aggiorno con la nuova versione del boschetto di aceri palmati var. deshojo
Prima di giungere a me, sono stati allevati da talea da un appassionato che ne compose due: secondo me erano uno più bello come resa visiva e uno più bello per le proporzioni tra le piante. Scelsi il secondo. Analizzandolo, stava in un vaso ellittico di color bianco alto 2-3cm e largo 20cm (tutto sempre misurato 'a spanne')
la piantina più a destra mostrava foglie un po' 'rachitiche' e germogli stentati e molto deboli: stava soffrendo.
Me lo portai a casa con anche un vaso sempre ellittico, ma di color verde e più grosso di circa 5cm, alto sempre 2-3cm in cui effettuai un falso rinvaso: estrassi tutto il boschetto dal vaso bianco e lo posizionai in quello verde tenendo tutto molto a sinistra e riempiendo lo spazio vuoto con pomice a grana grossa per far riprendere la pianticella sofferente con l'idea di farle aumentare le radici nella zona 'nuova'; man mano che passavano i mesi, ho visto la pianticella rinforzarsi sempre più :hands13: contemporaneamente, man mano che annaffiavo, concimavo (sempre pochissimo... perchè concimo davvero poco), defogliavo... mi saltava all'occhio che la disposizione non mi andava molto: le piante erano disposte a formare una sorta di ellisse, leader e antileader erano enormemente simili (larghezza della sezione del tronco, altezza, movimento)... più o meno era così:
Mi era ormai chiaro che avrei dovuto ricomporre totalmente quel boschetto... peccato che non sapessi da che parte iniziare :astonished:
L'occasione è giunta il 3 febbraio durante un workshop con il maestro.
Ricapitolo più o meno quello che ha detto: lo stile del boschetto fa parte del bonsai creativo, ossia di quel bonsai che non richiede cure quotidiane 'enormi' prima di andare in mostra in quanto appena composto già evoca sensazioni; serve sempre avere:
- una pianta principale (leader) che sarà la più alta e grossa e che avrà i rami in zona elevata così da mostrare l'interno del bosco all'osservatore;
- una pianta secondaria (antileader) che sarà la seconda pianta più alta e più grossa il cui movimento dovrà anche tendere ad 'imitare' quello del leader: se il leader è eretto, anche l'antileader dovrà essere eretto;
- piante di profondità: sono piante più piccole rispetto alle due precedenti; hanno varie dimensioni e verranno disposte per creare la profondità;
- piante in numero dispari per dare all'occhio più senso di 'naturale' e meno di 'simmetria'; se si superano le dieci piante allora possono anche essere pari.
Si possono creare boschi di più essenze o monoessenza, ma di norma si tende a creare quest'ultimo in quanto la coltivazione (acqua, luce, aria, concime, umidità...) risulta molto più semplice impiegando solo un'essenza; nel caso si volessero realizzare composizioni con più essenze... eh, auguri
più che altro occhio che siano tutte essenze diffuse nelle stesse zone: si sta riproducendo un bosco di montagna? S usano solo essenze di montagna che normalmente coabitano.
Comunque nel mio caso il problema non si poneva: c'era una sola essenza.
Ho estratto il pane radicale e insieme ad Anna abbiamo rimosso la terra grazie ad un getto d'acqua... e abbiamo anche fatto la doccia visto che il gelo ha messo a dura prova gli attacchi idraulici (meno male che era una bella giornata!!)
Rimossa la terra (era terra da giardino con inclusa pomice: molto dura e asfittica, era presumibilmente colpa sua e non solo del vaso se la pianta più piccola stentava) il maestro ha diviso le piante... letteralmente tirandole: tenendo i tronchi esercitava forza di lato finchè le radici si sfilavano senza rompersi
La piantina più piccola, quella che più mi dava problemi, ha fatto esattamente quello che avevo pensato: manco una radice nella pomice :martello: è un tronco con un lungo radicone (immaginate una T rovesciata) alle cui estremità c'era qualche pelo radicale... soffriva! Probabilmente la pomice ha aiutato l'ossigenazione e l'idratazione, ma la pianta non ha mai avuto forza a sufficienza per gettare altre radici. L'esperimento è stato un fiasco, ma non completo: la pianta era viva e più forte... e piena di germogli nuovi!
A questo punto, con tutte le piante ormai 'singole, si è teso a valutare leader e antileader: essendo molto simili sarebbe stato difficile impiegarli entrambi... così si è scelto di usarne uno dei due ed escludere l'altro (messo in vaso da solo: lo coltiverò usandolo per cavar talee e fare in futuro o un altro boschetto oppure una radice strisciante come suggeriva il maestro... ma si vedrà... in futuro, appunto).
Da qui, avevo dunque cinque piante.
(faccio la puntata due che altrimenti allungo troppo)