la colpa è anche tua se quei discoli hanno fatto il proprio comodo in casa tua.
innanzitutto un bel richiamo a quel signore del compagno di tua sorella .a tua sorella e a quei ragazzini maleducati anche molto deciso.
Ognuno a casa sua fa come gli pare ma a casa mia no(tua intendo) questo dovrebbe essere il sistema di educazione impartito.
Io un bel rimprovero a muso duro lo avrei dato ai bambini in modo che sentiva il caro compagno e tua sorella e se le cose non gli garbavano potevano trarre le conclusioni.
Sull'educazione dei bambini sono molto duro e lo sono anche stato come lo è stato mio padre nei miei confronti.
Quando si andava a casa degli altri(eravamo 5...) si può dire che quasi era come non ci fossimo .
Oggi si pensa più ad apparire (i genitori) come genitori moderni aperti amici ecc.
grosso errore questo secondo me.
Il genitore deve fare il genitore ed il figlio il figlio...l'amico in questo tipo di rapporto ha poco spazio ed è riservato nei momenti di svago e sempre con educazione e rispetto dei ruoli.
Se non ci sono queste cose allora non bisogna poi lamentarsi se i figli fanno pretendo e dicono quello che vogliono.
Bill,sapessi quanto mi prudevano le mani,quel giorno,non te ne fai un'idea!L'ho detto nel primo post,stavo quasi elevando litanie a Sant'Erode!
Il problema è che il compagno di mia sorella è entrato da poco nella mia famiglia,e le bambine era la prima volta che venivano a casa mia:non potevo ..esprimermi più incisivamente,pareva brutto,speravo che il loro padre si accorgesse di quello che accadeva e si cokportasse di conseguenza,ma ahimè,cio' non è stato.Non di meno,se si ripresentano in casa,e si comportano come è successo,il mio atteggiamento sarà differente,altrochè!Saro' calma ma
molto ferma e incisiva.
Ne ho parlato,pero',con i miei genitori,che mi hanno dato ragione,e con mia sorella piccola:lei ha convenuto con me della cosa,e mi ha promesso che avrebbe provveduto in merito.Sperem!
Giustamente,essendo voi in cinque,tuo padre doveva essere per forza un po' severo,senno' in casa tua ci sarebbe stata l'anarchia.Era una questione di sopravvivenza,sua,e forse anche un po' vostra.
Il battipanni l'ho "assaggiato",le punizioni le ho avute,anche perchè ero una bambina molto vivace,lo riconosco,di marachelle ne ho fatte anch'io.Non sono pero' morta per questo,avevo le natiche un po' dolenti,magari
,ma fa parte del gioco,e un "rischio professionale" dell'infanzia
.
Sono d'accordo con te
,il genitore deve fare il genitore,e non l'amico del figlio:genitori amici sono dannosi,proprio per gli stessi figli,perchè vengono a mancare figure di riferimento anche in senso normativo e di trasmissione di valori.
Fra l'altro,lo scontro con il genitore,è un modo per il figlio di misurarsi anche con se' stesso,di acquistare un po' di fiducia e sicurezza, e di imparare a muoversi e a rapportarsi con la realtà cui andrà in contro in futuro,impara a reggere lo stress da rifiuto che inevitabilmente si affronta nella vita.I genitori possono diventare amici dei figli solo quando i figli sono diventati adulti,e forse neanche in quel momentio lì,in certi casi.
Io non sono genitore,sono una zia,e comunque,anche se con modi e metodi diversi (dopo aver chiesto il "permesso" di mia sorella,la loro madre,ed esserci accordate)ho un ruolo normativo anch'io,e anche con me se è "no",deve essere "no" e basta.
I giovani di oggi non sanno più reggere la frustrazione,e il numero crescenti di suicidi ne è una dimostrazione.Sicuramente ci sono situazioni di disagio,ma c'è anche in mezzo pure questo.
Ci sono genitori che non vedono,non sentono,non guardano,e poi si ritrovano i figli nei guai.
Vi ricordate le due ragazzine che,qui a Roma, pur minorenni,esercitavano la prostituzione?mi sembra che la madre di una delle due non sapesse nulla.
vi consiglio di leggervi il libro "ho quattordici anni,faccio la cubista e mi chiamano principessa", mi sembra che il titolo sia questo,ed è un libro inchiesta sugli adolescenti di oggi.Quando l'ho letto mi sono messa le mani nei capelli.si parla di una realtà devastante,me si imparano parecchie cose anche sui genitori di oggi.