miciajulie
Fiorin Florello
ieri, mattinata tardi. lasciando il condominio dove vive la suocera, troviamo, mio marito ed io, il cancello accostato, usciamo, ci guardiamo intorno (il portinaio era nella sua pausa pranzo), nessuno vicino. per questioni di sicurezza (vecchiette a go-gò un po' svanite che aprono a tutti) lo richiudiamo. sclang. a quel punto da un gruppetto di tre persone, perfettamente sconosciute mai viste prima, dall'altra parte della strada e lontano una 15ina di metri, si alza un gracchiante e graffiante 'grazie!!!', seguito da non proprio cortesi convenevoli, e che dovevamo lasciare aperto perchè 'loro' hanno dei problemi, che siamo maleducati, che non vediamo. io zitta perchè già sapevo che rischiavo di dover trascinare via marito e mi conservavo le energie; il mio coniuge che mantiene una sua tranquillità, e solo lievemente piccato articola un 'bastava ci chiedeste di lasciare aperto, non avete alcunchè ad indicare che sareste entrati qui, signora, se vuole glielo riapro, non vedo il problema'. muoviamo qualche passo verso la ns auto. la donna (erano mammuth, babbuth e figliuth) che continua a inveire, il marito meno veemente ma sulla stessa linea, la figlia, poco più che adolescente, che zampetta su stampelle con caviglia ingessata zitta e con lo sguardo un po' perso. nemmeno sostenuta dai genitori, che sono a diversi passi da lei, una davanti l'altro dietro. la signora ha regolare mazzo di chiavi, apre senza fatica il cancello ed entrano.
tutto qui. marito, ormai meno tranquillo, ho poi dovuto sorbirmelo io. e vabbè. nel mio (tanto da lui odiato) buonismo, 'che provo a cercare sempre una giustificazione al mondo', penso, ma tra me e me, che forse erano un po' sopra le righe per via dell'ingessatura, che magari era il risultato di un incidente, con relative tensioni e preoccupazione, chissà. però in fondo mi chiedevo: siamo tutti così? se una cosa ci tende siamo incapaci di scinderla dal resto e diventiamo delle iene con chi ci sta intorno, un po' isterici e comunque eccessivi con chi non c'entra nulla? e soprattutto: serve?
tutto qui. marito, ormai meno tranquillo, ho poi dovuto sorbirmelo io. e vabbè. nel mio (tanto da lui odiato) buonismo, 'che provo a cercare sempre una giustificazione al mondo', penso, ma tra me e me, che forse erano un po' sopra le righe per via dell'ingessatura, che magari era il risultato di un incidente, con relative tensioni e preoccupazione, chissà. però in fondo mi chiedevo: siamo tutti così? se una cosa ci tende siamo incapaci di scinderla dal resto e diventiamo delle iene con chi ci sta intorno, un po' isterici e comunque eccessivi con chi non c'entra nulla? e soprattutto: serve?