Ciao,
entro in merito alla discussione stipendi per dire la mia da ingegnere elettronico non praticante.
Ho studiato ingegneria al Politecnico di Torino con il vecchio ordinamento (quello che non dava la laurea con solo 3 anni).
Adesso sono tecnico informatico in una grande azienda ma, economicamente parlando, sono un impiegato.
Ho studiato tanto, speso un capitale in libri, tasse, viaggi etc. ed ora non faccio nulla di quello che ho studiato.
Se mi chiedono "è servito laurearsi?" la mia risposta è, purtroppo, NO.
O meglio è servito per ottenere apertura ed elasticità mentale. Per imparare a studiare. Ma dal punto di vista lavorativo o economico non è servito a nulla.
Il gap economico speso prima di iniziare a lavorare non sarà mai recuperabile. Andrò in pensione più tardi. I miei coetanei che, con 18 anni, hanno iniziato a fare i muratori/elettricisti/idraulici etc., hanno disponibilità economiche molto superiori alle mie.
Forse una volta avere una laurea in mano apriva tutte le porte. Oggi le aziende preferiscono prendere un non laureato. Costa meno ed, a livello di conoscenze, ne ha molte di meno rispetto ad uno che faccia quel lavoro da alcuni anni.
Per la serie il vecchio muratore "mangia in testa" al geometra senza tanti problemi.
Ste
La laurea ti è servita per avere
e mantenere il posto che hai, se vogliamo parlare solo di lavoro.
Per accedere a determinati posti di lavoro il titolo richiesto è la laurea anche se le conoscenze e competenze acquisite all'università non le usi più.
Anche io per poter accedere al mio posto di lavoro ho avuto bisogno di una laurea e quello che ho studiato all'università non lo uso sul campo; tra le altre cose, il mio è un lavoro in evoluzione e, nonostante l'età, sono ancora a studiare per tenermi al passo e per stare un passo più avanti.
E' faticoso. E non ne ho un incremento di stipendio.
Ma la cosa più importante l'hai scritta tu stesso:
è servito per ottenere apertura ed elasticità mentale
queste sono abilità che permettono di affrontare meglio la realtà che ci circonda e i guai che capitano addosso a tutti, senza distinzioni di reddito.
Queste abilità si imparano con l'esperienza e le botte nei denti o si possono imparare a scuola con meno dolore. La scuola non è solo il posto dove si impara a leggere, scrivere e far di conto. Solo che quando siamo adolescenti non ce ne accorgiamo e non lo 'sappiamo' nemmeno quando diventiamo adulti.
I giovani adulti che si iscrivono alla scuola serale e ci vanno e studiano dopo una giornata di lavoro faticoso se ne sono accorti e tornano indietro.
Se dovessi consigliare a qualcuno di smettere di studiare e andare a lavorare subito dopo l'obbligo scolastico ... non lo farei per nessun motivo.
E ora mi taccio perché credo che sia difficile comprendere gli 'effetti collaterali' della scuola.
Mi viene solo in mente un esempio: la vita di mia nonna (3° elementare), di mia madre (5° elementare) e la mia. E come è cambiato il mondo intorno, cosa lo ha cambiato ... e quali competenze e capacità servono per viverci ora.