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Giusto \ Sbagliato....

seya

Master Florello
che cappero dici Jack?

è ovvio (faccio un esempio ESTREMO giusto per cercare di inquadrare il discorso...) che se sei nato in una famiglia di proprietari terrieri nella Luisiana dell'800 verrai su con l'idea che lo sfruttamento degli schiavi neri sia "normale" e "giusto"... anche perchè i valori ti vengono impartiti da genitori che a loro volta sono cresciuti in quell'ambiente e quindi si sono formati in quelle circostanze...


non lo trovo tanto ovvio questo discorso.
se una cosa è sbagliata lo senti dentro di te, è la tua sensibilità che te lo dice, e questo va al di là del tempo, della società e dei condizionamenti esterni.


il porsi domande è insito (si dice così?) nell'uomo, da sempre, secondo me.


se invece non ho capito una cippa lippina del tuo discorso, mi spiace.
io non sono filossssofa :)
 

cyberjack

Aspirante Giardinauta
seya ha scritto:
non lo trovo tanto ovvio questo discorso.
se una cosa è sbagliata lo senti dentro di te, è la tua sensibilità che te lo dice, e questo va al di là del tempo, della società e dei condizionamenti esterni.
ma Seya... tu cresci in una società e applichi a te stesso le regole di quella società!
Come fai a dire che se qualcosa "non è giusto" te lo senti dentro?

Pensa ad un modello di vita estremamente diverso dal nostro... ad esempio, prendi il rapporto che hanno gli induisti con i paria!

Credi che tutti si rendano contoche "schifare" a priori degli essere umani per il fatto che appartengono ad una casta inferiore sia sbagliato ma lo fanno comunque perchè sono tutti dei grandissimi cattivoni???

No, semplicemente per loro è normale che un paria viva ai lati della strada e muoia di fame...
 

xst84

Giardinauta Senior
Walnut ha scritto:
Sull'onda di alcuni interventi aperti in più post, perchè non scriviamo qui quello che ci sembra "giusto", ciò che giudichiamo "sbagliato", cos'è per noi il "normale", l' "anormale", lo "strano", lo "sbagliato", la differenza tra "buono", "cattivo", quello che "si fa", ciò che "non sta bene fare"...... da dove viene la nostra idea di "bene" di "male".....
Ciao Walnut
allora lapidario ( tanto con tutte le voci ci si fa un'idea )
Normale = ciò che fanno tutti
Giusto = ciò che non dipende da noi
Strano = ciò che è nuovo
Buono = ciò che basta a sè stesso
Si fa = ciò da cui ci si aspetta qualcosa
Non sta bene fare = ciò che andava bene un minuto prima per ragioni altre
Anormale = chi è sincero
Sbagliato = ciò che non capiamo
Cattivo = ciò che non vogliamo spiegarci
Bene e male me li ha fattti conoscere in ogni caso una cattiva azione, fatta o ricevuta

Spero non risulti troppo criptico:Saluto:
 

seya

Master Florello
io proprietaria terriera non avrei mai preteso di avere schiavi neri costretti a fare lavori di fatica, e se li avessi avuti li avrei trattati onorevolmente.
seya è easy Jack, con lei devi parlare come mangi, altrimenti NO PALLA E NO CAPISCE.

ci si chiede sempre se una cosa deve essere così perchè qualcuno l'ha pensata così, e ha deciso che è così per tutti, o se invece si può fare qualcosa per cambiarla.
e se non ce lo chiediamo, dovremmo.

e se non ti capisco mi spiace, porca miseria, io ce la metto tutta per capire, te lo assicuro. sarò tarda.

bene una cosa l'ho capita, seya è ANORMALE e STRANA.
 

seya

Master Florello
un esempio, nel mio piccolo, ce l'ho.
durante il nazismo NON TUTTI pensavano che fosse cosa buona e giusta eliminare chi non fosse di pura razza ariana.
eppure in quei tempi era NORMALE deportare gli ebrei.
e non solo, anche trucidarli, fare esperimenti, umiliarli fino a livelli inumani.
è per questo che non capisco il tuo discorso Jack.
o semplicemente potrei dirti che non lo accetto. non lo sento mio.
sonostatapiùchiaraseya?
 

Eltuena

Guru Giardinauta
Giusto, sbagliato, sono due concetti che racchiudono tante di quelle sfaccettature che non si possono etichettare in uno schema definito e universalmente valido. Quello che è giusto in un contesto potrebbe essere sbagliato in un altro; quello che è sbagliato per una persona potrebbe essere giusto per un'altra. La sensibilità di ciascuno di noi è diversa, al di là della famiglia e della società. Persone che nascono e vivono nello stesso ambiente, potrebbero avere una visione del giusto e sbagliato differente.
 

seya

Master Florello
ma Seya... tu cresci in una società e applichi a te stesso le regole di quella società!

seya fa tutto ciò che può per vivere "ai confini" della società...e delle sue dannate regole.

fasotutodaparmi.
regole
senato
camera
deputati
ecc....

per quel che riesco.
se una cosa non la trovo giusta, la aggiro, la evito, la salto....ecc....
fino, se possibile, ad eliminarla.

quando e dove posso :) ripeto.


e le regole altrui, se non le condivido, non le seguo, non le pratico.
chiamami asociale.

ma per me la mia serenità interiore è più importante di qualsiasi regola caxxuta esistente al mondo.

sarà arroganza?




p.s. aggiungo. cerco di non ledere la libertà altrui per affermare la mia, naturalmente.
 
Ultima modifica:

seya

Master Florello
Persone che nascono e vivono nello stesso ambiente, potrebbero avere una visione del giusto e sbagliato differente.


perfettamente d'accordo con te Eltu :)
ed estendo il tuo pensiero anche nel passato.....e più precisamente nella Lousiana ottocentesca :)
 

cyberjack

Aspirante Giardinauta
seya ha scritto:
Persone che nascono e vivono nello stesso ambiente, potrebbero avere una visione del giusto e sbagliato differente.


perfettamente d'accordo con te Eltu :)
ed estendo il tuo pensiero anche nel passato.....e più precisamente nella Lousiana ottocentesca :)

Però lo sfruttamento della schiavitù in Lusiana non è finita perchè le persone bianche della Lusiana si sono rese conto che non era giusto...
è finita perchè qualcuno esterno alla Lousiana ha imposto con la violenza la cessazione della schiavitù.

Questo cosa significa? Che tutti i Louisianesi erano consapevoli che non era giusto ma siccome erano tutti brutti e cattivi continuavano a perpetrare un crimine convinti di perpetrare un crimine? :eek:k07:

O che non si rendevano conto che il loro modo di comportarsi era criminale, dato che era "generalmente accettato" dalla società contemporanea?

Se tutti, all'epoca, avessero avuto la possibilità di formarsi un'idea indipendente dalla società che li circondava, credi che avrebbero comunque continuato a sfruttare i neri?
 

Eltuena

Guru Giardinauta
cyberjack ha scritto:
Questo cosa significa? Che tutti i Louisianesi erano consapevoli che non era giusto ma siccome erano tutti brutti e cattivi continuavano a perpetrare un crimine convinti di perpetrare un crimine? :eek:k07:?

La storia è piena di fatti in cui la gente viene coinvolta ed obbligata a fare cose contro la propria volontà.

cyberjack ha scritto:
O che non si rendevano conto che il loro modo di comportarsi era criminale, dato che era "generalmente accettato" dalla società contemporanea? ?

Certo che se ne rendevano conto, ma vuoi per il proprio tornaconto, vuoi per incolumità personale, andavano avanti.

cyberjack ha scritto:
Se tutti, all'epoca, avessero avuto la possibilità di formarsi un'idea indipendente dalla società che li circondava, credi che avrebbero comunque continuato a sfruttare i neri?

Il dio denaro, per molti, supera tutto e tutti, anche la propria coscienza.
 

seya

Master Florello
i Lusianesi o come piffero si chamano, erano tutti dei basta..di menefreghisti opportunisti di mer..a probabilmente Jack.

"avessero avuto la possibilità di formarsi un'idea indipendente dalla società che li circondava.."

le rivoluzioni, soprattutto quelle popolari, nella storia ci sono sempre state.
probabilmente in Lousiana avranno preferito tapparsi occhi, orecchie e bocca e pensare al proprio sedere.
ma tu, eri là, per sapere se TUTTI ma proprio tutti la pensavano così per opportunismo personale?

chi ha liberato gli schiavi erano tutti stranieri? esterni alla Lousiana?

echeccazzaroladigente :)


facce da forca, insomma.
 
Ultima modifica:

seya

Master Florello
meno male che non sono nera, dovrei pensare?

il colore viola è uno dei miei film preferiti.
in quel film c'è veramente tutto ciò che le mie parole non possono esprimere....
 
A

ambapa

Guest
seya ha scritto:
...ma tu, eri là, per sapere se TUTTI ma proprio tutti la pensavano così per opportunismo personale?

chi ha liberato gli schiavi erano tutti stranieri? esterni alla Lousiana?

echeccazzaroladigente :)


facce da forca, insomma.

Seyuzza, non stupirti più di tanto e cerca per un attimo di uscire fuori da te stessa e dalla TUA sensibilità. Tanto per fare un esempio più vicino a noi. Che mi dici delle persecuzioni razziali in Italia durante il fascismo? Gli ebrei che venivano cacciati da scuole, ospedali e tutti i posti di lavoro, costretti a portare il marchio, iscatolati e deportati nei carri bestiame. Erano sotto gli occhi di TUTTI e certo c'era chi non approvava e si opponeva anche a rischio della propria vita, ci mancherebbe! Però non c'è stata una vera e propria ribellione popolare. Si era lavorato a lungo di propaganda: gli ebrei sono inferiori, sono brutti, sono cattivi, hanno ucciso Gesù, insomma sono il nemico interno da abbattere...per cui una punizione se la meritano.
 

seya

Master Florello
già una punizione se la meritavano.
erano tutti d'accordo, tutti la pensavano così. o la maggior parte.
ne sono convinta.

spiace, io no cambia mia opinione per ora.
magari un domani chissà....
mai dire mai....

bacccccio!!!
esco dalla discussione, o meglio, ce provo :)
 

rossl

Giardinauta Senior
Amby, in ogni gruppo sociale ed in ogni periodo storico le cosiddette 'maggioranze silenziose' (qualunquiste, dico io) hanno quasi sempre tenuto un comportamento conformista e succube dell'autorità costituita, e questo avviene soprattutto nei regimi autoritari; questo non significa che tutti considerino giuste le leggi, come quelle razziali appunto, che sono costretti a rispettare. E' una questione di moralità e di coraggio e il coraggio, come diceva don Abbondio, se uno non ce l'ha non se lo può dare.

Le categorie del 'giusto' e dell' 'ingiusto' sono valori UNIVERSALI e come tali non hanno nulla a che vedere con il relativismo culturale, che è un concetto molto più serio e complesso: chi dice che è giusto sottoporre una bambina somala all'infibulazione perchè nella sua cultura si è sempre fatto così non è relativista, è solo una persona che non sa distinguere il rispetto e la difesa dell'essere umano nella sua integrità fisica e psichica (la bambina infibulata) dal rispetto dovuto alla sua cultura si appartenenza (la cultura tribale) che ha talvolta caratteristiche di superstizione o di sopraffazione dei più deboli.
Io metto al primo posto l'essere umano, il più debole e indifeso, poi la cultura in cui vive e quando questa, con le sue leggi e usanze, umilia, discrimina, provoca sofferenza e miseria io provo un profondo senso di ribellione e, nei limiti delle mie possibilità (es. votando, sostenendo organizzazioni di solidarietà internazionali ecc.) cerco di fare qualcosa perchè le regole che governano quella società possano evolversi nella direzione del rispetto dei diritti umani.
 

seya

Master Florello
bè quel di cui siamo sicuri adesso è che nell'800 in Lousiana persone come te Rossl non sono esistite :D :)
 

cyberjack

Aspirante Giardinauta
rossl ha scritto:
Le categorie del 'giusto' e dell' 'ingiusto' sono valori UNIVERSALI e come tali non hanno nulla a che vedere con il relativismo culturale

CUT

Io metto al primo posto l'essere umano, il più debole e indifeso, poi la cultura in cui vive e quando questa, con le sue leggi e usanze, umilia, discrimina, provoca sofferenza e miseria io provo un profondo senso di ribellione e, nei limiti delle mie possibilità (es. votando, sostenendo organizzazioni di solidarietà internazionali ecc.) cerco di fare qualcosa perchè le regole che governano quella società possano evolversi nella direzione del rispetto dei diritti umani.

Non sono affatto d'accordo... :lol: Ma io sono ache famoso per essere uno spakkamarroni! :lol:

Io non mi assumerei mai l'onere di stabilire ciò che è "universalmente" giusto, anche perchè, se dovessi applicare ciò che ritengo "universalmente" giusto, rimarrebbe vivo un essere umano ogni 1.000.000... :rolleyes:
Il concetto di "universalmente" giusto dovrebbe applicarsi all'"universo" e quindi alla "natura", non all'uomo, che è una sua minuscola emanazione :eek:k07:

Se quello che è "universalmente" giusto per l'uomo va contro all'interesse dei batteri unicellulari, io non lo considero più giusto... Alla fine i batteri unicellulari hanno una storia evolutiva di centinaia di volte superiore alla nostra, hanno un'adattabilità alle condizioni climatiche centinaia di volte superiori alla nostra ed hanno un interscambio simbiotico con la terra che li ospita centinaia di volte superiore alla nostra...
Quindi, perchè noi dovremmo poter stabilire ciò che è "universalmente" giusto? E se noi fossimo stati "generati" dalla natura solo come mezzo di sussistenza dei batteri?

Non mi arrogherei mai il diritto di stabilire una verità che nessuno potrebbe mai dimostrare ;)
 
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seya

Master Florello
che c'entrano ora quei sarchiapponi dei batteri?
usti.....mi ga capisi pù un'ostrega....
Jack ma te la notte dormi, o ti metti a pensare a come rendermi la vita impossibile di giorno? :)
bwahahahahaha
sto cadendo dalla sediaseya
 

seya

Master Florello
mi sento tanto .....ma proprio tanto....ecco.....

un'emanazione nell'universo
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