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quanto siamo fragili...

pa0la

Florello
Ho letto, e questa cosa mi ha fatto immediatamente ricordare un momento di vero panico vissuto in villeggiatura al mare con un ragazzino proprio di quell'età.....che per fare un gesto plateale vis a vis di una bambina che non lo voleva per fidanzatino si mise in piedi su una ringhiera che dava su uno strapiombo .... e i bimbi hanno riso finchè non hanno avuto la percezione del rischio e sono corsi a chiamare noi adulti.
a quell'età non c'è secondo me la consapevolezza di togliersi la vita, c'è una enorme (in qualcuno) mancata percezione del rischio.
è possibile che il tentativo di un gesto plateale sia andato drammaticamente al di la della reale intenzione
 

paolaas

Guru Giardinauta
Ragazzi, ma io non riesco a farmi passare i brividi....

Penso a quella povera mamma....

E' sconvolgente...
 

antonio.bafunno

Aspirante Giardinauta
Questa frase mi ha fatto pensare...

No, non concordo... Nel senso che credo che alcuni non abbiano nemmeno provato a combattere....

E cosa intendi per "una causa giusta"?

Io, come ha già detto qualcuno, provo dispiacere soprattutto perché forse, se aiutate nel modo giusto a superare questo periodo difficile, avrebbero potuto diventare persone più forti. Mi dispiace per i genitori che non si daranno mai pace per non essere stati in grado di aiutare il proprio figlio...

per causa giusta intendo l'amore, persone che hanno lottato contro le avversità della vita ricambiando senza mai odiare, ma continuando a dar fiducia anche a chi toglieva loro tutto.
Non parlo di tutti i suicidi, parlo di quelli come questi dove ci sono persone che non hanno mai fatto male a nessuno e che hanno provato a vivere con il cuore, ma il mondo non è per loro...
ovvio che se aiutate sarebbero diventati più forti, ma spesso non avviene, per i genitori concordo in parte, non tutti sono cosi attenti ai propri figli come si dovrebbe.
 

paolaas

Guru Giardinauta
Ci pensavo ieri.... Tanto per fare un esempio...

Mia sorella e suo marito sono persone molto razionali (sono due matematici) mentre soprattutto il primo dei loro 3 figli (che ha 9 anni) è un bambino molto senisbile....
Loro considerano questa sensibilità come un difetto da correggere e non certo da assecondare. Io la penso diversamente e mi sembra che il loro sgridarlo quando ad esempio piange per niente, invece che rafforzarlo abbia l'effetto di opprimerlo...

Magari hanno ragione loro....

Ma quanto è difficile essere genitori?
Anche se mossi dalle migliori intenzioni si possono fare errori enormi....
 

rootfellas

Florello
Forse, più che essere difficile essere figli (salvo situazioni particolari) direi che è difficile crescere....

è difficile essere figli, e lo è davvero tanto, soprattutto perchè è difficile crescere, è che a volte si tende a dimenticarlo e a dire che le difficoltà le hanno solo i genitori.
 

paolaas

Guru Giardinauta
Ho pensato alla mia infanzia e so di essere stata molto fortunata: avevo una mamma dolcissima, comprensiva e "complice" ed un papà autoritario, severo ma che allo stesso tempo mi dava moltissima sicurezza.
Ma non mi hanno mai tenuto sotto una campana di vetro anzi, mi hanno sempre stimolata a farcela con le mie gambe.
Io sono molto fiera dei miei genitori, avranno anche fatto degli errori, per carità (e chi non li fà?) ma credo che se oggi sono la persona che sono, al 90% è merito loro.

Per cui continuo a pensare che essere genitori sia più difficile, perché cerchi di fare in modo che per tuo figlio non sia difficile crescere....
(con questo non intendo colpevolizzare nessuno per gli eventi che si sono sentiti, sia chiaro....)
 

rootfellas

Florello
Ho pensato alla mia infanzia e so di essere stata molto fortunata: avevo una mamma dolcissima, comprensiva e "complice" ed un papà autoritario, severo ma che allo stesso tempo mi dava moltissima sicurezza.
Ma non mi hanno mai tenuto sotto una campana di vetro anzi, mi hanno sempre stimolata a farcela con le mie gambe.
Io sono molto fiera dei miei genitori, avranno anche fatto degli errori, per carità (e chi non li fà?) ma credo che se oggi sono la persona che sono, al 90% è merito loro.

Per cui continuo a pensare che essere genitori sia più difficile, perché cerchi di fare in modo che per tuo figlio non sia difficile crescere....
(con questo non intendo colpevolizzare nessuno per gli eventi che si sono sentiti, sia chiaro....)

è ovvio che quelo che siamo lo dobbiamo molto alla famiglia, ai genitori, come lo dobbiamo moltissimo al rapporto che abbiamo avuto con l'esterno non familiare, ovvero scuola e amici, il mio pensiero è semplicemnte l'esperienza del mio primigenio lavoro, ovvero che molte volte anche le famiglie che possono essere migliori non capiscono quanto sia difficile crescere ed essere figli/adolescenti.
 

anto.loschi

Aspirante Giardinauta
E' strano....io insegno da 23 anni alle superiori. Mi sono trovata anch'io di fronte al suicidio di un paio di ragazzi. Evento dolorosissimo, che fa sentire in colpa tutti coloro che erano attorno. Eppure, quando è successo, ricordo di non essermi mai meravigliata come se fosse stato un atto imprevedibile, piombato così tra capo e collo. In un certo senso, si capiva anche prima che quei due ragazzi potevano essere a rischio: taciturni eppure gentili, miti, poco inclini ad aprirsi, apparentemente indifferenti agli insuccessi scolastici, con una tristezza dentro di cui forse neppure loro sapevano bene la causa.Spesso, in realtà, soli, trasparenti agli altri. Come loro, tanti altri ne ho visti, che ne sono usciti indenni.. Credo che molti ragazzi passino molto vicino al suicidio, si trovino quasi a sfiorarlo....ma chi l'ha fatto ha sicuramente staccato la spina da molto tempo. Basta un problema (a volte piccolissimo) in più, un tono sbagliato, un incidente (una nota, una sgridata, la paura di un esame, di un fallimento) e si passa all'atto. Vivere è difficilissimo, oggi forse più di ieri, perchè la nostra società è molto competitiva, e divide gli esseri umani in perdenti e vincenti. Spesso (inconsapevolmente)non li aiutiamo a sdrammatizzare eventuali sconfitte, non trasformiamo queste ultime in opportunità, non riusciamo ad essere affettivamente vicini a questi ragazzi. Non insegnamo loro la giusta distanza rispetto agli eventi.I genitori lavorano, non sempre ce la fanno ad instaurare rapporti significativi con i figli. Detto questo,però, il suicidio di un ragazzino o di un adulto, secondo me, è l'ultimo atto di una morte dell'anima che è già avvenuta dentro di loro, per una fragilità intrinseca, profondissima, forse incurabile.
Antonella
 
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