personalmente non trovo dignitoso soffrire gridando, cac.armi addosso, non riuscire a pensare, non riuscire a comunicare ed essere un corpo più morto che vivo sbattuto in un puzzolente letto d'ospedale circondato da familiari che sono costretti a fare il conto alla rovescia prima di chiamare, con sollievo, il cassamortaro.
In Giappone il suicidio era, ed è ancora oggi, il modo onorevole di uscire di scena, cosa che dimostra che è solo una questione culturale. Il suicidio consapevole (o nel caso più specifico l'eutanasia)è prender atto che la tua strada è finita, usare la tua coscienza e consapevolezza per l'ultima volta per compiere una scelta che è tua, soltanto tua e nella quale nessuno si può arrogare il diritto di metter bocca. Il resto sono speculazioni pseudoreligiose populiste e propagandistiche.
non è obbligatorio relegare un terminale in ospedale (che poi generalmente sono puliti e ordinati)
se la famiglia " non se la sente" di tenerlo a casa è una cosa...
e comunque i fatidici ultimi giorni, in genere sono 2/3 giorni
quelli in cui proprio la persona reagisce poco per via dell'eccesso di morfina.
in quel che dico io di pseudoreligioso non c'è nulla, populista... per chi? e nemmeno cerco di fare propaganda.
semplicemente cerco di spiegare che.. fosse un mio congiunto, non riesco a criticarlo ne in un caso ne nell'altro, non la vedo una linea così netta.
se poi in giappone sia onorevole suicidarsi... non è un'argomentazione che prendo in considerazione se devo cercare di capire lo stato d'animo di chi prende un decisione del genere