Pin
Master Florello
Ma alla fine hai capito perchè non condivido?
Sono santa e pure intelligente.
Ma alla fine hai capito perchè non condivido?
Sono santa e pure intelligente.
ah però...
Ricollegandomi a Seya, mi viene anche difficile concepire la morte come una "resa dei conti".
Ad esempio io vengo considerata insensibile perchè non partecipo ai funerali delle persone che non ho conosciuto ma che hanno fatto parte della vita dei miei cari (vecchie zie, nonni di amici, ecc); non credo sia insensibilità...capisco il loro dolore ma non posso essere coinvolta in modo intimo parchè quelle persone non le conosco!
Volete dire la vostra?
Guru fiorello quello che hai scritto lo condivido in pieno.... è sempre stato un mio pensiero che quando una persona ricca o comunque che dalal vita ha avuto tutto muore prima. Sai quante volte è successo nella vita chep ersone che hanno sempre avuto tutto sono morte giovani? ci ho sempre riflettuto su questa cosa. Secondo me nell'universo esiste una legge sacra, ovvero quella che ogni cosa che fai risuona nell'universo e tutti gli eccessi da un lato creano uno scompenso dall'altro e prima o poi devi compensare... infatti per me il miglior modo di vivere sta nel mezzo... non si deve strafare nella vita ma nemmeno fare troppo poco. Qualsiasi gesto anche il più insignificante provoca una reazione e noi ne siamo del tutto inconsapevoli... anche un piccolo gesto sai quanto cambia la vita a molte persone? sia in bene che in male.... anche se solitamente il bene porta bene e il male il male. Poi secondo me la morte è giusto che ci sia. Pensate alla gente disabile o malformata o semplicemente brutta. Loro vorrebbero vivere per sempre? ignorati e sofferenti senza libertà? vi sembrerebbe giusto essere immortali? Se non siamo tutti sani e belli è meglio che moriamo perchè siamo imperfetti e il nostro scopo è la perfezione e non il quieto vivere.
ah però...
Ricollegandomi a Seya, mi viene anche difficile concepire la morte come una "resa dei conti".
Io non mi butterei mai col paracadute, non farei mai una regata in solitario, non supero neppure i 100 in autostrada: sono una pusillanime o sono troppo attaccata alla vita?
La penso come te, ma non per un discorso di attaccamento alla vita, ma perchè non mi piacciono le sfide.
La morte è prima di tutto un fatto simbolico, e le persone che vivono la vita con un perenne senso di colpa usano la morte per punirsi, come esorcismo contro la felicità, tutti tutti abbiamo paura della vendetta degli dèi. Ecco perché chi ha avuto molto ed ha una sensibilità particolare teme che prima o poi la vita gli venga tolta.
Poi c'è il lunghissimo discorso dei coraggiosi che la sfidano, la morte. Vogliono affermare un principio vitale o mostrano una tendenza autodistruttiva?
Non mi è mai stato chiaro.
Io non mi butterei mai col paracadute, non farei mai una regata in solitario, non supero neppure i 100 in autostrada: sono una pusillanime o sono troppo attaccata alla vita?
Guru fiorello quello che hai scritto lo condivido in pieno.... è sempre stato un mio pensiero che quando una persona ricca o comunque che dalal vita ha avuto tutto muore prima. Sai quante volte è successo nella vita chep ersone che hanno sempre avuto tutto sono morte giovani? ci ho sempre riflettuto su questa cosa. Secondo me nell'universo esiste una legge sacra, ovvero quella che ogni cosa che fai risuona nell'universo e tutti gli eccessi da un lato creano uno scompenso dall'altro e prima o poi devi compensare... infatti per me il miglior modo di vivere sta nel mezzo... non si deve strafare nella vita ma nemmeno fare troppo poco. Qualsiasi gesto anche il più insignificante provoca una reazione e noi ne siamo del tutto inconsapevoli... anche un piccolo gesto sai quanto cambia la vita a molte persone? sia in bene che in male.... anche se solitamente il bene porta bene e il male il male. Poi secondo me la morte è giusto che ci sia. Pensate alla gente disabile o malformata o semplicemente brutta. Loro vorrebbero vivere per sempre? ignorati e sofferenti senza libertà? vi sembrerebbe giusto essere immortali? Se non siamo tutti sani e belli è meglio che moriamo perchè siamo imperfetti e il nostro scopo è la perfezione e non il quieto vivere.
non è di morte che parliamo ma di vita, la pulsione a determinate emozioni come può essere quella del volo è una pulsione vitale non una sfida alla morte
e come fai a dirlo? Su che basi psicologiche puoi dirlo con tanta sicurezza?
Questo è esattamente la domanda che mi facevo io: quando è pulsione di vita e quando corteggiamento della morte? Credo che ci siamo avviate su una strada veramente impervia, perché ogni singolo caso è tutto soggettivo.
Quando mi butto giù con gli sci per una pista difficile, ma battuta e conosciuta, quell'esaltazione è vitale, lo sento.
Ma quelli che tagliano nei fuoripista i costoni di neve a rischio frana, contro il parere di tutti gli esperti, che sono: scemi, autodistruttivi, criminali?
(Ho scelto un esempio leggerino, tanto per non essere troppo ... funebri)