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boschetti .......dai fuori le foto dei vostri

jiraya

Giardinauta
con l'acero quando si ingrossano le gemme... da me è più o meno verso fine febbraio inizio marzo :)
poi onestamente poichè dispongo di una serra trapianto anche ora :)
il faggio vale lo stesso, anche se molti mi hanno detto che lo trovano un po' rognoso nei rinvasi :boh: scommetto che Franco potrà dirti meglio :)
anche coi carpini viene bene.

con gli aceri puoi fare talee e quindi aumentare le piantine che avranno lo stesso patrimonio genetico... quindi foglie, colori e reazioni simili... coi faggi e i carpini a me non è mai uscita una talea :boh:
 

Walter11

Aspirante Giardinauta
Ok grazie anche a te per i consigli.
Adesso andrò a vedere al vivaio qui a BZ cosa hanno, magari con un pò di fortuna trovo sia aceri che faggi vedremo.
Curiosità da dove arriva il tuo nickname?
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
come ti ho già detto, fai una cassettina di legno alta 4 cm e metti tutte le piante già disposte come pensi di metterle su lastra.
come legno usi del multistrato marino o le assi da muratore, che trovi, di risulta, in qualche cantiere.
 

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
e qui sulla tecnica di costruzione e sempre molto ....a ...ccccccccccccc...o roberta dal reperimento di piante da giardini privati ,passano al vaso classico nero ,e poi in breve tempo fa il boschetto togliendo il terreno da giardino . io coi bogolari sono passata per gradi ,cio ho messo 4 anni ,e devo dire che non e un gran che ,ora vediamo come reagiscono questi nuovi ,ve lo diro piu in la,ciao anna

Anna spesso si danno consigli o indicazioni, assolutamente diverse dal modo di agire.
nel senso, che devi percepire, nella persona con cui stai parlando, l'esperienza che ha nella tecnica bonsai.
se tu dovessi venire a casa mia ad assistere ai rinvasi o altro, ti verrebbe male...., come succede spesso con i nuovi iscritti al club.
però io so come sta la pianta, come è stata trattata, come la tratterò post rinvaso ecc....e mai consiglierò ad novizio di agire come sto facendo io.
prima assolutamente la salute della pianta, poi il resto...
 

cacino

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti!
Secondo voi queste piantine di melograno in futuro potrebbero essere utilizzate per un boschetto o è un'essenza poco indicata?
Grazie Giulio
dscf1829gs.jpg
 

jiraya

Giardinauta
Io col melograno personalmente ci proverei :) Dal piccolo shohin che ho, ho notato che radica 'da matti'... se li passi in vaso basso o ciotola con substrato drenante penso che la radicazione ampia avverrà già in un anno... ma magari esagero :boh:

Quando iniziai a fare il boschetto di carpini che ho postato, mi fu detto di svasarli e senza togliere la terra metterli in ciotola bassa con materiale drenante... ovviamente tutto curando la disposizione; dopo due anni le piante stanno bene, hanno radicato enormemente e sto pensando al un rinvaso... posso solo darvi un consiglio: provateci!! :)

ps: sì sì, il manga è naruto :lingua:
 

cacino

Aspirante Giardinauta
Sicuramente ci proverò!
A metà marzo ciotola larga e bassa con pomice, akadama e un pò di torba (ho paura, essendo inesperto, di non riuscire a gestire
un terreno composto da sola pomice e akadama!:storto:).
Le piantine vanno tutte fissate con filo o solo le due più grandi?
grazie ciao a tutti
 

aurex

Esperto di Bonsai
io invece ho utilizzato un vaso grande tagliato alla base....il vaso non mi serviva più e l'ho utilizzato per mettere a dimora questo olivastro appena raccolto 6.jpg
 

Seraph

Giardinauta
Che bell'olivastro Aurex, però io non riuscire mai a tagliare un albero di dimensioni normale, per avere un ceppo Bonsai, non ci dormirei la notte :lol:
 

aurex

Esperto di Bonsai
non è un albero ...era in un cantiere da due giorni a radici scoperte...ma non parliamo di questo altrimenti inquiniamo il post
 

alessiobio

Giardinauta
Belli, bellissimi davvero, un po' tutti i soggetti del post. Personalmente per il momento purtroppo non posseggo boschetti; è stata una scelta dettata essenzialmente dai miei consueti problemi di spazio, non per una qualche ostilità allo stile, che trovo molto bello perchè, come ha giustamente sottolineato Franco, ricrea "tutto un microcosmo"... :rolleyes:
 

jiraya

Giardinauta
aggiorno con la nuova versione del boschetto di aceri palmati var. deshojo :)

Prima di giungere a me, sono stati allevati da talea da un appassionato che ne compose due: secondo me erano uno più bello come resa visiva e uno più bello per le proporzioni tra le piante. Scelsi il secondo. Analizzandolo, stava in un vaso ellittico di color bianco alto 2-3cm e largo 20cm (tutto sempre misurato 'a spanne') :D la piantina più a destra mostrava foglie un po' 'rachitiche' e germogli stentati e molto deboli: stava soffrendo.
Me lo portai a casa con anche un vaso sempre ellittico, ma di color verde e più grosso di circa 5cm, alto sempre 2-3cm in cui effettuai un falso rinvaso: estrassi tutto il boschetto dal vaso bianco e lo posizionai in quello verde tenendo tutto molto a sinistra e riempiendo lo spazio vuoto con pomice a grana grossa per far riprendere la pianticella sofferente con l'idea di farle aumentare le radici nella zona 'nuova'; man mano che passavano i mesi, ho visto la pianticella rinforzarsi sempre più :hands13: contemporaneamente, man mano che annaffiavo, concimavo (sempre pochissimo... perchè concimo davvero poco), defogliavo... mi saltava all'occhio che la disposizione non mi andava molto: le piante erano disposte a formare una sorta di ellisse, leader e antileader erano enormemente simili (larghezza della sezione del tronco, altezza, movimento)... più o meno era così:
boschetto prima.jpg

Mi era ormai chiaro che avrei dovuto ricomporre totalmente quel boschetto... peccato che non sapessi da che parte iniziare :astonished:

L'occasione è giunta il 3 febbraio durante un workshop con il maestro.
Ricapitolo più o meno quello che ha detto: lo stile del boschetto fa parte del bonsai creativo, ossia di quel bonsai che non richiede cure quotidiane 'enormi' prima di andare in mostra in quanto appena composto già evoca sensazioni; serve sempre avere:
  1. una pianta principale (leader) che sarà la più alta e grossa e che avrà i rami in zona elevata così da mostrare l'interno del bosco all'osservatore;
  2. una pianta secondaria (antileader) che sarà la seconda pianta più alta e più grossa il cui movimento dovrà anche tendere ad 'imitare' quello del leader: se il leader è eretto, anche l'antileader dovrà essere eretto;
  3. piante di profondità: sono piante più piccole rispetto alle due precedenti; hanno varie dimensioni e verranno disposte per creare la profondità;
  4. piante in numero dispari per dare all'occhio più senso di 'naturale' e meno di 'simmetria'; se si superano le dieci piante allora possono anche essere pari.
Si possono creare boschi di più essenze o monoessenza, ma di norma si tende a creare quest'ultimo in quanto la coltivazione (acqua, luce, aria, concime, umidità...) risulta molto più semplice impiegando solo un'essenza; nel caso si volessero realizzare composizioni con più essenze... eh, auguri :D più che altro occhio che siano tutte essenze diffuse nelle stesse zone: si sta riproducendo un bosco di montagna? S usano solo essenze di montagna che normalmente coabitano.

Comunque nel mio caso il problema non si poneva: c'era una sola essenza.
Ho estratto il pane radicale e insieme ad Anna abbiamo rimosso la terra grazie ad un getto d'acqua... e abbiamo anche fatto la doccia visto che il gelo ha messo a dura prova gli attacchi idraulici (meno male che era una bella giornata!!) :D
Rimossa la terra (era terra da giardino con inclusa pomice: molto dura e asfittica, era presumibilmente colpa sua e non solo del vaso se la pianta più piccola stentava) il maestro ha diviso le piante... letteralmente tirandole: tenendo i tronchi esercitava forza di lato finchè le radici si sfilavano senza rompersi :eek:
La piantina più piccola, quella che più mi dava problemi, ha fatto esattamente quello che avevo pensato: manco una radice nella pomice :martello: è un tronco con un lungo radicone (immaginate una T rovesciata) alle cui estremità c'era qualche pelo radicale... soffriva! Probabilmente la pomice ha aiutato l'ossigenazione e l'idratazione, ma la pianta non ha mai avuto forza a sufficienza per gettare altre radici. L'esperimento è stato un fiasco, ma non completo: la pianta era viva e più forte... e piena di germogli nuovi!

A questo punto, con tutte le piante ormai 'singole, si è teso a valutare leader e antileader: essendo molto simili sarebbe stato difficile impiegarli entrambi... così si è scelto di usarne uno dei due ed escludere l'altro (messo in vaso da solo: lo coltiverò usandolo per cavar talee e fare in futuro o un altro boschetto oppure una radice strisciante come suggeriva il maestro... ma si vedrà... in futuro, appunto).
Da qui, avevo dunque cinque piante.

(faccio la puntata due che altrimenti allungo troppo)
 
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