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Compassione per le piante?

aristarco

Maestro Giardinauta
Taluni comprano le piante per sodisfare un puro egoismo edonistico:Il piacere di sfruttarne la bellezza fin quando emana,ma rimanendone staccati,pressocche' distrattamente.
Altri ne comprano perche' catturati dal bello che,pero',si vuole amare e coinvolgere nel proprio io.E le cure e le proccupazioni non si contano e non pesano perche'
c'e' amore; e dove c'e' amore c'e' anche sofferenza.
Personalmente son convinto che, anche se in modo differente,quelle sensazioni siano reciproche.
Aristarco.
 

Sevi

Fiorin Florello
Taluni comprano le piante per sodisfare un puro egoismo edonistico:Il piacere di sfruttarne la bellezza fin quando emana,ma rimanendone staccati,pressocche' distrattamente.
Altri ne comprano perche' catturati dal bello che,pero',si vuole amare e coinvolgere nel proprio io.E le cure e le proccupazioni non si contano e non pesano perche'
c'e' amore; e dove c'e' amore c'e' anche sofferenza.
Personalmente son convinto che, anche se in modo differente,quelle sensazioni siano reciproche.
Aristarco.

Splendide parole Aris :)
E tanto vere, condivido in pieno il tuo sentire :love_4:
 

Sevi

Fiorin Florello
Amo le piante :love: ma vorrei fare a tutti voi una domanda : cosa ne pensate dei fiori recisi ?

Ciao Sailla :)

Io chiedo sempre il favore, in occasioni come compleanni o anniversari, che non mi vengano regalati.
Mi scoccia un sacco vederli morire e poi, sinceramente, non mi piacciono tutte le operazioni successive come buttarli e lavare il vaso, roba quest'ultima che mal sopporto :crazy:

Faccio eccezione magari per una rosa singola, rigorosamente non rossa :eek:k07: o per le profumatissime fresie :love:
 

aseret

Florello Senior
Sinceramente mi piace ricevere dei fiori, ma preferisco le piante in vaso come dono...mi dispiace vedere quanto poco dura la loro bellezza una volta recisi!
 

sailla

Aspirante Giardinauta
Io ho sparso la voce che non gradisco i fiori recisi, quindi non ne ricevo e non li regalo, ai miei defunti preferisco portare fiori di plastica, meno belli ma almeno durano :flower:
In campagna ho tante piante con fiori, proprio in questi giorni stanno fiorendo i gigli settembrini (noi li chiamiamo così ), li conoscete? Pensate che prima spuntano i fiori e dopo le foglie!
:Saluto:
 

gattonzola

Aspirante Giardinauta
Buona sera a tutti ! sono nuova nel forum......
io amo le mie piante, e sono sicura che soffrano se vengono malcurate.
La compassione a volte me le fa comprare quasi morte e la mia gioia è ancor + grande quando riesco a farle tornare "in qua" (come si dice dalle mie parti)Tempo fa ho comprato una felce x un euro. Praticamente era morta assetata.
Lo messa a bagno una notte e il mattino dopo tutte le foglie erano rinvenute
 

Verdelfo

Aspirante Giardinauta
Buona sera a tutti ! sono nuova nel forum......
io amo le mie piante, e sono sicura che soffrano se vengono malcurate.
La compassione a volte me le fa comprare quasi morte e la mia gioia è ancor + grande quando riesco a farle tornare "in qua" (come si dice dalle mie parti)Tempo fa ho comprato una felce x un euro. Praticamente era morta assetata.
Lo messa a bagno una notte e il mattino dopo tutte le foglie erano rinvenute

Benvenuta nel forum Gattonzola :Saluto: e complimenti per il salvataggio :hands13:
 

Verdelfo

Aspirante Giardinauta
Supporto scientifico

Cari amici del forum ecco alcune informazioni scientifiche che ho raccolto per voi e che ci danno ragione :eek:k07: non siamo pazzi :lol:

"Nasce una nuova disciplina: Neurobiologia Vegetale:
Ricercatori del Dipartimento di Ortofrutticoltura dell'Universita' di Firenze (Italy) e di Bonn (Germany) sono stati gli "iniziatori" della nuova scienza vedi "Plant, Signaling & Behiavior" (Piante, Comunicazione & Comportamento) studio pubblicato dai ricercatori italiani su di una loro rivista.
Da queste ricerche e studi recenti ormai si va dimostrando che anche le Piante, oltre agli Animali, hanno un cervello e quindi possibilita' cognitive, emozioni, pensieri ed elaborazione degli stessi, e sanno o per lo meno tentano di risolvere i problemi che si presentano.
Alcuni ricercatori italiani sono stati fra i primi a fare queste scoperte: "Le Piante hanno una testa pensante con la quale comunicano, prendono decisioni (anche in caso di difficolta'), ricordano, cioe' hanno memoria e perfino una sorta di autocoscienza".
Le Piante mettono in atto una trasmissione sinaptica identica a quella dei tessuti neurali animali.
Esse comunicano con le altre piante attraverso l'atmosfera ed il terreno stesso nel quale sono radicate.
Il loro cervello segreto e' nell'apice radicale delle radici ! e precisamente nelle cellule della zona detta di "transizione" esse comunicano fra di loro e quindi con tutte le cellule della pianta, per mezzo di neurotrasmettitori, come glutammato, glicina, sinaptogmina, acetilcolina, gaba; nella regione di transizione ci sono cellule con capacita' simili a quelle dei neuroni animali; hanno persino cura "parentale", cioe' dei loro figli !
Ormai e' tempo porre anche le Piante nel novero degli esseri intelligenti !

Un altro articolo per chi vuole approfondire è qui
http://www.phytomagazine.com/artico...LO&PHPSESSID=1b8d7676864b75d64a72e26629539607
 
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Vincenzo VA

Florello
Le piante, come gli animali, sono organismi incredibili, che da milioni di anni si trasformano.
La continua ricerca di strutture che permettano la sopravvivenza ha determinato adattamenti così straordinari da sembrare ideati a tavolino da una mente superiore.
Ecco allora che ci sembra di scorgere un’intelligenza silenziosa nelle nostre amiche piante. In effetti, questa intelligenza c’è se intendiamo per “intelligenza vegetale” quella “furbizia” che le nostre amiche sembrano avere quando lottano per vivere e crescere anche nelle situazioni più critiche.
Sembra quasi che le piante si rendano conto della situazione in cui si trovano e sappiano prendere decisioni.
Non sembra, è proprio così: sono capaci di risposte “flessibili” basate sulle condizioni del momento.
La nostra reazione è di stupore.
Ci sentiamo, io per primo, invogliati a trattare le piante come esseri pensanti, quasi come se avessero orecchie e occhi.
Ciò non è strano per noi esseri umani cugini degli scimpanzè.
Guardate una vostra amica che litiga selvaggiamente col fidanzato al cellulare: fa tutte le smorfie possibili, agita le braccia, lancia sguardi di fuoco, si mette la mano tra i capelli, sbatte il libro sul tavolo...come se il ragazzo fosse lì. Alla fine butta il cellulare sul letto e non per terra solo perchè costa 324 €.
Noi umani siamo molto teatrali in queste cose.
Con le piante la cosa è simile: noi le curiamo e loro crescono, ci danno soddisfazioni, sembra quasi che ci capiscano e che vogliano farci piacere. Noi le trattiamo come se ci sentissero, le accarezziamo, ci sentiamo quasi capiti.
Ecco allora che il fidanzato della vostra amica viene etichettato come cretino mentre le piante piano piano...diventano intelligenti.
Le piante, in fondo, hanno il non trascurabile pregio di non contraddire mai nessuno!
E quando muoiono nonostante le nostre cure? Si suicidano?
Ho fatto un po’ di ironia.
Detto questo, se vogliamo equiparare il concetto di “intelligenza vegetale” a qualcosa di simile all’intelligenza animale, allora vogliamo fare un passo più lungo della gamba.
Sono d’accordo con voi sul fatto che alcuni esseri umani siano più stupidi di una carota lessa, ma da qui a dimostrare il contrario...la strada è lunga.
Amici, le piante non possiedono alcun tipo di sistema nervoso e non possono nemmeno abbozzare il più semplice pensiero...di un lombrico!
E’ così! Mi dispiace.
Ho subito letto l’articolo indicato da Verdelfo e, come già sapevo, non c’è scritto nulla di interessante. Assolutamente banale l’affermazione che le piante sanno risolvere problemi legati alla salvaguardia del loro territorio e alla loro incolumità: le piante infatti lottano quotidianamente per la propria sopravvivenza e affermazione, producono veleni che sembrano studiati da un chimico, sanno adattarsi con notevole “elasticità” alle mutevoli condizioni ambientali, interagiscono con le altre piante in una lotta silenziosa che può portare all’estinzione di una specie e al diffondersi dell’altra. Niente di nuovo.
Che la letteratura anglosassone sia quella trainante in questo settore, non mi stupisce affatto e anzi conferma quanto sto dicendo: non è certo contando i libri sui fantasmi che popolano i castelli della Scozia che si può affermare scientificamente l’esistenza dei fantasmi stessi.
Ciò non significa ovviamente che sia vietato fare ricerca anche seria su questo argomento.
La prima fase di ogni ricerca scientifica attraversa sempre un tratto di strada caratterizzato da “indefinitezza” di ciò che si sta cercando. Col passare del tempo però si arriva alla scoperta...o si abbandona quella ricerca perchè non porta a nulla.
In questo modo si ha reale progresso scientifico...e tecnologico.
Quanto ad Aristotele, citato nell'articolo, non è certo una novità che la visione Aristotelico-Platonica della realtà e la totale mancanza di un metodo scientifico, fino all'arrivo di Galileo Galilei, ha rallentato il progresso scientifico e tecnologico per 1800 anni! Le pregevoli osservazioni di Aristotele, sraordinarie per quei tempi, nulla hanno a che fare con il moderno concetto di ricerca scientifica. Sono pronto a documentare meglio questa mia affermazione con precisi riferimenti agli scritti scientifici di Aristotele.
E’ anche vero che si osserva spesso, soprattutto negli ultimi decenni, una certa tendenza a dar credito a false impalcature scientifiche già abbandonate da tempo.
Faccio un esempio stuzzicante per voi.
Il 30 % di chi legge rimarrà sconvolto se dico che l’omeopatia, nonostante i prodotti venduti in farmacia e alcune scuole aperte ai medici, si basa su fondamenti scientifici a dir poco traballanti. Il mercato dei prodotti omeopatici è miliardario...ma da qui a curarsi per malattie serie con l’omeopatia...ce ne passa. La voce un po’ roca, l’umore un pochino triste....passi, ma attenti: posso presentarvi due mie amiche che hanno rischiato di morire perchè volevano curare due forme di tumore con bacche di vischio e amenità simili! Le due amiche sono arrivate in ospedale con l’ambulanza a sirene spiegate e si sono salvate per un pelo...con farmaci tradizionali somministrati a badilate.
Voglio dire che non è reato credere negli effetti della “omeopatia”, della “cromoterapia”, regalare soldi ai medici “iridologi”, ma voler considerare scienza aspetti poco certi di tali discipline è azzardato.
Tornando alle piante e all’articolo, non credete che dal 1880 i neurobiologi avrebbero già scoperto tutto dell’intelligenza delle piante? Riguardo alle presunte capacità dell’apice radicale, la questione in termini botanici è ben conosciuta. Nessun microcervello è nascosto in pochi micron. La capacità di distinguere fra diversi stimoli non indica intelligenza superiore. La capacità delle radici di rispondere a stimoli come la gravità, la luce, l'umidità è stata ampiamente studiata e documentata nei decenni passati dai botanici.
La parola intelligenza deriva dalle parole “inter legere” che indicano la capacità di “leggere...tra le righe”; la capacità cioè di analizzare situazioni complesse per arrivare a conclusioni a volte assolutamente diverse da quelle ipotizzabili all’inizio del ragionamento. La capacità di dare risposte automatiche anche diversificate non richiede intelligenza, ma solo strutture sensoriali per la raccolta degli stimoli e strutture idonee a dare risposte adeguate.
 
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aristarco

Maestro Giardinauta
Disquisire di "intelligenza" delle piante,in senso specifico,credo sia inappropriato.
Noi sosteniamo che gli animali siano intelligenti:ed infatti alcuni loro comportamenti ci inducono ad esserne convinti.Pero',se consideriamo i millenni della loro esistenza sull'orbe terraqueo,dobbiamo convenire che i loro progressi intelligenti sono rimasti alle ere della loro comparsa.L'intelligenza significa evoluzione ed essa e' rimasta limitata all'uomo.
Gli atteggiamenti comportamentali sono conseguenti al dna di cui ogni essere vivente e' dotato ed in esso e' contenuto il limite dei rapporti con l'esterno di se' stessi.
L'intelligenza animale e' ,dunque,un concetto relativo perche' il loro comportamento e' in gran parte,dovuto agli istinti di cui il dna li ha in gran parte dotati.
Le piante hanno anch'esse il loro dna ed i loro comportamenti sono conseguenti a sollecitazioni sensoriali,ma non a comportamenti intelligenti in senso stretto.Purtuttavia,escludere in modo assoluto una loro parvenza di intelligenza mi sembra un estremismo radicale.
La fotosintesi,l'imbibizione e quant'altro attiene alla loro vita vegetativa e' insito nella loro struttura vitale;ma la ricerca di condizioni di vita,a volte impensabili,e' dovuta ad una qualche forma di intelligenza limitata.
Se poi le piante possano percepire un qualche senso affettivo che migliori il loro ciclo vitale grazie al pollice verde non puo' escludersi aprioristicamente.Saranno i posteri,magari molto posteri,a stabilirlo.
Il cancro esiste da sempre,ma non e' molto che comincia ad essere definito.
 

binuccio

Guru Giardinauta
ma su, un pò di romanticismo..
con tutto l'amore che trasmettiamo alle nostre amiche piantine, è bello poter immaginare che anche loro provino lo stesso per noi..
almeno per me è così.
e quindi, ma sì, altro che compassione!!!
ho le terrazze piene di miracolate che erano state abbandonate tra impietosi scaffali allagati di esselunga e coop...da piantine sono diventati alberi!!
 

Sevi

Fiorin Florello
Disquisire di "intelligenza" delle piante,in senso specifico,credo sia inappropriato.
Noi sosteniamo che gli animali siano intelligenti:ed infatti alcuni loro comportamenti ci inducono ad esserne convinti.Pero',se consideriamo i millenni della loro esistenza sull'orbe terraqueo,dobbiamo convenire che i loro progressi intelligenti sono rimasti alle ere della loro comparsa.L'intelligenza significa evoluzione ed essa e' rimasta limitata all'uomo.
Gli atteggiamenti comportamentali sono conseguenti al dna di cui ogni essere vivente e' dotato ed in esso e' contenuto il limite dei rapporti con l'esterno di se' stessi.
L'intelligenza animale e' ,dunque,un concetto relativo perche' il loro comportamento e' in gran parte,dovuto agli istinti di cui il dna li ha in gran parte dotati.
Le piante hanno anch'esse il loro dna ed i loro comportamenti sono conseguenti a sollecitazioni sensoriali,ma non a comportamenti intelligenti in senso stretto.Purtuttavia,escludere in modo assoluto una loro parvenza di intelligenza mi sembra un estremismo radicale.
La fotosintesi,l'imbibizione e quant'altro attiene alla loro vita vegetativa e' insito nella loro struttura vitale;ma la ricerca di condizioni di vita,a volte impensabili,e' dovuta ad una qualche forma di intelligenza limitata.
Se poi le piante possano percepire un qualche senso affettivo che migliori il loro ciclo vitale grazie al pollice verde non puo' escludersi aprioristicamente.Saranno i posteri,magari molto posteri,a stabilirlo.
Il cancro esiste da sempre,ma non e' molto che comincia ad essere definito.


Il mistero si fa sempre più fitto :eek: :crazy: :ros: :love_4:
 

Vincenzo VA

Florello
Noi sosteniamo che gli animali siano intelligenti:ed infatti alcuni loro comportamenti ci inducono ad esserne convinti.Pero',se consideriamo i millenni della loro esistenza sull'orbe terraqueo,dobbiamo convenire che i loro progressi intelligenti sono rimasti alle ere della loro comparsa.

L'idea di esseri viventi "fermi alle loro origini" fu affermata con convinzione da Linneo che addirittura realizzò stupende classificazioni utilizzate ancora oggi. Ciò però aprì il vivacissimo dibattito evoluzionista che, con Darwin e gli studiosi successivi, spazzò l'idea fissista che Linneo aveva della natura.
E' ben documentato il fatto che l'intelligenza degli animali si è invece evoluta progressivamente nel corso dell'evoluzione raggiungendo livelli altissimi in diversi animali oltre l'uomo (es. cetacei e primati).

L'intelligenza significa evoluzione ed essa e' rimasta limitata all'uomo.

Scusami, ma questa affermazione antropocentrica somiglia molto a ciò he diceva la professoressa di Verdelfo.
Il volume cerebrale dell'uomo consente capacità di ragionamento superiori a quelle degli altri animali, ma potremmo discutere a lungo sull'intelligenza dell'uomo che spesso è finalizzata alla guerra e a crudeltà raccontate ogni giorno dalla tv.

Gli atteggiamenti comportamentali sono conseguenti al dna di cui ogni essere vivente e' dotato ed in esso e' contenuto il limite dei rapporti con l'esterno di se' stessi.

L'esatto contrario! Il DNA contiene le informazioni riguardanti una situazione "momentanea" e non duratura.
I comportamenti messi in atto dagli animali e le interazioni tra loro e con l'ambiente determinano via via il consolidamento di cambiamenti nel DNA che sono alla base dell'evoluzione stessa. Ciò che hai detto mi ricorda molto alla teoria del "DNA egoista" molto di moda negli anni '80 e ormai decisamente abbandonata.

Purtuttavia,escludere in modo assoluto una loro parvenza di intelligenza mi sembra un estremismo radicale.

Estremismo radicale è pretendere di affermare fatti non supportati da alcuna seria evidenza scientifica. Vedi ciò che dicevo di omeopatia ecc.
Una volta, al liceo il mio prof di religione, noto capo di CL, mi disse: "prova a dimostrarmi che Dio non esiste!"
Risposi: "provi lei a dimostrare che esiste." :Saluto:
 
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Verdelfo

Aspirante Giardinauta
Beati gli ultimi.....

Gli articoli sulla cattedra di Neurobiologia erano l'ennesimo stimolo ed incoraggiamento agli amici del forum a credere che i loro sforzi quotidiani, la loro passione per le nostre creature vegetali abbia un senso più profondo di quello che le persone comuni di solito danno.
Hai detto cose giuste, ma rispettosamente ti prego lasciaci sognare e romanticheggiare in pace.
Siamo qui per rilassarci ed aiutarci e non per fare a gara su chi ne "sa di più". I miei ossequi :Saluto:
 
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Vincenzo VA

Florello
Caro Verdelfo, grazie per averci salvato!
Vedi che qualche cosa hai imparato dalla tua prof di CL?!
Una curiosità, ma tutti prof di CL i tuoi? Non è che studiavi in qualche liceo privato?
Comunque grazie, hai salvato dalla noia i poveri beoti come noi che pensavano che tu avessi aperto una vera discussione.
Scusami, anzi...scusaci, maestro di vita. Grazie per i preziosi stimoli che hai voluto regalare ai nostri cervelli vegetali.
In futuro, se desideri cullarti sui tuoi titoli (appena sfoggiati elegantemente e per altro assolutamente non superiori ai miei), leggi un bel libro o meglio ripassa un po' botanica generale, visto che secondo me hai fatto un bel po' di confusione. Per un laureato in scienze forestali ed agraria...insomma...le hai sparate belle grosse! :lol:
ps. copio subito le tue nuove regole per l'accesso al forum e ti lascio volentieri alle tue affermazioni. Non voglio certo farti smettere di sognare. :love_4: :love_4: :love_4:
 
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Commelina

Master Florello
ohibò, anche io ho avuto un sacco di prof di cl, poi di colleghi, poi di vicini di casa, poi di presidenti di seggio elettorale. ma sono poi così tanti? sarà per questo che ho acquistato una coscienza completamente laica (oltre che per i grandi insegnamenti dei miei genitori)?
scusate l'ennesimo ot, ma non ho saputo resistere!
 

Verdelfo

Aspirante Giardinauta
Caro Verdelfo, grazie per averci salvato!
Vedi che qualche cosa hai imparato dalla tua prof di CL?!
Una curiosità, ma tutti prof di CL i tuoi? Non è che studiavi in qualche liceo privato?
Comunque grazie, hai salvato dalla noia i poveri beoti come noi che pensavano che tu avessi aperto una vera discussione.
Scusami, anzi...scusaci, maestro di vita. Grazie per i preziosi stimoli che hai voluto regalare ai nostri cervelli vegetali.
In futuro, se desideri cullarti sui tuoi titoli (appena sfoggiati elegantemente e per altro assolutamente non superiori ai miei), leggi un bel libro o meglio ripassa un po' botanica generale, visto che secondo me hai fatto un bel po' di confusione. Per un laureato in scienze forestali ed agraria...insomma...le hai sparate belle grosse! :lol:
ps. copio subito le tue nuove regole per l'accesso al forum e ti lascio volentieri alle tue affermazioni. Non voglio certo farti smettere di sognare. :love_4: :love_4: :love_4:

No era un liceo pubblico molto vecchio infatti ci studiò Pascoli e c'erano ancora gli stessi banchi su cui sedette lui, sì i prof erano quasi tutti di CL ma pur essendo io di idee opposte alle loro e a parte quella di scienze che era un po' pazza di suo, li rispettavo molto e sono stati i migliori insegnanti che potessi desiderare, peccato non ce ne siano più professori così. Cullarmi sui miei titoli? No!! C'è poco da cullarsi, al giorno d'oggi queste lauree valgono meno di un rotolone regina, se poi penso che lavorando nella micropropagazione a contatto con certe sostanze mi è venuto il cancro da cui (ma non è ancora una certezza) mi sono salvato per miracolo, direi che sarebbe stato meglio essermi laureato in lettere antiche.....forse per questo desidero sognare ancora un po' e i tanti amici appassionati di piante che ho trovato qui nel forum mi aiutano in questo, sai la scienza non mi ha avvertito in tempo che certe sostanze erano altamente cancerogene, ha preferito il proprio tornaconto economico per questo sono un po' arrabbiato con la scienza!!
Maestro di vita? No no!! Io, a parte mio figlio, ho sbagliato tutto nella vita!! Se c'è qualcuno qui che ha un cervello vegetale sono io con tutte le medicine che prendo ormai avrò rimasto un centinaio di neuroni al massimo :lol: forse per questo mi preoccupo tanto di sostenere l'intelligenza vegetale, tra poco farò parte della categoria!!:lol:
Ma ora non voglio disturbare più, nè rischiare di rendermi patetico con le mie storie personali, ti chiedo sinceramente scusa non pensavo te la potessi prendere tanto per aver risposto alla tua ironia con ironia, sono solo da 2-3 settimane nel forum e non conosco ancora bene tutto l'ambiente.
Non ripasserò la botanica come mi consigli, non m'interessa più non mi è servita molto nella vita reale, ma qualche caro amico sì ....servono tanto gli amici, per questo rimarrò nel forum e mi guarderò bene dal sollevare altre polemiche del genere, la malattia mi ha insegnato ad utilizzare al meglio il mio tempo e non voglio certo sprecarlo per litigare con gli altri, quindi ti rinnovo le mie scuse. Forse la malattia mi ha anche insegnato a prendermela tanto anche per la più piccola insignificante vita che è quella di una pianta, perchè a volte anche gli uomini ammalati vengono trattati peggio di una pianta e non è giusto, ma quando una dolcissima amica del forum :love_4: ha scritto dicendo che ispirata da queste mie "pazze" parole ha salvato due azalee da morte sicura in un negozio, mi sono sentito felice e lei mi ha insegnato tanto sicuramente più di quello che le ho insegnato io sulla concimazione fogliare...
 
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