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Trascurare il proprio animale domestico reato paragonabile all'abbandono

Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
Membro dello Staff
Trascurare il proprio animale domestico reato paragonabile all'abbandono ( Corte di Cassazione )


Rischia di essere multato il padrone che trascura il proprio cane. E’ quanto ha deciso la Terza Sezione Penale della Corte di Cassazione, con la sentenza 13 maggio 2011, n. 18892 con la quale si afferma che non solo l’abbandono, in sè per sè considerato, deve essere punito, ma, per la prima volta, anche l’indifferenza mostrata verso il migliore amico dell’uomo può integrare gli estremi del reato. Ecco il passaggio determinante della sentenza in esame: “tale indifferenza, in controtendenza con l’accresciuto senso di rispetto verso l’animale in genere è avvertita nella coscienza sociale come una ulteriore manifestazione della condotta di abbandono che va dunque interpretato in senso ampio e non in senso rigidamente letterale come pretende il ricorrente, in ossequio al significato etimologico del termine“. Del resto il concetto penalistico di abbandono è ripreso anche dall’art. 591 c.p. in tema di abbandono di persone incapaci. E anche in tali casi per abbandono si intende non solo il mero distacco, ma anche l’omesso adempimento, da parte dell’agente, dei propri doveri di custodia e cura e la consapevolezza di lasciare il soggetto passivo in una situazione di incapacità di provvedere a sé stesso. Anche nell’ipotesi dell’abbandono di animali (art. 727, primo comma, c.p.), dunque, viene delineata in modo non dissimile la nozione di “abbandono” da intendersi, quindi, non solo come precisa volontà di abbandonare (o lasciare) definitivamente l’animale, ma di non prendersene più cura, ben consapevole della incapacità dell’animale di non poter più provvedere a sé stesso come quando era affidato alle cure del proprio padrone. Chi ha un animale, dunque, deve provvedervi con attenzione e con sollecitudione se non vuole incorrere nella severità della legge. Il concetto della trascuratezza, intesa come vera e propria indifferenza verso l’altrui sorte, evoca quindi l’elemento della colpa che, al pari del dolo, rientra tra gli elementi costitutivi del reato contestato. Ciò contribuisce ad evitare una vera e propria disparità di trattamento. Mai, infatti, il cane trascura o abbandona il padrone; se, accade, accade il contrario. Il paradosso, dunque, è che c’è più … ‘correttezza’ da parte della bestia verso l’uomo che non da parte dell’uomo verso la bestia. Ed è quindi giusto che il Giudice intervenga … a favore della bestia e contro l’uomo!.Si ringrazia l’avvocato SANDRO DELMASTRO DELLE VEDOVE

http://www.animalissimi-onlus.net/?p=1049
 
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