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Parliamo della morte

Manu1

Maestro Giardinauta
forse io la morte altrui la vivo diversamente. a me addolora la vita spezzata, i sogni interrotti, e questi li posso percepire anche di una persona che conoscevo appena. posso avere meno dispiacere se sento di un ottantenne che è morto, anche se posso immaginare che abbia comunque avuto paura negli ultimi istanti, ma forse aveva una sorta di rassegnazione e di tranquillità perchè non lasciava progetti interrotti. Io la morte altrui non la sento secondo quanto cambia la vita a me, ma mi viene di chiedermi cosa ha pensato nelgi ultimi istanti (anche di taricone, continuo a pensare a cosa gli è passato per la testa quando ha capito che stava per morire, magari avrà pensato ai suoi cari, si sarà maledetto per non essere andato al mare invece che a fare un lancio). ecco io non riesco a farne una questione di cosa provo io, ma di cosa ha provato lui. mi è capitato di avere un lutto molto molto grave, e vi giuro che ho sofferto molto, ma perchè ho continuato a rivivere le sofferenze di questa persona, ho capito come ci si avvicina alla morte, mi sono pentita di non aver saputo capire quello che c'era da capire e non averla aiutata a morire come meritava. E ho provato rabbia per anni perchè (lo so è cattivo, ma è umano)vedevo persone vive e lei non lo era piu. ma la rabbia era per lei non per me. io sono qui.
 

pa0la

Florello
Chi fa qualsiasi tipo di attività (generalmente sport) per avere una botta di adrenalina secondo me è un misero.
E la botta di adrelanina è tanto più forte quanto maggiore è il rischio.
Evidentemente sono persone per cui la vita senza quella dose di adrenalina è una vita vuota. Mi spiace per loro.
Io per stare bene mi accontento di guardare unbel panorama, annusare un fiore o coccolare le mia micia.
Evidentemente sono più fortunata.

certo che hai delle belle certezze granitiche! una cosa è pensarla diversamente, una cosa è dare del misero a chi non la pensa come te, ci andrei più piano
non sei più fortunata, solo una persona diversa da chi invece apprezza certe sensazioni
Ma chi fa sport pericolosi (e non penso al rischio di rompersi una gamba, ovviamente...) ed ha dei figli, bhè io gli toglierei la padria podestà.
Sono molto dura ed inflessibile su questo: uno per se stesso può decidere tutto quello che vuole con la libertà più assoluta sulla propria vita, ma cambia completamente discorso quando hai dei bambini, la vita non è più tua ma è anche loro....

p.s. in effetti non mi riferivo al paracadutismo. Certo ci sono più rischi che non a giocare a tennis ma non lo immaginavo tra quelle attività ertemamente pericolose...

allora spiega bene a cosa ti riferisci, perchè secondo questo tuo ragionamento dovresti togliere la patria potestà anche a chi sale in macchina per fare un viaggio
 

antylopenera

Apprendista Florello
Da mamma, evito atteggiamenti pericolosi, ma da ragazza e libera, sono stata molto scavezzacollo e mi piaceva moltissimo la velocità
(da incosciente, perchè se mi fosse successo qualcosa, i miei genitori li avrei DISTRUTTI!).
Quando vedo in tv personaggi che si spingono al limite, riconosco una punta di invidia per emozioni fortissime che non conoscerò mai, ma non mi sento di giudicar male
chi ama fare cose del genere (a meno che non sia un genitore, quindi IN TEORIA responsabile della vita del figlio.... non che i suoi stessi genitori non soffrano, se gli accade qualcosa...),
nè tantomeno penso che siano tanto poveri dentro da aver bisogno di cose ASSURDE, per emozionarsi
(e chi lo scrive si emoziona per ogni stupidata). Penso solo che hanno una passione diversa dalla mia, certo più pericolosa che coltivar piante, certo più adrenalinica, ma è una PASSIONE,
come chi fa parapendio, chi immersioni, chi lanci col paracadute, chi corse in auto o moto... una SCELTA DI VITA PER PASSIONE, certo NON per disprezzo o per NON rispetto per la vita
(anzi: sarebbero meno VIVI se non seguissero la propria passione!!!).
Ripeto: condanno solo chi non pesa bene gioco e candela (come detto altrove, quando hai un figlio, non puoi più disporre liberamente della tua vita), ma non riesco a non comprendere
l' emozione che può dar loro dedicarsi alla propria passione.
Detto questo........ la discussione non era sul sentimento per la morte? ALTRUI, intendo. :)
Non credo che l' intento di margot fosse di discutere sul grado di rispetto per la vita di chi pratica sport estremi.
 
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Hélène

Esperta Sezz. Rose
Non so perchè, ma questa storia mi ricorda tremendamente Icaro.

Delle volte si cerca il contatto con la natura o con sè stessi e capita che la natura chieda che venga pagato un prezzo.

Alle volte la vita è molto strana. Qualche anno fa è morto Stephen Robert Irwin, detto "Crocodile Hunter" Riteneva il suo lavoro sicuro, sapeva farlo, era il migliore al mondo (al di là delle implicazioni morali). Eppure giocando, giocando....è finito morso da una "innocente" razza che, teoricamente, non è aggressiva.

Con questo voglio dire: ci sono attività che, per quanto si possa dire che sono sicure, hanno sempre un minimo di imprevedibilità. La questione è che quando quel caso si verifica, la maggioranza delle volte, non ti rompi una gamba (come giocando a ping pong), ma ti rovini veramente.

Inoltre è vero che ti può capitare qualsiasi cosa anche semplicemente attraversando la strada. Questi però sono i rischi che si corrono per vivere. Se io oltre a questo aggiungo il fatto che mi lancio come Patrick de Gayardon, questo non è un rischio normale insito nella vita, ma una forte percentuale di rischio (inutile per ragioni pratiche) che aggiungo (preciso che non parlo di Taricone, è un discorso astratto in generale).

Poi io non dico che non si debba farlo. Se si vuole farlo, se se ne ha il bisogno lo si fa.
Però bisogna essere consci del fatto che in quel caso potrebbero capitare incidenti che diversamente non capiterebbero.

Francamente non credo nel "destino" o a dinamiche alla "Final destination"
 

antylopenera

Apprendista Florello
Io credo che chi ama quel genere di emozioni, metta in conto TUTTO,
e se DOPO gli si potesse chiedere: LO RIFARESTI?
Chi AMA DAVVERO questa vita risponderebbe SI'.
Il fatto è: la tua SCELTA di vita la SUBISCE chi ti ama, quindi se tu sei pronto anche ad andar via PRIMA, purchè VIVO FINO ALL' ULTIMO,
perchè chi ti ama non può averti con sè.... ancora un po'? Per chi resta è INACCETTABILE non averti più...
Chi ama qualcuno, vorrebbe averlo con sè PIU' CHE SI PUO'...... e non è mai abbastanza.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
:) de Gayardon s'è lanciato senza paracadute, quello è uno sport estremo vero, quante persone trovi al mondo che praticano sport pericolosi a quel livello?
io ritengo che anche il comportamento quotidiano possa essere pericoloso oltre il normale
cito di nuovo l'esempio fatto nell'altra discussione.. quando mi ritrovo regolarmente persone che in bicicletta non si fermano agli stop se devono girare a destra, pensando che.. tanto ingombrano poco
è un comportamento palesemente pericoloso, più di molte pratiche inutili eseguite esclusivamente a titolo di svago personale ma prendendo le adeguate precauzioni
 

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Master Florello
Il commuoversi ad un funerale è umano, provare solidarietà per chi in quel momento è disperato e fa magari scene strazianti, o ci sono i nipotini in singhiozzi, chi non si commuoverebbe?
Lasciare ogni cosa "pericolosa" quando si ha famiglia..................ma si ha sempre una famiglia. Prima si è figli poi genitori. I genitori hanno meno diritti del coniuge o dei propri figli?
Cosa è pericoloso? In questo momento sta passando un'ambulanza, incidente? voglia di adrenalina? o spero solo una donna con le doglie.
Disperarsi per quello che non può più avere chi passa dall'altra parte, specialmente per chi è giovene è solo idea nostra perchè sappiamo, loro non sapranno e non potranno più rammaricarsi per quello che perdono.
Chi resta soffre e se ne ricorderà tutta la vita.
E' più fortunato chi si ricarica guardando un bel panorama? dove è scritto? solo nel proprio modo di vivere e non si tratta di essere più o meno fortunati, sono scelte strettament personali.
Io dico sempre che chi fa sport è malato, ma ho il dna del bradipo, sono più fortunata di chi fa scalate, o va in moto in pista, o si tuffa da 7 metri con la canoa? Non credo.
Ecco se io mi gettassi con la canoa da 7 metri allora si che si potrebbe dire che me la sono cercata, ma più semplicemente che mi sono suicidata.
Perchè si passa da una discussione pacata e interessante a sparare giudizi gratuiti e inopportuni.
Qui nel forum c'è il bradipo e la moglie del camoscio, strano ma vero siamo fortunati entrambi e nessuno di noi due è misero.
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
:) de Gayardon s'è lanciato senza paracadute, quello è uno sport estremo vero, quante persone trovi al mondo che praticano sport pericolosi a quel livello?
io ritengo che anche il comportamento quotidiano possa essere pericoloso oltre il normale
cito di nuovo l'esempio fatto nell'altra discussione.. quando mi ritrovo regolarmente persone che in bicicletta non si fermano agli stop se devono girare a destra, pensando che.. tanto ingombrano poco
è un comportamento palesemente pericoloso, più di molte pratiche inutili eseguite esclusivamente a titolo di svago personale ma prendendo le adeguate precauzioni

Infatti andare in bicicletta in città è molto pericoloso, nessuno lo nega.
Può essere visto anche quello come uno sport un po' estremo, a seconda della città in cui lo pratichi.

Però non si può paragonare chi fa paracadutismo estremo o chi va a fare fuori pista in giornate non adatte a chi passeggia sul marciapiede e viene travolto da un'auto.

Ci sono quelli che ti dicono: quando è destino è destino.
Se faccio il fuoripista nella giornata calda il destino me lo vado a cercare.
 

antylopenera

Apprendista Florello
Qui nel forum c'è il bradipo e la moglie del camoscio, strano ma vero siamo fortunati entrambi e nessuno di noi due è misero.

Secondo me i VERI FORTUNATI sono i bradipi che riescono a vivere da bradipi e i camosci che riescono a vivere da camosci!
Sembra SCONTATO, ma non tutti ci riescono!!!!
 

margot

Maestro Giardinauta
Comunque non è che il sentimento cambia a seconda di come uno passa a miglior vita...se malattia o spericolatezza. I tuoi cari si dispereranno di più o di meno a seconda del grado di pericolosità della tua vita?
 

Sevi

Fiorin Florello
Comunque non è che il sentimento cambia a seconda di come uno passa a miglior vita...se malattia o spericolatezza. I tuoi cari si dispereranno di più o di meno a seconda del grado di pericolosità della tua vita?

Non credo proprio :flower:

E inoltre, improvvisa o annunciata...i tuoi cari si dispereranno e basta.
 

Pin

Master Florello
A parità di età vale come uno muore? per provare dolore?
Ma l'argomento lo abbiamo portato sul dolore che provoca la morte di qualcuno?
Questo non è discutibile, ognuno ha il suo e non è dimostrabile se uno soffre di + o di meno.
Questo riconduce alla risposta che aveva dato Paola.
Se una persona che amo muore per malattia o facendo sport, il mio dolore non è diverso. Ho sempre perso qualcuno che amo e soffro, soffro, soffro.
 

Manu1

Maestro Giardinauta
cambia la rassegnazione. se uno muore in modo evitabile, o se avrei potuto fare qualcosa o se rimane un tarlo nella testa, forse non mi do pace. forse.
 

pa0la

Florello
Eheheheheheh....... Cara Spulky, lì arriviamo alla differenza IMBECILLE-APPASSIONATO....... non c' è storia!!! :)

e chi è che ti stai prendendo la ibertà di considerare imbecille?!?!?!
uno come Patrick de Gayardon?

sarà meglio che lasci prima che un altro mod si faccia prendere troppo
 

antylopenera

Apprendista Florello
Eeeeeeeeeeeeehhhhhhhhhhhhhhhh.......
No no no no nooooooooooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!
Scusa, pensavo fosse SCONTATO: l' IMBECILLE è quello che taglia con la bici, eh......?
:D
 
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Master Florello
cambia la rassegnazione. se uno muore in modo evitabile, o se avrei potuto fare qualcosa o se rimane un tarlo nella testa, forse non mi do pace. forse.


Non credo ci sia una morte evitabile, quindi nessun cambiamento di rassegnazione.
Il tarlo nella testa rimane sempre e comunque, un qualcosa avremmo sempre potuto farlo, questa fissa rimane per lungo tempo anche di fronte ad evidenze certificate.
 

margot

Maestro Giardinauta
Io parto dal presupposto che quando si muore, si muore, punto. Non mi interessa sapere il come e il perchè. La mia reazione sarà legata alla notizia in sè e basta. Poi questo concetto del "se l'è cercata..." proprio non mi piace e non mi piace nemmeno il condannare una persona che fà cose pericolose solo perchè ha una famiglia o dei figli.
 
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