Ma credo nessuno l'abbia detto, anche perchè è un'idiozia... quindi hai ragionissima, ma essere malati terminali a 95 anni non credo che provochi raptus di ottimismo nè faccia fare la lista di cose da fare nei prossimi 15 anni... probabilmente provoca (nei Grandi come Monicelli) un ultimo scatto di orgoglio e di dignità che permette di concludere la propria vita coerentemente, dignitosamente e coraggiosamente.
quoto, quoto. E' anche vero -però- che gli ultimi giorni dei malati terminali (ho avuto esperienza di ciò, e per teminale intendo uno che è condannato a morire senza appelli o miracoli in cui non credo) sono una vera tortura ed un insulto contro l'essere umano. Giusto lottare quando si deve, ma alla fine piuttosto che essere imbottiti di morfina (che nel nostro progredito sistema sanitario è la "cura" più diffusa) e sbavare farfugliando come dei tossicomani, è molto meglio darci un taglio netto per evitare sofferenze a sè e ai propri cari e sopratutto per andarsene consapevolmente e dignitosamente.
personalmente non trovo dignitoso soffrire gridando, cac.armi addosso, non riuscire a pensare, non riuscire a comunicare ed essere un corpo più morto che vivo sbattuto in un puzzolente letto d'ospedale circondato da familiari che sono costretti a fare il conto alla rovescia prima di chiamare, con sollievo, il cassamortaro.
In Giappone il suicidio era, ed è ancora oggi, il modo onorevole di uscire di scena, cosa che dimostra che è solo una questione culturale. Il suicidio consapevole (o nel caso più specifico l'eutanasia)è prender atto che la tua strada è finita, usare la tua coscienza e consapevolezza per l'ultima volta per compiere una scelta che è tua, soltanto tua e nella quale nessuno si può arrogare il diritto di metter bocca. Il resto sono speculazioni pseudoreligiose populiste e propagandistiche.
i limiti si potrebbero porre se davvero e finalmentesi discutesse (parlo dei legiferatori) anteponendo a qualsiasi altro concetto il benessere, la libertà di scelta ed il rispetto delle volontà di chi sceglie l'eutanasia. Chi non è d'accordo e preferisce aspettare la cosiddetta "morte naturale" non vedrebbe in alcun modo intaccata la propria libertà e tantomeno verrebbe sommariamente giustiziato a sua insaputa. Questo anche per altre questioni come interruzione di gravidanza, contraccezione ecc. Dovremmo riflettere sui molti paesi europei e non, che già da tempo hanno speso tempo e risorse per produrre una legislazione attuale, moderna e che tutela il diritto dei malati e delle persone, coerente con i princìpi costituzionali e con le leggi in vigore.
non so da te, ma qua a Roma gli ospedali sono molto simili a dei cessi. Quantomeno quello dove "i fatidici 2\3 giorni" di mio zio sono durati almeno un mese. Non mi rivolgevo a te quando parlavo di populismo e pseudoreligiosità bensì a chi invece di pensare alle malefatte dei propri ministri (leggasi preti pedofili) mette bocca a sproposito in questioni sociali di interesse generale. E sottolineo che chi compie una scelta motivata e consapevole, proprio in nome dell'autodeterminazione di cui parlavo, ha diritto di rispetto totale a prescindere da qualsivoglia scelta decida di intraprendere.
ciao cara ;-)
teorizzare, esattamente: ovvero prender coscienza di questioni importanti e quindi avere le idee chiare su ciò che si vuole o non si vuole nel momento in cui delegheremo degli individui a rappresentare le nostre esigenze. Ergo: votare con coscienza, e non per essersi saturati delle promesse vuote della propaganda. Essendo in una Democrazia, non abbiamo una limitata libertà di scelta Daria, semplicemente molti di noi non sanno neppure di averla o non sanno come usarla..
Andrea, alcuni anni fa, non capivo niente di quello che scrivevi.
Sono contenta di poterlo fare adesso, almeno per questa rubrica.
Spero che è anche perché ho migliorato il mio italiano.
Sono d'accordo con quello che hai scritto e che ho "quotato"
Abbiamo esattamente le stesse discussioni da noi.
Ovviamente, non si parla di qualcuno che impara che ha un cancro che si cura ma, di una persona che è arrivato in fase terminale della sua malattia.
E non ci sono solo cancri. Ma malattie degenerative.
E non solo a 80, 90 o 95 anni.
Ma anche a 40, 45 o 50 anni.
Deve farsi in Italia, da noi, ci sono persone che hanno malattie che non si curano, degenerative avanzate (?) o in fase terminale che hanno già riservato in Svizzera, per morire lì. Perché c'è il suicido assistito.
Il suicido di Mario Monicelli, non lo vedo come un atto di vigliaccheria ma come un messaggio lanciato a tutti.
Quelli che hanno visto morire e deperire durante mesi e anni, una persona cara e amata, tanto più se ha chiesto di morire, possono capire la sua sofferenza e anche quella delle persone impotenti che l'amano e non possono far niente per lei.