allora dico anche io la mia, intanto mettetevi pure l animo in pace perchè la legislatura italiana per quanto concerne questo argomento è assai lacunosa, infatti vi dicono si sull etichetta se sono ogm ma solo se la percentuale supera una certa soglia, quindi li avete già mangiati...
Altra cosa mangiate carne? beh il 90% della soia è importata da argentina e brasile dove si coltiva quasi solo soia ogm, quindi...
Tornando ai possibili benefici o problemi, prima di tutto bisogna sfatare un mito ovvero gli ogm NON SERVONO nel senso che se il terreno agricolo fosse coltivato adeguatamente e la produzione ben distribuita sarebbe più che sufficente per sfamare tutto il mondo, già detto questo si capisce che quantomeno rappresentano un aggravio economico ingiustificato. Noi (inteso come paesi industrializzati)prosuciamo di gran lunga di più di quello che ci serve, se volete i dati sugli avanzi di derrate di mais frumento soia ecc di usa, giappone belgio olanda ecc non c è che da chiedere.
Altro aspetto, molti dei tanto agognati benefici previsti non sono stati a livello delle aspettative, percarità il mais bt funziona, come anche la soia resistente al glifosate e al glufosinate che sono 2 erbicidi (così vi mangiate anche quelli) buone sono pure zucche e patate resistenti alle virosi. Buoni ma per altri aspetti sono anche nuovi girasoli che accumulano più metionina (grazie a un gene preso dal mais) così la proteina ha un valore biologico più alto, anche dal punto di vista della riduzione dell inquinamento qualcosa di buono si intravede, per esempio introdure la capacità di ospitare il rizobium (uno dei batteri simbionti delle leguminose che fissa l azoto) anche in altre piante in modo da diminuire la percolazione dei nitrati. Accanto a questi benefici che non sono indispensabili, poichè perseguibili anche con una più attenta e responsabile gestione agronomica, vi sono però degli svantaggi a mio parere non proprio da nulla. per quanto riguarda i danni alla salute è provato che le sequenze geniche non possono passare da un organismo all altro , quindi questo problema non sussiste, però ad esempio, le patate resistenti alle larve (b.t 1998) arricchita con un gene prelevato dal bucaneve hanno dimostrato rallentameni della crescita e depressione del sist. immunitario, quindi prima dell introduzione vanno ben vagliati i possibili effetti, però l oms sembra sia abbastanza severa.altro discorso è quello delle allergie, infatti SPESSO accade che l introduzione di un gene esogeno in una painta coltivata possa cosdificare per una proteina allergenica! già successo (1999) su una soia in cui era stato introdotto un gene codificante per l albumina...
Altro aspetto ancora è quello della resistenza agli antibiotici infatti nelle piante coltivate il gene introdotto può conferire resistenza ad un certo antibiotico ad esempio neomicina, il fatto che con l alimentazione questa resistenza possa essere aquisita sembra alquanto improbabile (anche secondo me) ma non è impossibile, e in caso sarebbe decisamente grave, poi con cosa vi curate...?
Ancora si può dire sul fatto che queste coltivazioni non sono chiuse per cui il polline (che spesso non è reso strerile) viaggia è può provocare appunto incroci spontanei tra piante biotec e normali...se la sioia resistenta al glifosate (un erbicida ad azione totale) conferisce questa resistenza alle infestanti cosa si fa? è vero che esistono circa 250 molecole erbicide in commercio ma il discorso si può generalizzare, però a questo si può ovviare selezionando piante androsterili, cioè con polline non vitale, Ancora si avrà una riduzione della biodiversità animale, infatti il famoso mais bt, oggi largamente coltivato oltre ad essere tossico per la piralide lo è anche per la farfalla monarca e libera tossine nel suolo tossiche per la fauna terricola (non ve l avevano detto questo al tg vero?)
Soprattutto si avrà una perdita della tipicità, tradizione e qualità in senso lato degli alimenti questo, almeno per ora, soprattutto in campo vitivinicolo dovuto al grigiore metodologico dei funzionari di buxelles che non riconoscono al vino (ma il discorso si può estendere) quella qualità intrinseca nella tradizione nei ricordi ecc operando spesso con altri canoni.
Nel discorso dei brevetti non voglio entrare anche perchè non mi sembra questa la sede, oltrettutto non vorrei che la mia opinione potesse influenzare un giudizio oggettivo come quello che ho cercato di dare fin ora, cosa che appunto nopn potrei fare per quanto concerne il discorso brevetti