Luis 22
Giardinauta
Complimenti Alessandro! Analisi precisa e semplice per tutti!
Devo dire, che pur non avendo nessuna Phoenix, è comunque un argomento che mi affascina molto soprattutto per il risvolto scientifico e ambientale.
Se posso esprimere un parere, credo la tecnica con microonde sia davvero molto interessante (in un precedente post l'avevo definita geniale per come è stata pensata e messa in pratica).
Però d'altra parte, come è stato già detto presenta limiti notevoli in termini di "praticabilità" di attuazione. Ci sono palme (soprattutto quelle private in ville, villaggi, ecc.) che sono difficilmente raggiungibili da apparecchiature così ingombranti.
Inoltre, resta sempre il problema della diagnosi precoce, il vero limite secondo me di ogni tecnica difensiva provata.
La maggior parte delle palme malate viene scoperta quando l'apice vegetativo è già quasi compromesso e quindi c'è ben poco da fare!
Per questo motivo, trovo davvero molto interessante l'analisi del dr Lebrun e sarei molto curioso di saperne di più. Immagino comunque che il concetto base sia simile alla diagnosi precoce di malattie umane, tipo i tumori, basate appunto sull'osservazione di valori anomali di specifici markers.
Il limite in quei casi però, è che spesso non è facile trovare un marker che sia effettivamente così specifico.
Concordo in parte anche con l'osservazione del prof. Mariotti, anche se più che altro io vorrei osservare un altro aspetto: Il punteruolo esiste da sempre! Se ora si è giunti a questo, in parte è dovuto ad un abuso che l'uomo ha fatto e fa della natura.
In natura, bene o male, tutto ha un senso! E questo "senso" si basa su degli equilibri. Disboscamenti euso incondizionato di insetticidi, ad sempio, hanno portato ad un'alterazione di questi equilibri e alla fine si arriva a questo.
Questo punteruolo un tempo doveva pur essere in equilibrio nel suo ecosistema, con almeno un antagonista che lo regolava! Basta rompere un piccolo anello in una catena naturale e si rischia il patacrac!
E sia ben chiaro che non dico che si debba arrivare a politiche restrittive tipo quella australiana e sono e sarò quindi ben contento di vedere sempre palme e altre piante "estranee" nel nostro territorio! :-D
PS: posso chiederti di cosa ti occupi? Leggendo che partecipi a questi seminari e conferenze, sono proprio curioso!
Devo dire, che pur non avendo nessuna Phoenix, è comunque un argomento che mi affascina molto soprattutto per il risvolto scientifico e ambientale.
Se posso esprimere un parere, credo la tecnica con microonde sia davvero molto interessante (in un precedente post l'avevo definita geniale per come è stata pensata e messa in pratica).
Però d'altra parte, come è stato già detto presenta limiti notevoli in termini di "praticabilità" di attuazione. Ci sono palme (soprattutto quelle private in ville, villaggi, ecc.) che sono difficilmente raggiungibili da apparecchiature così ingombranti.
Inoltre, resta sempre il problema della diagnosi precoce, il vero limite secondo me di ogni tecnica difensiva provata.
La maggior parte delle palme malate viene scoperta quando l'apice vegetativo è già quasi compromesso e quindi c'è ben poco da fare!
Per questo motivo, trovo davvero molto interessante l'analisi del dr Lebrun e sarei molto curioso di saperne di più. Immagino comunque che il concetto base sia simile alla diagnosi precoce di malattie umane, tipo i tumori, basate appunto sull'osservazione di valori anomali di specifici markers.
Il limite in quei casi però, è che spesso non è facile trovare un marker che sia effettivamente così specifico.
Concordo in parte anche con l'osservazione del prof. Mariotti, anche se più che altro io vorrei osservare un altro aspetto: Il punteruolo esiste da sempre! Se ora si è giunti a questo, in parte è dovuto ad un abuso che l'uomo ha fatto e fa della natura.
In natura, bene o male, tutto ha un senso! E questo "senso" si basa su degli equilibri. Disboscamenti euso incondizionato di insetticidi, ad sempio, hanno portato ad un'alterazione di questi equilibri e alla fine si arriva a questo.
Questo punteruolo un tempo doveva pur essere in equilibrio nel suo ecosistema, con almeno un antagonista che lo regolava! Basta rompere un piccolo anello in una catena naturale e si rischia il patacrac!
E sia ben chiaro che non dico che si debba arrivare a politiche restrittive tipo quella australiana e sono e sarò quindi ben contento di vedere sempre palme e altre piante "estranee" nel nostro territorio! :-D
PS: posso chiederti di cosa ti occupi? Leggendo che partecipi a questi seminari e conferenze, sono proprio curioso!