Qualche volta sentiamo di qualcuno che parla alle proprie piante. Puo' darsi che ci sia qualcosa di vero in quello che fanno.
Sir Chandra Bose, scienziato bengalese, e' un uomo che ha scoperto molto riguardo alle piante. I suoi esperimenti hanno chiarito, senza ombra di dubbio, che tutte le parti di una pianta sono "irritabili" e manifestano la loro irritabilìtà con una reazione elettrica alla stimolazione
Egli cominciò a concentrare i propri studi su come determinati movimenti meccanici nelle piante potessero essere simili a quelli negli animali e nell'uomo per esempio il fatto che le piante posseggano un sistema di respirazione senza avere polmoni, una digestione senza stomaco o movimenti senza muscoli, (come nella “Wenus Fly Trap").
Sembra perciò plausibile che possa esserci nelle piante lo stesso genere di eccitazione che compare negli animali più evoluti anche in assenza di un complicato sistema nervoso.
Il dottor Bose avanza così l'idea ‑ che tutta la natura pulsi di vita e ciascuna delle entità
correlate dei regno naturale possa rivelare cose sconosciute purché l'uomo impari a comunicare con loro.
A New York un esperto botanico ha condotto degli esperimenti usando una "macchina” della verità con gli elettrodi applicati alla proprie piante coltivate in vaso.
I risultati ottenuti indicano che nelle piante una sorta di comunicazione telepatica, simile al provare emozioni dimostrando di apprezzare attenzioni o gentilezze oppure " inquietudine " quando avvicinate dal pericolo o dalla violenza. Sapete che si pensa che le piante abbiano nervi nella banca della memoria della loro struttura?
Un direttore di biocibernetica in Russia afferma che le piante abbiano la capacità di percepire il mondo circostante è una verità vecchia come il mondo. Senza percezione non e' possibile l'adattamento. Se una pianta non avesse organi di senso o non avesse un qualche sistema di trasmissione ed elaborazione d'informazioni che il loro proprio linguaggio possa memorizzare, esse inevitabilmente perirebbero".
Gli scienziati propongono l'ipotesi che le piante ricevano segnali e li trasmettano attraverso dei sub‑canali ad un centro d'azione dove le informazioni vengono elaborate e proposte delle reazioni di risposta.
Questo centro nervoso può essere localizzato nel tessuto delle radici che si espande e contrae come il muscolo cardiaco dell'uomo.
Gli esperimenti condotti dimostrano che le piante hanno un preciso ritmo vitale e muoiono quando non hanno regolari periodi di riposo.
Un membro dell'Accademia delle Scienze Sovietica afferma: "anche noi stiamo conducendo molti esperimenti di questo genere e tutti portano alla conclusione che le piante posseggono memoria".
Esse hanno la capacità di accumulare impressioni e conservarle per un certo periodo
Si e' incaricata una persona di molestare con ogni genere di tortura e per alcuni giorni un geranio in una aiuola. La pianta venne potata selvaggiamente, le foglie tagliuzzate con punte e spilli, bruciacchiata con fiammiferi é' le radici spuntate malamente.
In seguito, un'altra persona si prese cura della medesima pianta bagnandola regolarmente, rassodando il terreno, vaporizzano d'acqua le foglie e curando le bruciature e le ferite. Quando fissammo gli elettrodi alla pianta e il primo individuo si avvicinò al geranio gli strumenti cominciarono ad impazzire. La pianta non divenne nervosa, era terrorizzata.
Quando, poco dopo, il secondo individuo prese posto vicino alla pianta, il geranio si calmò, gli impulsi elettrici si abbassarono, gli strumenti registrarono linee quasi piatte nei grafici.
Il libro "The Secret Life of Plants" di Peter Thompson e Chris Bird puo' essere interessante per coloro che volessero approfondire l'argomento.
CLAUDIO SCOTTI
P.S. questo scritto l'ho trovato nel vivaio in cui ho fatto visita con Piera venerdì, me lo sono preso, l'ho letto e poi ho deciso di mandarlo per condividerlo con voi
Altro P.S. : un ringraziamento a Mario87, che mi ha aiutato nel controllo ortografico :love_4: anzi, lui si è beccato la parte più lunga
Sir Chandra Bose, scienziato bengalese, e' un uomo che ha scoperto molto riguardo alle piante. I suoi esperimenti hanno chiarito, senza ombra di dubbio, che tutte le parti di una pianta sono "irritabili" e manifestano la loro irritabilìtà con una reazione elettrica alla stimolazione
Egli cominciò a concentrare i propri studi su come determinati movimenti meccanici nelle piante potessero essere simili a quelli negli animali e nell'uomo per esempio il fatto che le piante posseggano un sistema di respirazione senza avere polmoni, una digestione senza stomaco o movimenti senza muscoli, (come nella “Wenus Fly Trap").
Sembra perciò plausibile che possa esserci nelle piante lo stesso genere di eccitazione che compare negli animali più evoluti anche in assenza di un complicato sistema nervoso.
Il dottor Bose avanza così l'idea ‑ che tutta la natura pulsi di vita e ciascuna delle entità
correlate dei regno naturale possa rivelare cose sconosciute purché l'uomo impari a comunicare con loro.
A New York un esperto botanico ha condotto degli esperimenti usando una "macchina” della verità con gli elettrodi applicati alla proprie piante coltivate in vaso.
I risultati ottenuti indicano che nelle piante una sorta di comunicazione telepatica, simile al provare emozioni dimostrando di apprezzare attenzioni o gentilezze oppure " inquietudine " quando avvicinate dal pericolo o dalla violenza. Sapete che si pensa che le piante abbiano nervi nella banca della memoria della loro struttura?
Un direttore di biocibernetica in Russia afferma che le piante abbiano la capacità di percepire il mondo circostante è una verità vecchia come il mondo. Senza percezione non e' possibile l'adattamento. Se una pianta non avesse organi di senso o non avesse un qualche sistema di trasmissione ed elaborazione d'informazioni che il loro proprio linguaggio possa memorizzare, esse inevitabilmente perirebbero".
Gli scienziati propongono l'ipotesi che le piante ricevano segnali e li trasmettano attraverso dei sub‑canali ad un centro d'azione dove le informazioni vengono elaborate e proposte delle reazioni di risposta.
Questo centro nervoso può essere localizzato nel tessuto delle radici che si espande e contrae come il muscolo cardiaco dell'uomo.
Gli esperimenti condotti dimostrano che le piante hanno un preciso ritmo vitale e muoiono quando non hanno regolari periodi di riposo.
Un membro dell'Accademia delle Scienze Sovietica afferma: "anche noi stiamo conducendo molti esperimenti di questo genere e tutti portano alla conclusione che le piante posseggono memoria".
Esse hanno la capacità di accumulare impressioni e conservarle per un certo periodo
Si e' incaricata una persona di molestare con ogni genere di tortura e per alcuni giorni un geranio in una aiuola. La pianta venne potata selvaggiamente, le foglie tagliuzzate con punte e spilli, bruciacchiata con fiammiferi é' le radici spuntate malamente.
In seguito, un'altra persona si prese cura della medesima pianta bagnandola regolarmente, rassodando il terreno, vaporizzano d'acqua le foglie e curando le bruciature e le ferite. Quando fissammo gli elettrodi alla pianta e il primo individuo si avvicinò al geranio gli strumenti cominciarono ad impazzire. La pianta non divenne nervosa, era terrorizzata.
Quando, poco dopo, il secondo individuo prese posto vicino alla pianta, il geranio si calmò, gli impulsi elettrici si abbassarono, gli strumenti registrarono linee quasi piatte nei grafici.
Il libro "The Secret Life of Plants" di Peter Thompson e Chris Bird puo' essere interessante per coloro che volessero approfondire l'argomento.
CLAUDIO SCOTTI
P.S. questo scritto l'ho trovato nel vivaio in cui ho fatto visita con Piera venerdì, me lo sono preso, l'ho letto e poi ho deciso di mandarlo per condividerlo con voi
Altro P.S. : un ringraziamento a Mario87, che mi ha aiutato nel controllo ortografico :love_4: anzi, lui si è beccato la parte più lunga