è da qualche settimana che sono nervosa, tesa come una corda di violino, stanca e irritabile.
il mio malessere nasce inanzitutto dal mio lavoro. Come forse qualcuno sa, sono un'insegnante di scuola primaria, con due lauree e ancora precaria. ma il punto non è questo.
amo insegnare, ci metto l'anima nel mio lavoro, entro in classe entusiasta e con un sacco di cose da fare, con la classe mi trovo benissimo. ma qualche collega sembra non accettare questo mia "passione": sono una "novellina" non ancora di ruolo, ho "il cervello corto" (testuali parole che mi sono state dette apertamente dalla collega di italiano durante una programazione a scuola) perchè dovrei insegnare solo a leggere, scrivere e far di conto invece approfondire gli argomenti trattati. il mio contratto viene rinnovato di settimana in settimana, oggi sono qui e se domani torna la titolare non so dove sarò. sono stufa di fare questa vita. da quasi 10 anni.
e poi. i miei suoceri vivono a 300 Km da me. eppure ogni scusa è buona per "scaricare" le loro magagne su di me e su mio marito: mia suocera ha un banale raffreddore? ci chiama dicendo che è moribonda, con il risultato che io e mio marito dobbiamo piantare baracca e burattini e correre giù (peraltro mio marito lavora tutta la settimana fuori regione, ci vediamo solo il week-end)per poi scoprire che non è nulla di irreparabile. abbiamo provato a spiegarle che il lavoro non ci permette di lavorare 3 giorni a settimana e poi andare sempre da lei (peraltro una volta massimo ogni due mesi andiamo a trovarli con un bel weekend lungo), e per tutta risposta ci ha detto che "non siamo bravi figli".
in più ho anche l'università da mandare avanti: stupidamente mi sono iscritta ad un corso di specializzazione per diventare insegnanti di sostegno, mi succhia tempo ed energia.
lo so, sono cretina.
scusate lo sfogo.
il mio malessere nasce inanzitutto dal mio lavoro. Come forse qualcuno sa, sono un'insegnante di scuola primaria, con due lauree e ancora precaria. ma il punto non è questo.
amo insegnare, ci metto l'anima nel mio lavoro, entro in classe entusiasta e con un sacco di cose da fare, con la classe mi trovo benissimo. ma qualche collega sembra non accettare questo mia "passione": sono una "novellina" non ancora di ruolo, ho "il cervello corto" (testuali parole che mi sono state dette apertamente dalla collega di italiano durante una programazione a scuola) perchè dovrei insegnare solo a leggere, scrivere e far di conto invece approfondire gli argomenti trattati. il mio contratto viene rinnovato di settimana in settimana, oggi sono qui e se domani torna la titolare non so dove sarò. sono stufa di fare questa vita. da quasi 10 anni.
e poi. i miei suoceri vivono a 300 Km da me. eppure ogni scusa è buona per "scaricare" le loro magagne su di me e su mio marito: mia suocera ha un banale raffreddore? ci chiama dicendo che è moribonda, con il risultato che io e mio marito dobbiamo piantare baracca e burattini e correre giù (peraltro mio marito lavora tutta la settimana fuori regione, ci vediamo solo il week-end)per poi scoprire che non è nulla di irreparabile. abbiamo provato a spiegarle che il lavoro non ci permette di lavorare 3 giorni a settimana e poi andare sempre da lei (peraltro una volta massimo ogni due mesi andiamo a trovarli con un bel weekend lungo), e per tutta risposta ci ha detto che "non siamo bravi figli".
in più ho anche l'università da mandare avanti: stupidamente mi sono iscritta ad un corso di specializzazione per diventare insegnanti di sostegno, mi succhia tempo ed energia.
lo so, sono cretina.
scusate lo sfogo.