Sybian
Giardinauta
...botaniche?
Mi spiego meglio,
per esperienza so che appassionati di piante in realtà non si nasce, ma c'è sempre un incipit che può essere ereditato, imparato, assimilato, o quant'altro, che ci introduce prima o poi a questa passione, o "necessità vitale" che dir si voglia.
La mia esperienza è stata forse ereditaria, nell'avere nonna Rosa (già il nome è esplicativo) la nonna paterna che se piantava la gamba di un tavolo a terra dopo poco germogliava, ma ero piccolo in quegli anni non poteva fregarmene nulla di piante, vedevo mia nonna che appena arrivava nella casa in campagna si muniva di cesoie e spariva tra fasce e scarpate e la vedevo rincasare all'imbrunire, ma con cui non ho mai scambiato una notizia o un parere in merito vegetale.
Oppure mio padre che nella stessa casa in campagna, appassionato con l'orto, ogni tanto lo aiutavo, ma senza alcun interesse reale.
Fatto sta che a oggi sono a conoscenza di essere stato consapevole della mia passione nelle "piante verdi" solo all'età circa di 12/14 anni.
In camera mia visto l'esiguo spazio di cui disponevo, producevo bonsai da talea o seme, ma era tanto lo zelo e la fretta nel vederli creati, formati e cresciuti che tutte le cure e le manutenzioni di cui avrebbero necessitato negli anni, glieli facevo subire quotidianamente e ciò nonostante quelle poverette tenevano testa (o chioma per essere didascalici)!!! Poi ovviamente alle prime fidanzatine tutto moriva passando in "seconda".
Ciò nonostante, più volte ho provato a ricreare o comprare nuovi bonsai, ma l'evoluzione di vita individuale mi portava, sebbene per poco, a trascurarle, ma essendo bonsai il poco margine di errore mi ha reso testimone della dipartita di un sacco di alberelli in miniatura.
Quando ho realizzato che le piante non trattate a bonsai mi avrebbero consentito la possibilità di rimediare a momenti di poca attenzione e trascuratezza è stato il raggiugnimento del nirvana!
Mi spiego meglio,
per esperienza so che appassionati di piante in realtà non si nasce, ma c'è sempre un incipit che può essere ereditato, imparato, assimilato, o quant'altro, che ci introduce prima o poi a questa passione, o "necessità vitale" che dir si voglia.
La mia esperienza è stata forse ereditaria, nell'avere nonna Rosa (già il nome è esplicativo) la nonna paterna che se piantava la gamba di un tavolo a terra dopo poco germogliava, ma ero piccolo in quegli anni non poteva fregarmene nulla di piante, vedevo mia nonna che appena arrivava nella casa in campagna si muniva di cesoie e spariva tra fasce e scarpate e la vedevo rincasare all'imbrunire, ma con cui non ho mai scambiato una notizia o un parere in merito vegetale.
Oppure mio padre che nella stessa casa in campagna, appassionato con l'orto, ogni tanto lo aiutavo, ma senza alcun interesse reale.
Fatto sta che a oggi sono a conoscenza di essere stato consapevole della mia passione nelle "piante verdi" solo all'età circa di 12/14 anni.
In camera mia visto l'esiguo spazio di cui disponevo, producevo bonsai da talea o seme, ma era tanto lo zelo e la fretta nel vederli creati, formati e cresciuti che tutte le cure e le manutenzioni di cui avrebbero necessitato negli anni, glieli facevo subire quotidianamente e ciò nonostante quelle poverette tenevano testa (o chioma per essere didascalici)!!! Poi ovviamente alle prime fidanzatine tutto moriva passando in "seconda".
Ciò nonostante, più volte ho provato a ricreare o comprare nuovi bonsai, ma l'evoluzione di vita individuale mi portava, sebbene per poco, a trascurarle, ma essendo bonsai il poco margine di errore mi ha reso testimone della dipartita di un sacco di alberelli in miniatura.
Quando ho realizzato che le piante non trattate a bonsai mi avrebbero consentito la possibilità di rimediare a momenti di poca attenzione e trascuratezza è stato il raggiugnimento del nirvana!