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Malasanità: il rovescio della medaglia

lidia1809

Guru Giardinauta
Purtroppo la gente ormai parte col preconcetto.

L'altro giorno sono dovuta andare al pronto soccorso e ho visto un signore che ha accompagnato il figlio perchè mentre giocava a calcio si è slogato la caviglia. C'era gente che vomitava, una persona con l'infarto, dopo qualche minuto è arrivata della gente coinvolta in un incidente e quel DEFICIENTE si lamentava perchè lo stavano facendo apettare, i dottori non si dilungavano a spiegare che nelle radiografie non era spuntato nulla, che questa è malasanità e si è messo a dire "io i soldi ce li ho, la prossima volta me ne vado in un ospedale privato"............non sapete il nervosismo che avevo! non potevo mettermi a litigare con lui perchè avevo ben altro da fare, ma in testa mia gli gridato "Grandissimo str.... se hai tutti sti soldi e te ne vanti ogni 30 secondi perchè sei venuto qui, vattene, chi ti vuole qua, c'è gente che sta male per davvero e tuo figlio si è solo slogato la caviglia, ci vuole tanto a capirlo......statti zitto, prendi la porta e vai a pagarti il tuo dottore privato".

E i poveri dottori a subire senza fiatare!

Giusto ci sono anche i casi in cui c'è realmente il menefreghismo.

Ho fatto il corso di primo soccorso e la prima cosa che ci hanno insegnato è " state vicino al malato, confortatelo, dategli la mano, in questo momento la persona è spaventata e il vostro conforto gli serve tanto quanto una medicina!"
 

daria

Master Florello
Non ho mai pensato che la malasanità non esista, avendo poi lavorato per 20 anni in ospedale, so bene di cosa si parli, ma mi stupisce sempre, in ogni ambito, come tutti sappiano tutto del lavoro degli altri.
Questo è sacrosanto, c'è sempre qualcuno che ti si piazza davanti e ti insegna a fare il tuo mestiere...:rolleyes: :martello2 :cool3:
 
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RosaeViola

Master Florello
credo che si possano esprimere i propri pensieri o condividere le proprie esperienze, non credi :)


Emanuela, certo che ognuno può esprimere la sua opinione, ma io credo che in certi ambiti, l'opinione sia molto viziata dal pregiudizio e dalla non conoscenza dei problemi.

Ho anteposto sempre il malato a tutto, preoccupandomi innanzitutto di ciò che sentiva, delle sua ansie e delle sue paure.
Ho lavorato a contatto con persone terminali e immaginati che tipo di carico emotivo dovevamo reggere, per giunta giovani come eravamo.
Inutile che ti dica che nel mucchio, qualcuno incapace di empatia c'è sempre, anche in questa professione.
Però, quel che vedo oggi, è che i miei colleghi devono affrontare un percorso di studi ancora più duro di quello di un tempo.
Chi sceglie di fare l'Infermiere Professionale, oggi, deve avere il diploma di scuola media superiore e poi deve farsi il corso di laurea breve.
E per cosa?
Turni massacranti, problemi immensi dal punto di vista burocratico, scarsissima collaborazione col personale medico, con il quale non si instaura certo il rapporto che c'è nei paesi anglosassoni o in America, stipendi da fame.
In Italia i paramedici contano davvero poco in corsia, mentre in altri paesi, l'interazione medico/paramedico è ben altra.

Chiarisco che queste non sono giustificazioni ma solo tentare di far capire a chi non è addentro, che razza di percorso ci sia dietro alla presenza di un infermiere in corsia.

In quanto alla tua esperienza, cara Emanuela, ti do ragionissima e non pensare che anch'io non sia mai incappata nelle maglie dell'indifferenza medica, ci mancherebbe altro, ma so anche che per tanta gente lazzarona e demotivata, ci sono tanti bravi professionisti che mandano avanti questa sanità con passione e dedizione.

Ecco, allora proviamo anche noi ad aiutarli e sostenerli cercando di essere quanto più obiettivi possibile quando ci troviamo di fronte ad un camicie bianco.
 

RosaeViola

Master Florello
No dai, io non amo motlo il disfattismo all'italiana. Ogni cosa è perfettibile, ma questo non significa certo che sia malvagia in partenza. Un po' come per le piante ;)


Giorgio, se c'è una che detesta il disfattismo, beh, quella sono io, ma posso dirti che essendo entrata in sanità circa 25 anni fa, i cambiamenti in peggio e tutti i tentativi di affossare la sanità pubblica, li ho visti e so come "gira il fumo".

Dobbiamo riflettere bene su quanto è avvenuto negli ultimi 7-8 anni e anche un bel po' prima, perchè il libero arbitrio è giusto, da parte del malato, ma altrettanto vero è, che per un'equa concorrenza fra privato e pubblico, entrambe le parti devono avere le stesse possibilità.

La politica di affossamento è partita da una campagna demenziale, denigratoria e nichilista nei confronti del servizio pubblico, tesa a sminuire e ad impoverire di valori e contenuti quel bene primario che è la sanità pubblica per un paese civile e democratico.
A questo sono seguiti i tagli che hanno visto gli ospedali sempre più devastati da questa follia e la gente che grida "evviva il privato".
Altro grande dilemma.
Ma come è possibile che un privato possa tutelare appieno i miei diritti se sulla mia malattia deve guadagnarci?
Ma ci avete mai pensato che la gestione manageriale delle aziende ospedaliere è stata mutuata dagli enti privati?
Però siamo tutti qui a dire che non va bene, che non funziona e che non si possono fare i conti sulla pelle della gente.
Ma se va così, può andare solo peggio, perchè al di sopra della salute, ci sono i guadagni.

Le strutture pubbliche possono funzionare e funzionare bene, basta volerlo. Ma è proprio questo che non c'è. Non c'è la volontà di far funzionare la sanità pubblica, così come la scuola pubblica e tutto ciò che fa parte dello stato sociale di un paese.

Se io penso che c'è un disegno che prevede la chiusura dell'Ospedale Maggiore "Ca' Granda" di Milano, mi sento malissimo.
Sono anni che è aperta questa battaglia e la gente quasi non lo sa.

Ma come si può, mi chiedo io, chiudere un Ospedale simile? Come si può perdere un patrimonio scientifico di così grande valore? E' un danno incalcolabile, il possibile verificarsi di questa evenienza, eppure ci provano, eccome se ci provano.

E qui, caro Giorgio, hai voglia a dire che io sono disfattista.
No no, non è proprio così. Semmai è vero il contrario e prova ne è questo topic che io ho aperto e in cui stiamo discutendo proprio del fatto che non tutto è da buttare ma non so fino a che punto potrà servire come spunto di riflessione.
 

polpetta2828

Aspirante Giardinauta
Ma non ho proprio nulla da obiettare, mi sono occupato a lungo della questione e sono assolutamente d'accordo con te, ma non era di questo che si stava parlando, almeno non nello specifico, oppure io non l'avevo capita così :martello:
La questione pubblico - privato (a dire il vero in italia abbiamo solo un 'semi privato') è una cosa complessa e solo uno dei molti argomenti nei quali non ci siamo spinti fino ad ora in questo topic. si discuteva molto in generale di malasanità, ma tutta la discusisone era sopratutto incentrata sui singoli medici o sui singoli casi di inefficenza o insufficienza del sistema.
Queste due, per altro, corniche malattie di qualunque sist. san. poichè la domanda di salute è potenzialemnte illimitata, come ben saprai.
Lungi da me sostenere la perfezione di questo sistma, tanto meno ora che si promulga un concetto di base totalmente assurdo come i tiket. Volevo solo evitare di scadere nell'accusa al singolo medico o per esempio a ritardi che appaiono macroscopici, qaundo in realtà sono fisologici ed affatto dannosi e così via... non so se mi sono spegato.
Per il resto se vogliamo avventiurarci nel detteglio del sis. san. trovi in me un alleato... ma non so quanti ci seguirebbero :rosa:
ti mando un bacetto ristoratore :love_4:
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
....
Ma come è possibile che un privato possa tutelare appieno i miei diritti se sulla mia malattia deve guadagnarci?
Ma ci avete mai pensato che la gestione manageriale delle aziende ospedaliere è stata mutuata dagli enti privati?
......

Vedo che la pensiamo allo stesso modo :)

in ogni caso non generalizzo mai, non è il mio stile, so per certo, però, che la sanità in Italia, è peggiorata di molto rispetto a quando ero in questo Paese, vivere in Olanda mi ha fatto bene, perchè mi ha fatto capire che si può avere di più (vedi Olanda mon amour), maabbiamo deciso di vivere qui ed ora mi devo scontrare con questo sistema sanitario :(
 
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