Vedi bonsy,
capisco e comprendo qundo tu dici che è più semplice fotografare in pellicola, però, come ho già detto, quando usi la pellicola riesci a vedere il risultato non prima di 2 ore (nella migliore ipotesi), in media almeno 24 ore dopo e 1 stop di tolleranza ti aiuta a non usare l'esposimetro e poi, un negativo bene esposto si riconosce dalla densità e quando si usa la pellicola, una delle prime cose da imparare è proprio la "lettura del negativo". Con l'esposimetro non si deve nemmeno ricorrere alla estesa latitudine di posa della pellicola altrimenti si rientra nella categoria di "fotografi" che tu hai portato ad esempio.
Hai lavorato con altri vecchi fotografi? Erano tutti come quello o quello è solo un presuntuoso che si atteggia ad essere ciò che non è?
Tornando a noi, il digitale ti permette di verificare subito il risultato e rifare la foto (quello che a me succedeva a distanza di almeno 24 ore, oggi si verifica in un minuto), oggi un fotografo se si impegna cresce ad una velocità 10 volte superiore.
E' questo che intendo quando dico che oggi è più facile.
Se sei bravo scatti bene con qualunque tecnologia un ogni situazione ed è solo in questo caso che ti puoi definire fotografo, non basta spendere migliaia di euro in attrezzatura.
Ripeto i grandi fotografi di 50 - 100 anni fa avevano pellicole a bassissima sensibilità, con grana grossa, "flash" deboli e macchine che avevano un pulsante e due ghiere.
Oggi siamo in troppi a definirci fotografi.
Quando io andavo in giro a fare matrimoni con 40 chili di attrezzatura (2 corpi Hasselblad, 3 ottiche, 3 flash e 1 35 mm con 2 ottiche) tornando a casa con 20 rulli esposti, c'era già chi lavorava in digitale e riponeva il suo risultato finale nelle potenzialità di photoshop.
Io quello che inquadravo e come lo esponevo, me lo ritrovavo su carta e credimi, ora voglio proprio esagerare e peccare di presunzione, ma alcuni, e dico alcuni (soltanto) che si definivano fotografi, la mia Hasselblad se la sono rigirata fra le mani senza sapere neanche regolare tempo e diaframma.
Ti prego di comprendermi, non ce l'ho con te, ma con tutti quelli che grazie al digitale si sono sentiti fotografi fatti.
Ciao a tutti.
Guarda che sono pienamente d'accordo con te, e ammiro quelli con la tua esperienza e la tua conoscenza.
Purtroppo, almeno nelle mie zone, siete in pochi; si ne conosco diversi di quei fotografi "importanti", ma ti assicuro che anche oggi che lavorano in digitale non fanno di più.
Anchio sono contrario a spendere un patrimonio in attrezzatura professionale, credo che professionale debba essere chi la usa; figurati che io lavoro con le pentax, sia perchè mi piacciono, sia perchè mi danno la possibilità di lavorare con ottiche vecchie completamente manuali, anche l'esposizione, ma a costi bassissimi, spesso fisse, per via della nitidezza.
Credo che la cosa più importante nella fotografia sia la composizione, e per composizione intendo anche la luce.
Per una persona come te il digitale non fa altro che migliorarti la vita, scopo per cui è nato, ma per tanti professionisti è un vero ostacolo, devono ricominciare da capo.
Conosco un fotografo, non quello di cui ti dicevo, che si sta vendendo la sua 5D perchè dice che quando scatta dei ritratti con uno sfondo serale, gli fa venire il fondo scuro; naturalmente non gli ho detto nulla, ha più di 60 anni e 40 di esperienza!
Io ho solo 25 anni e faccio fotografia da 7, l'esperienza mi manca, non lo metto in dubbio, ma ho sempre avuto dei maestri e studiato sodo, ma molti si affidano solo ai cartoncini e questa non è fotografia.
Naturalmente non mi riferisco a te, si capisce che sai il fatto tuo, esprimo solo il mio punto di vista.
Grazie per la pazienza.