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Ogni giorno scompaiono quasi 1.000 ettari di terreno agricolo

Mariano

Aspirante Giardinauta
La realtà è questa, Dal 1982 al 2005,in appena 23 anni ci siamo "mangiati" quasi 6 milioni di ettari di suolo agricolo,con una riduzione della superficie coltivata di 3,1 milioni di ettari
 
Ultima modifica:

kiwoncello

Master Florello
Semplice, finché chi produce generi alimentari guadagnerà sempre meno col suo durissimo lavoro e comunque infinitamente meno del più infimo burocrate che produce carta e faldoni le aree coltivate si ridurranno via via.
 

MariTilia

Aspirante Giardinauta
pensate che possa essere legato alla produttività? :confuso:
Ho letto che Italia generalmente mangia quello che coltiva, cioè quelli che comprano i prodotti alimentari stranieri sono in netta minoranza (io personalmente non sono tra questi). A questo punto, la stessa domanda con la riduzione dello spazio sul quale coltivare può significare una maggiore produttività oppure una minore esportazione.
 

pluteus

Esperto di piante spontanee
e la maggior parte di questo terreno sta tornando a bosco. Non così male.


:DTi risulta?? a me sembra invece che vadano persi in nuove autostrade, nuove aree industriali, nuovi quartieri suburbani, nuove ferroviee, etc etc etc .

Malgrado le perdite di superfici agricole coltivate, vengono distrutte continuamente tonnellate di derrate alimentari già prodotte a costo di investimenti,di sovvenzioni varie, senza parlare del lavoro e delle fatiche di migliaia di operatori agricoli sottopagati e sovrasfruttati, il tutto al semplice scopo di mantenere artificialmente alti i prezzi di prodotti che potrebbero costare molto meno, mentre a noi, poveri fessi, ci viene spiegato da ogni fonte di informazione ufficiale che i prezzi esagerati dei generi alimentari sono la conseguenza dei prezzi del petrolio, dimenticando che rispetto solo a due anni fa il barile costava 145 $ mentre oggi oscilla fra i 70/80 $ il barile ma i prezzi non sono scesi di un centesimo.

Meditate, gente, meditate!!

:Saluto:
 

nicola71

Guru Giardinauta
in Italia non conviene più produrre, meglio prendere prodotti dall'estero che vengono trattati ancora con il ddt.....Quoto Kiwoncello
 
S

scardan123

Guest
Non conviene coltivare la terra, rende poco (se non hai colture di pregio, come i vitigni).
Quindi sempre meno persone la coltivano.

Quando rende (colture di pregio, come i vitigni) è molto molto faticoso.
Quindi molti cercano lavori meno faticosi.
 

new dawn

Guru Giardinauta
Ma se invece si incentivassero le cooperative, riunendo le proprietà e abbassando i costi di produzione?
Il problema dell'Italia - ho sempre pensato - è che è molto collinosa e montana, e questo ha da sempre impedito che si formasse una vera cultura contadina. Infatti in pianura padana, in Puglia e anche in Umbria credo che l'industria agricola sia ancora abbastanza forte e produttiva.
In più queste zone sono disseminate di molte piccole città ancora legate alla cultura contadina e che quindi la sostengono.
In Francia questo problema è molto minore perché è tutta pianura e solo Parigi attrae gente emigrata dal lavoro agricolo. Di conseguenza, il lavoro contadino ha forza.
 

kiwoncello

Master Florello
La problematica è molto complessa e situazioni peculiari dell'Italia tipo eccessivo frazionamento delle aziende, costo della manodopera, terreni collinari ecc. è stata via via aggravata dalle idiozie dei burocrati di Bruxelles-Strasburgo (basti pensare alla buffonata delle quote latte, alla scarsa difesa dei nostri prodotti tradizionali, alla mancanza di dazi contro chi produce- Cina in primis- a prezzi stracciati grazie a manodopera sfruttata). Vi sembra logico che l'Italia sia la principale importatrice di pasta di pomodoro dalla Cina? Per fortuna e per la prima volta abbiamo un Ministro dell'Agricoltura bravo, efficiente e ben ferrato sull'argomento: se penso a chi l'ha preceduto nel dicastero lungo le precedenti legislature mi viene il vomito rabbioso. Ma poiché nella vita i nodi vengono sempre al pettine, chissà che non ritorni il momento in cui si andrà ad implorare qualcosa da mangiare a chi lo produce.....
 

rootfellas

Florello
chissà che un giorno magari si smetta anche di dare concessioni a montedison e affini, tutte vicino a campi coltivati ad uso alimentare, una delle sette meraviglie del mondo italico.
 
S

scardan123

Guest
Per fortuna e per la prima volta abbiamo un Ministro dell'Agricoltura bravo, efficiente e ben ferrato sull'argomento: .

Su questo hai ragione, non ne faccio un discorso di colore politico (ognuno ha il suo) ma solo di competenza tecnica personale. Ogni tanto succede, speriamo che un giorno succeda anche a scuola e università. Ma qui cambio tema o elebar mi lucchetta.

Oggi leggevo di un comune del bolognese che ha comprato un bosco per salvarlo da possibili speculazioni private che lo avrebbero probabilmente fatto sparire, e ha acceso un mutuo per l'acquisto sostenendo che la preservazione del bosco era più importante che mostrare un bel saldo nel bilancio.
Mi ha consolato: a volte succedono anche cose positive.
Soprattutto quando la gente non ragiona in base a una logica di partito, ma guardando il territorio in cui vive e facendo quello che il buon senso dice di fare.

chissà che un giorno magari si smetta anche di dare concessioni a montedison e affini, tutte vicino a campi coltivati ad uso alimentare, una delle sette meraviglie del mondo italico.

Eeh, fossero soltanto sette queste "meraviglie"!!
 
M

mammagabry

Guest
Il sindaco di qua vuole far fare la discarica ad un tiro di schioppo da casa mia al confine con 3 comuni(2 e mezzo contro!) lungo il fiume e vicinissimo al laghetto.
Ma anche un bel "termovalizzatore" e la discarica speciale tutti insieme appassionatamente e poi di fronte il mare di ortona cominceranno altre trivellazione,si sono anche fatta la lagge facendo finta di farl contro e hanno abolito le vis(valutazioni di impatto salutare)l'unica cosa che poteva fermarli......voglio chiedere asilo politico in ruanda,pensate che me lo daranno????!!!
 

new dawn

Guru Giardinauta
Oggi leggevo di un comune del bolognese che ha comprato un bosco per salvarlo da possibili speculazioni private che lo avrebbero probabilmente fatto sparire, e ha acceso un mutuo per l'acquisto sostenendo che la preservazione del bosco era più importante che mostrare un bel saldo nel bilancio.
Mi ha consolato: a volte succedono anche cose positive.

Ma che peccato che non ne succedono di più, di cose come queste!
 

patrizia

Maestro Giardinauta
Mi trovo perfettamente d'accordo con Kiwoncello e Pluteus.
Ho il sospetto terribile che il terreno perduto dall'agricoltura sia andato a finire sotto metri di cemento e che questo dato non sia proprio un indice di buona e sana economia e qualità migliore della vita.
Non ho statistiche sottomano, alle quali comunque si può credere oppure no, perché diffido ormai anche di quelle (spesso il rilevatore ha già in mente il risultato finale), ma ho la netta sensazione (scusate se mi fido di più di questa) che in Italia si consumi sempre di più cibo non italiano.
Questa sensazione è suffragata, nel mio singolo caso dalle difficoltà insormontabili nel reperirlo, visto che a me interessa.
Ecco, la maggior parte delle volte sono costretta ad accontentarmi di cose di cui non conosco l'origine perché il venditore non può o non vuole dichiararla; e cerco di non forzare nemmeno troppo la mano di chi non vuole fare questa rivelazione, perché non voglio spingere i venditori timidi alla menzogna.
Faccio un esempio: da anni cerco la farina italiana, fatta cioé, macinando grano italiano (non macinando in Italia grano americano) ma è impossibile da trovare, sembra quasi che nessuno attorno a me produca grano.
Siccome nessun venditore (di semilavorati e lavorati come pane, pasta, dolci, ecc.) è in grado di garantire con certezza la provenienza italiana della propria farina e visto che essa sta alla base della mia dieta, cosa devo pensare?
 

Mariano

Aspirante Giardinauta
Per esperienza personale io la vedo come Kiwoncello,tanti vendono della buona terra agricola perchè non hanno convenienza a coltivarla,i terreni che tornano boschi sono solo quelli montani,che hanno scarso valore.
è vero che le statistiche si possono aggiustare,ma basta guardarci intorno.
10 anni fa chi veniva da me passava tra campi di farro e granturco,ora tra un centro commerciale,un parcheggio,e un capannone,morti i vecchi i figli hanno venduto tutto.
 
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