi hanno l'auto, e vanno in vacanza, in gita, in posti come Gardaland.... e sono stati in cassa integrazione per 1 anno, ora solo lui lavora, lei saltuariamente.
 

rootfellas

Florello
hai avuto delle visioni mistiche su un altro forum e sei cambiato improvvisamente o sei uno che fa finta di essere scardan?
La cosa davvero davvero terribile è che con l'aumento della "miseria" i poveri poveri, sono aumentati a dismisura,
 

antylopenera

Apprendista Florello
Caspita, evidentemente sono FORTUNATI (RIFERITO AI COGNATI DI VAGABONDA) e si trovano in ditte che PAGANO,
perchè ti parlo da moglie di operaio, ma la SUA ditta è SCANDALOSA:
lo stipendio lo devi SPERARE, perchè sono anni che tardano MESI E MESI, per pagare,
e mi viene una rabbia, quando mi sento dire dai parenti dell' ALTRA GENERAZIONE:
"Ringrazia che almeno HA un lavoro....!"
:burningmaMA QUALE LAVORO??? :burningma
Indebitamento continuo, si chiama, tra regolari casseintegrazioni
(in cui, comunque, gli operai CONTINUANO a coprire i turni di otto ore)
e continui incontri dove vengono a piangere miseria...... :mazza: LORO!!!
Adesso si sono anche INVENTATI un AFFITTO.... che alla fine è il solito CAMBIO DI NOME,
con le stesse facce di..... tanto per non pagare gli stipendi arretrati del nome vecchio e cavarsela col TFR...:burningma
Intanto, mutuo e bollette, ce le paganbo mamma e papà????
E CHE SENSO HA, avere un "lavoro" del genere, se poi devi ancora chiedere i soldi a mamma e papà?
Insomma, RINGRAZIA CHE HAI UN LAVORO, ALMENO..... non dovrebbe valere
solo se ti permette di pagare il MINIMO?
Anche di fronte a casa mia abitano due operai, appena sposati, che ho sempre visto fare viaggetti... evidentemente, bisogna trovarsi nella ditta GIUSTA.
 

miciajulie

Fiorin Florello
vivo in una città all'apparenza molto ricca e bisogna guardarsi attorno con attenzione per vedere questa povertà avanzare. lo sta facendo a grandi passi, ma di fondo le persone cercano con tutte le loro forze di mantenere dignità. le signore che da anni prendono una pensione già bassa e il cui potere di acquisto si è ridotto al lumicino sfoggiano borse e scarpe che hanno visto tempi migliori, ma lucide, pulite; tailleurs di 30 anni fa, e menomale che il tessuto era buono! nei giovani questo ovviamente non avviene, l'occhio attento capisce se un golfino è acquistato da prada o al mercato, ma questa differenza c'è sempre stata. senza drammi. grazie anche a una moda che uniforma, omologa. la povertà la vedi nelle code davanti alle mense che danno gratis un pasto caldo. anni fa extracomunitari e clochards, ora anche milanesi e in età lavorativa. vorrà dire qualcosa. la vedi nei negozi che chiudono, restano chiusi a lungo, vengono trasformati in appartamenti e restano invenduti. ma la metropoli è maestra nel mimetizzare le povertà, bisogna scavare in angolini nascosti per trovarla, non viene alla luce facilmente: condomini che non ce la fanno a pagare la loro quota di spese, carrelli al super pieni rigorosamente di sole offerte. la metropoli però non ha un'anima, e può fare paura. non c'è più la rete dei vicini, dei conoscenti, ci si incrocia in ascensore ma non sappiamo neppure il nome di chi salutiamo con un cortese quanto sterile 'buongiorno'. la povertà che avanza sarà pericolosa per le città, con la stessa indifferenza con cui ci si saluta penso che ci potremo trovare davanti allo stomaco la punta di un coltello di chi non è disposto a morir di fame. scenario apocalittico? spero di sì. ma non ci credo troppo
 

skyline

Bannato
Io cercherei di allargare il discorso anche valutando quello che da qui a qualche anno potrebbe capitare alle generazioni future.
E per "generazioni future" intendo in modo palesemente egoistico, mio figlio.
Mio figlio, che ha 5 anni, e che il prossimo anno comincera' il suo percorso di studente in una scuola fatiscente, costruita 100 anni fa e come 100 anni fa, rimasta.
Come ci si puo' innamorare della cultura, se fin da bambini si e' portati ad associarla ad un'estetica che non ne innalza, in un certo senso, anche il profilo dignitoso di un luogo che deve accogliere, contenere, erudire, trasmettere???
Che cosa trasmettono a me, genitore?? La paura di affidare mio figlio ad una struttura che non e' a norma, che non ha i requisiti minimi di abitabilita' decente.
Ecco, tutto questo, stride in maniera esponenziale, se penso ai miliardi che vengono intascati, rubati, truffati, nascosti, insabbiati, dalle persone che piu' dovrebbero salvaguardare il benessere comune.
Poi i soldi che mancano, per i dottorati di ricerca, le sperimentazioni, le Universita' che ormai stanno cadendo vertiginosamente in un oblio e in una sorta di mondo obsoleto, se paragonate alle grandi universita' europee, senza contare quelle americane.
Che futuro puo' avere un ragazzino che si affaccia oggi al mondo dello studio, se non quello di fuggire all'estero, appena riesce ad averne la voglia e la possibilita'???
 

antylopenera

Apprendista Florello
Sono in piena sintonia con te, sky: anche io penso alle mie bimbe e mi riempio la testa di
punti interrogativi, sul LORO futuro...
Tutti i "tagli" che sono stati fatti proprio sull' EDUCAZIONE dei giovani di oggi che saranno gli UOMINI di domani mi lasciano sconcertata e io stessa, l' anno scorso, ho dovuto ingaggiare una lotta MEDIATICA
con le mamme dei bambini della "scuola" (ANTEGUERRA) in cui andava la mia pupa, per dei controsoffitti che nascondevano CHISSA' COSA e che, nelle giornate di pioggia, lasciavano entrare piccole cascatelle proprio nell' androne dove tutti si riunivano a giocare!
Per fortuna, alla fine ci siamo riusciti, a farci spostare per iniziare la ristrutturazione,
ma devo ammettere che la MISERIA negli istituti che devono formare uomini e donne di domani
proprio non la tollero!!!!
 
E

elicriso

Guest
Credo che noi 30/50 enni ci siamo lasciati abbagliare dal benessere immediato dimenticando di curare il futuro:
attraverso la ricerca di amministratori onesti, indipendentemente dal colore del partito
attraverso la ricerca di un'etica laica che potesse sostituire i valori cristiani
attraverso l'applicazione dell' etica della solidarietà con chi meno ha, stante la sua voglia di migliorarsi
attraverso la libertà dal bisogno di alcune sfruttate regioni del sud
Ci siamo scordati, tutte le fasce sociali, di cercare e votare gli onesti nella speranza dell'aiutino del politico di turno...essendo disposto all'aiutino uno non può essere corretto giusto?
Quindi per rispondere al perchè del titolo:
Perchè ci siam dimenticati di difendere la democrazia con gli strumenti appositi, abbagliati dalla vita immersa nel benessere
Scusate la verbosità
 

glass86

Aspirante Giardinauta
Sono d'accordissimo su quanto detto da Scardan. La generazione dei 20/30enni di oggi non si può più permettere di avere sogni, capitano anche a me spesso momenti di sconforto per la totale incertezza che ho pensando al futuro: a 24 anni con una laurea e vari stage non ho uno straccio di lavoro e ogni estate mi arrangio facendo il cameriere in ristoranti ed alberghi. Che prospettive di vita posso avere? Per quanto dovrò contare solo sull'aiuto dei genitori?
Non dico che all'estero le cose vadano molto meglio, ma nei Paesi nordici c'è più considerazione nei confronti dei giovani, che ottengono tanto aiuto dallo Stato (come si spiega che in quelle realtà la maggior parte dei ragazzi vanno a vivere da soli dopo i 18 anni?). Il problema è innanzitutto culturale, un Paese che non investe sui giovani non ha un futuro.
 

Pin

Master Florello
Chi era già ricco si è arricchito, chi viveva del proprio stipendio è arrivato ad avere bisogno di due stipendi per andarea avanti e ora spera in un lavoro.
La discesa è stata lenta, neanche troppo ma inesorabile.
Certezze per il futuro sono state abolite. I giovani dove vanno? cosa fanno? i bambocccioni secondo la nuova terminologia e speriamo che i genitori campino a lungo, altrimenti aumenteranno le fila dei nuovi poveri.
Una volta c'era la classe operiaa, la borghesia e i ricchi.
Ora abbiamo i nuovi poveri, i poveri poveri e i ricchi.
Solo che mentre una volta gridando al miracolo economico, qualcuno è riuscito a tirarsi sù oggi si spera di arrivare a mangiare due volte al giorno, poter pagare le bollette e il mutuo o l'affitto.
Una tragica realtà, per una crisi che non c'è mai stata, ma adesso è superata.
E l'offerta di lavoro che è sottoposta a ricatto.
Non possiamo lamentarci degli sprechi, delle concussioni, delal mal gestione, siamo in democrazia e l'abbiamo scelta......................
Se anche oggi qualcuno alza la testa, vedi studenti o universitari in senso lato, chi ha davanti che porti la sua voce là dove dovrebbe essere ascoltata?
 
quando li facevo io, questi discorsi, Scardan mi massacrava puntualmente... oggi, invece non può importarmene di meno. Dei discorsi, non di Scardan, o del fatto che mi massacrava.
C'è poco da dire, abbiamo la realtà sotto gli occhi, il problema è che nessuno sa o può o vuole trovare una soluzione. Un paese che indebolisce istruzione e sanità, che non sa produrre lavoro di buona qualità è un paese ai limiti del collasso. E' alla frutta, alla fine, in fondo a un pozzo. Fine del discorso, ricerca di soluzioni possibili: o si resta e si cerca di andare avanti o di svoltare, o si emigra e si cerca di tirare avanti o di svoltare, ma altrove, dove magari vi sono maggiori garanzie.

A titolo personale dico solo questo: io me ne tiro fuori. Da chiacchere, discorsi e impegni, ancora più da faccende "politiche" che non mi riguardano più. Vivo in un paese il cui popolo è assolutamente inadatto a prendere decisioni per sè stesso, un popolo che ha scelto un sessuomane traffichino come presidente, veline come ministri, un paese che ha nel governo persone e movimenti politici di stampo secessionista, all'opposizione dei perdenti senza idee e fantasia, schiavi di un passato, passato ormai da anni.
I "giovani" del futuro li ho conosciuti, molto bene, quando insegnavo, e ho la certezza che con un materiale umano così di scarto non si va da nessuna parte anche perchè chi dovrebbe educarlo e addestrarlo non ha le risorse per farlo e quindi non riesce a farlo.
In tre parole: Sono Caxxi Vostri. Io ci ho sperato, io ho fatto il mio dovere ma non ha funzionato e non per mia colpa. Ero un OTTIMO insegnante, e la modestia non posso averla perchè lo ero davvero, ero un bel professionista.
Ora sto facendo un esperimento lavorativo tutto mio, e non devo render conto a nessuno se non a me stesso: se sarò all'altezza funzionerà, altrimenti archivierò con dignità il fallimento (che però NON ammetto) e mi riciclerò in qualche altro modo consapevole che sarà di nuovo una scelta e una scommessa mia. Altro giro altra corsa.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
Dopo antylope, miciajulie, elicriso, pin, e finnigan's, cosa aggiungere? non potrei dire nulla di più e di meglio, li quoto e straquoto tutti.
 

scardan2

Maestro Giardinauta
quando li facevo io, questi discorsi, Scardan mi massacrava puntualmente... oggi, invece non può importarmene di meno. Dei discorsi, non di Scardan, o del fatto che mi massacrava.

Anche io non parlo per me in specifico, ho il qulo parato (e in piu me lo sono anche fatto per un bel po' di anni il qulo, facendo come se non avessi niente a pararlo, mentre vedo alcuni miei ex compagni di classe ricchi o riccotti che oggi vivono di rendita facendosi intestare appartamenti di qua e di là da papino e mammina, che dicono si caro certo caro invece di sfondargli il muso a sberle dicendo lavora pigro schifoso e guadagnateli almeno un po').
E non ho intenzione di figliare (1-perché si fa in due, non è che mi taglio un dito lo metto in un vaso e diventa un bambino; 2-perché non ho nessuna fiducia nel futuro).
OK, da vecchio lascerò a un mio studente sveglio quel che non mi sarò mangiato o che lo stato non mi avrà rapinato, perché allo stato e alla chiesa non lascerei neanche lo sporco sotto le unghie. Ma il punto è lo squallore di vedere tutto che va a rotoli, l'assenza di qualsiasi speranza per un futuro che riguardi generazioni dopo la mia.
Io ho ragionevoli probabilità di campare serenamente, forse anche di fare la mia carriera magari anche gelmini permettendo (almeno finché non sparge il sale e passa con l'aratro sugli istituti di istruzione pubblica). Ma... se ci fosse un poi? Che "poi" potrebbe esserci? Vedo solo squallore d'intorno.
 
Ultima modifica:

elebar

Wonder Moderatrice Suprema
Membro dello Staff
...I "giovani" del futuro li ho conosciuti, molto bene, quando insegnavo, e ho la certezza che con un materiale umano così di scarto non si va da nessuna parte anche perchè chi dovrebbe educarlo e addestrarlo non ha le risorse per farlo e quindi non riesce a farlo.
...
Trovo che questo sia drammaticamente vero; come mai i giovani d'oggi, nonostante tutto, avrebbero molte "potenzialità" (una per tutte internet, che è praticamente gratis) ma nessun interesse, siono così diversi dai nostri genitori o i nostri nonni, che magari senza mezzi e senza istruzione, avevano degli ideali e dei principi e sono riusciti a trasmetterli? E' successo un qualche "corto circuito" nella trasmissione di questi valori da noi ai nostri figli, i "giovani d'oggi".
I genitori sono gli stessi, ma vedo così tanta differenza fra me e mio fratello di quindici anni più giovane...
 
e mi trovo a ri-quotare Scar, oltre a riconoscermi in alcune sue considerazioni. Io non ho fatto figli nemmeno quando eravamo in due perchè allora come adesso non avevamo garanzie per il nostro futuro e non ce la sentivamo di annientarci per mantenere crescere e seguire (malamente) un ragazzino.
Di amici ricchi &\o riccotti ne ho avuti anche io e so bene cosa voglia dire anche solo avere intestata una casa di proprietà o partecipare o ottenere un'attività commerciale... è ben diverso dall'ambire senza aver nulla ad una o all'altra cosa: manca la lotta, l'impegno di uno che deve cominciare da zero e affidarsi solo alla propria competenza e al proprio spirito di sacrificio per ottenere qualcosa. E' difficile, duro e serve concentrazione costante, ma probabilmente può pagare... oggi lavorare sotto padrone è estremamente rischioso, meglio cercare di fare il padrone, anche se piccolino.
(ignoravo che Scar fosse un Docente)
 
e mi trovo a ri-quotare Scar, oltre a riconoscermi in alcune sue considerazioni. Io non ho fatto figli nemmeno quando eravamo in due perchè allora come adesso non avevamo garanzie per il nostro futuro e non ce la sentivamo di annientarci per mantenere crescere e seguire (malamente) un ragazzino.
Di amici ricchi &\o riccotti ne ho avuti anche io e so bene cosa voglia dire anche solo avere intestata una casa di proprietà o partecipare o ottenere un'attività commerciale... è ben diverso dall'ambire senza aver nulla ad una o all'altra cosa: manca la lotta, l'impegno di uno che deve cominciare da zero e affidarsi solo alla propria competenza e al proprio spirito di sacrificio per ottenere qualcosa. E' difficile, duro e serve concentrazione costante, ma probabilmente può pagare... oggi lavorare sotto padrone è estremamente rischioso, meglio cercare di fare il padrone, anche se piccolino.
(ignoravo che Scar fosse un Docente)


Ahòòòòò vedi de lavorà che io fra pochissimo sarò in pensione e me devi da mentenè capito?
quindi non te da e lavora pe me.....ahahahhahahahahhah
Ho già dato e pure parecchio ,mo so c....de chi viene compreso mio figlio se non se sveglia anche se so che un pò lo è.
datte da faaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
ciao bello
vicnenzo
 

pa0la

Florello
bene, non vi leggo
non vi leggo per non dovervi dare ragione e non avere più la forza di dire forte forte ai miei figli (21 e 17 anni) che hanno il dovere dell'ottimismo, che hanno il dovere di continuare a formarsi contro l'evidenza, che hanno si davanti un mondo merdosissimo ma non per questo non vale la pena provarci con tutta l'energia e tutto lo slancio che solo i vent'anni portano con sè........perchè è difficile adesso dar loro dei buoni motivi, è stramaledettamente difficile ma non possiamo da genitori giustificare o avvallare in nessun modo l'apatia del pessimismo cosmico
che prende loro quanto noi
 
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