Marco, una macelleria con pezzi un po' particolari, per altro.
Pultroppo non credo che le terminazioni con cui si fà del male, abbiano molto a che spartire con il motore che muove tali strumenti. E questi possono essere sostituiti.
Intendiamoci, se una cosa del genere mi capitasse direttamente, se fossi testimone di un fatto del genere, anche ove non fossero coinvolti i miei figli, ma un qualunque bambino, o qualunque vittima inerme, sono certa pultroppo che sarei in grado di uccidere. Forse anche a posteriori e credo, che una delle giustizie più tremende, dettate dalle viscere e dalla dignità ferita, sarebbe quella di lasciare il carnefice in mano delle vittime, posto nella stessa situazione di fragilità, non in grado di difendersi dunque.
Forse, solo allora, la vittima potrebbe capire che il danno subito non sarebbe meno doloroso, ma il pedofilo, soprattutto quello che elude la moltitudine dei a 'loro volta abusati' forse comprenderebbe cosa significa essere messo all'angolo e non potersi difendere in alcun modo.
Il fatto è che dopo, dopo che accadono le cose, la giustizia non credo possa esistere, nel senso che non credo sia possibile ricucire o risanare uno strappo tanto grave. Per questo credo che l'uica arma sia la prevenzione, la tutela dei minori e dei più fragili. L'ascolto dei bambini e la cura di essi da parte di chiunque sappia donare orecchio, perchè le statistiche pultroppo sono spesso interne alle famiglie in cui accadono queste nefandezze.
Nel tentativo di analizzare i fenomeni, in questo caso, la storicità degli eventi crea spesso un ben strano precedente ed una sorta di 'questione di cultura e di morale', come se, l'abuso dei cuccioli sia appannaggio di una mentalità. Quando la protezione dei propri e altrui cuccioli è la norma e la naturalità delle cose e non il contrario.
Però, sono dell'avviso che anche la stessa perversa attrazione sessuale sia soltanto uno degli strumenti con cui, si impone la forza sugli altri.
Qualche mese fà, discutevamo con mamme davanti all'asilo, del caso di un intero asilo nido posto sotto tortura dalle maestre.
L'intervento di una bidella, la sua denuncia non è servito a fare scattare le indagini, ma costretta a procurarsi le prove di quanto avveniva in realtà.
Bambini di pochi mesi, imbavagliati per non sentirli piangere ei più grandi chiusi in stanzini bui o legati a sedie.
Quì, la sessualità non è direttamente in campo, ma la violenza sul minore inerme, io non credo sia troppo differente dall'altra.
Si parla di estremi, a volte, però, pur non arrivando a tanto, si verificano comportamenti al limite, che i bambini ad esempio denunciano, ma che spesso finiscono nel carniere delle favole, delle fantasie o esagerazioni degil stessi e quindi, non ascoltate, non vagliate.
Non è facile capire i motivi di tali fenomeni e probabilmente non è neppure semplice capire come prevenirli, ma ricordo che un tempo, la gente era solidale e più unita e la sorveglianza dei minori un esigenza intima collettiva.
Dalla città al paese, ricordo che tale tutela era diramata un po' da tutti gli adulti. Forse mi sbaglio, forse è solo una sensazione, ma mi sembra che in questo senso, ci sia ormai fatti ' il callo'.