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Bambini che lavorano per i bambini

RosaeViola

Master Florello
Ciao a tutti.
Volevo parlarvi di una cosa che spesso mi tormenta.
Ho due figlie e, come tutti noi, acquisto oggetti (dall'abbigliamento ai giochi) di cui loro necessitano.
Ricordo la prima volta che ho pensato al problema.
Ero in un negozio di abbigliamento e attrezzatura dedicata ai bambini da 0 a 16 anni, che fa parte di una catena, e stavo guardando una maglietta da comprare.
Mi è scivolato l'occhio sul paese di produzione e mi sono resa conto che avrei fatto indossare a mia figlia un qualcosa che era frutto del lavoro di un altro bambino.
Da allora sono diventata maniacale su questo. Mi fa orrore pensare a questa atrocità e mi fa ancora più orrore, l'aberrazione del bambino per un altro bambino e cerco di non acquistare nulla che non sia fabbricato in occidente.
Però poi, da un lato, penso spesso che se ognuno di noi evitasse di comprare senza guardarne il paese di fabbricazione, forse potremmo aiutare molti bambini a non essere più sfruttati e, dall'altro, credo che senza questi lavori la maggior parte di questi bambini sarebbe ancora più disperato di come è oggi.

Voi come la pensate in proposito?
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Non è un argomento facile da affrontare, ma credo sia giusto affrontarlo senza scivolare in risvolti politici, che non interessano al momento.

Dopo le grandi battaglie a "difesa" dei bambini che lavorano, nelle quali io mi ero buttata anima e corpo, perchè ci credevo, ho avuto nel tempo e girando il mondo, modo di modificare la mia opinione.

Trovo giustissima la questa tua perplessità
"Però poi, da un lato, penso spesso che se ognuno di noi evitasse di comprare senza guardarne il paese di fabbricazione, forse potremmo aiutare molti bambini a non essere più sfruttati e, dall'altro, credo che senza questi lavori la maggior parte di questi bambini sarebbe ancora più disperato di come è oggi."

cosa si è fatto per evitare che i bambini lavorassero, molto poco credo, tante parole, ma pochissimi fatti.

E poi ho pensato a me quando ero piccola, io vivevo in una città, ma fin da piccola avevo dei compiti assegnatimi, proporzionati alle mie possibilità e capacità
Roberto, mio marito ha vissuto per molti anni in campagna, ed anche lui ha sempre avuto piccoli lavoretti adatti a renderlo responsabile ed indipendente, capace di badare a se stesso
in poche parole anche noi abbiamo sempre lavorato, lavorato in casa per aiutare il menage non proprio ricco dei nostri familiari
tutto ciò ci ha formato, resi degli adulti responsabili e capaci.

Il problema dei bambini che lavorano per pochi soldi, non credo si possa risolvere gridando allo scandalo, fino a quando si dovrà rispondere alle leggi del mercato, a spuntare i prezzi più bassi, saranno sempre i più deboli a pagarne le conseguenze.

Credo di aver fatto un'insalata di parole, scusatemi
 

RosaeViola

Master Florello
Hai ragione Emanuela, ma proprio perchè è difficile ci terrei a confrontarmi con voi su questo tema.

Per me il sociale è importantissimo. Il sociale siamo noi. Niente di quello che ci accade intorno non ci appartiene...e i bambini sono il futuro e non è retorica la mia, io ci credo davvero a questo.

Sai, anch'io da bambina avevo piccole mansioni, ma questo rientrava nell'assunzione di responsabilità che aiutavano a maturare.
Ho fatto mie queste piccole "norme" e anche le mie figlie hanno le loro piccole responsabilità aiutando in casa.
Ma questo, secondo me, è crescere e imparare che in una società (come del resto è anche una famiglia) ognuno di noi ha anche doveri e responsabilità, oltre che diritti e, oltre a questo, scoprire di essere in grado di compiere azioni ottenendo la fiducia dei genitori, aiuta sicuramente l'autostima a rafforzarsi.

Ma il lavoro minorile e lo sfruttamento sono due bestie di cui, a mio avviso, si parla troppo poco.
Ma più in particolare, secondo voi, è meglio essere in un certo senso "compiacenti" comprando prodotti fabbricati da altri bambini per garantire loro un minimo di sopravvivenza o è meglio cercare, ognuno nel proprio piccolo, di boicottare questo cercando di spingere i governi a cercare altre vie?
 
A

aperetto

Guest
Cara RosaeViola lavoro con bambini e ho lavorato in comunità residenziali con minori...sono molto sensibile a qualunque argomento quando di mezzo ci sono i bimbi. Non è un problema sciocco o da sottovalutare io non ho la soluzione anzi mi trovo sempre più in confusione in un mercato dove capisci sempre meno dove e da chi siano fabbricati le cose che acquistiamo..c'è tanto lavoro subdolo, c'è un'espansione di mercato che pur di vincere la concorrenza fa di tutto senza pietà per nessuno.
Credo che la cosa che si può fare nell'immediato è quella di educare i bambini al rispetto dei propri coetanei, ad amare la vita nella sua forma più naturale, umana. Non so rispondere al fatto che acquistando articoli fatti dai bimbi li si aiuti in parte a vivere almeno a sopravvivere non conosco il modo di gestire il loro denaro se non quello del pieno sfuttamento..vedevo un po' di tempo fa il programma "C'era una volta" gestito dalla ex conduttrice di "Chi l'ha visto" ora purtroppo scomparsa, ho visto molte cose tristi e faccio fatica a credere ad un lavoro minorile protetto.
Io faccio acquisti al mondo equo e solidale credo sia una bella formula, più protetta...grazie per questo pensiero :love_4:
 

paolaas

Guru Giardinauta
Anch'io non sono persuasa del fatto che acquistando i prodotti asiatici si dia una mano ai bambini, credo che il loro sia sfruttamento bello e buono e se i "capi" incassano di più non lo danno certo ai poveri bimbi anzi, mi vien da pensare che se vendono di più li sfrutteranno più ore al giorno (se fosse possibile).
Io cerco di non comprare niente che provenga da laggiù per tutta una serie di motivi. Se potessimo fare qualcosa, dovrebbe essere per vie politiche ma non vedo soluzioni di sorta. Se pensate che in Cina ancora oggi rimane impunito il padre che uccide la propria figlia femmina appena nata... O a quei paesi che l'infibulazione viene praticata dalla mamma della bambina...Credo che l'unico modo perché piano piano possano cambiare certe cose sia dare conoscenza a questi popoli di realtà diverse dalle loro affinché siano loro stessi a voler cambiare. In ogni caso la vedo dura...
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Io credo non serva a nulla e soprattutto non serve ai bambini, comperare prodotti fatti da bambini.

Ho viaggiato spesso in oriene ed ho imparato una cosa, non dare mai soldi ai bambini che si affollano vicino a te per elemosinare, in questo modo si cerca di disincentivare la questua continua.
Certo a loro bastano pochi spiccioli, che per noi sono nulla, ma se si continua a dare questi spiccioli, i bimbi e soprattutto le loro famiglie li spingeranno sempre di più verso quell'attività.
Io porto sempre penne a sfera, dolci o quaderni, faccio questi piccoli doni ai bambini dopo aver parlato con loro, chiesto notizie sulla scuola, se frequentano la scuola, è un modo di relazionarmi a loro e di creare relazioni diverse che non siano i soldi.

Purtroppo in un mondo che non rispetta gli esseri umani, né la natura e tantomeno gli animali, non si può sperare che i più deboli non vengano sfruttati per lucrare. Dei bimbi, ai bimbi si fa di tutto, meno che far loro vivere un'infanzia felice.

Spero stavolta di essermi spiegata meglio, purtroppo questi argomenti mi prendono sempre troppo.
 
P

Piera1

Guest
Non solo magliette, giocattoli e quant'altro serve per i bimbi, ci sono anche articoli per la casa che vengono fatti dai bambini. Per esempio i tappeti, ricordate quel bambino di 12 anni che lavorava incatenato a fabbricare tappeti che abbelliscono la casa di tanti? Il ragazzino ha provato a ribellarsi ed è stato ucciso dalla mafia locale. Difficile risolvere un problema quando dietro c'è la delinquenza dei grandi e dietro queste grandi imprese che sfruttano i bimbi ci sono i boss del paese e allora non compriamo, l'unica arma che abbiamo per aiutare questi piccoli indifesi. Io è da tanti anni che ho abolito alcune grandi marche sportive, e faccio sempre attenzione alla provenienza di ciò che compro. Sono convinta che ognuno di noi può fare delle piccole guerre.
 

tulipa

Giardinauta Senior
penso si possa fare una ricerca in rete. io e' da 5 anni circa ceh mi astengo moralmente da comperare certe aziende... nn vorrei fare nomi qui
 

RosaeViola

Master Florello
Emanuela ams ha scritto:
Tante goccie fanno un oceano :)


:) :) :) La penso anch'io così.

In fondo, quante volte la volontà dei singoli ha fatto una grande differenza sul mercato? Tantissime! Basti pensare a cosa succede ogni volta che c'è un allarme di tipo sanitario su un alimento (vedasi mucca pazza e affini).
 

pampam

Giardinauta Senior
In effetti questo è un argomento molto delicato.
E' vero quanto dice Emanuela sul fatto che anche noi da piccoli avevamo qualche lavoretto, però a noi era garantita la scuola, la possibilità di giocare con gli amici, una casa accogliente ecc. Insomma, molte volte questi piccoli "lavori casalinghi" venivano dati più per responsabilizzarci che non per effettivo bisogno dei nostri genitori. Altro discorso invece quando si era più grandi (quindi terminate le scuole medie) il lavoretto, magari estivo, che serviva per avere qualche soldino in tasca, ma comunque, credo, sempre per un concetto di maturità nostra.
In questi paesi purtroppo esiste una piaga immensa che è la povertà e l'ignoranza. Fino a quando non si riesce a combatterle difficilmente si potrà uscire da queste situazioni..... Ma esiste la voglia di combatterle? :confuso:
Inoltre io sono d'accordo a non fare acquisti "made in... fabbricati da bambini" (quando vedo queste borsettine oppure i jeans perlinati che non sono fabbricati in Italia, immagino questi poveri bambini che non possono godere come noi di queste forme e di questi colori). Purtroppo però la corsa ai prezzi è all'ordine del giorno, soprattutto per quelle famiglie dove "arrivare alla fine del mese" è una dura lotta.... :squint:
 
M

Mary74

Guest
La beffa più grande è che nell'ambiente tessile molte aziende pur procudendo all'estero, mantengono il "made in Italy" :squint: ...
Ne parlarono tempo fa su Report...chiudono le fabbriche in Italia e riaprono all'estero.
Sfruttatori. :mad:
 
A

axteria

Guest
in brasile il governo dà ale famiglie dei bimbi che smettono di lavorare e vanno a scuola i pochi - pochissimi in verità - reals che avrebbero guadagnato col lavoro.. fa parte del progetto fame zero.. anche io non tiro in ballo partiti.. ma è davvero un discorso di volontà politica, di paesi che vogliono investire nel proprio futuro formando i bambini
Se i piccoli lavorano, si tappa una falla, ma nella barca si apre poi uno squarcio più grande.. Anche la prostituzione minorile fa pate di questo discorso e crea circoli viziosi pazzeschi di schiavitù e ignoranza... che possiamo fare? pressioni sulle banche, consumo critico, campagne di boicottaggio, che nel corso degli anni hanno dato ottimi risultati. ogni acquisto è come un voto politico.. smettendo di acquistare, cambiamo il voto Non dimentichiamolo
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Vorrei ricordarvi che nel sud della nostra Italia, quinta potenza economica nel mondo, ic'è un alto tasso di abbandono della scuola e che molti bambini non frequentano le elementari.

Qui non parlo di politica, parlo solo di una realtà che c'è e che dipende da tutti coloro che hanno governato questo Paese.

In Olanda, per disincentivare i "lavoretti" danno una paga irrisoria a chi non ha ancora finito le scuole superiori, questo serve a far capire ai ragazzi che è meglio sbrigarsi a finire le scuole superiori e poi potranno lavorare e prendere una paga giusta, ed avranno tutti gli aiuti per poter uscire da casa (case a loro destinate, monolocali a prezzi modici).

Non sto cercando di cambiare discorso, am mi piacerebbe, visto che lo stiamo facendo, approfondire l'argomento "bambini".
 
K

krishna

Guest
Sicuramente fate benissimo a non acquistare prodotti fatti sfruttando il lavoro dei bambini, ma va anche detto con onestà che questo non li aiuterà a fare una vita migliore. Chi come me ha viaggiato per lunghi periodi in paesi molto poveri sa che quella è la loro realtà, completamente diversa dalla nostra. Un mondo arretrato dove i figli sono ancora visti come forza-lavoro e non come individui con dei diritti. Un mondo dove la stessa vita umana vale molto poco. Non c'è da scandalizzarsi, bisogna accettare il mondo così com'è e non guardarlo solo con il nostro punto di vista occidentale. In realtà per i bambini che non troveranno lavoro nelle fabbriche o nei laboratori il destino sarà peggiore, fatto di stenti ,elemosine, malattie e spesso una morte prematura.
Ciao!!
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Concordo in toto con Fabrizio/Krishna, anche io ho viaggiato ed ho modificato la mia opinione proprio viaggiando.
Lui ha espresso quello che io ho avuto difficoltà a dire.
 

RosaeViola

Master Florello
.... :( ... mi sembra che dopo questo siamo tornati al punto di partenza.

Io so che in Colombia, i bambini sono all'interno del traffico della droga e so anche, attraverso un'amica che ha contatti con persone che lavorano per organizzazioni umanitarie importanti, che questi bambini sopravvivono SOLO grazie a questo tipo sfruttamento.

Ci parlano di proteggere l'infanzia e di cercare di impegnarci tutti, nei limiti del nostro possibile, per provare a migliorare la qualità della vita dei bambini dei paesi sottosviluppati però io credo che il cosiddetto terzo mondo, sia ancora tale, per far sì che il mondo progredito possa esistere.

Nestlè docet.
 
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