io ringrazio tutte le persone che mi hanno dimostrato la loro fiducia, nonostante forse pensassero che ho torto marcio in questa vicenda; mi rammarico davvero di causare loro questo dispiacere, ma il tempo cura ogni cosa e qui non mancano persone intelligenti, brillanti, colte.
Quello che manca adesso, secondo me, è il clima di libertà, di accettazione degli altri con i loro difetti ed errori: è diventato troppo difficile, sempre secondo me, esprimere tranquillamente la propria opinione (magari sbagliata, magari contraria a quella di tutti gli altri) senza venire sommersi da un fiume di parole dal tono accusatorio, parole che non vedono la tua buona fede, la tua sincerità, il tuo bisogno di chiarezza, i tuoi sentimenti.
Non sempre ho la voglia, il tempo e la pazienza di andare fino in fondo come questa volta, per riuscire a dimostrare che, se ho sbagliato, è stato solo per un fraintendimento iniziale reciproco, per un bisogno di far luce e di farlo sotto gli occhi di tutti, in modo pulito, senza fare del male a nessuno.
Può darsi che qualcun altro abbia percepito le cose come le ho intese io, ma a parte Mary, nessun altro si è sentito di fare il soldatino incosciente contro il carroarmato (non mi riferisco ad una persona in particolare, ma ad un insieme di persone).
Ci vuole troppa buona volontà o incoscienza a mettere le proprie opinioni contro quelle di persone molto rispettate, ammirate e stimate (anche da me, se volete credermi) una delle quali (a me cara, e mi dispiace rivolgerle questa critica) a volte pensa in buona fede di saper comprendere sempre le intenzioni e i sentimenti delle persone, ma a volte sbaglia perchè si fa trascinare dal suo temperamento passionale e non si ferma a riflettere quel secondo di più quando vede qualcosa che le sembra ingiusto (sapessi come ti capisco, anch'io sono un po' come te).
L'altra persona si compiace molto del suo stile 'irritante' o simpaticamente ruvido, come l'ho definito io; sa bene che questo piace molto quasi a tutti (a Marco no!) ma io penso che ruvidezza non sia sempre sinonimo di sincerità, a volte può indicare anche un tipo di sensibilità non troppo sottile: se qualcuno non mi piace perchè sentirmi in diritto di dirglielo brutalmente in faccia davanti a tutti, senza motivo ? se qualcuno dice una scemenza, a che cosa serve che io gli dica che è scemo? che cosa può imparare, se non gli spiego i miei motivi? a cosa serve ferirlo inutilmente? è così facile sbagliarsi nel giudicare gli altri!
Ricordate la parola 'nauseante' rivolta a S. quando ancora nessuno o quasi di noi sapeva che tipo fosse? poi abbiamo scoperto che era più che appropriato, ma a me sembrò sproporzionato e offensivo allora. e io lo dissi, delicatamente forse, ma chiaramente. Avrei preferito che lo si tenesse alla larga da qui con mezzi più chiari e comprensibili per tutti noi, senza continuare a celiare con lui, come è successo per un po'. Ma forse non era possibile e adesso sono ingiusta.
Siamo agli antipodi, comunque; nemmeno a me piace l'ipocrisia, ma io ho sempre preferito la dolcezza alla durezza e ognuno ha il diritto di essere quello che è, senza dover dare giustificazioni, che gli altri lo apprezzino o no.
Non mi sento più serena qui dentro, ho capito che è troppo facile fraintendersi e non ho voglia di spiegare fino allo sfinimento (di tutti!) i miei pensieri; i miei interventi hanno troppo amareggiato e diviso gli animi, me ne scuso e me ne dispiaccio.
Non siate tristi: tra poco tornerete a ridere e a divertirvi come prima!
A Roma ci sarò, ma certo non sarà come prima e, se rimarrò nel forum, entrerò esclusivamente nelle sez. di giardinaggio; prego le persone che per un po' sentiranno la mia mancanza di non richiamarmi indietro