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Punteruolo rosso delle palme

gianni_argilloso

Giardinauta Senior
ma ad "oggi" per le palme ancora sane c'è qualche medicina o operazione da poter fare per prevenire questo attacco? lo fa il comune? i vivai? da soli?

e per le palme colpite come si deve agire per abbatterle? interviene il comune o da privati?
 

dryeah

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti, sono nuovo del sito ed ho bisogno di aiuto per le mie palme!

Ce ne sono 4, ma per il momento solo 2 sono state attaccate dal punteruolo rosso.

Vorrei salvarle tutte e 4 a tutti i costi. Escluderei quindi il sacrificarne 2 per salvare le altre 2.

Questa mattina ho acquistato due prodotti:
- ZELIG Granulare (Clorpirifos puro)
- KOHINOR PLUS

Il venditore mi ha consigliato di usarli come segue:

per lo ZELIG Granulare, scavare attorno alla base della pianta un fosso e buttare nel terreno circa 2 kili di prodotto puro per ogni palma. All'inizio ogni 10 giorni poi una volta al mese;

sempre per lo ZELIG buttarlo, sempre puro, anche sulla testa della palma prima che piova perchè il prodotto si scioglie con l'acqua e penetra. Ma non conosco le quantità da buttare sulla testa della palma.

Per il KOHINOR, invece, diluire in 10 litri di acqua 15ml di KOHINOR + 100ml di Olio Bianco + 10ml di Confidor, e mi ha suggerito di nebulizzarlo sulla testa della palma e non spararlo a doccia.

Ma considerato che due palme arrivano a circa 8 metri e già è stato montato il tubo che scende fin terra posso utilizzarlo per la soluzione di KOHINOR oppure va necessariamente nebulizzato? come ci arrivo fin li su!

Sono giusti questi suggerimenti?
Posso fare delle altre applicazioni o va bene questo?
Il KOHINOR va nebulizzato o posso usare il tubo irrigatore?
Devo acquistare anche il Clorpirifos liquido oppure il granulare buttato nel terreno attorno alla palma va bene?

Scusate tutte queste domande ma vorrei salvarle ad ogni costo.

Grazie
 

Commelina

Master Florello
ieri per la prima volta a Roma ho visto le palme accoppate dal rincoforo. Laghetto dell'EUR due palme annientate.......che tristezza!!!!
 

karlo

Aspirante Giardinauta
Ciao.
in seguito al post di Alessandro2005 e precisamente dove scrive: E' molto importante che le palme non abbiano ferite che sono un punto di comodo accesso per il parassita, e che non vengano effettuate potature sul 'verde' (io infatti le ho fatte un mesetto fa): infatti il rincoforo, che è di origine tropicale, diventa attivo solo con la bella stagione, mi chiedevo se fosse conveniente fare la potatura in quessti mesi freddi o cmq entro il mese di febbraio,e quindi non nei mesi estivi che sono quelli in cui si potano le palme,proprio per evitare che il parassita possa essere attirato + facilmente !!!
grazie
 

parchigiardini.com

Aspirante Giardinauta
Potatura palme

Ciao.
in seguito al post di Alessandro2005 e precisamente dove scrive: E' molto importante che le palme non abbiano ferite che sono un punto di comodo accesso per il parassita, e che non vengano effettuate potature sul 'verde' (io infatti le ho fatte un mesetto fa): infatti il rincoforo, che è di origine tropicale, diventa attivo solo con la bella stagione, mi chiedevo se fosse conveniente fare la potatura in quessti mesi freddi o cmq entro il mese di febbraio,e quindi non nei mesi estivi che sono quelli in cui si potano le palme,proprio per evitare che il parassita possa essere attirato + facilmente !!!
grazie

La potatura puoi eseguirla in questi mesi se proprio non puoi farne a meno. Ma limitati al taglio del secco o perlomeno non superare i due giri di foglie verdi.( in una recente potatura ne ho fatto solo uno) certo, bisogna farsi l'occhio ma è solo una questione estetica ed oggettiva.

In tutti i casi, fai eseguire la disinfezione dei tagli ed una irrorazione preventiva contro il Rincoforo.

A disposizione.
Cordiali saluti
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Io poterò questo mese.

Approfitto per aggiornarnamenti sulla tecnica delle microonde (il tecnico del sistema Ecopalm mi tiene gentilmente informato).
La tabella sottoriportata mostra gli esiti di trattamenti fatti in condizioni diversificate per poter verificare la modalità più efficace dell'intervento. Il commento è nel testo, ma lo riassumo completando con altre informazioni che ho avuto:
- se l'infestazione è in stato molto avanzato e il capitello è ormai saturo di liquidi in conseguenza dell'attività del parassita, le micoonde hanno più difficoltà a diffondersi;
- il processo di devitalizzazione del punteruolo nelle diverse forme (il rincoforo viene ucciso in tutto gli stadi, compreso quello di pupa) non è immediato, ma occorrono 24-48 ore affinchè l'effetto dell'irradiazione si diffonda e porti "in temperatura" l'interno della palma;
- il trattamento non ha dato luogo a effetti collaterali negativi nel tempo (ci sono dati su palme trattate un anno fa e tutt'ora in piena vegetazione; si nota solo un indurimento/essicazione degli strati più superficiali, che però non comporta problemi di sorta).

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Ultima modifica:

francobet

Moderatore Sez. Bonsai
Membro dello Staff
si ho letto proprio ieri di questo trattamento e sembra che funzioni.
ma ho capito che funziona ad ultrasuoni?
 

karlo

Aspirante Giardinauta
La potatura puoi eseguirla in questi mesi se proprio non puoi farne a meno. Ma limitati al taglio del secco o perlomeno non superare i due giri di foglie verdi.( in una recente potatura ne ho fatto solo uno) certo, bisogna farsi l'occhio ma è solo una questione estetica ed oggettiva.

In tutti i casi, fai eseguire la disinfezione dei tagli ed una irrorazione preventiva contro il Rincoforo.

A disposizione.
Cordiali saluti

diciamo che non c sono rami secchi,ma cmq necessita di una potatuta per almeno 2 giri,in quanto è troppo appesantita dai troppi rami !!
Io scrivo dalla Sicilia e qui abbiamo una temperatura di giorno che è intorno ai 17° ma che in serata scende fino ai 10°;non vorrei creare danni alla palma !!!
La disinfezione potrei farla anche io o servono delle apparecchiature particolari?? che sostanze dovrei utilizzare ??

grazie
saluti !!!
 

parchigiardini.com

Aspirante Giardinauta
Potatura palme

Non capisco cosa voglia dire "appesantita". In natura le foglie ricadono su se stesse fin a formare un involucro protettivo attorno allo stipite. Noi nelle città togliamo le f. secche perchè non cadano sulla capoccia di qualcuno. Se proprio danno fastidio in un passaggio, si possono leggermente accorciare di 1/3 le foglie verdi...non è il massimo ma sempre meglio che tagliare sul verde. Se invece ad appesantire sono i datteri puoi solo eliminare quelli.
saluti.

parchigiardini.com
 

karlo

Aspirante Giardinauta
Non capisco cosa voglia dire "appesantita". In natura le foglie ricadono su se stesse fin a formare un involucro protettivo attorno allo stipite. Noi nelle città togliamo le f. secche perchè non cadano sulla capoccia di qualcuno. Se proprio danno fastidio in un passaggio, si possono leggermente accorciare di 1/3 le foglie verdi...non è il massimo ma sempre meglio che tagliare sul verde. Se invece ad appesantire sono i datteri puoi solo eliminare quelli.
saluti.

parchigiardini.com

La mia palma dovrebbe appartenere alla famiglia delle Phoenix canariensis quindi senza datteri; in + non ha completamente foglie secche.
Ogni anno tagliavo almeno un giro di rami sia per una questione di estetica,sia per dare cmq la possibilità alla palma di fare rami nuovi evitando di appesantirla vista la presenza dei rami + bassi e vecchi.
saluti
 

Silvio07

Florello
Ma il trattamento a calore non sarà un po' invasivo anche per la palma? Le microonde riscaldano tutto ciò che è acqua...
Le mie ormai sono 2 anni che le ho perse. Quando sono state attaccate erano gli esordi della infestazione nella nostra zona e stava iniziando a esplodere in tutta Italia.
Ciao!:Saluto:
 

Novello Giardiniere

Aspirante Giardinauta
Io poterò questo mese.

Approfitto per aggiornarnamenti sulla tecnica delle microonde (il tecnico del sistema Ecopalm mi tiene gentilmente informato).
La tabella sottoriportata mostra gli esiti di trattamenti fatti in condizioni diversificate per poter verificare la modalità più efficace dell'intervento. Il commento è nel testo, ma lo riassumo completando con altre informazioni che ho avuto:
- se l'infestazione è in stato molto avanzato e il capitello è ormai saturo di liquidi in conseguenza dell'attività del parassita, le micoonde hanno più difficoltà a diffondersi;
- il processo di devitalizzazione del punteruolo nelle diverse forme (il rincoforo viene ucciso in tutto gli stadi, compreso quello di pupa) non è immediato, ma occorrono 24-48 ore affinchè l'effetto dell'irradiazione si diffonda e porti "in temperatura" l'interno della palma;
- il trattamento non ha dato luogo a effetti collaterali negativi nel tempo (ci sono dati su palme trattate un anno fa e tutt'ora in piena vegetazione; si nota solo un indurimento/essicazione degli strati più superficiali, che però non comporta problemi di sorta).

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Che scandalo, la regione Campania ha collaborato alle sperimentazioni il dicembre del 2008 e da allora l'amministrazione napoletana, dati alla mano, ha aspettato più di un anno per testare sulle palme cittadine questo sistema.
Inutile dire che nell'arco di un anno siano praticamente morte quasi tutte!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
La prossima settimana ci sarà un Convegno Internazionale a Sanremo, dedicato espressamente alla lotta al punteruolo. Ci saranno anche l'Università di Napoli e i Servizi Fitosanitari della Regione Campania, e pure il tecnico della Ecopalm.
Io conto di partecipare ad entrambe le giornate previste, e in tal caso saprò dire di più.
Cari saluti a tutti
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Convegno Internazionale di Sanremo sulla lotta al punteruolo rosso

nasoelettronico.jpg



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Eccomi dunque di ritorno dal Convegno. Aspettavate buone novelle ?


Ahimé, di fronte a questi dati siciliani, riferiti dal prof. Santi Longo (Università di Catania) non ci resta che :cry:: a tutto il 2009 le palme infestate segnalate sono state 18.974, quelle eliminate 16.292 (per un costo in abbattimenti di € 6.500.000).
Da Palermo (Città veterana sul fronte della lotta) ancora notizie sconfortanti. Le hanno provate tutte (trattamenti per aspersione e in endoterapia, nematodi), ma le palme continuano a morire. Hanno abbandonato anche la dendrochirurgia: sul momento si riesce anche a risanare le palme, ma poi il punteruolo le reinfesta. Adesso tentano con la cattura massale (il progetto si chiama "adotta una trappola"): hanno distribuito 500 trappole tra Istituti pubblici e privati, e dai loro calcoli le catture in un anno equivarranno agli adulti generati da circa 250 palme infestate. Provano anche a marcare alcuni individui con idrocarburi per poi rilasciarli sperando in successiva ricattura, in modo da valutare il raggio medio di volo in ambiente urbano
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Dati niente affatto buoni anche dal primo set di prove di lotta in ambiente scientificamente controllato mediante la tecnica dell'endoterapia, condotta dall' Unità Operativa CRA-FSO -Sanremo, afferente al programma DIPROPALM; bassa la mortalità ottenuta (e con l'azadiractina - ossia praticamente il tanto lodato olio di neem - addirittura nulla).
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Il CRA-FSO ha anche effettuato un test preliminare su larve allevate con i c.d. botanical insecticides (nello specifico: escina, Quillaja saponaria); il secondo funziona discretamente (meno comunque degli insetticidi di sintesti testati con prove similari dall'ENEA, inoltre costa parecchio), e prossimamente proveranno a somministrarlo per irrigazione a palme in vaso artificialmente infettate (se funzionasse almeno un po' sarebbe un metodo di lotta a basso/nullo impatto ambientale).
Peraltro non sono cessate esperienze con la tecnica dell'endoterapia in ambito scientificamente controllato (metodo prof. Porcelli: se ne è occupata l'Unità Operativa di Napoli con prove di traslocazione dagli esiti preliminari che lasciano ancora sperare).


Il CRA-ABP (Firenze) è l'Unità Operativa si occupa di testare i microrganismi, per ora con prove sostanzialmente di laboratorio: un fungo in particolare (un ceppo di Metarrhizium anisopliae), ha mostrato una qualche efficacia, ma al momento non si può progettare un impiego in campo.
Sui nematodi non ci sono ancora dati di prove sperimentali (dovrebbe occuparsene l'Unità Operativa di Bari; pare tra l'altro che i nematodi proprosti per la lotta al rincoforo non riescano a riprodursi nel corpo delle larve).

L' Unità Operativa di Catania si occupa della biologia e della diagnosi precoce mediante impiego di cani appositamente addestrati. Di seguito ciò che è emerso:
- la P. canariensis è senza dubbio e larghissimamente la specie più sensibile (l'elenco delle specie di palme su cui il rincoforo è stato segnalato è abbastanza ampio, ma si tratta spesso di casi sporadici)
- è stato osservato un caso di P. dacrtylifera sopravvissuta spontanenamente al punteruolo
- le segnalazioni su C. humilis si riferiscono solo a piante allevate, non a quelle spontanee
- le palme attaccate possono ospitare parecchie centinaia di individui, e gli adulti permangono anche a lungo su palme ormai collassate, dove trovato un ambiente caldo e protettivo
- gli spostamenti, almeno nelle regioni meridionali, avvengono anche durante i mesi invernali, purchè la temperatura superi i 15-18 °C
- le trappole catturano prevalentemente femmine, benché la sex ratio osservata negli allevamenti sia all'incirca pari; l'esca che funziona meglio è data da feromone+acetato di metile+melassa
- la maggior parte delle femmine catturate nelle trappole aveva le spermateche piene di liquido seminale o anche le uova in maturazione, perciò gli accoppiamenti avvengono generalmente prima dell'abbandono della palma infestata per volare alla ricerca di nuove fonti alimentari
- non ci sono attualmente limitatori di controllo naturali efficaci (qualcosa è stato osservato, come funghi e un acaro, ma non si può sperare che siano essi a fermare il malefico :burningma).
Ci hanno mostrato un filmato con i cani al lavoro (un rottweiler e un golden retriver): sono addestrati per fiutare gli insetti adulti, e ci riescono anche spesso piuttosto bene, però in campo le cose possono cambiare sia per le altezze sia per distrazioni varie (altri odori, presenze estranee ecc.).

Qualche notizia interessante e persin buona però c'è :D.
La tecnica del risanamento mediante trattamento con microonde incomincia a suscitare interesse anche in ambito extra-commerciale (durante il Convegno c'è stata per la verità qualche puntata polemica, ma io penso che un'idea felice :slow: possa venire anche al di fuori degli ambienti accademici, e che non sia poi particolarmente rilevamente se ci sia qualche approssimazione scientifico/terminologica: dopotutto si tratta di ammazzare un insetto, e per quello non ci vuole necessariamente una laurea in entomologia). Delle apparecchiature Eco-Palm avevo già riferito (sono stati presentati i tests effettuati sotto supervisione di Enti e/o Persone qualificate (prof. Caprio, Università di Napoli). Al convegno c'è stata una relazione della prof.ssa Massa (Università di Napoli, Dip. Scienze Fisiche) sulle caratteristiche e sulle possibilità di impiego di tali onde su materiali buiologici ai fini di attività di disinfestazione (personalmente io ho trovato molto interessante ciò che è stato presentato e spero che un concreto aiuto ci possa arrivare proprio dai mezzi fisici di lotta).

Diagnosi precoce. Altra relazione molto interessante è stata quella del dott. Lebrun (nell'immagine di apertura del post) sulla possibilità di detection di piante ammalate mediante analisi di molecole volatili (ha incominciato a individuare un marcatore).
011-6.jpg

Ha illustrato due tecniche di analisi, di cui una relativamente veloce (naso artificiale).
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Conclusioni.
Circa la lotta, personalmente sono d'accordo con quanto detto da E. Chapin: eradicare non è possibile, ma con un buon coordinamento , un attento e costante monitoraggio, un integrazione degli strumenti di difesa disponibili (a principiare dalla eradicazione rapida e in sicurezza delle palme infestate), è possibile ottenere buoni risultati e quantomeno rallentare la marcia del curculionide (mentre eravamo in conferenza è stata data notizia che purtroppo anche a Sanremo, sede del Convegno, c'è stato in questi giorni il primo abbattimento di palma infestata).
Circa il futuro, certo non ha torto il prof. Mariotti (Università di Genova - Giardini Hanbury), il quale ha osservato che le palme sono entrate nel nostro patrimonio verde da non più di 150 anni, e come esse hanno cambiato il paesaggio nella direzione che oggi noi conosciamo, si può sopravvivere con un altro paesaggio, dunque ha suggerito di incominciare a pensare a un dopo-punteruolo progettando di spazi urbani e i giardini con maggior varietà di specie. Giustissimo: solo che, a mio parere, gli alberi non crescono alla velocità dei fagioli e come io ho goduto delle palme dei giardini Hanbury e della Riviera delle Palme, vorrei che ne godesse almeno in parte anche la generazione che mi seguirà (...in attesa che eucalipti e carrubi e jacarande diventino alberi godibili).

Ciao a tutti
Alessandro
 
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