I
Il Marchese del Ficus
Guest
...cari amici, come saprete già da tempo faccio l'insegnante di italiano-storia-geografia nelle scuole medie, come supplente e precario. Ho avuto modo, quest'anno, di insegnare in almeno sei scuole diverse, e diverse per ubicazione, ambiente, etc.
Da una settimana sono sprofondato in una sorta di incubo terrificante (intellettualmente parlando) chiamato seconda M dove la "m" mi ispira pensieri scatologici a più non posso. Diciannove studentesse, tra le quali cinque maschi, riuniti\e tra loro con una cura -a mio parere- molto meditata, e quasi sarcastica... Per chi non è di Roma il termine "coatto" dice poco, al limite identifica un personaggio con atteggiamenti arroganti e volgari, ma vi assicuro che è ormai uno stile di vita. Orrendo.
Questa classe è un ricettacolo di coatte\i, imbottiti di caXXatone sulle quali vivono e crescono. La loro abitudine è ribattere e ribadire ogni affermazione del professore, forti delle quattro vaccate che sentiranno a casa o nei brandelli di informazione che raccattano chissà dove, e come. Se si parla di tolleranza e razzismo, puntualmente sono costretto ad ascoltare "a professò, io nun sò razzista...MA..." E giù con i luoghi comuni dei romeni ubriaconi, delle moldave mignotte, dei marocchini spacciatori e chi più ne ha più ne metta. Però bisogna riconoscere che ritengono di non essere intolleranti e razzisti. L'ipocrisia, almeno, l'hanno già imparata. Saranno ottimi italiani.
Quando ho spiegato loro che -forse- un pochino razzisti -o perlomeno intolleranti- lo erano, APRITI CIELO!, ho subito una insurrezione nella quale sono stato minacciato (sic) dalla graziosa ed offesissima Silvia M., la quale mi avrebbe mandato al colloquio sia la mamma, sia il papà che -vale la pena ricordarlo- "ha molti amici". Naturalmente non ho avuto il piacere di conoscerli, e confesso che la curiosità di osservare qual tipo di Homo Sapiens abbia generato questo soggetto, mi rimarrà sempre. La scienza, talvolta ha i suoi limiti.
Vi evito di descrivere la DISPERAZIONE, e le lacrime di alcuni di loro quando alla domanda "a professò ma tu ce vai a Messa" ho risposto di no, perchè non sono cattolico e non credo in Dio. Era come se avessero avuto Mefistofele dietro la cattedra, ed erano davvero molto preoccupati. Per rilassarsi, a ricreazione, in compenso hanno girato per la classe a braccio teso, gridando "Duce! Duce!" cosa che pare averli tranquillizzati non poco, e ricondotti nel loro mondo fatto di queste cose molto profonde ed in cui credono molto... In sintesi, Dio, Italia, Famiglia. Tengono molto anche alle loro famiglie, ma non so se è vero il contrario. Dieci alunni su diciannove hanno i genitori separati o divorziati e qualcosa non mi quadra.
Rimane, così, il mio sconforto per una classe intera che -razzismi a parte- è sempre distratta, svogliata, profondamente ignorante, che non porta mai i libri o i compiti svolti, un gruppuscolo di adolescenti che non conoscono il dovere e, (ORRORE), la fantasia e la curiosità, un gruppetto di supponenti, superficiali ragazzini capace di meravigliosi arabeschi intellettuali come questo esempio, fresco di giornata:
"ragazzi, sapete chi era Madre Teresa di Calcutta?" "Avoja professò, era aa vecchia che puliva er c**o ai negri."
Non vedo l'ora che arrivi il 22 maggio, ultimo giorno in quella fogna.
E' stata un'esperienza che è andata a compensare quelle meravigliose e trascorse, dove sono stato SOMMERSO dalla curiosità e dall'affetto e dalla stima sincera degli studenti di altre scuole più sane e dove la disciplina ha ancora un senso educativo. Mi rendo conto, però, che è un segnale di allarme: le generazioni future, oltre che molto ignoranti, rischiano di diventare pericolose. Se già non lo sono...
(p.s. Certo che li giustifico, poverini, chissà in che ambiente sono costretti a crescere. Ma poi infatti crescono, uguale a come sono sempre vissuti. Pieni di false certezze e di convinzioni distorte e becere. E allora cominciano i veri problemi.)
un saluto
Andre
Da una settimana sono sprofondato in una sorta di incubo terrificante (intellettualmente parlando) chiamato seconda M dove la "m" mi ispira pensieri scatologici a più non posso. Diciannove studentesse, tra le quali cinque maschi, riuniti\e tra loro con una cura -a mio parere- molto meditata, e quasi sarcastica... Per chi non è di Roma il termine "coatto" dice poco, al limite identifica un personaggio con atteggiamenti arroganti e volgari, ma vi assicuro che è ormai uno stile di vita. Orrendo.
Questa classe è un ricettacolo di coatte\i, imbottiti di caXXatone sulle quali vivono e crescono. La loro abitudine è ribattere e ribadire ogni affermazione del professore, forti delle quattro vaccate che sentiranno a casa o nei brandelli di informazione che raccattano chissà dove, e come. Se si parla di tolleranza e razzismo, puntualmente sono costretto ad ascoltare "a professò, io nun sò razzista...MA..." E giù con i luoghi comuni dei romeni ubriaconi, delle moldave mignotte, dei marocchini spacciatori e chi più ne ha più ne metta. Però bisogna riconoscere che ritengono di non essere intolleranti e razzisti. L'ipocrisia, almeno, l'hanno già imparata. Saranno ottimi italiani.
Quando ho spiegato loro che -forse- un pochino razzisti -o perlomeno intolleranti- lo erano, APRITI CIELO!, ho subito una insurrezione nella quale sono stato minacciato (sic) dalla graziosa ed offesissima Silvia M., la quale mi avrebbe mandato al colloquio sia la mamma, sia il papà che -vale la pena ricordarlo- "ha molti amici". Naturalmente non ho avuto il piacere di conoscerli, e confesso che la curiosità di osservare qual tipo di Homo Sapiens abbia generato questo soggetto, mi rimarrà sempre. La scienza, talvolta ha i suoi limiti.
Vi evito di descrivere la DISPERAZIONE, e le lacrime di alcuni di loro quando alla domanda "a professò ma tu ce vai a Messa" ho risposto di no, perchè non sono cattolico e non credo in Dio. Era come se avessero avuto Mefistofele dietro la cattedra, ed erano davvero molto preoccupati. Per rilassarsi, a ricreazione, in compenso hanno girato per la classe a braccio teso, gridando "Duce! Duce!" cosa che pare averli tranquillizzati non poco, e ricondotti nel loro mondo fatto di queste cose molto profonde ed in cui credono molto... In sintesi, Dio, Italia, Famiglia. Tengono molto anche alle loro famiglie, ma non so se è vero il contrario. Dieci alunni su diciannove hanno i genitori separati o divorziati e qualcosa non mi quadra.
Rimane, così, il mio sconforto per una classe intera che -razzismi a parte- è sempre distratta, svogliata, profondamente ignorante, che non porta mai i libri o i compiti svolti, un gruppuscolo di adolescenti che non conoscono il dovere e, (ORRORE), la fantasia e la curiosità, un gruppetto di supponenti, superficiali ragazzini capace di meravigliosi arabeschi intellettuali come questo esempio, fresco di giornata:
"ragazzi, sapete chi era Madre Teresa di Calcutta?" "Avoja professò, era aa vecchia che puliva er c**o ai negri."
Non vedo l'ora che arrivi il 22 maggio, ultimo giorno in quella fogna.
E' stata un'esperienza che è andata a compensare quelle meravigliose e trascorse, dove sono stato SOMMERSO dalla curiosità e dall'affetto e dalla stima sincera degli studenti di altre scuole più sane e dove la disciplina ha ancora un senso educativo. Mi rendo conto, però, che è un segnale di allarme: le generazioni future, oltre che molto ignoranti, rischiano di diventare pericolose. Se già non lo sono...
(p.s. Certo che li giustifico, poverini, chissà in che ambiente sono costretti a crescere. Ma poi infatti crescono, uguale a come sono sempre vissuti. Pieni di false certezze e di convinzioni distorte e becere. E allora cominciano i veri problemi.)
un saluto
Andre