Ho cercato di fare una cosa il più stringata possibile, eliminando molti particolari, spero non risulti un "mattonazzo":
Tutto comincia nell’estate del 95 in un piccolo paese in provincia di Ferrara chiamato Saltamara (il nome è inventato). E’ la storia di Rodo, un ragazzo di 16 anni che frequenta un gruppo di amici che passano l’estate trovandosi al bar, o a giocare a basket o calcio al parco, o in giro in scooter per i paesi vicini. Lui e altri 4 o 5 amici sono i “capi” del gruppo, dove regna una specie di gerarchia. Ma l’equilibrio si rompe quando alcune ragazze del paese fanno amicizia con loro, e in poco tempo il grosso del gruppo si sfalda e rimane una compagnia mista, tenuta insieme da legami di interesse sentimentale reciproco, tipici dell’età. Arriva poi un nuovo ragazzo, di nome Valentino, appena trasferitosi da Ferrara assieme alla madre, che subito diventa amico con loro.
Parallelamente all’evolversi della storia della compagnia, c’è anche una vicenda personale di Rodo, il quale, nel passare con lo scooter presso una serie di curve, avverte come una specie di paura irrazionale. Le curve in questione sono teatro negli anni di numerosi incidenti, data la loro pericolosità (scarsa visibilità, alberature stradali, lunghi rettilinei che vi si immettono ecc..), e col passare dei giorni comincia ad avere dei presagi, frammenti di visioni o sogni legati a quel luogo. Comincia ad avere degli incubi in cui è lui ad avere un incidente.
Nel frattempo va insieme a una ragazza della compagnia e passa l’estate. In autunno gli incubi di Rodo si fanno talmente insistenti che lui cade in una specie di depressione, e per non far soffrire la ragazza decide di lasciarla e di allontanarsi dalla compagnia, iniziando a frequentare amici di Ferrara “poco raccomandabili”. Intanto le vicende della compagnia proseguono tra feste di compleanno, vacanze di Natale, capodanno, senza che di Rodo non si sappia nulla.
Durante l’inverno Rodo tocca il fondo, i suoi voti scolastici peggiorano, non gli interessa più nulla, ma malgrado i suoi sforzi per non pensare alla situazione, si ritrova come attratto da quel luogo e così cerca di farsene una ragione. Conosce una ragazza a Ferrara di nome Francesca con cui ha una storia. Francesca ha il pallino del soprannaturale, perciò quando Rodo le confida i suoi incubi lei sostiene che lui in una sua vita precedente abbia avuto davvero un incidente in quel luogo, e il fatto di esserci tornato ha scatenato in lui una specie di ricordo. Lui non ci crede, ma a poco a poco riesce a riprendersi e a convivere con questi incubi, così l’estate successiva torna a farsi vedere da alcuni membri della compagnia. Quando le cose sembrano migliorare, Rodo ha un incidente mentre è su in auto con gli amici di Ferrara e rimane in coma 15 giorni. I suoi amici della compagnia lo vanno a trovare e quando lui si risveglia scopre di non avere più quegli incubi, di aver come toccato durante il coma l’apice della verità, ma che ora non ricorda più nulla.
Tutto torna alla normalità finchè Francesca, si ripresenta facendogli vedere degli articoli di giornale che ha cercato in archivio, in cui sono elencati tutti gli incidenti mortali avvenuti in quel luogo. Lui li legge e si accorge che solo un incidente ha qualcosa in comune con le sue visioni: quello di un giovane, avvenuto 19 anni prima, che poi scopre essere il padre del suo amico Valentino, il quale gli aveva raccontato che suo padre era morto anni prima, perciò loro si erano trasferiti a Ferrara e solo adesso erano tornati. Rodo arriva alla conclusione che nella sua vita precedente fosse il padre di Valentino, e che l’istante della sua morte ha coinciso con il suo concepimento, perciò si è ritrovato casualmente a rivivere nello stesso luogo, pur con un'altra identità, ma la vicinanza con i particolari della sua precedente vita gli scatenano dei ricordi. Ha la conferma di ciò quando incontra la madre di Valentino, che inevitabilmente gli fa scatenare molti ricordi.
Intanto la storia dei rapporti all’interno della compagnia prosegue, Rodo e gli altri formano un gruppo rock e proseguono gli intrallazzi (innamoramenti, gelosie, amori non corrisposti ecc..).
La vicenda fin qui narrata copre un arco di 3 anni, e il grosso del racconto è incentrato sulla compagnia, mentre la vicenda di Rodo è vista come una cornice secondaria. Quindi non essendoci un inizio e una fine, non so come proseguire la storia, o quanto meno come concluderla (sia dal lato compagnia, che dal lato soprannaturale). Infatti (ed è spiegato fin dall’inizio) una storia in realtà non ha mai un inizio e una fine: se qualcuno se ne va, gli altri rimangono, nascono nuove storie che si intrecciano, perciò una conclusione appare quantomeno incompleta.
Per i luoghi e i personaggi mi sono ispirato alle mie esperienze, c’è un po’ del mio carattere in tutti i personaggi, quindi dal punto di vista delle vicende saprei anche come proseguire, ma la cosa risulterebbe una mera cronaca di vicende, senza un filo conduttore ben preciso, e alla lunga risulta noiosa. Vorrei qualche suggerimento su come orientare il tutto verso una conclusione.
Vi ringrazio fin da ora.
Ciao