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Punteruolo rosso delle palme

Luis 22

Giardinauta
Complimenti Alessandro! Analisi precisa e semplice per tutti!
Devo dire, che pur non avendo nessuna Phoenix, è comunque un argomento che mi affascina molto soprattutto per il risvolto scientifico e ambientale.
Se posso esprimere un parere, credo la tecnica con microonde sia davvero molto interessante (in un precedente post l'avevo definita geniale per come è stata pensata e messa in pratica).
Però d'altra parte, come è stato già detto presenta limiti notevoli in termini di "praticabilità" di attuazione. Ci sono palme (soprattutto quelle private in ville, villaggi, ecc.) che sono difficilmente raggiungibili da apparecchiature così ingombranti.
Inoltre, resta sempre il problema della diagnosi precoce, il vero limite secondo me di ogni tecnica difensiva provata.
La maggior parte delle palme malate viene scoperta quando l'apice vegetativo è già quasi compromesso e quindi c'è ben poco da fare!
Per questo motivo, trovo davvero molto interessante l'analisi del dr Lebrun e sarei molto curioso di saperne di più. Immagino comunque che il concetto base sia simile alla diagnosi precoce di malattie umane, tipo i tumori, basate appunto sull'osservazione di valori anomali di specifici markers.
Il limite in quei casi però, è che spesso non è facile trovare un marker che sia effettivamente così specifico.

Concordo in parte anche con l'osservazione del prof. Mariotti, anche se più che altro io vorrei osservare un altro aspetto: Il punteruolo esiste da sempre! Se ora si è giunti a questo, in parte è dovuto ad un abuso che l'uomo ha fatto e fa della natura.
In natura, bene o male, tutto ha un senso! E questo "senso" si basa su degli equilibri. Disboscamenti euso incondizionato di insetticidi, ad sempio, hanno portato ad un'alterazione di questi equilibri e alla fine si arriva a questo.
Questo punteruolo un tempo doveva pur essere in equilibrio nel suo ecosistema, con almeno un antagonista che lo regolava! Basta rompere un piccolo anello in una catena naturale e si rischia il patacrac!
E sia ben chiaro che non dico che si debba arrivare a politiche restrittive tipo quella australiana e sono e sarò quindi ben contento di vedere sempre palme e altre piante "estranee" nel nostro territorio! :-D

PS: posso chiederti di cosa ti occupi? Leggendo che partecipi a questi seminari e conferenze, sono proprio curioso!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
> Comincio dal post-scriptum.
Ho fatto per molto tempo il dirigente scolastico, ma tra gli anni '70 e '80 insegnai fitopatologia negli Istituti agrari; mi è rimasto quell'interesse, che ho ripreso dacché - così si dice...come di un insetto o un propagulo di fungo che se ne sta buono e sonnecchioso :sleep2: - sono in quiescenza (male però non si sta :)). Dunque non di rado giro per campagne e aziende, visito quando permesso istituti di ricerca, partecipo a seminari, collaboro a corsi a livello amatoriale e anche nel settore dell'editoria su quelle che furono le mie materie.
Devo dire che ho sempre trovato molta disponibilità negli ambienti della ricerca e accademici. Per il punteruolo rosso gioco un po' in casa, perché come avrai dedotto dal mio profilo ho un alloggetto a Bordighera, che è a due passi da Sanremo (e lì conosco praticamente tutti quelli che si occupano del problema RPW). Qualcuno mi anche preso in simpatia, come il tecnico della Eco-palm che giusto oggi mi ha inviato documentazione (ho preparato una sintesi a completamento del post precedente che allego in calce).

> Circa la relazione di Lebrun (svolta in collaborazione con il Centro Studi Palme di Sanremo), non ho gli atti ed è materia per me non facile al primo impatto: ad ogni modo si tratta di catturare molecole volatili (semplicemente fasciando le palme - immagino abbiano usato le stesse che servirono per le prove di lotta in endoterapia dal CRA-FSO sempre di Sanremo- con apposite pellicole), poi si passa ad una analisi delle sostanze volatili catturate con apposite tecniche (nello specifico è stata impiegata la tecnica cromatografica SPME = Solid Phase Micro Extraction: arriva a una detection dell'ordine dei ppt = parti per trilione), e tra le molte molecole rilevate
009-4-1.jpg

si cerca di discriminare quelle che possano caratterizzare la pianta sotto lo specifico stress
011.jpg

Una volta stabilito cosa cercare, per la diagnosi precoce si possono impiegare strumenti, sempre sofisticati ma più rapidi, come il "naso artificiale"
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> Comunque esistono altre possibilità di diagnosi precoce. Il prof. Caprio dell'Università di Napoli (veterano della ricerca sul punteruolo, e studioso mi è parso tra i più attivi e aperti alle novità) mi ha confermato (ero seduto vicino a lui così ho chiesto) che prossimamente dovrebbe partire con una ricerca su metaboliti caratterizzanti la palma sotto attacco ma saggiabili per via sierologica. In Israele quelli del Volcani Center hanno impiegato un sistema di rilevamento acustico (Vector quantization), e per inciso in quello Stato, da quel che ho letto, hanno ridotto e messo sotto controllo le infestazioni (palme da datteri) con un programma di profilassi chimica e mass-trapping.

> Ecco il quadro che ho fatto come sintesi su documenti fornitimi dal sig. Isotton (Ecopalm). Sono prove effettuarte a Terracina ieri, 25 gennaio 2010, alla presenza di osservatori venuti anche da Paesi esteri (la potenza di irraggiamento è stata di 10 kw per 60 min; al termine del trattamento la temperatura raggiunta alla profondità di 2 cm è stata di 66 °C mentre al centro - palma di 90 cm di diametro - è stata di 33 °C)
proveecopalm25-01-10.jpg



Ciao a tutti
 
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Luis 22

Giardinauta
Ti ringrazio per la risposta!
Circa la diagnosi precoce di Lebrun, penso di aver capito quindi il funzionamento e credo quindi di porterti dare maggiori informazioni.
Conosco la cromatografia (se non la conoscessi non potrei fare quello che faccio...) ed è una tecnica separativa molto utilizzata in tantissimi ambiti, soprattutto chimico e biologico.
Ne esistono varie forme diverse fra loro ma con la stessa finalità di base.
In questo caso immagino che funzioni così: le molecole recuperate dalla palma vengono separate attraverso la tecnica cromatografica e dopo analizzate.
L'analisi in genere è portata avanti con tecniche di spettrometria di massa e vedendo le figure infatti ho questa conferma.
La cromatografia è spesso associata alla spettrometria, in quanto la prima separa le varie molecole fra loro, la secondo le analizza singolarmente.
Per ogni sostanza analizzata viene generato uno grafico di picchi (chiamato appunto Spettro).
Dall'analisi dei singoli picchi si risale quindi alla composizione della molecola che viene così identificata.
 

Fabdl

Giardinauta Senior
a palermo le phoenix canariensis stanno sparendo quasi del tutto :cry: . visto che ormai mi sono rassegnato all'impossibilità che il punteruolo possa venire debellato volevo chiedervi : i tronchi e le radici delle palme malate tagliate restano a vita radicati nei cercini dei marciapiedi/aiuole/giardini o si autodecompongono con il tempo? nel primo caso saremmo destinati a vedere per sempre i moncherini delle palme :cry: , nel secondo caso avremmo la possibilità di sostituirli con alberelli ornamentali di arance, falso pepe, washingtonia, falso kapok, etc etc
 
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Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
a palermo le phoenix canariensis stanno sparendo quasi del tutto :cry: . visto che ormai mi sono rassegnato all'impossibilità che il punteruolo possa venire debellato volevo chiedervi : i tronchi e le radici delle palme malate tagliate restano a vita radicati nei cercini dei marciapiedi/aiuole/giardini o si autodecompongono con il tempo? nel primo caso saremmo destinati a vedere per sempre i moncherini delle palme :cry: , nel secondo caso avremmo la possibilità di sostituirli con alberelli ornamentali di arance, falso pepe, washingtonia, falso kapok, etc etc

I relatori palermitani ci hanno fatto vedere un filmato in cui si vedevano, su un moncone di stipite tagliato fin quasi a terra, due rincofori in accoppiamento e uno poi cercava rifugio penetrando sotto la superficie di taglio. Dunque vorrei sperare che anche i monconi verranno estirpati o quanto meno momentaneamente ricoperti di bitume. Per la sostituzione penso che in molti casi sarà un problema non da poco, perchè se sono su viali, in prossimità di edifici o situazioni similari - come spesso accade - bisognerà operare uno scasso con tutto quel che comporta.
 

Fabdl

Giardinauta Senior
per questo chiedevo. sono cose che non verranno fatte mai, il comune tra l'altro ha le casse al verde (meglio che non mi esprima sullo sfacelo dell'attuale amministrazione comunale). i monconi sono destinati a rimanere ad imperitura memoria e in nessuno di essi è stato passato il bitume. quindi lo scempio estetico resterà per sempre e si accompagnerà alla proliferazione ininterrotta di punteruoli
 
I relatori palermitani ci hanno fatto vedere un filmato in cui si vedevano, su un moncone di stipite tagliato fin quasi a terra, due rincofori in accoppiamento e uno poi cercava rifugio penetrando sotto la superficie di taglio. Dunque vorrei sperare che anche i monconi verranno estirpati o quanto meno momentaneamente ricoperti di bitume. Per la sostituzione penso che in molti casi sarà un problema non da poco, perchè se sono su viali, in prossimità di edifici o situazioni similari - come spesso accade - bisognerà operare uno scasso con tutto quel che comporta.



Ciao Alessandro,seguo questo 3 DDD interessante ,ho notato una palma collassata in una villa privata,vicino a questa vi è un'altra palma, ma integra.
Ci può essere un motivo per il quale l'insetto ancora non l'ha attaccata?
Ti dico questo perchè prima di questa pianta l'insetto a distrutto un'altra pianta a distanza di 1km e più(non dico ch esia lo stesso) ,perchè questa vicina a portata di rostro no?c'è un motivo scientifico oppure è un caso?la cosa mi sembra strana ( da profano ),mi viene da pensare a qualcosa che la pianta produce(non tutte forse) e che attira l'insetto in un determinato momento o periodo.
E' possibile secondo te?
Grazie e ciao
vincenzo
 

Luis 22

Giardinauta
Ciao Alessandro,seguo questo 3 DDD interessante ,ho notato una palma collassata in una villa privata,vicino a questa vi è un'altra palma, ma integra.
Ci può essere un motivo per il quale l'insetto ancora non l'ha attaccata?
Ti dico questo perchè prima di questa pianta l'insetto a distrutto un'altra pianta a distanza di 1km e più(non dico ch esia lo stesso) ,perchè questa vicina a portata di rostro no?c'è un motivo scientifico oppure è un caso?la cosa mi sembra strana ( da profano ),mi viene da pensare a qualcosa che la pianta produce(non tutte forse) e che attira l'insetto in un determinato momento o periodo.
E' possibile secondo te?
Grazie e ciao
vincenzo

Questo è un quesito molto interessante!
Ho notato anch'io una situazione simile, ma penso che più che altro sia solo una questione temporale.
E' probabile che fra qualche mese ti ritrovi anche l'altra attaccata.
E dovrebbe dipendere anche dal numero di punteruoli in zona penso. Per fare un esempio scemo e irreale: se ce n'è solo 1, colpirà 1 palma su tutte le presenti all'inizio.
Inoltre non dimentichiamo comunque, proprio parlando prima di diagnosi precoce, che queste altre palme apparentemente sane, potrebbero essere state già attaccate ma ci troviamo ancora in una fase precoce, peraltro ritardata dall'inverno attuale che non aiuta l'insetto.
 

Adurial

Giardinauta
anke qui in campania si sta verificando una vasta moria delle palme x mezzo del punteruolo rosso........nella zona in cui vivo ne ha già distrutte un gran numero:(
 

Bruno_Pollyverde

Aspirante Giardinauta
Complimenti Alessandro2005!!! Apprezziamo tantissimo :)

Riporto solo una cosa: Il comune di Napoli se ne frega altamente delle sue palme. Attualmente non c'è in corso nessun tentativo di cura e prevenzione. Ormai sono piu' le palme morte che le vive e nessuna zona della città nè comune limitrofo è risparmiatoi. Ill paesaggio è ormai compromesso! Una tristezza enorme..
 

utente-19155

Aspirante Giardinauta
Ciao sono nuovo nuovo su questo sito.
Lavoro a Bordighera, in una villa in località Madonna della Ruota, appena posso vi posto un pò di foto di palme massacrate dal punteruolo. :(

:martello:
 

mikey

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti, sono un nuovo utente del forum ed in quanto appassionato amante del proprio giardino e possessore di palme ho letto con attenzione tutte le 30 e più pagine di questa discussione!!!!!!
La mia situazione è questa, vivo in Campania ed ho 5 palme giovani, che non arrivano ai due metri, apparentemente ancora in perfetta salute!!!!!!!!!!!
Voglio muovermi per fare un po' di prevenzione ma senza spendere un capitale!!!!!!!!
Il problema è che dalle mie parti ci sono solo cialtroni che trafficano con sostanze non bene identificate e per giunta facendosi pagare come professionisti pertanto da quest'anno mi occuperò io delle mie palme .
Ho visto nominare una cifra di prodotti e strategie di difesa e penso che se usati tutti insieme si possa ben sperare di proteggere palme non ancora attaccate, vengo dunque al punto:
Se abitassi a Milano di certo troverei con facilità le trappole ai ferormoni e magari potrei anche chiedere se in zona c'è una ditta che effettua il trattamento con le microonde, ma purtroppo non è così......abito infatti in provincia di Salerno (Contursi Terme) e qui spesso le innovazioni se arrivano, ripeto se arrivano, quasi sempre lo fanno con anni di ritardo!!!
Ciò detto vorrei che i più "filantropi" (vedi utenti anziani e disponibili ) mi dessero poche semplici informazioni ....e che dio me la mandi buona!!!!

1) Vorrei sapere il nome di due o tre prodotti che posso trovare facilmente anche dalle mie parti e con i quali fare la doccia alle mie palme (se ne trovassi più di uno magari potrei fare una utile rotazione nelle innaffiature così da essere più efficace)

2) La doccia andrebbe fatta ogni 2\3 settimane da Marzo ad Ottobre??????( correggetemi se sbaglio)

3)Esclusa la possibilità di utilizzare Kit endoterapici (che se li chiedo all'unico giardiniere che conosco mi risponde: endochèèèè????)
se non acquistandoli via internet, mi è parso di capire che esistano altre sostanze da mettere nel terreno, tipo concime, anche qui vi chiedo uno o due nomi di prodotti che posso trovare di sicuro !!!! Magari potreste anche chiarirmi se hanno funzione deterrente , come le innaffiature della sommità (correggetemi sempre se sbaglio), o agiscono dall'interno su eventuali attacchi già in atto o magari ancora rendono la pianta sgradevole al "gusto" e pertanto poco appetibile ad eventuali punteruoli che dovessero assaggiarla??????

Prego davvero chi avesse queste informazioni di darmene notizia, giacchè quì siamo ancora in una specie di medioevo culturale:
in fondo non chiedo molto solo qualche insetticida facilmente reperibile , e magari qualche negozio che li ha tra salerno e napoli !!!!
Grazie mille a chi volesse aiutarmi!!!!!!
MIKEY
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Intanto, per eventuali consigli in loco, se vuoi un riferimento di tecnico che è tra i "veterani" della lotta al punteruolo rosso, puoi provare a telefonare al Direttore del Verde Pubblico di Salerno: si chiama Biagio Scanniello ed a me è parso persona molto ben disposta.
Su palme così piccole direi che si può tentare con ragionevoli probabilità di successo una prevenzione basata su irrorazioni di insetticidi. Lascia stare l'endoterapia e anche i trattamenti per irrigazione.
Il mio consiglio è di non limitarti alla doccetta sulla chioma , ma irrora tutta la pianta: si ha infatti notizia di attacchi anche allo stipite e nel recente convegno c'è chi ha riferito di avere veduto una palma regolarmente trattata in chioma prendersi l'infestazione dal basso (il punteruolo non è necessariamente scemo, e la fame, come si suol dire, aguzza l'ingegno).
Nella tua zona io allungherei il periodo di copertura, visto che agli adulti sono sufficienti 15-18 °C per spostarsi alla ricerca di nuove palme da colonizzare. Turni di 2-3 settimane sono giusti (regolati sul periodo di carenza del prodotto, che è riportato in etichetta: accorcialo di 1/3).
Vanno bene insetticidi che agiscano per contatto e ingestione; in realtà attualmente nessun prodotto è autorizzato contro il p. rosso su palma, ma a livello privato ritengo sia ammissibile l'impiego di insetticidi registrati per piante ornamentali: tra quelli validi che puoi acquistare liberamente ti posso suggerire Success, Confidor, Decis, Reldan della Bayer (uso garden), Actara della Syngenta. Ti consiglio caldamente di ruotarli (almeno 2 o 3, escludendo l'abbinamento Confidor/Actara che sono simili)), intanto ne dovrai comprare ben più che un solo flacone, perchè se imbocchi la strada della prevenzione chimica devi considerare un orizzonte temporale inevitabilmente molto lungo (salvo qualche miracolo che faccia sparire il rincoforo).
 
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Luis 22

Giardinauta
Alessandro, a proposito di prevenzione, avrei una curiosità!
Ho notato che alcune palme in perfetta salute in una villa, presentano sul tronco delle spaccature o meglio dei buchi rettangolari o quadrati, chiaramente il risultato di un intervento umano poichè erano troppo precisi.
Appena posso posto anche delle foto.
Potrebbe essere il risultato di una tecnica di prevenzione che i proprietari hanno fatto applicare? E di che tipo? Endoterapia?
 

mikey

Aspirante Giardinauta
Ringrazio sentitamente Alessandro 2005 , che credo abbia colto in pieno il tono semiserio del mio intervento!!!!!
Grazie per le indicazioni relative ai prodotti, appena possibile acquisterò i prodotti necessari cominciando i trattamenti,
e nel frattempo vi farò sapere come vanno le cose da queste parti!!!!!!!!!!
Ma per non sprecare inchiostro colgo l'occasione per porre un'altro quesito, mi è infatti parso di capire che data la dimensione generosa del punteruolo nonchè la statura contenuta delle mie palme (ripeto non arrivano a due metri) non dovrebbe essere difficile accorgersi di eventuali attacchi!!!!
Voglio dire, se ispeziono le piante "fusto e capoccia" :
1)o trovo il punteruolo adulto ad armeggiare sulla pianta
2)o trovo le larve impupate alla base delle foglie nel loro voluminoso bozzolo
3)o altrimenti vedo i fori (1\2 cm di diametro?????) sul fusto o in corrispondenza delle foglie potate
4)Ci sono altri indicatori????????????
Ciò detto rinnovo la mia gratitudine a chi mi ha prontamente risposto
e spero col tempo di poter a mia volta offrire un seppur minimo contributo a questo dibattito!!!!!
Grazie!!!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
... non dovrebbe essere difficile accorgersi di eventuali attacchi!!!!...
Prevenire significa impedire la colonizzazione.
Se si vedono adulti "armeggiare", in particolare se si ha la possibilità di osservare quotidianamente le palme, forse si è ancora in tempo, ma una volta che si sono accoppiati ed è iniziata la deposizione delle uova (ben difficili da vedere, né il p.rosso è un trapano per cui non ci si devono aspettare fori appariscenti di ovideposizione), incomincia ad essere tardi; se poi si trovano i cosiddetti "bozzoli" (entomologicamente sono camere pupali perchè sono costruiti con materiale prelevato dalla palma stessa) vuol dire che il ciclo vitale (e relativo danno) si è compiuto = le larve hanno scavato, mangiato per accrescersi, poi si sono portate verso l'esterno per impuparsi e diventare adulti.
Occasionalmente si possono osservare rosure sul fogliame, specie quello più tenero, compiute dagli adulti, ma come spiegato in precedenza la diagnosi precoce è difficile e comunque significa individuare la palme all'inizio dell'infestazione, che ai fini della prevenzione è già comunque tardi: a quel punto bisognerebbe abbattere o curare (l'unico sistema che sembra garantire risultati sono le microonde, forse i nematodi se siamo proprio all'inizio).
 

Lepern

Aspirante Giardinauta
a volte ritornano...o forse non se ne sono mai andati

Salve a tutti. Ritorno sul forum per fornirvi il mio caso personale. Le mie tre phoenix hanno 12 anni ed uo stipite alto 2 metri.
Dopo 3 anni di prevenzione con un discreto successo ad agosto mi accorgo che una foglia media dall'apice di una delle mie piante era spezzata. Mi armo di scala, raggiungo l'apice e mi accorgo che (senza nessun evidente segno esterno) i punteruoli si erano annidati appena dentro quasi a formare una camera nell'apice della pianta (con tanto di bozzoli - tutti vuoti forse a causa delle consuete aspersioni preventive).
Non mi dò per vinto ed inizio una lotta contro il punteruolo ormai insediato (per la cronaca sono in una zona in cui l'infestazione è considerata endemica e quindi posso provare a curare le mie piante).
Dopo un pò mi accorgo che anche una seconda pianta soffriva la stessa situazione. E' incredibile come all'aspetto non ci fosse nessun segno di infestazione e sì che ho l'occhio lungo a diagnosticare il punteruolo (ne sanno qualcosa i miei amici possessori di palme).
Comincio, dunque, una cura fatta di aspesioni in chioma (fino all'imbibizione dell'apice e della base dell foglie) con fosforganici e piretrine a cadenza di 20 giorni, intervallate da utilizzo di insetticidi sistemici per via radicale. Risultato: le palme ricominciano a crescere e si evidenziano le rosure delle foglie prima del tutto irrilevabili. Le palme fioriscono e la femmina fa pure qualche piccolo frutto. Questo fino alla fine del periodo vegetativo (fino a Natale - nella mia regione fa caldo). Applico a metà gennaio il mio ultimo intervento curativo.
A fine marzo, ieri, inizio il nuovo ciclo di prevenzione: apparentemente le piante stanno bene (nessun segnale di cedimento dell'apice, tranne le rosure vecchie il portamento della chioma è ancora ben eretto). Nonostante ciò, nonostante che tutto mi facesse ben sperare nell'esito positivo dopo 8 mesi di lotta, mi accorgo che due delle nuove foglie erano collassate dalla cima con evidenti segni di rosura.
Un attacco nuovo? Segno di una attività residua dei puteruoli di agosto?
Nel frattempo che le piante reggono, continuo con la mia lotta ma da ieri sono ancora un pò di più proccupato per l'esito finale. Per me, dopo questa esperienza posso dire che il punteruolo è un vero "flagello biblico".
 

Green thumb

Moderatore Sezz. Prato / Libri
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Intanto, per eventuali consigli in loco, se vuoi un riferimento di tecnico che è tra i "veterani" della lotta al punteruolo rosso, puoi provare a telefonare al Direttore del Verde Pubblico di Salerno: si chiama Biagio Scanniello ed a me è parso persona molto ben disposta.
Su palme così piccole direi che si può tentare con ragionevoli probabilità di successo una prevenzione basata su irrorazioni di insetticidi. Lascia stare l'endoterapia e anche i trattamenti per irrigazione.
Il mio consiglio è di non limitarti alla doccetta sulla chioma , ma irrora tutta la pianta: si ha infatti notizia di attacchi anche allo stipite e nel recente convegno c'è chi ha riferito di avere veduto una palma regolarmente trattata in chioma prendersi l'infestazione dal basso (il punteruolo non è necessariamente scemo, e la fame, come si suol dire, aguzza l'ingegno).
Nella tua zona io allungherei il periodo di copertura, visto che agli adulti sono sufficienti 15-18 °C per spostarsi alla ricerca di nuove palme da colonizzare. Turni di 2-3 settimane sono giusti (regolati sul periodo di carenza del prodotto, che è riportato in etichetta: accorcialo di 1/3).
Vanno bene insetticidi che agiscano per contatto e ingestione; in realtà attualmente nessun prodotto è autorizzato contro il p. rosso su palma, ma a livello privato ritengo sia ammissibile l'impiego di insetticidi registrati per piante ornamentali: tra quelli validi che puoi acquistare liberamente ti posso suggerire Success, Confidor, Decis, Reldan della Bayer (uso garden), Actara della Syngenta. Ti consiglio caldamente di ruotarli (almeno 2 o 3, escludendo l'abbinamento Confidor/Actara che sono simili)), intanto ne dovrai comprare ben più che un solo flacone, perchè se imbocchi la strada della prevenzione chimica devi considerare un orizzonte temporale inevitabilmente molto lungo (salvo qualche miracolo che faccia sparire il rincoforo).

Ciao Alessandro ero in rete in cerca di informazioni sull'endoterapia e ho pensato a te, ora ho letto che la liquidi con due parole, poiché ci sono un paio di amici che vorrebbero attrezzarsi e mi hanno chiesto di trovare informazioni sul metodo e sulla sua efficiacia, potresti spiegarmi che cosa è (scusa l'ignoranza) e perché non è da prendere in considerazione?
Grazie!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Non la liquido, ma al momento le uniche prove in ambiente scientificamente controllato (metto una foto cortesemente fornitami dal CRA-FSO di Sanremo) hanno dato esito deludente.

fotolarverincoforo002.jpg


Chi pratica l'endoterapia ritiene sia almeno relativamente efficace, però nei convegni non vengono forniti dati sperimentali ma semplici documentazioni empiriche.
In ogni caso non è chiaro quanto e come la soluzione fitoiatrica venga traslocata e diffusa nei tessuti parenchimatici dove 'lavorano' le larve. Occorre poi tenere in considerazione che sulle palme, a differenze degli alberi provvisti di cambio, questa tecnica risulta fortemente invasiva, inoltre la palma deve essere continuamente protetta dal rischio di infestazione, talché i metodi più recenti (es. metodo prof. Porcelli) prevedono di lasciare un tubetto infisso in modo semi-permanente per iniettare periodicamente soluzione senza dovere forare ogni volta.
 
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