elena_11293
Master Florello
valentina, la volontaria che mi manda gli appelli riguardanti i cani in cerca di adozione, mi ha spedito oggi quest'ottima novità (anche se di maggio.., non so se fosse già stata menzionata qui, cmq facciamo circolare voce, è bene si sappia!):
E' a rischio multa il padrone che trascura il proprio cane. E' quanto ha deciso la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 13 maggio 2011, n. 18892 con la quale si afferma che non solo l'abbandono, in sè per sè considerato, deve essere punito, ma anche l'indifferenza mostrata verso il migliore amico dell'uomo può integrare gli estremi del reato.
Secondo il giudice nomofilattico, "tale indifferenza, in controtendenza con l'accresciuto senso di rispetto verso l'animale in genere è avvertita nella coscienza sodale come una ulteriore manifestazione della condotta di abbandono che va dunque interpretato in senso ampio e non in senso rigidamente letterale come pretende il ricorrente, in ossequio al significato etimologico del termine".
Del resto, come specificato dai giudici di legittimità, il concetto penalistico di abbandono è ripreso anche dall'art. 591 c.p. in tema di abbandono di persone incapaci. E anche in tali casi per abbandono si intende non solo il mero distacco, ma anche l'omesso adempimento, da parte dell'agente, dei propri doveri di custodia e cura e la consapevolezza di lasciare il soggetto passivo in una situazione di incapacità di provvedere a sé stesso.
Ciò precisato, anche nell'ipotesi dell'abbandono di animali (art. 727, primo comma, c.p.) viene delineata in modo non dissimile la nozione di "abbandono" da intendersi, quindi, non solo come precisa volontà di abbandonare (o lasciare) definitivamente l'animale, ma di non prendersene più cura, ben consapevole della incapacità dell'animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato alle cure del proprio padrone.
Il concetto della trascuratezza, intesa come vera e propria indifferenza verso l'altrui sorte, evoca quindi l'elemento della colpa che, al pari del dolo, rientra tra gli elementi costitutivi del reato contestato.
(Altalex, 31 maggio 2011. Nota di Simone Marani. Cfr nota su Altalex Mese - Schede di Giurisprudenza)
ps: ...notato che i giudici per stabilirlo hanno fatto riferimento alle norme relative all'abbandono e cura in materia di persone incapaci di prendersi cura di sé? spero questo taciti un po' di commenti di quanti ancor oggi si indignano se una persona che ha a cuore gli animali ne parla (soprattutto in tema di violenze che possono subire) in modo non dissimile da come farebbe nel caso si trattasse di persone.. la coscienza sta davvero cambiando anche nella parte di società che ne stabilisce e decreta le forme di attuazione generali, lo trovo un grandissimo successo!!!!! :hands13:
E' a rischio multa il padrone che trascura il proprio cane. E' quanto ha deciso la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 13 maggio 2011, n. 18892 con la quale si afferma che non solo l'abbandono, in sè per sè considerato, deve essere punito, ma anche l'indifferenza mostrata verso il migliore amico dell'uomo può integrare gli estremi del reato.
Secondo il giudice nomofilattico, "tale indifferenza, in controtendenza con l'accresciuto senso di rispetto verso l'animale in genere è avvertita nella coscienza sodale come una ulteriore manifestazione della condotta di abbandono che va dunque interpretato in senso ampio e non in senso rigidamente letterale come pretende il ricorrente, in ossequio al significato etimologico del termine".
Del resto, come specificato dai giudici di legittimità, il concetto penalistico di abbandono è ripreso anche dall'art. 591 c.p. in tema di abbandono di persone incapaci. E anche in tali casi per abbandono si intende non solo il mero distacco, ma anche l'omesso adempimento, da parte dell'agente, dei propri doveri di custodia e cura e la consapevolezza di lasciare il soggetto passivo in una situazione di incapacità di provvedere a sé stesso.
Ciò precisato, anche nell'ipotesi dell'abbandono di animali (art. 727, primo comma, c.p.) viene delineata in modo non dissimile la nozione di "abbandono" da intendersi, quindi, non solo come precisa volontà di abbandonare (o lasciare) definitivamente l'animale, ma di non prendersene più cura, ben consapevole della incapacità dell'animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato alle cure del proprio padrone.
Il concetto della trascuratezza, intesa come vera e propria indifferenza verso l'altrui sorte, evoca quindi l'elemento della colpa che, al pari del dolo, rientra tra gli elementi costitutivi del reato contestato.
(Altalex, 31 maggio 2011. Nota di Simone Marani. Cfr nota su Altalex Mese - Schede di Giurisprudenza)
ps: ...notato che i giudici per stabilirlo hanno fatto riferimento alle norme relative all'abbandono e cura in materia di persone incapaci di prendersi cura di sé? spero questo taciti un po' di commenti di quanti ancor oggi si indignano se una persona che ha a cuore gli animali ne parla (soprattutto in tema di violenze che possono subire) in modo non dissimile da come farebbe nel caso si trattasse di persone.. la coscienza sta davvero cambiando anche nella parte di società che ne stabilisce e decreta le forme di attuazione generali, lo trovo un grandissimo successo!!!!! :hands13: