No, il problema non è la truffa. Ovviamente lo Stato trae un guadagno dalle lotterie, per cui è naturale che le probabilità siano relativamente poche.
La cosa che turba è il marketing. Il concetto di "casa" è molto più vicino alla pancia delle persone che non una quantità indefinita di denaro.
E il target di questa lotteria è preciso. Il risultato sarà di spingere a giocare, senza troppi scrupoli, persone che invece avrebbero bisogno di risparmiare.
Concordo sul fatto che siamo noi responsabili delle nostre azioni, buone o cattive che siano. Però, sarò troppo moralista, che questi giochi siano pubblicizzati mi "irrita" e il fatto che attori o calciatori lo pubblicizzino mi "irrita" anche di più.
E anche quella del "compro oro". Non penso che tutti vendano l'oro per fare una crociera, come diceva Pozzetto.
per la pubblicità a questi giochi: concordo con rocco.
per Cheguevilla: non vedo dove si possa parlare di meritocrazia la dove, nel caso di vincita, è comunque la fortuna che la fa da padrona, non il merito. Diciamo che lavera truffapuò esercitarsi al tabacchino se l'esercente non espone la macchinetta bene in vista (cosa che non tutti sanno) e se non rilascia lo scontrino del biglietto (altra cosa che non tutti sanno essere obbligatoria, almeno sulla carta). Le correnti di pensiero le valuto su come agiscono nella pratica e per la prima a me sembra molto utopica, dal momento che nella gestione del bene pubblico si debbono per forza fare delle scelte che hanno necessariamente un impatto sulla libertà degli individui e la seconda è utopica quanto la prima o meglio, dice tutto e non dice niente perchè bisognerebbe vedere nella pratica chi sono questi "componenti sociali" le cui condizioni di vita vengono prese in considerazione o no, in una parola sola: le teorie (di qualunque genere), rimangono tali fino alla loro trasformazione in azione concreta. Si potrebbero pensare tot cose, nella realtà lo stato ha bisogno di soldi e li cerca dove decide di prenderli, non con il minore impatto sulla libertà altrui ma con il minor impatto su quella parte di elettorato che sostiene il detto stato di cose e di diritto. decide di non prenderli a chi può decidere.
no, spulki, ho sbagliato termine, non intendevo lo "scontrino fiscale" bensì la ricevuta del gratta e vinci, nel senso che tu dai,per ipotesi, un biglietto vincente e chi lo mette nella macchina per la verifica, deve darti una ricevuta di detto biglietto per la verifica di quanto hai vinto e questo per la tutela dei giocatori, non per altro. Dal momento che pochi sanno questa cosa, chi chiede la ricevuta della giocata? nessuno. dove vado a comprare le sigarette, per es. mi trovo spesso al momento in cui un tizio allunga una scheda e vedo con i miei occhi che il gestore dice "non c'è niente" oppure "hai vinto 10 euro" però non sarebbe la procedura "regolare", non è regolare. Ci dovrebbe essere sempre un cartello (che altri tabacchini espongono) con le regole scritte apposta per regolamentare la ricevitoria. Nella macchina che legge le schede, c'è un display che dovrebbe essere leggibile, ma se la gente lo tiene dietro le caramelle, come si può verificare la vincita/non vincita? ecco, su queste cose trovo veramente una mancanza di controlli, di informazione, insomma, non si fa niente per tutelare i giocatori.lo scontrino non serve perchè sono articoli assimilati ai prodotti di monopolio, quindi il guadagno/reddito si queste entrate è calcolato alla fonte,(100 biglietti acquistati x di guadagno già da dichiarare, tolte le spese di gestione ovviamente ma il reddito è certo, salvo gli invenduti se ci sono che vengono eventualmente resi) pertanto non evadibile dal soggetto (ricevitoria o che altro sia)
se poi per comodità vogliono inserire tra i codici degli scontrini gli articoli di monopolio, come succede in autogrill o posti simili, possono ovviamente farlo, ma non è necessario e non è fatto a fini fiscali ma solo alla facilitazione della verifica degli incassi di fine giornata, insomma per capire se in cassa c'è la cifra giusta o no, soprattutto se affidi a qualcuno la postazione di cassa e non è tenuta sempre e comunque dal titolare o un famigliare.
ma tutto ciò esula dal punto della discussione