No dai, io non amo motlo il disfattismo all'italiana. Ogni cosa è perfettibile, ma questo non significa certo che sia malvagia in partenza. Un po' come per le piante
Giorgio, se c'è una che detesta il disfattismo, beh, quella sono io, ma posso dirti che essendo entrata in sanità circa 25 anni fa, i cambiamenti in peggio e tutti i tentativi di affossare la sanità pubblica, li ho visti e so come "gira il fumo".
Dobbiamo riflettere bene su quanto è avvenuto negli ultimi 7-8 anni e anche un bel po' prima, perchè il libero arbitrio è giusto, da parte del malato, ma altrettanto vero è, che per un'equa concorrenza fra privato e pubblico, entrambe le parti devono avere le stesse possibilità.
La politica di affossamento è partita da una campagna demenziale, denigratoria e nichilista nei confronti del servizio pubblico, tesa a sminuire e ad impoverire di valori e contenuti quel bene primario che è la sanità pubblica per un paese civile e democratico.
A questo sono seguiti i tagli che hanno visto gli ospedali sempre più devastati da questa follia e la gente che grida "evviva il privato".
Altro grande dilemma.
Ma come è possibile che un privato possa tutelare appieno i miei diritti se sulla mia malattia deve guadagnarci?
Ma ci avete mai pensato che la gestione manageriale delle aziende ospedaliere è stata mutuata dagli enti privati?
Però siamo tutti qui a dire che non va bene, che non funziona e che non si possono fare i conti sulla pelle della gente.
Ma se va così, può andare solo peggio, perchè al di sopra della salute, ci sono i guadagni.
Le strutture pubbliche possono funzionare e funzionare bene, basta volerlo. Ma è proprio questo che non c'è. Non c'è la volontà di far funzionare la sanità pubblica, così come la scuola pubblica e tutto ciò che fa parte dello stato sociale di un paese.
Se io penso che c'è un disegno che prevede la chiusura dell'Ospedale Maggiore "Ca' Granda" di Milano, mi sento malissimo.
Sono anni che è aperta questa battaglia e la gente quasi non lo sa.
Ma come si può, mi chiedo io, chiudere un Ospedale simile? Come si può perdere un patrimonio scientifico di così grande valore? E' un danno incalcolabile, il possibile verificarsi di questa evenienza, eppure ci provano, eccome se ci provano.
E qui, caro Giorgio, hai voglia a dire che io sono disfattista.
No no, non è proprio così. Semmai è vero il contrario e prova ne è questo topic che io ho aperto e in cui stiamo discutendo proprio del fatto che non tutto è da buttare ma non so fino a che punto potrà servire come spunto di riflessione.