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quanto vale la vita in un paese civile?

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
il civile paese è quello che se ne strabatte delle sentenze e stasera guarda il GF o cos'altro per televisione, però poi si indigna se lo dicono al TG, in quanto alla xenofobia, dipende dai posti ovviamente ma ti assicuro che siamo ai livelli grande esodo se non oltre.
per fortuna non tutti sono così e per fortuna c'è anche chi guarda il GF o altro e oltre a indignarsi fa qualcosa per provare a cambiare le cose .......
non penso che tu non abbia mai visto la TV ......speriamo che possa essere diverso anche grazie a persone che si comportano come te

ci stanno tutti sia gli uni sia gli altri .......
 

rootfellas

Florello
io dal mio pseudo estremismo, degli altri ne farei volentieri a meno, a volte farei volentieri a meno anche del mio comportamento!
 

Pin

Master Florello
Si il discorso è sempre lo stesso, singolarmente siamo tutti altruisti, nessuno è xenofobo, siamo tutti per la solidarietà, per voler cambiare in meglio tutto. Per tornare ad avere lavoro, tranquillità, giustizia.
Ma singolarmente.
Quindi la domanda marzulliana, è come mai non si riesce neanche a formare una coppia!
 

floria

Giardinauta
una piccola precisazione la croce rossa è stata fondata da henry dunant in svizzera
infatti il simbolo croce rossa in campo bianco è la versione opposta della bandiera svizzera
 

miky80

Maestro Giardinauta
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
 
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

SMACK,te lo meriti.
Tutto ciò non è "cosa nostra"ciao
vincenzo
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

SMACK,te lo meriti.
Tutto ciò non è "cosa nostra"ciao
vincenzo
parliamoci chiaro io non voglio polemiche e non voglio nemmeno essere preso per "il nemico del momento quindi cerchiamo di stare su una dialettica costruttiva e fattibile senza idee poliche o polemiche .......
detto questo un complimento a miki dato che ha riportato il discorso all'inizio .........
io non sono "costituzinialista " ma riesco a leggere ancora anche se con gli occhiali del vecchio
e tradotto in poverissime parole niente di diverso sotto il sole
art 1) possono lavorare tutti e l'italia e una nazione di lavoratori che può anche cambiare le leggi (e qui la vedo dura e succede molto poco )
art 2) l'italia riconosce e i diritti di tutti singoli o gruppi ANCHE DOVE SI SVOLGE LA SUA FORMAZIONE SOCIALE POLITICA ED ECONOMICA ( attenti all'art.3 e successivi) e sociale ........
art.3) TUTTI I CITTADINI hanno pari dignità .......(gli stranieri ,ecco dove ci dovremmo vergognare non tutti gli individui ma " i cittadini ") cioè quelli con "cittadinanza italiana" non gli "abitanti in italia"
art.4) la repubblica riconosce a TUTTI I CITTADINI ( cioè con cittadinanza italiana..:baf:...)....... quindi tutto ciò che non rientra nelle attività della Repubblica o della cittadinanza italiana E' REGOLATO DAL DIRITTO INTERNAZIONALE (cioè dalle leggi e dagli accordi delle leggi che regolamentano il rapporto tra le diverse nazioni es. le acque territoriali
o i pagamenti internazionali come appunto un risarcimento in valuta estera )
cambiate la costituzione in senso positivo e smettiamola di addossare a un giudice una sentenza SBAGLIATA
per me è solo un giudice attaccato troppo alla sua sedia non ha sbagliato secondo legge e diritto, ma sicuramente è stato "poco prepositivo " e timoroso
ma ha solo deciso con i paraocchi per motivi che solo lui/lei sa ........
cerchio chiuso secondo legge........bravo miki
io odio chi fa o pensa al "semplicistico" senza porsi il problema del "dietro le quinte " scoccia anche a me quel risarcimento iniquo e vergognoso, ma la legge è questa,..... punto .......tutto il resto dei post compreso i miei sono "chiacchere" frustranti .cambiamo la legge e la famiglia di quel poveretto avrà come si merita il giusto riconoscimento .e i giudici non faranno più queste figure di cacca
 

miky80

Maestro Giardinauta
parliamoci chiaro io non voglio polemiche e non voglio nemmeno essere preso per "il nemico del momento quindi cerchiamo di stare su una dialettica costruttiva e fattibile senza idee poliche o polemiche .......
detto questo un complimento a miki dato che ha riportato il discorso all'inizio .........
io non sono "costituzinialista " ma riesco a leggere ancora anche se con gli occhiali del vecchio
e tradotto in poverissime parole niente di diverso sotto il sole
art 1) possono lavorare tutti e l'italia e una nazione di lavoratori che può anche cambiare le leggi (e qui la vedo dura e succede molto poco )
art 2) l'italia riconosce e i diritti di tutti singoli o gruppi ANCHE DOVE SI SVOLGE LA SUA FORMAZIONE SOCIALE POLITICA ED ECONOMICA ( attenti all'art.3 e successivi) e sociale ........
art.3) TUTTI I CITTADINI hanno pari dignità .......(gli stranieri ,ecco dove ci dovremmo vergognare non tutti gli individui ma " i cittadini ") cioè quelli con "cittadinanza italiana" non gli "abitanti in italia"
art.4) la repubblica riconosce a TUTTI I CITTADINI ( cioè con cittadinanza italiana..:baf:...)....... quindi tutto ciò che non rientra nelle attività della Repubblica o della cittadinanza italiana E' REGOLATO DAL DIRITTO INTERNAZIONALE (cioè dalle leggi e dagli accordi delle leggi che regolamentano il rapporto tra le diverse nazioni es. le acque territoriali
o i pagamenti internazionali come appunto un risarcimento in valuta estera )
cambiate la costituzione in senso positivo e smettiamola di addossare a un giudice una sentenza SBAGLIATA
per me è solo un giudice attaccato troppo alla sua sedia non ha sbagliato secondo legge e diritto, ma sicuramente è stato "poco prepositivo " e timoroso
ma ha solo deciso con i paraocchi per motivi che solo lui/lei sa ........
cerchio chiuso secondo legge........bravo miki
io odio chi fa o pensa al "semplicistico" senza porsi il problema del "dietro le quinte " scoccia anche a me quel risarcimento iniquo e vergognoso, ma la legge è questa,..... punto .......tutto il resto dei post compreso i miei sono "chiacchere" frustranti .cambiamo la legge e la famiglia di quel poveretto avrà come si merita il giusto riconoscimento .e i giudici non faranno più queste figure di cacca

in primis ringrazio ma la mia era una mezza provocazione, marco sono donna:rolleyes:, una di quelle che voleva a 18 anni cambiare il mondo e che poi si è resa conto che era più facile che il mondo cambiasse me...ed ho scoperto che una voce da sola non fa la differenza un coro di voci sì!!!
non voglio parlare di politica ne di ideologia perchè oggi la politica lascia il tempo che trova proprio come la tv...la classe politica è invecchiata a suon di faccio io e sono più bravo io e i diritti dei lavoratori sono finiti in fondo agli interessi comuni nonostante sia il lavoro che muove l'economia del nostro paese!!!
cmq volevo tornare a riflettere sui diritti dell'uomo ...e marco...l'ho studiata la costituzione non puoi leggere quello che leggono i pochi tra le righe altrimenti mi deludi...:D
l'ITALIA è una democrazia fondata sul lavoro e il potere inteso come capacità,la facoltà e l'autorità di agire è in mano al suo popolo(inteso come tutte le persone che hanno instaurato un rapporto di cittadinanza)...
mi fermo qui e ti dico che se il signore di cui sopra, avesse inoltrato la domanda di cittadinanza sarebbe comunque da considerarsi italiano..
se così non fosse non sarebbe stato assunto regolarmente e non avrebbe diritto al risarcimento e per quanto riguarda la costituzione neppure a restare qui....
 

miky80

Maestro Giardinauta
che il giudice abbia interpretato letteralmente una legge o che l'abbia interpretata a modo suo non c'è dubbio ...resta l'ingiustizia a carico dei due genitori che hanno perso il figlio che voleva essere italiano e che voleva che i suoi figli lo fossero....altrimenti se ne sarebbe andato altrove a farsi assumere...
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
che il giudice abbia interpretato letteralmente una legge o che l'abbia interpretata a modo suo non c'è dubbio ...resta l'ingiustizia a carico dei due genitori che hanno perso il figlio che voleva essere italiano e che voleva che i suoi figli lo fossero....altrimenti se ne sarebbe andato altrove a farsi assumere...
sin dall'inizio ho premesso quanto il giudice abbia sentenziato solo secondo legge
e comunque miki non è detto che avesse fatto domanda di cittadinanza ,ma non potendo leggere la sentenza integrale ogni cosa può essere tutto o niente e stando al "a quel che si dice" non sembra ,forse solo un lavoratore in ordine con il permesso di soggiorno .....e non con la cittadinanza o anche solo la richiesta... dato che il risarcimento viene quantificato con "il cambio alla valuta per non incorrere a ingiusti arrichimenti " (che schifo proprio)
se avesse avuto richiesta o cittadinanza il risarcimento sarebbe stato "italiano"
la vergogna sta qui perchè ciò e regolamentato dalla legge italiana e dal diritto internazionale ......vergognoso infimo ma legislativamente corretto
ma sono queste regole ad essere vergognose in quanto al giudice ha fatto il suo lavoro o meglio si vede che aveva sonno e poca voglia di lavorare .....
ha semplicemente applicato la legge ...:(...
per quello nei tuo costituzionale post ho evidenziato "il cittadino".....
non di serie A o di serie B, la verità è che le leggi sono vecchie e andrebbero aggiornate a tempi di globalizzazione lavorativa .....odierni
non centra xenofobia od altro ma piuttosto esiste ottusità pigrizia e menefreghismo
e poca voglia di fare :baf: poi nel resto del mondo anche vicino a noi non è che sia meglio :(
 

marco.enne

Esperto di impianti di irrigazione da balcone
Mal comune mezzo gaudio?

peccato che sia citato da te....... anche solo perché è radicato dappertutto e cambiare l'iniquità "è lavoro grande" .....e la pigrizia, l'ottusità e il menefreghismo è ben radicato anche all'estero ........di gaudio ....c'è solo quello appunto citato da te !
 

antylopenera

Apprendista Florello
La civiltà la stiamo perdendo ogni giorno di più
e me ne rendo conto da QUESTO TIPO di notizie.
Ma RISARCIMENTO è inteso come VALORE DELLA VITA FINITA DI UN UOMO
o come utilizzo di chi lo riceve dopo la perdita della persona cara?
Dalla notizia, si capisce che, se i parenti fossero risieduti IN ITALIA,
magari avrebbero preso dieci volte di più, perchè avrebbero speso quei soldi qui....
Alcune leggi non le comprendo proprio,
vorrei proprio conoscere CHI le ha pensate
e mi chiedo QUALE ENTITA' SUPERIORE ci vieti di cambiarle o adattarle
alla CIVILTA' che ci vantiamo tanto di aver raggiunto.
Un pensiero affettuoso mi va spontaneo a tutti quelli che sono morti sul lavoro...
TUTTI, di qualunque nazionalità, sesso, religione ed età.
 
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